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[[Image:Ciabattini.jpg|thumb|left|200px|Ugo Ciabattini]] |
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===Ugo Ciabattini=== |
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Attaccante, nato a Napoli l'[[8 ottobre]] [[1908]]. |
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| ⚫ | Figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, segue il padre in diverse città italiane, fino a stabilirsi, nel [[1935]], a Bari. Ragazzo sveglio ed amante dello sport, appena stabilitosi nella città pugliese fa un provino nella locale squadra del [[Bari]] dove viene subito tesserato. Fa tutta la trafila nelle giovanili biancorosse alternando i banchi di scuola con gli impolverati campi di calcio. Nel [[1938]], messosi in evidenza nelle squadre minori del sodalizio barese, è convocato in prima squadra dall'allora allenatore Giuseppe Ging. Il giovanotto ha solo 16 anni. Nel capoluogo pugliese, intanto, aveva conosciuto anche una ragazza, [[Barberini Maestrelli Lina|Lina Barberini]], figlia di un vigile urbano della città. Fra i due nasce subito un intenso amore e si fidanzano. Per Maestrelli l'esordio in [[Serie A]] avviene di lì a poco ed infatti il [[26 febbraio]] [[1939]], in occasione dell'incontro tra il [[Milan AC|Milan]] ed il [[Bari]] terminato 3-1, il ragazzo scende in campo a soli 16 anni, 4 mesi e 19 giorni vestendo la maglia biancorossa da titolare. Il [[campionato]] seguente, quello del [[1939/40]], lo vede nella squadra delle riserve del [[Bari]] fino quasi alla fine del torneo, quando gioca le ultime 5 partite contribuendo al raggiungimento della salvezza e segnando il suo primo goal in [[Serie A]] nell'ultima partita di [[campionato]] contro la [[Fiorentina]]. Una bella soddisfazione per un ragazzino che si affacciava da poco tempo nel proscenio della [[Serie A|massima serie]]. |
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Disputa 2 stagioni in maglia biancoceleste. Nella stagione [[1931/32]] è nella Ster di Roma. Nell'ottobre [[1932]] gioca con la Avieri Ciampino. |
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| ⚫ | Purtroppo l'Italia era entrata in Guerra e a Maestrelli giunse la chiamata alle armi. Il suo status di giocatore gli permette, tuttavia, di giocare 18 gare e di segnare un'altra rete, grazie ai permessi speciali datigli dal Regio Esercito. Purtroppo a poco vale il suo contributo, perchè i biancorossi retrocedono in [[Serie B]]. Maestrelli viene inviato in guerra in Jugoslavia e qui è ferito in maniera lieve ad una gamba. Appena ristabilitosi, cade in un'imboscata e viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche. Rimane in un campo di prigionia per un po', fino a quando le truppe germaniche devono abbandonare le posizioni e lasciano incustoditi i prigionieri. Così Maestrelli, insieme ad alcuni compagni, riesce, in modo fortunoso, a rientrare a Bari dove può abbracciare la famiglia e la sua [[Barberini Maestrelli Lina|Lina]] in pena per la mancanza di notizie. ► [[Maestrelli Tommaso|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Con la Lazio colleziona 2 presenze in [[Campionato]] a partire dal [[1929/30]]. ► [[Ciabattini Ugo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Image:KoenigHenglebert.jpg|left|thumb|200px|Henglebert Koenig]] |
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[[Immagine:5ott75a.jpg|thumb|left|200px|Dal Corriere dello sport del 6/10/75]] |
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===Henglebert Koenig=== |
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===Sampdoria-Lazio 0-1 del 5 ottobre 1975 - La rete-vittoria dell'esordiente Bruno Giordano=== |
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Attaccante, nato a Vienna (Austria) l'[[8 ottobre]] [[1920]]. |
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[[1975/76|Stagione]] |
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Inizia nel [[1939/40]] nel First Wien per passare l'anno successivo al [[Messina]] e poi alla [[Fiorentina]] che nella stagione [[1941/42]] lo cede al [[Catania]]. La Lazio lo preleva dagli etnei nell'estate [[1942]]. Disputa 4 stagioni in maglia biancoceleste dove si distingue come ottima punta. ► [[Koenig Henglebert|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Domenica 12 ottobre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 1-1|Turno successivo]] |
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{{datalink|5|ottobre|1975}} - '''[[Campionato]] di [[Serie A]] - I giornata - inizio ore 15.00 |
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[[Immagine:Andrea Pesciarelli 2.jpg|thumb|left|200px|Andrea Pesciarelli]] |
