Campionato 1973/74 giorno per giorno - Gennaio 1974

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Contesto Storico

Il governo italiano comunica che la bilancia commerciale italiana ha fatto registrare nel 1973 un passivo di tremila miliardi di lire. A Palermo, viene ucciso il maresciallo Sorino: collaborava ad alcune indagini condotte dalla questura. Stato d’allarme nelle caserme italiane. I soldati sono tenuti pronti per ogni evenienza. Il ministro della Difesa Tanassi afferma che la misura è presa in relazione a possibili attacchi terroristici. Si diffonde nel paese il timore di un golpe. Vengono inviate oltre cento comunicazioni giudiziarie a esponenti di Avanguardia Nazionale, accusata di ricostituzione del partito fascista. Il giudice Alessandrini rinvia a giudizio Freda e Ventura per la strage di Piazza Fontana. Viene arrestato il colonnello Amos Spiazzi, esponente della neofascista Rosa dei venti. Il procuratore generale della Repubblica, Carmelo Spagnuolo, è indiziato di reato per lo scandalo Mangano-Coppola (relativo ai rapporti tra mafia e polizia). Michele Sindona premiato dall’ambasciatore statunitense a Roma come «uomo dell’anno». Washington: il presidente Richard Nixon rifiuta di consegnare il materiale richiesto dal comitato di indagine del Senato sullo Scandalo Watergate. Madrid: a Carrero Blanco, assassinato dall’Eta, subentra Carlos Arias Navarro.

Martedi 1 Gennaio 1974

Capodanno di allenamento per i ragazzi di Maestrelli.

Mercoledi 2 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: E' stato un capodanno felice per la Lazio e i suoi tifosi. La squadra biancoazzurra continua a marciare decisa in vetta alla classifica. La rete segnata al Milan negli ultimi secondi di gioco viene considerata un segno della sorte amica, componente necessaria nel calcio, come in qualsiasi vicenda della vita, per raggiungere importanti traguardi. La Lazio è dunque lanciata verso la conquista del titolo? Le premesse sembrano consistenti. A sentire il presidente Lenzini, non ci sono dubbi: « disputeremo la Coppa dei Campioni — ha dichiarato — desidero far notare che ho azzeccato anche stavolta il risultato della partita con il Milan ». E' sicuro anche del risultato finale? Messo di fronte alla precisa domanda che implica una delicata responsabilità anche per un veggente bravo come lui, il presidente ha cercato di sfumare il tono un po' baldanzoso: « Daremo ancora tante soddisfazioni ai nostri sostenitori — ha replicato, scegliendo una diplomatica via di mezzo —. Per ora la Lazio si propone l'obiettivo di rafforzare la sua posizione. Sarebbe già un grosso successo conquistare il titolo di campioni d'inverno... in attesa di quello d'estate ». Anche il prudentissimo Maestrelli comincia ad accarezzare sogni di gloria. E' penetrato tanto nelle vesti di « allenatore scudetto », da non resistere all'emozione quando Re Cecconi gli ha regalato il gol del successo. Dopo una notte trascorsa tranquillamente, sotto l'effetto del sedativi, il trainer si è ripreso. Durante la gara con il Milan la panchina laziale sembrava una ciminiera. Senza quasi accorgersene, Maestrelll aveva bruciato oltre 40 sigarette. I suoi nervi sono saltati dopo novanta minuti di tensione e si è ritrovato disteso sul lettino dell'infermeria assistito dal dr. Ziaco. « Ora sto benissimo — ha rassicurato il tecnico —, domani sarò regolarmente a Tor di Quinto per la ripresa degli allenamenti. E' stata una grossa partita quella disputata dai miei ragazzi contro il Milan. Abbiamo acciuffato la vittoria all'ultimo minuto. Avremmo meritato già in precedenza di portarci in vantaggio. Però devo riconoscere che anche i nostri avversari potevano segnare, specialmente quando abbiamo subito un piccolo sbandamento in seguito all'espulsione di Petrelli e all'uscita di D'Amico ». Sulla sostituzione del giovane attaccante con Franzoni, il tecnico ha precisato di aver scelto l'ex brindisino e non il difensore Facco, perché voleva vincere. « Per tentare la via del successo a volte bisogna rischiare — ha aggiunto —, tanto più che se avessi fatto entrare Facco avrei liberato Sabadini, l'uomo di D'Amico, oppure avrei dovuto rivoluzionare tutto lo schieramento. I fatti mi hanno dato ragione ». Sul futuro della Lazio, Maestrelli ha deciso di sfoderare finalmente un po' d'ottimismo dopo che lo abbiamo sentito ripetere, per tutta la scorsa stagione, che la sua squadra lottava soltanto per evitare la retrocessione. « Il principale obiettivo della Lazio — ha detto — è quello di disputare lo stesso campionato dell'anno passato ». — Se dovesse formulare un augurio oppure una previsione in questo giorno che segna l'inizio dell'anno, cosa risponderebbe? « Che il 1974 si concluda per noi come il 1973 — ha risposto Maestrelli —. Possibilmente, però, con un punto in più ».

