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[[image:colombo_carlo.jpg|left|thumb|180px|Carlo Colombo]] |
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===Carlo Giovanni Colombo=== |
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Medico, professore di fisiologia. Nato a Oleggio (NO) il [[12 agosto]] [[1869]] e deceduto a Roma il [[17 ottobre]] [[1918]]. |
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Laureato in medicina, fervente sostenitore della formazione fisica dei giovani dell'epoca. Studia a fondo il movimento "scouts" che sta nascendo in Inghilterra. Diviene famoso non tanto per la sua appartenenza alla S.P. Lazio come presidente della sezione ginnastica, bensi come autore, nel Gennaio [[1912]], dello "statuto" di una nuova associazione che chiama "Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani" (Boy Scouts d'Italia) e "Unione Nazionale delle Giovinette Esploratrici Italiane" (Girl Scouts d'Italia). Con un gruppo di giovani escursionisti e ginnasti appartenenti alla Società Podistica Lazio, Colombo compie un esperimento, conclusosi nell'ottobre del [[1912]], ai prati della Farnesina a Roma: è un gran successo e da quell'iniziativa ha origine il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani, ufficialmente fondato a Roma il [[30 giugno]] [[1913]]. Nell'Assemblea Generale della Lazio del febbraio [[1913]] viene eletto vicepresidente della Sezione Istruzione premilitare. |
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Sulle orme del fratello [[Pontisso Romano|Romano Pontisso]], affermato dilettante, fa il suo esordio nel [[1940]] con il Gruppo Sportivo Salario. Si mette subito in evidenza conquistando alcune vittorie come la coppa Cecconi. L'anno seguente entra a far parte degli allievi della S.S. Lazio confermando quanto di buono mostrato al suo esordio. Vince il Circuito della Giustiniana, la coppa Sciò, la coppa Gondar e altre competizioni. Nel biennio successivo continua ad inanellare successi su successi si che nell'estate del [[1944]], quando passa tra i dilettanti, il suo palmarès parla di 24 vittorie, 14 secondi posti e 9 terzi posti su una ottantina di corse disputate. Il passaggio di categoria non frena minimamente la sua ascesa. Vince l'ambita coppa Nulli, il premio F.C. Macao e il G.P. Salvatori in novembre. Utilizza una bicicletta Nardino Nardi ciclo Idran e i suoi allenatori sono i fratelli Pancrazi. Nel [[1945]] la Lazio Ciclismo vive una entusiasmante stagione con l'arrivo in gennaio di [[Coppi Fausto|Fausto Coppi]]. "Il Campionissimo" è impressionato dal talento della giovane stella biancoceleste ed è prodigo di consigli in corsa. Bruno si segnala ancora con diversi successi, soprattutto nelle prove a cronometro come il G.P. Villa Glori e il G.P. Guglielmetti e Taddei che disputa assieme a [[Coppi Serse|Serse Coppi]] che in estate ha raggiunto a Roma e alla Lazio il celebre fratello. Ma il capolavoro di Pontisso matura il [[20 settembre]] quando con una strepitosa volata si aggiudica il Campionato Italiano dilettanti piegando il forte atleta lombardo Motta. ► [[Pontisso Bruno|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Parte per il [[Prima Guerra Mondiale|fronte]] il [[19 marzo]] [[1917]], assegnato come medico di una Compagnia Alpini in prima linea sul Monte Zugna dove è presente un piccolo ospedale militare e viene decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Una seconda d’argento sul Passo del Tonale e la croce di guerra per il coraggio e per l’abnegazione dimostrata. Alla fine di agosto del [[1918]] il ministero lo richiama a Roma per assistere al II Convegno Nazionale del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani. Si mette subito in viaggio verso la capitale, ma è fortemente debilitato dalla febbre tifoide che lo porta alla morte due mesi più tardi all'ospedale del Celio a Roma. ► [[Colombo Carlo Giovanni|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Bergodi.jpg|thumb|left|170px|Cristiano Bergodi]] |
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===Cristiano Bergodi=== |
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Difensore, nato a Bracciano (RM) il [[14 ottobre]] [[1964]]. |
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Cresciuto nelle giovanili. Viene acquistato nel [[1989]] dal [[Pescara]]. Disputa cinque stagioni in maglia biancoceleste. Nel [[1996]] viene ceduto al [[Padova]]. Con la Lazio colleziona 160 presenze e 4 reti in [[Campionato]]. E' stato un giocatore dal carattere deciso e fornito di una generosità che lo ha portato ad avere un rendimento complessivo molto soddisfacente anche grazie a mezzi fisici notevoli. Tifoso laziale e per questo molto amato dai sostenitori biancocelesti, ha dato il meglio di sé nei numerosi [[derby]] disputati. ► [[Bergodi Cristiano|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Gabriella Grassi.jpg|thumb|left|180px|Gabriella Grassi]] |