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'''SAMPDORIA:''' [[Cacciatori Massimo|Cacciatori]], Arnuzzo, Ferroni (I), Valente (71' [[Maraschi Mario|Maraschi]]), Prini, Rossinelli, Tuttino, Bedin, Magistrelli, Orlandi, Saltutti. (12 [[Di Vincenzo Rosario|Di Vincenzo]], 14° Nicolini E.). All. Bersellini. |
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===Andrea Pesciarelli=== |
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'''LAZIO:''' [[Pulici Felice|Pulici F.]], [[Ammoniaci Paolo|Ammoniaci]], [[Martini Luigi|Martini]], [[Wilson Giuseppe|Wilson]], [[Ghedin Pietro|Ghedin]], [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]], [[Garlaschelli Renzo|Garlaschelli]] (68' [[Polentes Luigi|Polentes]]), [[Brignani Francesco|Brignani]], [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], [[Badiani (I) Roberto|Badiani (I)]], [[Giordano Bruno|Giordano]]. (12 [[Moriggi Avelino|Moriggi]], 14° [[Ferrari Giovanni Carlo|Ferrari G.C.]]). All. [[Corsini Giulio|Corsini]]. |
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'''Arbitro:''' sig. Barbaresco di Cormons. |
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Giornalista, nato a Roma il [[20 ottobre]] [[1964]] ed ivi deceduto l'[[8 ottobre]] [[2011]]. |
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'''Marcatori:''' 90' [[Giordano Bruno|Giordano]]. |
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Giornalista cresciuto in Rai, dal [[2007]] passa in Mediaset come notista politico per il TG5. Muore in un incidente in scooter sul Lungotevere delle Armi a Roma, lasciando la moglie e due figli. Al Tg 5 Pesciarelli è stato caporedattore e seguiva i servizi politici sul Presidente del Consiglio in carica Silvio Berlusconi. A Mediaset approda dopo anni di gavetta in Rai nel [[2007]] per volere del direttore Clemente Mimun. ► [[Pesciarelli Andrea|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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'''Note:''' giornata di sole con leggero vento di tramontana, terreno in buone condizioni. Esordio in [[Serie A]] per [[Bruno Giordano]] (classe [[1956]]) e Ferroni (I). |
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'''Spettatori:''' 30.163 per un incasso di £. 71.529.500. |
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La Lazio inizia alla grande la stagione, grazie ad un po' di fortuna e ad una rete allo scadere dell'esordiente [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]] giovane bomber trasteverino, cresciuto nel vivaio biancoceleste, fatto esordire a sorpresa dal mister [[Corsini Giulio|Corsini]] Partita difficile coi blucerchiati sempre in attacco. Molte le sofferenze per i difensori laziali cinti letteralmente d’assedio e schiacciati dagli arrembanti avversari per l’arco intero della gara, e tenuti a galla, in qualche modo, da una serie nutrita di miracolose prodezze dell'estremo difensore [[Pulici Felice|Pulici]], oltre che dagli sprechi provvidenzialmente perpetrati in zona gol dagli attaccanti blucerchiati. Arrancando disperatamente ed aggrappandosi caparbi al mestiere, [[Wilson Giuseppe|Wilson]] e compagni cercavano soprattutto di guadagnare tempo per riuscire a sfangarla e tornarsene a casa con la dote di un sia pur striminzito pareggio, risultato comunque ritenuto dalla squadra, viste le circostanze, ben più che soddisfacente e prezioso. Al 2° minuto Saltutti impegnava Pulici alla parata con un tiro da fuori area. Il portiere laziale si ripeteva al 6° su un colpo di testa di Magistrelli. Tre minuti dopo era ancora Saltutti a sfiorare il palo dopo aver eluso la marcatura di Ammoniaci. La Lazio reagiva al 12° con un'incursione di Re Cecconi che centrava verso Garlaschelli e Giordano, ma Cacciatori sventava il pericolo in uscita. ► [[Domenica 5 ottobre 1975 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 0-1|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Maestrelli aprile76.jpg|thumb|left|200px|Tommaso Maestrelli]] |
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==<font color=green> '''7 ottobre''' </font>== |
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===Gianni Elsner=== |
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===Tommaso Maestrelli=== |
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Attore, conduttore radiofonico e televisivo, deputato al parlamento. Nato a Merano (BZ) il [[27 settembre]] [[1940]] e deceduto a Roma il [[5 ottobre]] [[2009]]. |
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Tommaso Maestrelli nasce a Pisa il [[7 ottobre]] [[1922]] e muore a Roma il [[2 dicembre]] [[1976]]. |
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Dopo essersi diplomato in odontoiatria, si trasferisce a Roma nel [[1965]], per frequentare l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D’Amico", da cui venne mandato via dopo circa un anno per aver partecipato ad uno spettacolo senza esserne autorizzato dalla direzione dell'Accademia. Nel [[1968]] partecipa ad una puntata della serie TV "Maigret" con Gino Cervi (episodio "La chiusa"). Ottiene ruoli secondari in alcuni film fra i quali "Decameron n. 3", "Paura in città" ed "il ... Belpaese". |