In serie A il giudice sportivo ha squalificato Petrelli (Lazio) e Simoni (Genoa) per tre giornate e per una Benetti (Milan) e Galdiolo (Fiorentina). Petrelli è stato squalificato «per aver colpito un avversario a gioco fermo, nonché per avere assunto nell'allontanarsi dal campo in seguito all'espulsione, atteggiamento irriguardoso nei confronti del guardalinee; già ammonito, nel corso della gara, per protesta avverso una decisione arbitrale

Giovedi 3 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Silvestri annuncia guerra alla Lazio Domenica quindi contro la Lazio partita veramente « calda » con da una parte i rossoblu assetati di punti e di... vendetta e dall'altra la Lazio che non ha nessuna intenzione di farsi infilare e lasciare la testa della classifica. Silvestri questo lo sa benissimo. La Lazio è una signora squadra che si trova in testa con pieno merito — dice — ma noi non possiamo inchinarci e lasciarla proseguire nel suo cammino. Dobbiamo aggredirla e batterla. Sette punti sono pochi, molto pochi. Mi spiace veramente ma domenica per la Lazio vincere sarà molto duro » Il club intanto hanno deciso tutta una serie di « servizi » per evitare che qualche sconsiderato si scaldi alla prima difficoltà e faccia qualcosa che potrebbe pregiudicare la regolarità della gara. La società ha invitato tutti alla calma e, soprattutto, si augura che domenica a Marassi venga mandato un grosso arbitro che non abbia né sudditanze psicologiche né che si lasci influenzare. Intanto oggi Silvestri ha diretto l'ultimo allenamento della settimana sul campo di Sestri Levante. Circa lo schieramento anti Lazio non ha voluto fare anticipazioni, ma non è improbabile che riesca a recuperare Corradi, che ieri ha giocato quindici minuti nella partitella di allenamento ed ha segnato due gol. Se così fosse dovrebbe tornare in panchina Bordon. Infine per la sostituzione di Simoni, squalificato, non c'è che il nome di Corso. Cosi il mancino, uscito dalla porta per il presunto mancato inserimento nel vecchio mosaico della squadra, rientra dalla finestra. Chissà potrebbe essere una sua piccola rivincita. In panchina come allenatore andrà Mido Bimbi braccio destro di Silvestri ed ex giocatore della Lazio. Anche la cabala certe volte ha la sua importanza.

Anche la Lazio ha i suol problemi da risolvere. La pesante squalifica inflitta a Petrelli dal giudice sportivo, indurrà Maestrelli a modificare lo schieramento difensivo. Al posto di Petrelli subentrerà quasi certamente Pacco. Ma I contrattempi per Maestrelli non si fermano alla squalifica del terzino. Wilson è stato colpito da una forma di bronchite con febbre. Il medico sociale dr. Ziaco ha dichiarato che se anche domani dovesse persistere lo stato febbrile sarà molto difficile per il capitano partecipare alla trasferta genovese. Maestrelli è apparso piuttosto preoccupato dalle improvvise difficoltà. « A queste si aggiunge — ha dichiarato il tecnico biancoazzurro —la volontà di riscossa dei genoani. Marassi è un campo molto difficile. La partita con il Genoa rischia di crearci quei problemi che magari sono mancati contro le grandi. Ci sarà da lottare. La Lazio sarà chiamata quindi ad esprimere 11 suo valore anche in una gara in cui bisognerà badare soltanto al sodo ».