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===Gabriella Grassi=== |
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==<font color=green> '''13 ottobre''' </font>== |
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esponsabile della Segreteria, nata a Cattolica (RN) il [[17 ottobre]]. |
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===Mimmo De Grandis=== |
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Storica e competente responsabile della segreteria della Lazio dal [[1969]] al [[2003]]. ► [[Grassi Gabriella|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Giornalista e scrittore, nato in provincia di Pesaro il [[13 ottobre]] [[1928]] e deceduto a Roma il [[7 maggio]] [[2000]]. |
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De Grandis è stato una delle firme più prestigiose della stampa capitolina. Dopo alcuni trascorsi da calciatore, giocava a mediano, nel Rieti e dopo averlo allenato nel [[1956]] in tandem con Manlio Scopigno, si dedica al giornalismo. Dal [[1959]] al [[1983]] ha lavorato a Paese Sera, di cui era una delle "firme", diventandone anche il capo dei servizi sportivi e "maestro" per molti. In seguito, dal [[1984]] al [[1986]] è stato capo ufficio stampa della Lazio. ► [[De Grandis Mimmo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:72-73e.jpg|left|thumb|180px|Sbardella ai tempi della Lazio]] |
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==<font color=green> '''12 ottobre''' </font>== |
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===Giorgio Vaccaro=== |
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Giorgio Vaccaro nasce a San Marzanotto d'Asti (AT) il [[12 ottobre]] [[1892]], deceduto a Roma il [[25 settembre]] [[1983]]. Giunto in giovane età a Roma, si può considerare romano a tutti gli effetti. In gioventù pratica diversi sport tra cui il pugilato, la scherma ed il ciclismo con ottimi profitti. Fu anche uno dei fondatori della Sezione Rugby della Lazio. Durante la [[Prima Guerra Mondiale]] parte per il fronte dove ottiene la medaglia d'argento per le azioni compiute in battaglia. Dopo il conflitto aderisce al Partito Nazionale Fascista dove scala diverse gerarchie e ritorna a Roma, dopo alcuni anni di lontanza, nel [[1922]] per rimanerci stavolta stabilmente. Nonostante la carriera militare, il Luogotenente Generale della Milizia Giorgio Vaccaro non dimentica l'amore per lo sport ed in pochi anni ricopre numerose cariche: da consigliere nella Federazione Italiana Scherma a presidente di quella del Rugby. Nel [[1926]] viene nominato consigliere della [[F.I.G.C.]] ed in seguito presidente del C.O.N.I., carica che manterrà fino al [[1939]]. |
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Nel [[1922]] divenne socio della Lazio, polisportiva che incarnava in pieno i suoi ideali di sport ed aveva in [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]] un amico fraterno. Il [[5 maggio]] [[1933]] succede a Leandro Arpinati alla presidenza della [[F.I.G.C.]] organizzando con successo i [[II Coppa del Mondo - Italia 1934|Campionati del Mondo in Italia]] nel [[1934]]. Nel [[1939]] diviene anche membro del C.I.O.. Praticamente ha in mano tutto lo sport nazionale grazie alla sua competenza ed organizzazione che fanno dell'Italia un Paese all'avanguardia in quegli anni. ► [[Vaccaro Giorgio|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Lovati7.jpg|thumb|left|170px|Roberto "Bob" Lovati, l'indimenticato campione biancoceleste a cui è intitolata l'Academy]] |
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===L'Academy Roberto Lovati=== |
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► '''[[12 ottobre]] [[2012]]''' |
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Dal [[Corriere dello Sport]]: |
