Garbuglia Gianfranco: differenze tra le versioni
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Inizia nelle giovanili della squadra della cittadina marchigiana e si mette subito in mostra per le spiccate doti naturali possedute. Nel [[1959/60]] |
Inizia nelle giovanili della squadra della cittadina marchigiana e si mette subito in mostra per le spiccate doti naturali possedute. Nel [[1959/60]] è segnalato da un osservatore e acquistato dalla [[Sambenedettese]] dove orbita tra prima squadra e giovanili. Alla fine del [[campionato]] passa in prestito all'[[Udinese]] ma non trova l'occasione per esordire in prima squadra. Rientrato dal prestito, nel [[campionato]] [[1961/62]] viene impiegato in prima squadra nel ruolo di centromediano. Nella Lazio, che milita in [[serie B]], arriva per 15 milioni nel Novembre del [[1962|'62]] e si mette subito in luce tanto da convincere l'allenatore [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]] a farlo esordire il [[4 novembre]] [[1962]] nella partita [[Cosenza]]-Lazio [[Domenica 4 novembre 1962 - Cosenza, stadio comunale "rione San Vito" - Cosenza-Lazio 1-1|terminata 1-1]]. Molti esperti sono scettici sulle qualità dell'atleta ma [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] intuisce subito che il ruolo più adatto per il giocatore è quello di terzino. Favorito dall'essere ambidestro, chiuso a destra dall'affidabile e solido [[Zanetti Diego|Diego Zanetti]], Garbuglia finisce sulla fascia sinistra dove dà prova di avere doti di marcatore non comuni. Alla fine della stagione la Lazio viene promossa in [[serie A]] e [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], nonostante le numerose richieste, pretende la conferma del calciatore che diventerà un punto di forza della difesa biancoceleste. Nel frattempo, a Bari, Gianfranco gioca anche nella Nazionale di Lega contro la Francia. L'anno seguente Garbuglia è spesso titolare. Questo nonostante un impiego assiduo del terzino sinistro [[Mazzia Bruno|Bruno Mazzia]], in prestito dalla [[Juventus]], avrebbe consentito alla Lazio un risparmio del 50% sul costo d'acquisto del calciatore al raggiungimento della quindicesima presenza. Garbuglia intanto contribuisce in modo rilevante al raggiungimento del brillante ottavo posto con cui la neopromossa Lazio conclude il campionato. Infortunatosi a causa di uno strappo muscolare, Gianfranco - uomo dal carattere schietto e diretto - polemizza quindi con l'allenatore Lorenzo, reo a suo dire di averlo messo da parte senza un perché e di non ritenerlo più al centro del suo progetto. Garbuglia l'anno seguente accetterà, orgogliosamente, la cessione al [[Messina]]. In Sicilia il marchigiano disputa cinque [[Campionato|campionati]] da protagonista. Conclude la carriera, dopo altre quattro stagioni trascorse nel [[Potenza]], nel [[1972/73]]. Nella Capitale ha giocato 52 partite di [[campionato]] e una di [[Coppa Italia]], senza mai segnare. |
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| ⚫ | Garbuglia, di media altezza ma con un fisico elastico veloc aggressivo e sempre concentrato, è stato un difensore che si è lasciato apprezzare dai tifosi laziali per il forte attaccamento alla maglia e per le incredibili doti acrobatiche. Le sue prestazioni erano caratterizzate spesso da spettacolari ed emozionanti interventi difensivi. Non sempre a proprio agio con le ali molto tecniche che partivano da dietro, Garbuglia trovava nello scontro fisico e muscolare il terreno su cui meglio competere. Intervistato alla fine degli anni settanta dai giornalisti, il grande Gigi Riva dichiarò, rispondendo ad una domanda specifica, che il difensore che l'aveva marcato meglio nella sua carriera rispondeva al nome di Gianfranco Garbuglia. Tale riconoscimento è il migliore complimento che questo atleta umile e fiero potesse mai avere. Negli ultimi anni la sua presenza sulle tribune dell'[[Olimpico]] in occasione dei match tra Lazio e [[Messina]], le squadre a cui era più legato, è stata costante. |
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Nel frattempo il giocatore aveva giocato titolare nella Nazionale di Lega a Bari contro la Francia. L'anno seguente è molto spesso titolare (nonostante che per motivi contrattuali il giocatore [[Mazzia Bruno|Bruno Mazzia]], in prestito dalla [[Juventus]], avrebbe consentito alla Lazio un risparmio del 50% del costo se avesse giocato, come avverrà e nel ruolo di Garbuglia, almeno quindici partite) e contribuisce non poco al raggiungimento di un brillante ottavo posto in classifica. Infortunatosi a causa di uno strappo muscolare entra in polemica, anche a causa di un carattere schietto e diretto, con l'allenatore argentino che non lo ritiene pronto al rientro e l'anno seguente accetterà, orgogliosamente, la cessione al [[Messina]]. In questa società disputa cinque [[Campionato|campionati]] da protagonista e conclude la carriera, dopo altre quattro stagioni trascorse nel [[Potenza]], nel [[1972/73]]. Nella Lazio gioca in totale 52 partite in [[campionato]] e una in [[Coppa Italia]] senza mai segnare. |
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image:GarbugliaGianfranco.jpg|Un giovanissimo Gianfranco Garbuglia |
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image:Garbuglia Gianfranco.jpg|Un primo piano del calciatore |
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image:Garbuglia Gianfranco2.jpg|In uns foto di gruppo |
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Versione delle 20:45, 20 nov 2023

Difensore, nato a Corridonia (Macerata) il 24 novembre 1940 e ivi deceduto il 21 gennaio 2020.