Venerdi 4 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Genoa « nuovo corso » a Marassi contro la Lazio. E l'affermazione potrebbe essere giudicata un gioco di parola. Questo « nuovo corso » infatti è proprio rappresentato dal rientro in squadra di « Mariolino » Corso al posto dello squalificato Simoni. Sul campo di Sestri Levante Silvestri ha fatto lavorare molto le tre « punte » Corradi, Pruzzo e Bordon, con alle spalle l'ex interista a fare il suggeritore. Il tecnico, comunque, ha detto che soltanto due dei tre attaccanti a sua disposizione andranno in campo, non ha spiegato chi. E' tuttavia probabile che l'escluso sia Bordon, non all'apice della forma, mentre Corradi, ormai guarito dal malanno che lo ha tenuto lontano dalla partita di Torino, sarà sicuramente in campo. « La Lazio è una grossa squadra — ha detto Silvestri stamani — che punta allo scudetto e quindi vorrà fare di noi un sol boccone. Ma il Genoa, ne sono convinto, ha le forze e le possibilità per controbattere colpo su colpo. Lo dimostrano le belle e sfortunate prove che i ragazzi hanno offerto a Foggia, contro il Bologna, ed a Torino. Se poi i risultati non sono stati quelli da noi sperati non è colpa nostra... » ha concluso polemicamente.

Sabato 5 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Ad onta del rigido inverno domani pomeriggio a Marassi farà molto caldo: farà caldo per il Genoa che, avrà di fronte la Lazio capolista; farà caldo per la Lazio che trova un Genoa assetato di punti; farà infine, caldo per l'arbitro Motta che avrà puntati addosso almeno centomila occhi. Le due squadre sono ormai fatte ed hanno trascorso la vigilia a tre chilometri di distanza l'una dall'altra. Il Genoa in un albergo ad Est di Rapallo, la Lazio ad Ovest. Entrambi i tecnici avevano un elemento squalificato da sostituire: Maestrelli ha messo in campo Oddi al posto di Petrelli e Silvestri ha affidato a Corso quello che fu il ruolo di Simoni. Contro la Lazio — dice Silvestri — ragazzi debbono tirare fuori tutta la loro grinta e cercare con insistenza la vittoria. Sette punti sono pochi e dobbiamo farne assolutamente due tutti in una volta. Certo il compito non è facile perché la Lazio è una ottima squadra. Maestrelli prima fa atto di amicizia con Silvestri: « Un amico di vecchia data » dice, poi, però, afferma che sarà costretto a batterlo: Noi non siamo intenzionati ad abbandonare la posizione che teniamo, tanto facilmente, quindi non possiamo regalare nulla a nessuno. Certo arriviamo in un momento brutto, il Genoa ha bisogno di punti ed il pubblico è eccitato. Ma non dobbiamo lasciarci intimorire. Tuttavia anche un pareggio mi andrebbe bene e tutto sommato se dovessi fare un pronostico darei un sessanta per cento di probabilità alla "X": le altre quaranta le dividerei equamente fra vittoria nostra e del Genoa.


Domenica 6 Gennaio 1974

Sesta vittoria consecutiva dei biancazzurri che passano a Genova per 2-1


Lunedi 7 Gennaio 1974

Anche il laziale Pulici entra in "Nazionale" Posizioni abbastanza delineate, ruolo per ruolo, nella « nazionale della settimana. In base alle indicazioni di « Stampa Sera » e dei quotidiani sportivi. In evidenza giocatori che da tempo figurano fra i migliori, ritorno del libero foggiano Pirazzinl e di Savoldi il che sta rivelando nel Cesena inedite doti di continuità. Con due giocatori ciascuna (Pulici e Garlaschelli la Lazio, Furino ed Altaflni la Juventus) le squadre che comandano la classifica sono In evidenza anche nella « selezione » di domenica. Da sottolineare la conferma di Merlo, Pulici Roversi Facchetti Furino Vavassori Pirazzini Garlaschelli Merlo Aitafini Savoldi II Chiarugi.

