Elsner Gianni (Elsner Giovanni Guido)

Da LazioWiki.

Giovanni "Gianni" Elsner
Un'immagine del conduttore radiofonico
Gianni Elsner (a sinistra) agli inizi della carriera radiofonica
Gianni Elsner negli anni '90
Un giovane Gianni Elsner in una scena di un film poliziesco
Gianni Elsner
In Tv con Lionello Manfredonia
Un momento dei suoi funerali

Attore, conduttore radiofonico e televisivo, deputato al parlamento. Nato a Merano (BZ) il 27 settembre 1940 e deceduto a Roma il 5 ottobre 2009.

Dopo essersi diplomato in odontoiatria, si trasferisce a Roma nel 1965, per frequentare l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D’Amico", da cui venne mandato via dopo circa un anno per aver partecipato ad uno spettacolo senza esserne autorizzato dalla direzione dell'Accademia. Nel 1968 partecipa ad una puntata della serie TV "Maigret" con Gino Cervi (episodio "La chiusa"). Ottiene ruoli secondari in alcuni film fra i quali "Decameron n. 3", "Paura in città" ed "il ... Belpaese".

Il 5 marzo 1976 inizia l'attività radiofonica che lo renderà popolarissimo. L'emittente privata romana Radio Luna lo chiama alla conduzione di un "talk show". L'impegno, che doveva essere a termine, si rivela invece un successo che dura per oltre tre decenni. Cugino del giocatore Renzo Rossi e amico di Luciano Re Cecconi, già dai primi anni settanta frequenta l'ambiente della Lazio di cui diviene accanito sostenitore ed una delle voci d'opinione più influenti nel panorama radiofonico romano. E' lui a raccogliere e consegnare alle autorità il petardo estratto dall'occhio di Vincenzo Paparelli quando fu assassinato il 28 ottobre 1979 sugli spalti dell'Olimpico. Nel 1981 è co-conduttore della trasmissione televisiva "Prossimamente Addetti", su T.R.E., dove parla delle vicende della Lazio ed è affiancato, per parlare di cose giallorosse, prima dal cantante Gepy e successivamente da Maurizio Catalani.

E' lui a ricevere la telefonata di Chinaglia durante una trasmissione sportiva locale, dove era ospite del conduttore Michele Plastino nel quale l'attaccante biancazzurro rivelava che voleva acquistare la Lazio. Non mancava mai una gara in casa o in trasferta, che spesso organizzava con i suoi ascoltatori. Numerose le prese di posizione a favore e contro la società. La sua schiettezza era conosciuta da tutti. Innumerevoli le sue iniziative di beneficenza. Fu nominato dal Comune Ambasciatore di Roma. Continuo il suo contributo volto a favore degli animali abbandonati.

Nel 1992 venne eletto alla Camera dei deputati nella lista "Marco Pannella". Si iscrive al gruppo misto quasi subito per divergenze sull'utilizzo del rimborso elettorale. Forte il suo impegno umanitario in favore dei bambini bisognosi: contribuisce assieme ai suoi radioascoltatori ad adottare a distanza molti bambini e a costruire un villaggio e una scuola in Paraguay. Ultimamente, dopo un lungo periodo passato a Radio Serena, Radio Dimensione Zero, Radio Radio e Talk Radio, trasmetteva dai microfoni di Radio6 di Roma dalle 10 alle 14, dal lunedì al sabato, la sua trasmissione trentennale "Te lo faccio vedere chi sono io" che prende il nome da una canzone di Piero Ciampi (in onda dal 5 novembre 1976). L'idea di usarla come sigla fu proposta dal giocatore della Lazio Luciano Re Cecconi. Malgrado l'insorgenza della malattia che lo porterà alla morte, aveva voluto seguire la Lazio a Pechino per la finale di Supercoppa Italiana 2009.

