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Tommaso Maestrelli nasce a Pisa il [[7 ottobre]] [[1922]] e muore a Roma il [[2 dicembre]] [[1976]]. |
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Figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, segue il padre in diverse città italiane, fino a stabilirsi, nel [[1935]], a Bari. Ragazzo sveglio ed amante dello sport, appena stabilitosi nella città pugliese fa un provino nella locale squadra del [[Bari]] dove viene subito tesserato. Fa tutta la trafila nelle giovanili biancorosse alternando i banchi di scuola con gli impolverati campi di calcio. Nel [[1938]], messosi in evidenza nelle squadre minori del sodalizio barese, è convocato in prima squadra dall'allora allenatore Giuseppe Ging. Il giovanotto ha solo 16 anni. Nel capoluogo pugliese, intanto, aveva conosciuto anche una ragazza, [[Barberini Maestrelli Lina|Lina Barberini]], figlia di un vigile urbano della città. Fra i due nasce subito un intenso amore e si fidanzano. Per Maestrelli l'esordio in [[Serie A]] avviene di lì a poco ed infatti il [[26 febbraio]] [[1939]], in occasione dell'incontro tra il [[Milan AC|Milan]] ed il [[Bari]] terminato 3-1, il ragazzo scende in campo a soli 16 anni, 4 mesi e 19 giorni vestendo la maglia biancorossa da titolare. Il [[campionato]] seguente, quello del [[1939/40]], lo vede nella squadra delle riserve del [[Bari]] fino quasi alla fine del torneo, quando gioca le ultime 5 partite contribuendo al raggiungimento della salvezza e segnando il suo primo goal in [[Serie A]] nell'ultima partita di [[campionato]] contro la [[Fiorentina]]. Una bella soddisfazione per un ragazzino che si affacciava da poco tempo nel proscenio della [[Serie A|massima serie]]. |
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Purtroppo l'Italia era entrata in Guerra e a Maestrelli giunse la chiamata alle armi. Il suo status di giocatore gli permette, tuttavia, di giocare 18 gare e di segnare un'altra rete, grazie ai permessi speciali datigli dal Regio Esercito. Purtroppo a poco vale il suo contributo, perchè i biancorossi retrocedono in [[Serie B]]. Maestrelli viene inviato in guerra in Jugoslavia e qui è ferito in maniera lieve ad una gamba. Appena ristabilitosi, cade in un'imboscata e viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche. Rimane in un campo di prigionia per un po', fino a quando le truppe germaniche devono abbandonare le posizioni e lasciano incustoditi i prigionieri. Così Maestrelli, insieme ad alcuni compagni, riesce, in modo fortunoso, a rientrare a Bari dove può abbracciare la famiglia e la sua [[Barberini Maestrelli Lina|Lina]] in pena per la mancanza di notizie. ► [[Maestrelli Tommaso|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:5ott75a.jpg|thumb|left|200px|Dal Corriere dello sport del 6/10/75]] |
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===Sampdoria-Lazio 0-1 del 5 ottobre 1975 - La rete-vittoria dell'esordiente Bruno Giordano=== |
===Sampdoria-Lazio 0-1 del 5 ottobre 1975 - La rete-vittoria dell'esordiente Bruno Giordano=== |
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E' lui a ricevere la telefonata di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] durante una trasmissione sportiva locale, dove era ospite del conduttore Michele Plastino nel quale l'attaccante biancazzurro rivelava che voleva acquistare la Lazio. Non mancava mai una gara in casa o in trasferta, che spesso organizzava con i suoi ascoltatori. Numerose le prese di posizione a favore e contro la società. La sua schiettezza era conosciuta da tutti. Innumerevoli le sue iniziative di beneficenza. Fu nominato dal Comune Ambasciatore di Roma. Continuo il suo contributo volto a favore degli animali abbandonati. ► [[Elsner Gianni (Elsner Giovanni Guido)|Clicca qui per continuare la lettura]] |
E' lui a ricevere la telefonata di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] durante una trasmissione sportiva locale, dove era ospite del conduttore Michele Plastino nel quale l'attaccante biancazzurro rivelava che voleva acquistare la Lazio. Non mancava mai una gara in casa o in trasferta, che spesso organizzava con i suoi ascoltatori. Numerose le prese di posizione a favore e contro la società. La sua schiettezza era conosciuta da tutti. Innumerevoli le sue iniziative di beneficenza. Fu nominato dal Comune Ambasciatore di Roma. Continuo il suo contributo volto a favore degli animali abbandonati. ► [[Elsner Gianni (Elsner Giovanni Guido)|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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==<font color=green> '''3 ottobre''' </font>== |
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===Romolo Alzani=== |
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Mediano, nato a Roma il [[6 marzo]] [[1921]] nel quartiere Appio e deceduto a Roma il [[3 ottobre]] [[2002]]. |