Martedi 8 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: "Vede Lazio" il veggente francese e la Lazio, un mistero che non siamo riusciti a chiarire definitivamente. 11 romanzo esiste: è stato stampato dall'editore Albin Michel in 560 pagine e costa circa 4.000 lire. La Juventus può affidare ad Altafini il compito di toccare ferro, mentre il Milan e l'Inter stanno a guardare da lontano. Ma parliamo di cose serie. Non è più possibile ignorare la Lazio, alla quale, del resto, uno scrittore francese, in un romanzo pubblicalo nel 1972, dedica la previsione della conquista dello scudetto di quest'anno. Come e perché un parigino, che si chiama Georges Londcix e con il quale, incuriosili, abbiamo avuto uno scambio di lettere, si sia deciso a tifare per la Lazio non è dato sapere.


Mercoledi 9 Gennaio 1974

L'umiltà segreto di Maestrelli « Non sono un mago », tiene a chiarire Maestrelli, «il mio segreto, se così si può definire, è quello di procedere in umiltà. Mi spiego: sono riuscito ad evitare che i giocatori si montino la testa. Nonostante i successi continuo a ripetere che la Lazio vive alla giornata. E' vietato parlare di scudetto. Il nostro obiettivo principale rimane l'avversario che affrontiamo la domenica». Oltre ed una competenza che va rivelandosi sempre più consistente, Maestrelli ha il meritò di aver saputo costruire una autentica famiglia. Spesso i giocatori, probabilmente contagiati nel sistema nervoso dalla situazione imprevista in cui sono venuti a trovarsi, si picchiano durante gli allenamenti; Chinaglia insulta i compagni che non gli passano la palla. Maestrelli è sempre pronto con il suo ago paziente a ricucire situazioni imbarazzanti. Finora ci è sempre riuscito con successo. Esauriti i battibecchi, i giocatori si ritrovano amici più di prima. (Un ultimo segreto, infine: il tecnico biancoazzurro desidera che i suoi ragazzi si divertano in allenamento anche se ci scappa qualche pugno. "Squadra di carattere, José Altarini giudica la Lazio soprattutto una squadra di grande carattere: « L'anno scorso Chinaglia e compagni erano soggetti, per modo di dire, ad un complesso di inferiorità. La loro squadra costituiva già una formazione di valore, ma loro non se ne rendevano conto e giocavano ancora in soggezione delle avversarle più quotate ». « Ora le cose sono cambiate? ». « Certamente: quest'anno tutto riesce loro più facile, perché sanno esattamente quello che valgono e si comportano di conseguenza, sfruttando la loro forza ed i loro limiti, pur se fino a questo momento non hanno dimostrato di averne molti. E' insomma una compagine bene organizzata, in tutti i reparti. Ciascun uomo ha il suo compito e lo assolve alla perfezione. Si è creato, credo, un affiatamento ed una fiducia reciproci che mandano avanti l'ingranaggio in una specie di moto perpetuo. Se non mi sono espresso abbastanza chiaramente: è una macchina che gira senza attriti, o perlomeno ne subisce pochi ».

Giovedi 10 Gennaio 1974

Dalla La Stampa: Dopo la promozione dello scorso anno in serie A la Lazio iniziò il campionato proponendosi un solo obiettivo: evitare la retrocessione. Esclusa dalla fase iniziale della Coppa Italia, logorata nel morale dai pesanti risultati negativi, si temette che la compagine biancoazzurra non avrebbe potuto salvarsi. Fu soprattutto la sorte che guidò la Lazio sull'imprevisto binario del successo. Gli infortuni capitati ai titolari Polentes e Petrelli, indussero Maestrelli ad impostare uno schieramento di emergenza. Il mediano Martini fu tuto raggiungere neppure questo scopo. Era già pronta la lettera di licenziamento per Maestrelli, mentre Scopigno bussava alla porta. Il pareggio conquistato all'Olimpico con l'Inter indusse a rinviare la decisione. Da quel giorno cominciò il periodo d'oro per i giocatori biàncocelesli retrocesso a terzino al posto di Petrelli; l'ala tattica Nanni assunse il ruolo di mediano; alla «riserva» Oddi fu assegnato il compito di stopper; il ripescato Manservisi divenne ala tornante. Con i nuovi acquisti Re Cecconi, Frustalupi, Pulici e Garlaschelli, saltò fuori improvvisamente un blocco compatto che fra la sorpresa di tutti si inserì fra le « grandi » del campionato. La Lazio è nata, dunque, per puro caso. Il merito più grande è quello di aver saputo meritarsi il bacio della fortuna.

