Articolo del giorno
Roma-Lazio 0-1 - Finale di Coppa Italia 2012/13 del 26 maggio 2013
26 maggio 2013 - 3.530 - Coppa Italia 2012/13 - Finale - inizio ore 18.00
ROMA: Lobont, Marquinhos, Burdisso, Castan, Balzaretti (76' Osvaldo), De Rossi, Bradley, Lamela, Totti, Marquinho (83' Dodò), Destro. A disposizione: Goicoechea, Svedkauskas, Taddei, Piris, Florenzi, Romagnoli, Tachtsidis, Perrotta, Lopez, Pjanic. Allenatore: Andreazzoli.
LAZIO: Marchetti, Konko Faye Abdoulay, Biava, Cana, Radu, Candreva, Onazi Ogenyi Eddy (92' Ciani), Ledesma (54' Mauri), Hernanes (De Carvalho Viana Lima Anderson Hernanes) (85' A. Gonzalez), Lulic, Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian). A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Dias (Gonçalves Dias André), Crecco, Ederson (Campos Ederson Honorato), Pereirinha Marques Bruno Alexandre, Stankevičius Marius, Floccari, Kozak. Allenatore: Petković Vladimir.
Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Di Liberatore e Tonolini - Quarto uomo Sig. Mazzoleni - Arbitri di porta Sigg. Damato e Banti.
Marcatori: 71' Lulic.
Note: espulso al 91' dalla panchina Tachtsidis. Ammoniti: Ledesma, Balzaretti, Marquinho, Hernanes (De Carvalho Viana Lima Anderson Hernanes), Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian), Lulic, Burdisso, Totti. Angoli: 1-4 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t..
Spettatori: 50.000 circa.








► La conquista della Coppa Italia 2012/13
La La Gazzetta Dello Sport titola: "Roma AS-Lazio 0-1, decide un gol di Lulic. Biancocelesti in Europa. Il gol del bosniaco a un quarto d'ora dalla fine regala il sesto trofeo alla Lazio e un posto ai gironi di Europa League. Squadre lunghissime e tanta tensione: 8 ammoniti e un espulso. La Lazio spinge di più e alla fine si vede premiata in un match intenso ma non bello".
Continua la "rosea":
Niente stella d'argento per la Roma AS. La coppa Italia va alla Lazio che la conquista per la sesta volta (seconda con Lotito) e si aggiudica l'ultimo tram per l'Europa. Vince meritatamente la squadra di Petković Vladimir, che nel ritiro di Norcia riesce a rivitalizzare un gruppo calato fisicamente in maniera preoccupante. Candreva e Lulic in gran forma fanno la differenza e confezionano il gol che decide. Alla Roma AS non resta che recriminare per una stagione da dimenticare. Grandi potenzialità sfruttate male. L'atomico attacco giallorosso produce poco e resta a secco. Le scelte di Andreazzoli non convincono e la sua Roma AS non comanda il gioco come dovrebbe e soprattutto non riesce a cambiare marcia nei momenti topici. Cosa che riesce agli esterni laziali. Dura da digerire per la proprietà americana un'altra stagione senza Europa. Alza il trofeo la Lazio, che sfiderà in agosto la Juventus nella Supercoppa.
Non succedono fatti gravissimi, prima e durante la partita, ciò non toglie che il clima sia pesante, i cori beceri (o razzisti, fate voi) fanno da leit-motiv a una platea che chiede ai giocatori di fare da gladiatori. E qualcuno ci crede pure. Bravo Orsato a mantenere il tutto in binari accettabili. Ma i nostri dirigenti pallonari invece che chiacchierare dovrebbero pensare a qualche svolta efficace, che non può essere la pop star (fischiatissima) Psy. Tornando al campo. Nelle formazioni in campo solo una novità, rispetto alle attese. Andreazzoli preferisce Destro a Osvaldo. La controprova non c'è mai in questi casi, ma il centravanti dell'Under 21 ci mette fisicità e fa a sportellate per creare spazi a Totti, ma conclude poco in porta e quando si ritrova a fine primo tempo - sulla fronte - la palla da spingere (ottimo il cross di Marquinhos) spreca alzando sulla traversa pur avendo staccato nell'area piccola. Partita di buona intensità e anche ritmo nel primo tempo, visto che siamo a fine maggio, ma come al solito fallosissima. Le cose migliori le fanno vedere entrambe nelle ripartenze, in velocità. All'inizio è Lulic che riesce a trovare spazio dai 25 metri: il suo destro non è trattenuto da Lobont e Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian) non riesce a inquadrare per il tap-in perché è troppo defilato rispetto al bersaglio.
Poi è Totti a dare un'accelerata, Lamela asseconda lo sfondamento centrale di Bradley. Un po' come Robben nel gol che è valso la Champions a Londra: ma con l'olandese l'americano ha in comune solo la pelata, il suo diagonale è inguardabile. Dunque la migliore occasione per la Lazio: Marquinhos chiede troppo alle sue accelerazioni, la morsa di Lulic e Radu funziona, quest'ultimo pennella il cross che Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian) indirizza bene, ma Lobont si salva in Gangnam style. Non bello da vedere ma efficace. Si riparte e quasi subito si fa male Ledesma. Questo obbliga Petković Vladimir a variare un po' l'assetto tattico. Entrando Mauri, che si va a piazzare dietro Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian), arretra il suo raggio Hernanes (De Carvalho Viana Lima Anderson Hernanes) e con gli esterni che restano alti ora le squadre giocano quasi a specchio col 4-2-3-1. Ma al di là dei moduli, la fatica sale e le squadre si allungano. La partita si fa brutta e spezzettata e si va a fiammate. Lulic vince un contrasto con Marquinhos e crossa sul secondo palo, Mauri appoggia in mezzo ma Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian) stavolta manca l'appuntamento. De Rossi capisce che ora deve correre la palla: gran lancio per Marquinho, bene in mezzo per Destro che si gira macchinosamente, tiro centrale.
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