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| ⚫ | Figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, segue il padre in diverse città italiane, fino a stabilirsi, nel [[1935]], a Bari. Ragazzo sveglio ed amante dello sport, appena stabilitosi nella città pugliese fa un provino nella locale squadra del [[Bari]] dove viene subito tesserato. Fa tutta la trafila nelle giovanili biancorosse alternando i banchi di scuola con gli impolverati campi di calcio. Nel [[1938]], messosi in evidenza nelle squadre minori del sodalizio barese, è convocato in prima squadra dall'allora allenatore Giuseppe Ging. Il giovanotto ha solo 16 anni. Nel capoluogo pugliese, intanto, aveva conosciuto anche una ragazza, [[Barberini Maestrelli Lina|Lina Barberini]], figlia di un vigile urbano della città. Fra i due nasce subito un intenso amore e si fidanzano. Per Maestrelli l'esordio in [[Serie A]] avviene di lì a poco ed infatti il [[26 febbraio]] [[1939]], in occasione dell'incontro tra il [[Milan AC|Milan]] ed il [[Bari]] terminato 3-1, il ragazzo scende in campo a soli 16 anni, 4 mesi e 19 giorni vestendo la maglia biancorossa da titolare. Il [[campionato]] seguente, quello del [[1939/40]], lo vede nella squadra delle riserve del [[Bari]] fino quasi alla fine del torneo, quando gioca le ultime 5 partite contribuendo al raggiungimento della salvezza e segnando il suo primo goal in [[Serie A]] nell'ultima partita di [[campionato]] contro la [[Fiorentina]]. Una bella soddisfazione per un ragazzino che si affacciava da poco tempo nel proscenio della [[Serie A|massima serie]]. |
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| ⚫ | Purtroppo l'Italia era entrata in Guerra e a Maestrelli giunse la chiamata alle armi. Il suo status di giocatore gli permette, tuttavia, di giocare 18 gare e di segnare un'altra rete, grazie ai permessi speciali datigli dal Regio Esercito. Purtroppo a poco vale il suo contributo, perchè i biancorossi retrocedono in [[Serie B]]. Maestrelli viene inviato in guerra in Jugoslavia e qui è ferito in maniera lieve ad una gamba. Appena ristabilitosi, cade in un'imboscata e viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche. Rimane in un campo di prigionia per un po', fino a quando le truppe germaniche devono abbandonare le posizioni e lasciano incustoditi i prigionieri. Così Maestrelli, insieme ad alcuni compagni, riesce, in modo fortunoso, a rientrare a Bari dove può abbracciare la famiglia e la sua [[Barberini Maestrelli Lina|Lina]] in pena per la mancanza di notizie. ► [[Maestrelli Tommaso|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Il [[5 marzo]] [[1976]] inizia l'attività radiofonica che lo renderà popolarissimo. L'emittente privata romana Radio Luna lo chiama alla conduzione di un "talk show". L'impegno, che doveva essere a termine, si rivela invece un successo che dura per oltre tre decenni. Cugino del giocatore [[Rossi Renzo|Renzo Rossi]] e amico di [[Re Cecconi Luciano|Luciano Re Cecconi]], già dai primi anni settanta frequenta l'ambiente della Lazio di cui diviene accanito sostenitore ed una delle voci d'opinione più influenti nel panorama radiofonico romano. E' lui a raccogliere e consegnare alle autorità il petardo estratto dall'occhio di [[Paparelli Vincenzo|Vincenzo Paparelli]] quando fu assassinato il [[28 ottobre]] [[1979]] sugli spalti dell'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]]. Nel [[1981]] è co-conduttore della trasmissione televisiva "Prossimamente Addetti", su T.R.E., dove parla delle vicende della Lazio ed è affiancato, per parlare di cose giallorosse, prima dal cantante Gepy e successivamente da Maurizio Catalani. |
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E' lui a ricevere la telefonata di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] durante una trasmissione sportiva locale, dove era ospite del conduttore Michele Plastino nel quale l'attaccante biancazzurro rivelava che voleva acquistare la Lazio. Non mancava mai una gara in casa o in trasferta, che spesso organizzava con i suoi ascoltatori. Numerose le prese di posizione a favore e contro la società. La sua schiettezza era conosciuta da tutti. Innumerevoli le sue iniziative di beneficenza. Fu nominato dal Comune Ambasciatore di Roma. Continuo il suo contributo volto a favore degli animali abbandonati. ► [[Elsner Gianni (Elsner Giovanni Guido)|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Versione delle 06:55, 8 ott 2014

8 ottobre
Ugo Ciabattini
Attaccante, nato a Napoli l'8 ottobre 1908.