La Lazio recupera Re Cecconi. Per la sfida "incrociata,, con le due squadre torinesi La Lazio recupera Re Cecconi. Maestrelll lo ha visto stamane al campo, pronto a sostenere l'allenamento. Il 'maratoneta» laziale non ha forzato, ma la prova è stata del tutto soddisfacente. Evidentemente l'Infortunio lamentato martedì era di poco conto. Assicurata (almeno al novanta per cento) la presenza del forte centrocampista, la formazione della Lazio per l'incontro con il Torino non ha più segreti: giocherà la stessa squadra di Genova, che poi è la squadra di sempre. Del resto sarebbe illogico pretendere novità. Maestrelll è tranquillo sul rendimento del suoi. Lo dice chiaramente: » Siamo ad un buon livello. Al gioco esuberante dello scorso anno abbiamo aggiunto un po' d'esperienza ». E una Lazio decisamente lanciata verso la conquista del suo primo scudetto. Tommaso Maestrelll diventa prudente: « Facciamo la nostra strada, con tranquillità, con tenacia, ma senza eccessive illusioni ». Ricordate lo scorsa stagione? Maestrelll sino a metà del girone dì ritorno parlava ancora di « salvezza ». Portiamo il discorso sulla gara con il Torino. Il tecnico blancoazzurro non si smentisce: « E' una partita difficile .. Vogliamo sapere qualcosa di più chiedendogli perché il Torino gli fa paura e come giudica l'attuale posizione di classifica dei granata. Maestrelll assicura che » la classifica del Torino è bugiarda ed aggiunge: La prolungata assenza di Sala ha creato qualche problema, ma la squadra è solida, gioca un calcio moderno, vanta elementi di buon valore ». Non accetta un esame del singoli e neppure del reparti confermando che il Torino è completo, capace di qualsiasi risultato. Del resto in trasferta ha perso soltanto a Milano contro il Mllan ed in modo balordo . Torniamo alla Lazio, che sta attraversando un momento particolarmente felice. Maestrelll elogia tutti, ma nello stesso tempo ricorda ancora che i suoi ■giocano ogni domenica per il risultato ». Ed aggiunge: Io non faccio tabelle. Tutte le partite sono difficili per chi è in testa alla classifica.

Venerdi 11 Gennaio 1974

La Lazio ha concluso nel pomeriggio a Tor di Quinto la preparazione per la partita con Il Torino. Maestrelli ha fatto disputare la solita partitella a ranghi misti del venerdì che gli atleti prendono tanto sul serio da perdere spesso la calma. Oggi, però, nonostante il solito agonismo profuso dal giocatori, non ci sono stati incidenti. Re Cecconl si è allenato con una certa cautela al bordi del campo. Successivamente lo stesso Maestrelli ha curato gli esercizi a corpo libero del centrocampista Il quale avverte ancora dolore alla caviglia infortunata. Al momento la utilizzazione di Re Cecconi appare incerta. Il tralner confida nel miracolo del dr. Ziaco, abilissimo nel recuperi in extremis. Maestrelli ne è quasi sicuro e ha inserito il giocatore fra i nomi del 15 convocati che si ritroveranno domani mattina in ritiro nell'albergo sulla via Aurelìa. La visita del Torino genera un certo timore fra i blancoazzurri. « E' la nostra bestia nera — ha commentato il capitano Wilson — L'anno scorso la squadra granata si rivelò avversaria molto ostica sia al Comunale che all'Olimpico. Conosco il carattere degli uomini di Giagnoni i quali difficilmente si arrendono. E' gente decisa, che non ti concede respiro. Noi partiamo favoriti soltanto perché giochiamo in casa. Dal doppio scontro fra le squadre romane contro quelle piemontesi da una parte e fra le milanesi e le genovesi dall'altra, potrebbe uscirne una classifica rivoluzionata? Non credo — ha replicato Wilson — Inter e Milan dovrebbero superare i loro ostacoli. E' chiaro che anche noi dovremo tenere Il passo. Maestrelli si aspetta un grosso regalo dai cugini giallorossi impegnati contro la Juventus, ma anche lui non si nasconde le difficoltà che potrebbe incontrare la sua squadra all'Olimpico. Domenica tiferemo tutti per la Roma — ha detto in tono scherzoso il trainer —In questo momento non ci sono squadre favorite dal pronostico. Quindi contiamo sulla sorpresa dei cugini. Qual è il suo giudizio sul Torino? « E' una squadra imprevedibile, capace di rovinarci la domenica — ha ribattuto l'allenatore — in questa partita è la Lazio che ha molto da perdere e poco da guadagnare. Neppure la probabile assenza di Mozzini ci rende tranquilli. I granata possono contare su una forza morale non comune. Sconfitti nel derby con la Juventus dopo una settimana sfiorarono la vittoria a Bologna. E' un episodio che dovremo tenere bene a mente. Per noi si tratta di una gara delicata anche per motivi di classifica. Se infatti Inter o Milan dovessero accusare qualche battuta a vuoto, il loro distacco diverrebbe piuttosto serio e noi avremmo un'avversario in meno . C'è infine da segnalare un curioso episodio che dimostra come nel mondo del calcio la scaramanzia occupi un posto di primo piano. Al bordi del campo sì è notato oggi un famoso giocatore laziale, del tempi passati, Lombardini, soprannominato Bomba per i suoi tiri al fulmicotone. Maestrelli e i giocatori lo hanno pregato di chiedere il permesso alla banca dove lavora perché le sette vittorie consecutive conquistate dal biancoazzurri hanno coinciso con altrettante presenze di « Bomba » al venerdì, sul campo di Tor di Quinto.

