Mecozzi Guglielmo: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Mecozzi Sambenedettese.jpg|right|100px|thumb|Mecozzi con la maglia della Samb]]
Centrocampista, nato a Grottammare (AP) il [[13 luglio]] [[1936]]. Detto "Mimmo".
Centrocampista, nato a Grottammare (AP) il [[13 luglio]] [[1936]]. Detto "Mimmo".
Inizia con la Robur di Grottammare in Prima Categoria con cui vince il campionato [[1952/53]]. Dopo un altro anno con la Robur in Promozione, nel [[1954/55]] viene acquistato dalla Sambenedettese con cui partecipa al Campionato Ragazzi. Il secondo anno con la Samb lo vede impegnato con la squadra Riserve che partecipa al Campionato Cadetti. Con la promozione in [[Serie B|serie B]] dei marchigiani, diventa titolare in prima squadra e prende parte a 5 campionati. Particolare curioso durante la militanza con la Samb è la pertecipazione nel [[1958]] ad un partita di [[Coppa Italia]] con la maglia del Siena impegnato contro la Carbosarda. Mecozzi in quel periodo svolgeva il C.A.R. a Siena e i regolamenti dell'epoca permettevano i prestiti temporanei dei militari. Nell'estate [[1961]] è acquistato dalla Lazio. E' però un campionato disgraziato per i biancocelesti che vedono sfumare la promozione in [[Serie A|serie A]] per l'errore dell'arbitro Rigato che non convalida il gol di [[Seghedoni Giovanni|Seghedoni]] nella partita [[Domenica 4 marzo 1962 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Napoli 0-0|Lazio-Napoli]] del [[4 marzo]] [[1962]]. A fine stagione, con un bilancio di 29 presenze in [[Campionato]], 2 in [[Coppa Italia]] e 1 in [[Coppa delle Alpi]], viene ceduto al Catanzaro in cambio di [[Florio Vito|Florio]]. Con i giallorossi calabresi rimane per tre stagioni indossando anche la fascia di capitano, poi, nell'estate [[1965]] decide di riavvicinarsi a casa e accetta la proposta della sua ex squadra quella Sambenedettese che nel frattempo è retrocessa in serie C. Disputa due campionati con i rossoblù nel ruolo di libero poi, anche a causa degli acciacchi che ne limitano il rendimento, scende ancora di categoria e di accasa con il Tolentino che milita in serie D. La stagione successiva [[1968/69]] lo vede quindi tornare come allenatore-giocatore alla Robur che disputa il Campionato di Prima Categoriab e che riporta immediatamente in Promozione. Ancora un anno con i biancocelesti di Grottammare e poi la decisione di appendere gli scarpini al chiodo. Come allenatore guida poi il Matelica (due anni), ancora la Robur (per pochi mesi), la Truentina di Castel di Lama (a stagione in corso), l'Acquasanta Terme, ancora il Tolentino (come vice prima e come primo nelle ultime sei giornate) e infine il Nereto nel [[1977/78]] che lascia a novembre per un fastidioso problema all'anca. Oggi Mimmo Mecozzi è pensionato e vive nella natia Grottammare.
Inizia con la Robur di Grottammare in Prima Categoria con cui vince il campionato [[1952/53]]. Dopo un altro anno con la Robur in Promozione, nel [[1954/55]] viene acquistato dalla Sambenedettese con cui partecipa al Campionato Ragazzi. Il secondo anno con la Samb lo vede impegnato con la squadra Riserve che partecipa al Campionato Cadetti. Con la promozione in [[Serie B|serie B]] dei marchigiani, diventa titolare in prima squadra e prende parte a 5 campionati. Particolare curioso durante la militanza con la Samb è la pertecipazione nel [[1958]] ad un partita di [[Coppa Italia]] con la maglia del Siena impegnato contro la Carbosarda. Mecozzi in quel periodo svolgeva il C.A.R. a Siena e i regolamenti dell'epoca permettevano i prestiti temporanei dei militari. Nell'estate [[1961]] è acquistato dalla Lazio. E' però un campionato disgraziato per i biancocelesti che vedono sfumare la promozione in [[Serie A|serie A]] per l'errore dell'arbitro Rigato che non convalida il gol di [[Seghedoni Giovanni|Seghedoni]] nella partita [[Domenica 4 marzo 1962 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Napoli 0-0|Lazio-Napoli]] del [[4 marzo]] [[1962]]. A fine stagione, con un bilancio di 29 presenze in [[Campionato]], 2 in [[Coppa Italia]] e 1 in [[Coppa delle Alpi]], viene ceduto al Catanzaro in cambio di [[Florio Vito|Florio]]. Con i giallorossi calabresi rimane per tre stagioni indossando anche la fascia di capitano, poi, nell'estate [[1965]] decide di riavvicinarsi a casa e accetta la proposta della sua ex squadra quella Sambenedettese che nel frattempo è retrocessa in serie C. Disputa due campionati con i rossoblù nel ruolo di libero poi, anche a causa degli acciacchi che ne limitano il rendimento, scende ancora di categoria e di accasa con il Tolentino che milita in serie D. La stagione successiva [[1968/69]] lo vede quindi tornare come allenatore-giocatore alla Robur che disputa il Campionato di Prima Categoriab e che riporta immediatamente in Promozione. Ancora un anno con i biancocelesti di Grottammare e poi la decisione di appendere gli scarpini al chiodo. Come allenatore guida poi il Matelica (due anni), ancora la Robur (per pochi mesi), la Truentina di Castel di Lama (a stagione in corso), l'Acquasanta Terme, ancora il Tolentino (come vice prima e come primo nelle ultime sei giornate) e infine il Nereto nel [[1977/78]] che lascia a novembre per un fastidioso problema all'anca. Oggi Mimmo Mecozzi è pensionato e vive nella natia Grottammare.