Inizia nelle giovanili della squadra della cittadina marchigiana e si mette subito in mostra per le spiccate doti naturali possedute. Nel 1959/60 è segnalato da un osservatore e acquistato dalla Sambenedettese dove orbita tra prima squadra e giovanili. Alla fine del campionato passa in prestito all'Udinese ma non trova l'occasione per esordire in prima squadra. Rientrato dal prestito, nel campionato 1961/62 viene impiegato in prima squadra nel ruolo di centromediano. Nella Lazio, che milita in serie B, arriva per 15 milioni nel Novembre del '62 e si mette subito in luce tanto da convincere l'allenatore Juan Carlos Lorenzo a farlo esordire il 4 novembre 1962 nella partita Cosenza-Lazio terminata 1-1. Molti esperti sono scettici sulle qualità dell'atleta ma Lorenzo intuisce subito che il ruolo più adatto per il giocatore è quello di terzino. Favorito dall'essere ambidestro, chiuso a destra dall'affidabile e solido Diego Zanetti, Garbuglia finisce sulla fascia sinistra dove dà prova di avere doti di marcatore non comuni. Alla fine della stagione la Lazio viene promossa in serie A e Lorenzo, nonostante le numerose richieste, pretende la conferma del calciatore che diventerà un punto di forza della difesa biancoceleste. Nel frattempo, a Bari, Gianfranco gioca anche nella Nazionale di Lega contro la Francia. L'anno seguente Garbuglia è spesso titolare. Questo nonostante un impiego assiduo del terzino sinistro Bruno Mazzia, in prestito dalla Juventus, avrebbe consentito alla Lazio un risparmio del 50% sul costo d'acquisto del calciatore al raggiungimento della quindicesima presenza. Garbuglia intanto contribuisce in modo rilevante al raggiungimento del brillante ottavo posto con cui la neopromossa Lazio conclude il campionato. Infortunatosi a causa di uno strappo muscolare, Gianfranco - uomo dal carattere schietto e diretto - polemizza quindi con l'allenatore Lorenzo, reo a suo dire di averlo messo da parte senza un perché e di non ritenerlo più al centro del suo progetto. Garbuglia l'anno seguente accetterà, orgogliosamente, la cessione al Messina. In Sicilia il marchigiano disputa cinque campionati da protagonista. Conclude la carriera, dopo altre quattro stagioni trascorse nel Potenza, nel 1972/73. Nella Capitale ha giocato 52 partite di campionato e una di Coppa Italia, senza mai segnare.
Garbuglia, di media altezza ma con un fisico elastico veloc aggressivo e sempre concentrato, è stato un difensore che si è lasciato apprezzare dai tifosi laziali per il forte attaccamento alla maglia e per le incredibili doti acrobatiche. Le sue prestazioni erano caratterizzate spesso da spettacolari ed emozionanti interventi difensivi. Non sempre a proprio agio con le ali molto tecniche che partivano da dietro, Garbuglia trovava nello scontro fisico e muscolare il terreno su cui meglio competere. Intervistato alla fine degli anni settanta dai giornalisti, il grande Gigi Riva dichiarò, rispondendo ad una domanda specifica, che il difensore che l'aveva marcato meglio nella sua carriera rispondeva al nome di Gianfranco Garbuglia. Tale riconoscimento è il migliore complimento che questo atleta umile e fiero potesse mai avere. Negli ultimi anni la sua presenza sulle tribune dell'Olimpico in occasione dei match tra Lazio e Messina, le squadre a cui era più legato, è stata costante.
- Galleria di immagini
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Un giovanissimo Gianfranco Garbuglia
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Un primo piano del calciatore
-
Garbuglia si allena con la Lazio
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In uns foto di gruppo
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Con la maglia del Potenza
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Penultimo a destra Vecchie Glorie della Samb 4/2014
- Figurine
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Una figurina di Garbuglia nell'Udinese
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Una figurina di Garbuglia
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Una figurina di Garbuglia
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