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L’Academy della Lazio, la scuola dentro [[Formello]]. Calcio e matematica, calcio, lettere e lingue, storia e geografia. Studiare e calciare, imparare e giocare. Progetti in grande stile per la società, entro l’estate inizierà la costruzione dell’istituto che ospiterà quotidianamente le lezioni dei talenti biancocelesti. Nel nuovo centro sportivo pensato da [[Lotito Claudio|Lotito]] nascerà l’Academy e una club house riservata ai giovani calciatori, un albergo che ospiterà 35 ragazzi. Scuola e allenamenti alternati seguendo il modello inglese, così sarà organizzata la giornata tipo degli aquilotti. La preparazione scolastica servirà per creare gli uomini del domani, l’educazione calcistica li formerà per diventare calciatori, l’educazione alla lazialità li temprerà, gli farà assimilare i valori più puri. La scuola sarà molto utile per i ragazzi che arriveranno dall’estero o per quelli che avranno particolari necessità. L’Academy curerà vari aspetti della formazione, fornirà le basi d'istruzione. Spesso i ragazzi abbandonano la scuola pur di inseguire il loro grande sogno, la Lazio di [[Lotito Claudio|Lotito]] vuole assecondare il giusto cammino dei piccoli calciatori formandoli sotto ogni punto di vista. La [[Juventus]] ha già intrapreso questa strada, il club biancoceleste si sta muovendo per dare vita al suo progetto. ►[[L'Academy "Roberto Lovati"|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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===Antonio Sbardella=== |
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[[Image:Sensini.jpg|thumb|left|170px|Nestor Sensini]] |
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Arbitro, nato a Palestrina (RM) il [[17 ottobre]] [[1925]] e deceduto a Roma il [[14 gennaio]] [[2002]]. Portiere delle minori e Dirigente biancoceleste negli anni [[1970|'70]]. |
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===Roberto Nestor Sensini=== |
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Negli anni [[1960|'60]] e [[1970|'70]] Antonio Sbardella e [[Lo Bello Concetto|Concetto Lo Bello]] erano i due arbitri di punta del nostro [[Campionato]]. Due grandi arbitri, temprati pure da polemiche e discussioni che non mancavano anche allora, capaci di dar vita a una rivalità assai enfatizzata in un Paese come il nostro, sempre sensibile ai dualismi che i due protagonisti vissero sempre con grande rispetto e correttezza. Il top della sua carriera arbitrale, Sbardella lo raggiunge [[IX^ Coppa del Mondo - Messico 1970|ai mondiali di ''Messico '70'']], quando diresse la finale per il terzo e quarto posto tra Uruguay e Germania, perchè gli azzurri di [[Valcareggi Ferruccio|Valcareggi]] gli sbarrarono la strada della finalissima, che sarebbe spettata di diritto al direttore di gara, premiato con il Fischietto d'Oro come miglior arbitro del torneo. |
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Jolly, nato a Arroyo Seco (Argentina) il [[12 ottobre]] [[1966]]. |
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Con la giacchetta comincia l'attività nel [[1950]], quando la frattura all'omero e alla clavicola gli preclude l'attività di portiere. A causa del suo carattere irruento, è ricordato come arbitro anche per episodi non molto felici, come il record di cinque espulsi della Turris nella gara contro la [[Reggina]] che scatena una violenta invasione di campo dei tifosi campani. A Palermo, invece, Sbardella subisce un vero e proprio assedio dopo la partita col [[Napoli SSC|Napoli]], che sarà ricordata per il salvataggio da parte di un elicottero dei Carabinieri che preleva l'arbitro sul campo. A otto anni dal suo debutto arbitrale in [[Serie B]] (in [[Novara]]-[[Brescia]]) nel [[1959]], debutta in [[Serie A]] in [[Fiorentina]]-[[Atalanta]]. Cinque anni dopo, nel [[1964]], diventa internazionale. Al termine della stagione [[1966/67]], Sbardella ottiene il Premio Mauro quale migliore arbitro in attività. Complessivamente dirige 167 partite di [[Serie A]] e ben 70 incontri internazionali. Dopo vent'anni Sbardella conclude la sua carriera arbitrale e comincia quella di dirigente. ► [[Sbardella Antonio|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Nel [[1986]] inizia la carriera nella squadra argentina del [[Newell's Old Boys]] dove gioca 74 partite segnando 2 reti e vincendo il [[Campionato]] [[1987/88]]. Nel [[1989]] è acquistato dall'[[Udinese]] dove veste la maglia bianconera per quattro stagioni totalizzando 138 partite e segnando 9 reti. Nell'estate [[1993]] è acquistato dal [[Parma]], dove gioca fino al [[1998/99]] giocando 156 partite con 12 reti realizzate e vincendo due [[Coppa UEFA|Coppe UEFA]] e una [[Supercoppa Europea]]. Con la nazionale argentina intanto gioca tre mondiali ([[XIV^ Coppa del Mondo - Italia 1990|Italia 1990]], [[XV^ Coppa del Mondo - USA 1994|Usa 1994]] e [[XVI^ Coppa del Mondo - Francia 1998|Francia 1998]]) e partecipa alle Olimpiadi del [[1996]]. ► [[Sensini Roberto Nestor|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Versione delle 08:58, 17 ott 2014

17 ottobre
Carlo Giovanni Colombo
Medico, professore di fisiologia. Nato a Oleggio (NO) il 12 agosto 1869 e deceduto a Roma il 17 ottobre 1918.