In possesso di una bella voce, ha inciso cd di poesie e brani di teatro. La sua popolarità a Roma era molto alta e, per la sua bonomia e umanità, benvoluto da tutti. Le esequie si sono svolte a Roma in data 8 ottobre 2009 presso la Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo alla presenza di una folla numerosa. Tanti i volti noti presenti: dal Presidente Lotito al Team Manager Maurizio Manzini, da Roberto Baronio ad alcuni ex giocatori degli anni '70 e '80 fino all'ex tecnico Delio Rossi. Presente anche la signora Maria Sensi vedova del presidente giallorosso. Al termine della celebrazione, la bara è stata accompagnata all'uscita da una canzone che lui aveva particolarmente a cuore "Un amore così grande", ad attenderlo all'esterno della Chiesa, oltre alla folla, una bandiera della Lazio che sventolava in suo onore. Un applauso scrosciante, lacrime e abbracci per consolarsi della sua scomparsa, hanno ancora una volta dimostrato che grande uomo era Gianni.


La Repubblica del 6 ottobre 2009 riporta così la notizia:

Addio a Gianni Elsner, voce delle radio romane.

E' morto oggi a Roma Gianni Elsner, voce storica delle radio romane, attore, ma soprattutto tifoso di fede biancoceleste, uno dei primi anchorman calcistici. Era malato da tempo ma fino all'ultimo ha lavorato dalla sua casa-studio alla Balduina. Pochi giorni fa aveva compiuto 69 anni. Giovedì, dopo la camera ardente in Campidoglio dalle 11 alle 12, i funerali alle 15 nella chiesa degli Artisti di piazza del Popolo. Nato il 27 settembre del 1940 a Merano, si era trasferito a Roma nel 1965 e due anni dopo aveva cominciato l'esperienza radiofonica con Radio Luna. Attore dopo aver frequentato l'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico e deputato nel 1992 con la Lista Pannella, era poi passato al gruppo misto per divergenze sui rimborsi elettorali. La popolarità era arrivata con la trasmissione: "Te lo faccio vedere chi sono io". Ai suoi microfoni si sono alternati negli anni campioni e stelle dello sport, esponenti della politica e delle sitituzioni, ma soprattutto tanta gente comune.

"La morte di Gianni Elsner lascia un vuoto incolmabile per tutti coloro che ne conoscevano e apprezzavano le qualità professionali e umane". Così il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. "Attraverso la sua grande passione per la radio" - prosegue - "ha creato un modello di informazione e intrattenimento per il pubblico con il quale ha costruito nel tempo un rapporto di grande affetto. La sua fede biancoceleste e la sua inconfondibile voce lasceranno il posto a tutti quei progetti che Gianni ha portato avanti nel sociale fondando e finanziando una scuola per bambini in Paraguay e sostenendo le battaglie per i meno fortunati. Elsner ci mancherà e mancherà ai suoi radioascoltatori e ai cittadini di Roma e del Lazio. Voglio portare alla famiglia le mie condoglianze e quelle di tutta la comunità".

"La S.S.Lazio s.p.a., il Presidente Claudio Lotito, gli organi societari, i tecnici, i calciatori ed i tifosi tutti piangono la perdita di Gianni Elsner, un osservatore attento e sereno del mondo del calcio romano, grande ed appassionato tifoso laziale, mai fazioso e sempre alla ricerca della verità e della notizia". E' quanto si legge in una nota del club biancoceleste per la scomparsa del noto conduttore. "La sua Radiosei" - si legge nella nota della Lazio - "ha saputo, pur in periodi di alta conflittualità nel mondo laziale, mantenere fermo il timone di una corretta e puntuale informazione, senza mai farsi travolgere dall'onda del momento, rimanendo legato ad un'informazione obiettiva, anche critica quando serviva, ma sempre diretta alla lealtà nei confronti dei fatti e dei suoi ascoltatori. Gianni Elsner ha costituito un esempio di informazione corretta, in un periodo nel quale l'urlo della notizia ha sostituito la sua verità; con lui scompare un professionista che non ha mai anteposto la sua passione e fede ai doveri nei confronti della verità e dei suoi ascoltatori".


► Il sito web di Gianni Elsner: Sito Internet





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