Sabato 12 Gennaio 1974


Domenica 13 Gennaio 1974

Sconfitta in casa dal Torino per 0-1 la Lazio è raggiunta dalla Juventus in testa alla classifica.

Lunedi 14 Gennaio 1974

La vittoria ottenuta dal Torino all'Olimpico, ha generato un clima di malumore nell'ambiente laziale. La squadra è accusata di aver fornito una prova deludente sul piano del gioco e del carattere. Non viene risparmiato neppure Maestrelli, ritenuto in parte colpevole per aver utilizzato Re Cecconi, non ancora guarito dall'infortunio alla caviglia. Cominciano a sorgere pesanti interrogativi sul futuro dei biancoazzurrl anche se appare prematuro instaurare il processo ad una compagine che prima di inciampare sull'ostacolo granata, era reduce da ben sei vittorie consecutive. La trasferta a Foggia, in calendario per domenica prossima, dovrebbe consentire di esprimere un giudizio più preciso. Secondo Maestrelli la partita con i pugliesi capita al momento giusto. Meglio il Foggia che l'ultima in classifica — ha commentato li trainer. Ci occorre un avversarlo di valore per tentare di riacquistare l'equilibrio sul piano psicologico. Le accuse hanno amareggiato l'allenatore il quale anche oggi ha ribadito di aver utilizzato Re Cecconi confortato dal parere del medico oltre che dello stesso giocatore. Agroppi lo ha riempito di calci — ha proseguito Maestrelli — e alla fine ha raggiunto lo scopo di eliminare un pericoloso avversario, io non ho mal sostenuto che la Lazio ha un grande parco giocatori come ad esempio può vantare la Juventus la quale si permette il lusso di lasciar fuori Anastasi. Tuttavia sono certo che la nostra sconfitta costituisce un episodio isolato. E' già capitato al Milan e alla stessa Juventus eppure si sono riprese. La vera vittima dell'attuale situazione appare Re Cecconi al quale è tornata a gonfiarsi la caviglia. Il centrocampista dovrà restare a riposo fino a mercoledì. Se non potrà giocare a Foggia, le polemiche scaturite dalla sua forzata presenza contro i granata, rischiano di diventare ancora più aspre.