Laureato in medicina, fervente sostenitore della formazione fisica dei giovani dell'epoca. Studia a fondo il movimento "scouts" che sta nascendo in Inghilterra. Diviene famoso non tanto per la sua appartenenza alla S.P. Lazio come presidente della sezione ginnastica, bensi come autore, nel Gennaio 1912, dello "statuto" di una nuova associazione che chiama "Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani" (Boy Scouts d'Italia) e "Unione Nazionale delle Giovinette Esploratrici Italiane" (Girl Scouts d'Italia). Con un gruppo di giovani escursionisti e ginnasti appartenenti alla Società Podistica Lazio, Colombo compie un esperimento, conclusosi nell'ottobre del 1912, ai prati della Farnesina a Roma: è un gran successo e da quell'iniziativa ha origine il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani, ufficialmente fondato a Roma il 30 giugno 1913. Nell'Assemblea Generale della Lazio del febbraio 1913 viene eletto vicepresidente della Sezione Istruzione premilitare.
Parte per il fronte il 19 marzo 1917, assegnato come medico di una Compagnia Alpini in prima linea sul Monte Zugna dove è presente un piccolo ospedale militare e viene decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Una seconda d’argento sul Passo del Tonale e la croce di guerra per il coraggio e per l’abnegazione dimostrata. Alla fine di agosto del 1918 il ministero lo richiama a Roma per assistere al II Convegno Nazionale del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani. Si mette subito in viaggio verso la capitale, ma è fortemente debilitato dalla febbre tifoide che lo porta alla morte due mesi più tardi all'ospedale del Celio a Roma. ► Clicca qui per continuare la lettura

Gabriella Grassi
esponsabile della Segreteria, nata a Cattolica (RN) il 17 ottobre.
Storica e competente responsabile della segreteria della Lazio dal 1969 al 2003. ► Clicca qui per continuare la lettura

Antonio Sbardella
Arbitro, nato a Palestrina (RM) il 17 ottobre 1925 e deceduto a Roma il 14 gennaio 2002. Portiere delle minori e Dirigente biancoceleste negli anni '70.
Negli anni '60 e '70 Antonio Sbardella e Concetto Lo Bello erano i due arbitri di punta del nostro Campionato. Due grandi arbitri, temprati pure da polemiche e discussioni che non mancavano anche allora, capaci di dar vita a una rivalità assai enfatizzata in un Paese come il nostro, sempre sensibile ai dualismi che i due protagonisti vissero sempre con grande rispetto e correttezza. Il top della sua carriera arbitrale, Sbardella lo raggiunge ai mondiali di Messico '70, quando diresse la finale per il terzo e quarto posto tra Uruguay e Germania, perchè gli azzurri di Valcareggi gli sbarrarono la strada della finalissima, che sarebbe spettata di diritto al direttore di gara, premiato con il Fischietto d'Oro come miglior arbitro del torneo.
Con la giacchetta comincia l'attività nel 1950, quando la frattura all'omero e alla clavicola gli preclude l'attività di portiere. A causa del suo carattere irruento, è ricordato come arbitro anche per episodi non molto felici, come il record di cinque espulsi della Turris nella gara contro la Reggina che scatena una violenta invasione di campo dei tifosi campani. A Palermo, invece, Sbardella subisce un vero e proprio assedio dopo la partita col Napoli, che sarà ricordata per il salvataggio da parte di un elicottero dei Carabinieri che preleva l'arbitro sul campo. A otto anni dal suo debutto arbitrale in Serie B (in Novara-Brescia) nel 1959, debutta in Serie A in Fiorentina-Atalanta. Cinque anni dopo, nel 1964, diventa internazionale. Al termine della stagione 1966/67, Sbardella ottiene il Premio Mauro quale migliore arbitro in attività. Complessivamente dirige 167 partite di Serie A e ben 70 incontri internazionali. Dopo vent'anni Sbardella conclude la sua carriera arbitrale e comincia quella di dirigente. ► Clicca qui per continuare la lettura
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