Il Calciomercato 1972: differenze tra le versioni

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Appena ritornata in [[Serie A]] il presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]], assieme al direttore sportivo [[Sbardella Antonio|Sbardella]] e di concerto con l'allenatore [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], pianificarono il mercato dei biancazzurri per cercare di creare una formazione in grado di centrare una salvezza tranquilla e di non intaccare le esigue casse della società.
In teoria sarebbero state fatte 2 cessioni importanti: [[Massa Giuseppe|Massa]] e [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], anche se per la seconda c'erano molti dubbi daparte del presidente e dell'allenatore.
Per Massa, c'erano le milanesi sulle sue tracce, e fu accettata l'offerta dell [[Inter Fc|Inter]] che in cambio del centrocampista mise sul piatto 300 milioni più [[Siva Massimo|Silva]] e [[Frustalupi Mario|Frustalupi]].
Lo scambio fu fortemente contestato dai tifosi, in quanto Massa era un idolo delle folle biancocelesti, che contestarono a Lenzini di averlo scambiato con un giocatore ormai anziano come Frustalupi.
Ci fu lo scambio di portieri con il [[Novara]]:[[Pulici Felice|Pulici]] approdò in biancazzurro, mentre [[Di Vincenzo Rosario|Di Vincenzo]] andò ai piemontesi per poi essere girato al [[Brindisi]] assieme a 57 milioni di lire.
Dal [[Como]] arrivò l'ala [[Garlaschelli Renzo|Garlaschelli]] per 200 milioni, mentre dal [[Foggia Us|Foggia]] fu acquistato il biondo Centrocampista [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]] per circa 300 milioni.
Quest'ultimo fortemente voluto dall'allenatore Maestrelli, che riusì a convicere Lenzini a sborsare una grossa cifra per trapparlo alla concorrenza del [[Torino]].
Un emissario della Lazio andò a far firmare il contratto,direttamente nella casa del presidente dei Rossoneri, che era in convalescenza da una malattia.
Inoltre dalla [[Roma AS|Roma]] viene acquistato [[Petrelli Sergio|Petrelli]] in modo quasi carbonaro.
Il contratto infatti viene siglato in un bagno dell'Hotel, lontano da sguardi indiscreti.
Alla notizia dell'acquisto dell'ex giallorosso, in rotta con l'allenatore Helenio Herrera, i tifosi laziali protestarono vivacente contro i vertici della società biancazzurra.

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Versione delle 22:19, 24 lug 2007

Appena ritornata in Serie A il presidente Lenzini, assieme al direttore sportivo Sbardella e di concerto con l'allenatore Maestrelli, pianificarono il mercato dei biancazzurri per cercare di creare una formazione in grado di centrare una salvezza tranquilla e di non intaccare le esigue casse della società. In teoria sarebbero state fatte 2 cessioni importanti: Massa e Chinaglia, anche se per la seconda c'erano molti dubbi daparte del presidente e dell'allenatore. Per Massa, c'erano le milanesi sulle sue tracce, e fu accettata l'offerta dell Inter che in cambio del centrocampista mise sul piatto 300 milioni più Silva e Frustalupi. Lo scambio fu fortemente contestato dai tifosi, in quanto Massa era un idolo delle folle biancocelesti, che contestarono a Lenzini di averlo scambiato con un giocatore ormai anziano come Frustalupi. Ci fu lo scambio di portieri con il Novara:Pulici approdò in biancazzurro, mentre Di Vincenzo andò ai piemontesi per poi essere girato al Brindisi Football 1912 assieme a 57 milioni di lire. Dal Como arrivò l'ala Garlaschelli per 200 milioni, mentre dal Foggia fu acquistato il biondo Centrocampista Re Cecconi per circa 300 milioni. Quest'ultimo fortemente voluto dall'allenatore Maestrelli, che riusì a convicere Lenzini a sborsare una grossa cifra per trapparlo alla concorrenza del Torino AC. Un emissario della Lazio andò a far firmare il contratto,direttamente nella casa del presidente dei Rossoneri, che era in convalescenza da una malattia. Inoltre dalla Roma viene acquistato Petrelli in modo quasi carbonaro. Il contratto infatti viene siglato in un bagno dell'Hotel, lontano da sguardi indiscreti. Alla notizia dell'acquisto dell'ex giallorosso, in rotta con l'allenatore Helenio Herrera, i tifosi laziali protestarono vivacente contro i vertici della società biancazzurra.