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Colonna portante della Lazio per un decennio, fu acquistato, su segnalazione di [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]], dalla Mater. Si era formato nei "boys" dell'[[Alba Audace]], per poi passare nei vari livelli delle squadre giovanili della [[Roma AS|A.S.Roma]], in cui militò dal [[1934]] al [[1938]]. Fu ceduto in prestito al [[Rimini Calcio|Rimini]] nella stagione [[1938/39]]. Nel [[campionato]] [[1940/41]] fece parte della rosa della prima squadra giallorossa ma non ebbe occasione di esordire. Negli anni del conflitto militò nella Mater e nell'Ala Littoria e dalla prima, come detto, lo prelevò la Lazio. Esordì infatti in biancoceleste nella stagione [[1945/46]]. ► [[Alzani Romolo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Spinozzi 80.jpg|thumb|left|200px|Arcadio Spinozzi]] |
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===Arcadio Spinozzi=== |
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Difensore, nato a Mosciano Sant'Angelo (TE) il [[3 ottobre]] [[1953]]. |
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Cresciuto nella [[Sambenedettese]], milita in seguito con Angolana e [[Verona]]. Viene acquistato nel [[1980]] dal [[Bologna]]. Disputa 6 stagioni in maglia biancoceleste prima di chiudere la carriera nella [[Reggina]]. Con la Lazio colleziona 123 presenze in [[Campionato]] e 9 presenze ed una rete in [[Coppa Italia]]. A fine carriera ha scritto due libri sul mondo del calcio. Ha partecipato al documentario "Centravanti Nato" di Gian Claudio Guiducci dove ha denunciato la situazione del calcio negli anni [[1980|'80]]. Dal documentario è stato tratto anche un DVD. Nel [[1983]] Arcadio fu coinvolto, suo malgrado, nel caso di Emanuela Orlandi. In una lettera inviata all'Ansa a firma di un tale Dragan, si fa il nome dell'inconsapevole giocatore. Tutte le indagini esperite non hanno appurato nessun collegamento tra Spinozzi e quei tragici fatti e l'evento è stato inquadrato come uno dei tanti tentativi di disinformazione messi in atto in quei giorni da ignoti personaggi. ► [[Spinozzi Arcadio|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Versione delle 09:32, 7 ott 2014

7 ottobre
Tommaso Maestrelli
Tommaso Maestrelli nasce a Pisa il 7 ottobre 1922 e muore a Roma il 2 dicembre 1976. Figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, segue il padre in diverse città italiane, fino a stabilirsi, nel 1935, a Bari. Ragazzo sveglio ed amante dello sport, appena stabilitosi nella città pugliese fa un provino nella locale squadra del Bari dove viene subito tesserato. Fa tutta la trafila nelle giovanili biancorosse alternando i banchi di scuola con gli impolverati campi di calcio. Nel 1938, messosi in evidenza nelle squadre minori del sodalizio barese, è convocato in prima squadra dall'allora allenatore Giuseppe Ging. Il giovanotto ha solo 16 anni. Nel capoluogo pugliese, intanto, aveva conosciuto anche una ragazza, Lina Barberini, figlia di un vigile urbano della città. Fra i due nasce subito un intenso amore e si fidanzano. Per Maestrelli l'esordio in Serie A avviene di lì a poco ed infatti il 26 febbraio 1939, in occasione dell'incontro tra il Milan ed il Bari terminato 3-1, il ragazzo scende in campo a soli 16 anni, 4 mesi e 19 giorni vestendo la maglia biancorossa da titolare. Il campionato seguente, quello del 1939/40, lo vede nella squadra delle riserve del Bari fino quasi alla fine del torneo, quando gioca le ultime 5 partite contribuendo al raggiungimento della salvezza e segnando il suo primo goal in Serie A nell'ultima partita di campionato contro la Fiorentina. Una bella soddisfazione per un ragazzino che si affacciava da poco tempo nel proscenio della massima serie.
Purtroppo l'Italia era entrata in Guerra e a Maestrelli giunse la chiamata alle armi. Il suo status di giocatore gli permette, tuttavia, di giocare 18 gare e di segnare un'altra rete, grazie ai permessi speciali datigli dal Regio Esercito. Purtroppo a poco vale il suo contributo, perchè i biancorossi retrocedono in Serie B. Maestrelli viene inviato in guerra in Jugoslavia e qui è ferito in maniera lieve ad una gamba. Appena ristabilitosi, cade in un'imboscata e viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche. Rimane in un campo di prigionia per un po', fino a quando le truppe germaniche devono abbandonare le posizioni e lasciano incustoditi i prigionieri. Così Maestrelli, insieme ad alcuni compagni, riesce, in modo fortunoso, a rientrare a Bari dove può abbracciare la famiglia e la sua Lina in pena per la mancanza di notizie. ► Clicca qui per continuare la lettura


Sampdoria-Lazio 0-1 del 5 ottobre 1975 - La rete-vittoria dell'esordiente Bruno Giordano
5 ottobre 1975 - Campionato di Serie A - I giornata - inizio ore 15.00
SAMPDORIA: Cacciatori, Arnuzzo, Ferroni (I), Valente (71' Maraschi), Prini, Rossinelli, Tuttino, Bedin, Magistrelli, Orlandi, Saltutti. (12 Di Vincenzo, 14° Nicolini E.). All. Bersellini.
