Rambaudi Roberto: differenze tra le versioni
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Versione delle 17:50, 27 nov 2011

Attaccante, nato a Moncalieri (TO) il 12 gennaio 1966.
Cresciuto nelle giovanili del Torino, milita nell'Omegna, Pavia, Perugia, Foggia. Viene acquistato nel 1992 dall'Atalanta. Disputa 4 stagioni in maglia biancoceleste per poi passare al Genoa ed in seguito al Treviso (1999/00).
Con la Lazio colleziona 109 presenze e 13 reti in Campionato.
Nella stagione 2003-04 ha allenato gli Allievi Nazionali. Successivamente allena Latina e Viterbese.
Palmares
- 1
Coppa Italia nel 1997/98 - 1
Supercoppa Italiana nel 1998 - 1
Trofeo Città di Saragozza 1997 - 1
Memorial Pier Cesare Baretti 1994
Nota
Riportiamo l'intervista pubblicata a pagina 15 del Corriere della Sera (9 giugno 2000).
Il presidente del Treviso calcio denunciato per estorsione nei confronti del suo giocatore più pagato Rambaudi: «Così la società mi ha ricattato» TREVISO - Una storia di donne, spie e ricatti fra i calciatori del Treviso, squadra di serie B. Il presidente della società, Renzo Barcé, è indagato per tentata estorsione. Accusato di aver fatto pedinare da un' agenzia investigativa il centrocampista Roberto Rambaudi, ex nazionale. Rambaudi, 34 anni, è il più quotato tra i biancocelesti trevigiani. Ha un contratto di 2 anni da 500 milioni. Il presidente voleva cacciarlo, ritenendo di averlo pagato troppo. Avrebbe cercato di metterlo nei guai facendolo fotografare assieme a qualche bella signora della provincia trevigiana e minacciando di spedire gli scatti ai familiari del giocatore. Una storia che pare uscita dal film Signore e signori di Pietro Germi. I carabinieri, perquisendo la sede del Treviso, hanno trovato diverse foto in bianco e nero: si vedono ragazze che entrano ed escono dalle case dei calciatori. Sarebbero servite al presidente per il ricatto: «Rescindi il contratto o le mando alla tua famiglia», avrebbe minacciato Barcé. È stato Rambaudi a chiedere l'intervento dei carabinieri, a febbraio. Temeva di essere seguito da un rapitore. «Ho rischiato un incidente stradale per sfuggire a una macchina che mi inseguiva» racconta. Presentata la denuncia, il calciatore ha scoperto che a seguirlo erano detective assunti dalla società. «Non ho risolto il contratto - racconta - per vedere dove volevano arrivare». La società voleva convincerlo a far le valigie, per non continuare a pagarlo. Ma Rambaudi ha resistito. Finché non sono spuntati gli investigatori privati. Quando ha capito di essere controllato dal presidente, ha assoldato altri investigatori e registrato una conversazione con Barcé sulle foto. Poi ha denunciato il presidente ai carabinieri per minacce. «Mente per salvarsi la faccia» replica Barcé.
Luciano Ferraro.