Disputa 2 stagioni in maglia biancoceleste. Nella stagione 1931/32 è nella Ster di Roma. Nell'ottobre 1932 gioca con la Avieri Ciampino. Con la Lazio colleziona 2 presenze in Campionato a partire dal 1929/30. ► Clicca qui per continuare la lettura

Henglebert Koenig
Attaccante, nato a Vienna (Austria) l'8 ottobre 1920.
Inizia nel 1939/40 nel First Wien per passare l'anno successivo al Messina e poi alla Fiorentina che nella stagione 1941/42 lo cede al Catania. La Lazio lo preleva dagli etnei nell'estate 1942. Disputa 4 stagioni in maglia biancoceleste dove si distingue come ottima punta. ► Clicca qui per continuare la lettura

Andrea Pesciarelli
Giornalista, nato a Roma il 20 ottobre 1964 ed ivi deceduto l'8 ottobre 2011.
Giornalista cresciuto in Rai, dal 2007 passa in Mediaset come notista politico per il TG5. Muore in un incidente in scooter sul Lungotevere delle Armi a Roma, lasciando la moglie e due figli. Al Tg 5 Pesciarelli è stato caporedattore e seguiva i servizi politici sul Presidente del Consiglio in carica Silvio Berlusconi. A Mediaset approda dopo anni di gavetta in Rai nel 2007 per volere del direttore Clemente Mimun. ► Clicca qui per continuare la lettura

7 ottobre
Tommaso Maestrelli
Tommaso Maestrelli nasce a Pisa il 7 ottobre 1922 e muore a Roma il 2 dicembre 1976. Figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, segue il padre in diverse città italiane, fino a stabilirsi, nel 1935, a Bari. Ragazzo sveglio ed amante dello sport, appena stabilitosi nella città pugliese fa un provino nella locale squadra del Bari dove viene subito tesserato. Fa tutta la trafila nelle giovanili biancorosse alternando i banchi di scuola con gli impolverati campi di calcio. Nel 1938, messosi in evidenza nelle squadre minori del sodalizio barese, è convocato in prima squadra dall'allora allenatore Giuseppe Ging. Il giovanotto ha solo 16 anni. Nel capoluogo pugliese, intanto, aveva conosciuto anche una ragazza, Lina Barberini, figlia di un vigile urbano della città. Fra i due nasce subito un intenso amore e si fidanzano. Per Maestrelli l'esordio in Serie A avviene di lì a poco ed infatti il 26 febbraio 1939, in occasione dell'incontro tra il Milan ed il Bari terminato 3-1, il ragazzo scende in campo a soli 16 anni, 4 mesi e 19 giorni vestendo la maglia biancorossa da titolare. Il campionato seguente, quello del 1939/40, lo vede nella squadra delle riserve del Bari fino quasi alla fine del torneo, quando gioca le ultime 5 partite contribuendo al raggiungimento della salvezza e segnando il suo primo goal in Serie A nell'ultima partita di campionato contro la Fiorentina. Una bella soddisfazione per un ragazzino che si affacciava da poco tempo nel proscenio della massima serie.
Purtroppo l'Italia era entrata in Guerra e a Maestrelli giunse la chiamata alle armi. Il suo status di giocatore gli permette, tuttavia, di giocare 18 gare e di segnare un'altra rete, grazie ai permessi speciali datigli dal Regio Esercito. Purtroppo a poco vale il suo contributo, perchè i biancorossi retrocedono in Serie B. Maestrelli viene inviato in guerra in Jugoslavia e qui è ferito in maniera lieve ad una gamba. Appena ristabilitosi, cade in un'imboscata e viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche. Rimane in un campo di prigionia per un po', fino a quando le truppe germaniche devono abbandonare le posizioni e lasciano incustoditi i prigionieri. Così Maestrelli, insieme ad alcuni compagni, riesce, in modo fortunoso, a rientrare a Bari dove può abbracciare la famiglia e la sua Lina in pena per la mancanza di notizie. ► Clicca qui per continuare la lettura
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