LAZIO: Pulici F., Ammoniaci, Martini, Wilson, Ghedin, Re Cecconi, Garlaschelli (68' Polentes), Brignani, Chinaglia, Badiani (I), Giordano. (12 Moriggi, 14° Ferrari G.C.). All. Corsini.
Arbitro: sig. Barbaresco di Cormons.
Marcatori: 90' Giordano.
Note: giornata di sole con leggero vento di tramontana, terreno in buone condizioni. Esordio in Serie A per Giordano Bruno (classe 1956) e Ferroni (I).
Spettatori: 30.163 per un incasso di £. 71.529.500.
La Lazio inizia alla grande la stagione, grazie ad un po' di fortuna e ad una rete allo scadere dell'esordiente Bruno Giordano giovane bomber trasteverino, cresciuto nel vivaio biancoceleste, fatto esordire a sorpresa dal mister Corsini Partita difficile coi blucerchiati sempre in attacco. Molte le sofferenze per i difensori laziali cinti letteralmente d’assedio e schiacciati dagli arrembanti avversari per l’arco intero della gara, e tenuti a galla, in qualche modo, da una serie nutrita di miracolose prodezze dell'estremo difensore Pulici, oltre che dagli sprechi provvidenzialmente perpetrati in zona gol dagli attaccanti blucerchiati. Arrancando disperatamente ed aggrappandosi caparbi al mestiere, Wilson e compagni cercavano soprattutto di guadagnare tempo per riuscire a sfangarla e tornarsene a casa con la dote di un sia pur striminzito pareggio, risultato comunque ritenuto dalla squadra, viste le circostanze, ben più che soddisfacente e prezioso. Al 2° minuto Saltutti impegnava Pulici alla parata con un tiro da fuori area. Il portiere laziale si ripeteva al 6° su un colpo di testa di Magistrelli. Tre minuti dopo era ancora Saltutti a sfiorare il palo dopo aver eluso la marcatura di Ammoniaci. La Lazio reagiva al 12° con un'incursione di Re Cecconi che centrava verso Garlaschelli e Giordano, ma Cacciatori sventava il pericolo in uscita. ► Clicca qui per continuare la lettura
Gianni Elsner
Attore, conduttore radiofonico e televisivo, deputato al parlamento. Nato a Merano (BZ) il 27 settembre 1940 e deceduto a Roma il 5 ottobre 2009.
Dopo essersi diplomato in odontoiatria, si trasferisce a Roma nel 1965, per frequentare l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D’Amico", da cui venne mandato via dopo circa un anno per aver partecipato ad uno spettacolo senza esserne autorizzato dalla direzione dell'Accademia. Nel 1968 partecipa ad una puntata della serie TV "Maigret" con Gino Cervi (episodio "La chiusa"). Ottiene ruoli secondari in alcuni film fra i quali "Decameron n. 3", "Paura in città" ed "il ... Belpaese".
Il 5 marzo 1976 inizia l'attività radiofonica che lo renderà popolarissimo. L'emittente privata romana Radio Luna lo chiama alla conduzione di un "talk show". L'impegno, che doveva essere a termine, si rivela invece un successo che dura per oltre tre decenni. Cugino del giocatore Renzo Rossi e amico di Luciano Re Cecconi, già dai primi anni settanta frequenta l'ambiente della Lazio di cui diviene accanito sostenitore ed una delle voci d'opinione più influenti nel panorama radiofonico romano. E' lui a raccogliere e consegnare alle autorità il petardo estratto dall'occhio di Vincenzo Paparelli quando fu assassinato il 28 ottobre 1979 sugli spalti dell'Olimpico. Nel 1981 è co-conduttore della trasmissione televisiva "Prossimamente Addetti", su T.R.E., dove parla delle vicende della Lazio ed è affiancato, per parlare di cose giallorosse, prima dal cantante Gepy e successivamente da Maurizio Catalani.
E' lui a ricevere la telefonata di Chinaglia durante una trasmissione sportiva locale, dove era ospite del conduttore Michele Plastino nel quale l'attaccante biancazzurro rivelava che voleva acquistare la Lazio. Non mancava mai una gara in casa o in trasferta, che spesso organizzava con i suoi ascoltatori. Numerose le prese di posizione a favore e contro la società. La sua schiettezza era conosciuta da tutti. Innumerevoli le sue iniziative di beneficenza. Fu nominato dal Comune Ambasciatore di Roma. Continuo il suo contributo volto a favore degli animali abbandonati. ► Clicca qui per continuare la lettura
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