Mazzola (II) Ferruccio: differenze tra le versioni

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Centrocampista, nato a Torino il [[1 febbraio]] [[1945]].
Centrocampista, nato a Torino il [[1 febbraio]] [[1945]].
Figlio del grande Valentino e fratello di Sandro, è stato un calciatore dotato di grande classe ma di carattere poco accomodante. Gli anni migliori dal punto di vista professionale li ha vissuti in maglia biancoceleste. E' stato uno degli artefici della promozione della Lazio in [[Serie A]] al termine del campionato [[1968/69]].
Cresciuto nelle giovanili dell' [[Internazionale FC|Inter]] viene mandato a farsi le ossa nel [[1963/64]] nel [[Marzotto Valdagno]] dove disputa 22 gare realizzando 6 reti.
L'anno seguente è al [[Venezia]] , in [[Serie B]] dove realizza 13 goals e 50 presenze in due campionati, con il primo dove centra la promozione in A.
All'inizio della stagione [[1967/68]], rientra all'Inter, ma viene ceduto a novembre al [[Lecco]] in [[Serie B]].


Viene acquistato nel [[1968]] dal [[Lecco]]. Disputa 5 stagioni in maglia biancoceleste.
Viene acquistato nel [[1968]] dal presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]], smanioso di riportare la Lazio nella massima serie. Disputa 5 stagioni in maglia biancoceleste, di cui 3 consecutive, e due dopo la parentesi alla [[Fiorentina AC|Fiorentina]] nel [[1971/72]] dove disputa 16 gare segnando una rete in maglia viola.
Nel periodo d'oro della Lazio gioca solo una gara di campionato, nella stagione [[1972/73]].
Nel [[1974]] viene ceduto al [[Sant'Angelo Lodigiano]]. Con la Lazio colleziona 85 presenze in [[Campionato]] con 12 reti.
Non è molto amato da [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]].

In quegli anni mantiene il ruolo di "sindacalista" della squadra biancazzurra che spesso lo farà entrare in conflitto con la dirigenza.
Figlio del grande Valentino e fratello di Sandro, è stato un calciatore dotato di grande classe ma di carattere poco accomodante. Gli anni migliori dal punto di vista professionale li ha vissuti in maglia biancoceleste. E' stato uno degli artefici della promozione della Lazio in [[Serie A]] al termine del campionato [[1968/69]].
Nel [[1974]] viene ceduto al [[Sant'Angelo Lodigiano]] dove rimane fino al [[1977]], anno in cui conclude la carriera.
Con la Lazio colleziona 85 presenze in [[Campionato]] con 12 reti.
Nel [[1981]] inizia la carriera di allenatore nelle fila del [[Cithia Genzano]].
Da segnalare la promozione con il [[Siena]] alla fine della stagione [[1984/85]] e con il [[Venezia]] nell' [[1987/88]].
Nel [[2004]] ha scritto il libro autobiografico dal titolo [[Il terzo incomodo]], denunciando un presunto uso di sostanze dopanti nell'Inter ai tempi in cui l'allenava Helenio Herrera. A causa di queste accuse, è stato querelato per diffamazione dall'Inter ed ha rotto ogni rapporto con il fratello Sandro. L'anno seguente ha ribadito e rincarato le accuse in un'intervista alla prestigiosa rivista "L'espresso", asserendo che Herrera scioglieva delle pasticche dal contenuto sospetto, nel caffè che tutti i giocatori dovevano prendere negli spogliatoi prima di ogni gara. Secondo Ferruccio Mazzola si trattava probabilmente di anfetamine. Egli stesso ha messo in relazione il presunto uso di queste sostanze dopanti nell'Inter con le morti premature di alcuni giocatori come Armando Picchi, Marcello Giusti, Carlo Tagnin, Mauro Bicicli e Ferdinando Miniussi e con la grave malattia di Enea Masiero.


Oggi Ferruccio Mazzola vive a Roma, dove ha allenato per diletto i ragazzi della Borghesiana. Dal [[2005]] è presidente dell'associazione Futursport International, che si occupa di atleti con disagio sociale e al [[2006]] è attivo anche nell'Associazione Vittime del Doping fondata dai familiari di Bruno Beatrice, giocatore della [[Fiorentina AC|Fiorentina]] prematuramente scomparso a causa di una leucemia.


== Palmares ==
== Palmares ==

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Ferruccio Mazzola

Centrocampista, nato a Torino il 1 febbraio 1945. Figlio del grande Valentino e fratello di Sandro, è stato un calciatore dotato di grande classe ma di carattere poco accomodante. Gli anni migliori dal punto di vista professionale li ha vissuti in maglia biancoceleste. E' stato uno degli artefici della promozione della Lazio in Serie A al termine del campionato 1968/69. Cresciuto nelle giovanili dell' Inter viene mandato a farsi le ossa nel 1963/64 nel Marzotto Valdagno dove disputa 22 gare realizzando 6 reti. L'anno seguente è al Venezia SSC , in Serie B dove realizza 13 goals e 50 presenze in due campionati, con il primo dove centra la promozione in A. All'inizio della stagione 1967/68, rientra all'Inter, ma viene ceduto a novembre al Lecco in Serie B.

Viene acquistato nel 1968 dal presidente Lenzini, smanioso di riportare la Lazio nella massima serie. Disputa 5 stagioni in maglia biancoceleste, di cui 3 consecutive, e due dopo la parentesi alla Fiorentina nel 1971/72 dove disputa 16 gare segnando una rete in maglia viola. Nel periodo d'oro della Lazio gioca solo una gara di campionato, nella stagione 1972/73. Non è molto amato da Maestrelli. In quegli anni mantiene il ruolo di "sindacalista" della squadra biancazzurra che spesso lo farà entrare in conflitto con la dirigenza. Nel 1974 viene ceduto al Sant'Angelo Lodigiano dove rimane fino al 1977, anno in cui conclude la carriera. Con la Lazio colleziona 85 presenze in Campionato con 12 reti. Nel 1981 inizia la carriera di allenatore nelle fila del Cithia Genzano. Da segnalare la promozione con il Siena alla fine della stagione 1984/85 e con il Venezia SSC nell' 1987/88. Nel 2004 ha scritto il libro autobiografico dal titolo Il terzo incomodo, denunciando un presunto uso di sostanze dopanti nell'Inter ai tempi in cui l'allenava Helenio Herrera. A causa di queste accuse, è stato querelato per diffamazione dall'Inter ed ha rotto ogni rapporto con il fratello Sandro. L'anno seguente ha ribadito e rincarato le accuse in un'intervista alla prestigiosa rivista "L'espresso", asserendo che Herrera scioglieva delle pasticche dal contenuto sospetto, nel caffè che tutti i giocatori dovevano prendere negli spogliatoi prima di ogni gara. Secondo Ferruccio Mazzola si trattava probabilmente di anfetamine. Egli stesso ha messo in relazione il presunto uso di queste sostanze dopanti nell'Inter con le morti premature di alcuni giocatori come Armando Picchi, Marcello Giusti, Carlo Tagnin, Mauro Bicicli e Ferdinando Miniussi e con la grave malattia di Enea Masiero.

Oggi Ferruccio Mazzola vive a Roma, dove ha allenato per diletto i ragazzi della Borghesiana. Dal 2005 è presidente dell'associazione Futursport International, che si occupa di atleti con disagio sociale e al 2006 è attivo anche nell'Associazione Vittime del Doping fondata dai familiari di Bruno Beatrice, giocatore della Fiorentina prematuramente scomparso a causa di una leucemia.

Palmares