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Immagine:MecozziLazio.jpg|Al termine di un allenamento con la Lazio
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[[Categoria:Biografie|Mecozzi, Gulglielmo]]
[[Categoria:Biografie|Mecozzi, Gulglielmo]]

Versione delle 08:15, 27 apr 2011

Guglielmo Mecozzi

Centrocampista, nato a Grottammare (AP) il 13 luglio 1936. Detto "Mimmo". Inizia con la Robur di Grottammare in Prima Categoria con cui vince il campionato 1952/53. Dopo un altro anno con la Robur in Promozione, nel 1954/55 viene acquistato dalla Sambenedettese con cui partecipa al Campionato Ragazzi. Il secondo anno con la Samb lo vede impegnato con la squadra Riserve che partecipa al Campionato Cadetti. Con la promozione in serie B dei marchigiani, diventa titolare in prima squadra e prende parte a 5 campionati. Particolare curioso durante la militanza con la Samb è la pertecipazione nel 1958 ad un partita di Coppa Italia con la maglia del Siena impegnato contro la Carbosarda. Mecozzi in quel periodo svolgeva il C.A.R. a Siena e i regolamenti dell'epoca permettevano i prestiti temporanei dei militari. Nell'estate 1961 è acquistato dalla Lazio. E' però un campionato disgraziato per i biancocelesti che vedono sfumare la promozione in serie A per l'errore dell'arbitro Rigato che non convalida il gol di Seghedoni nella partita Lazio-Napoli del 4 marzo 1962. A fine stagione, con un bilancio di 29 presenze in Campionato, 2 in Coppa Italia e 1 in Coppa delle Alpi, viene ceduto al Catanzaro in cambio di Florio. Con i giallorossi calabresi rimane per tre stagioni indossando anche la fascia di capitano, poi, nell'estate 1965 decide di riavvicinarsi a casa e accetta la proposta della sua ex squadra quella Sambenedettese che nel frattempo è retrocessa in serie C. Disputa due campionati con i rossoblù nel ruolo di libero poi, anche a causa degli acciacchi che ne limitano il rendimento, scende ancora di categoria e di accasa con il Tolentino che milita in serie D. La stagione successiva 1968/69 lo vede quindi tornare come allenatore-giocatore alla Robur che disputa il Campionato di Prima Categoriab e che riporta immediatamente in Promozione. Ancora un anno con i biancocelesti di Grottammare e poi la decisione di appendere gli scarpini al chiodo. Come allenatore guida poi il Matelica (due anni), ancora la Robur (per pochi mesi), la Truentina di Castel di Lama (a stagione in corso), l'Acquasanta Terme, ancora il Tolentino (come vice prima e come primo nelle ultime sei giornate) e infine il Nereto nel 1977/78 che lascia a novembre per un fastidioso problema all'anca. Oggi Mimmo Mecozzi è pensionato e vive nella natia Grottammare.