Martedi 15 Gennaio 1974

Scrive La Stampa:E ora comincia il braccio di ferro la « legge torinese » ha infetto un colpo di sperone alla classifica, che si allunga e crea vuoti ormai incolmabili. La Lazio — miglior difesa in campionato con sole sette reti subite — conteggia amaramente i punti perduti contro Juventus e Torino: quattro su quattro. La bella squadra di Maestrelli non ce l'ha fatta in ottobre al Comunale, si è sciolta correndo rischi gravi di « cappotto » davanti ai granata. E' già iniziato il solito processo facilone, come se il meccanismo biancoceleste fosse in crisi, destinato ad una parabola discendente e non vittima, tra l'altro, di numerose circostanze, che in football si alleano spesso a un momento di scarsa vena. Vogliamo parlare di questa Lazio, del suo risvolto umano. Come squadra ha illustrato il calcio per oltre un anno, ed è ancora gravida di energie e schemi. Tutti la conoscono, tutti l'affrontano con la dovuta grinta, che significa anche omaggio a una « grande squadra. Ma aggiungiamo qualcosa a questo ritratto, e cioè un tocco d'ambiente. A Tor di Quinto, dov'è il quartiere d'allenamento dei laziali, il custode del campo zappetta in un suo orticello mentre la moglie fa il bucato alle maglie dei giocatori. Sull'erba, Chinaglia e Martini, Re Cecconi e Wilson si allenano avendo i figli attorno, che giocano e scalciano il pallone, insieme a Pietrangeli e ai ragazzini di Maestrelli. Il quadro è quasi paesano ma sanissimo, anche i celebri litigi si stemperano in animate discussioni familiari. La gente, per vedere i suoi « eroi » alle k prese con i famosi moduli e il famoso ritmo, si assiepa dietro la rete, si arrampica su certe gru dal braccio levato, e vi fa nido strillante. Sono ragazzette, operai, muratori, madri di famiglia. E' la tela di un minuscolo Brueghel che usa pennelli « naìfs ». La società? E' tutta nel Beato Lenzini, impresario e padre sparagnino: tant'è vero che per trasferirsi da una città all'altra, la squadra deve rispettare il contratto firmato con compagnia aerea di seconda grandezza che li deposita — ad esempio — a Milano, dopo un itinerario che ha toccato Bologna e Bergamo, oppure li trasferisce da Ciampino a Genova in pullman. E' In questo contesto, molto alla buona, che si inserisce il fenomeno Lazio. Alcuni critici romani hanno alzato fior di sopraccigli avendo ricevuto come ricordino natalizio niente più d'una cartolina con le firme dei giocatori. Il Beato Lenzini, preveggente ma non sempre, sa come far quadrare le lire. Anche per queste ragioni — buonsenso, rinuncia alle arie di grandezza — abbiamo salutato la squadra con simpatia. E poi c'era il gioco, la vera gemma biancoceleste. Ma è gioco costruito su pochi uomini, bravissimi o di media bravura integrata nel collettivo: se salta una pedina, sono subito problemi amari. L'anno scorso Re Cecconi dovette subire un'infinità di iniezioni di cortisone, per un malanno. Poi ha speso l'estate a riequilibrare globuli rossi e globuli bianchi, il cui rapporto era stato alterato dal medicinale. Se ha una caviglia in disordine, il « Netzer della Bassa » non trova sostituto. E Maestrelli è costretto a combinar la torta con tre ciliegine. Il « processo che stanno intentandogli è pura presunzione critica. La Lazio, ne siamo certi, può fare ancora molto, anzi moltissimo (perché di torinesi ne incontra solo due, tra l'altro). Da oggi, la Juventus si affianca alla squadra romana in vetta. Ouanto durerà l'accoppiata? Potrebbe sciogliersi già domenica ventura, con le aspre combinazioni che offre il calendario: Fiorentina-Juve e Foggia-Lazio, la prima una « classica », la seconda una gran bella recita tra le squadre del Sud che meglio hanno portato avanti il discorso calcistico del 1973-74.

Mercoledi 16 Gennaio 1974

Giovedi 17 Gennaio 1974

Venerdi 18 Gennaio 1974

Sabato 19 Gennaio 1974

Domenica 20 Gennaio 1974

Pronto riscatto della Lazio che vince a Foggia per 1-0 e si riporta in testa da sola in classifica.

Lunedi 21 Gennaio 1974

Martedi 22 Gennaio 1974

Mercoledi 23 Gennaio 1974

Pareggio a reti bianche fra Lazio e Juventus in Coppa Italia.

Giovedi 24 Gennaio 1974

Venerdi 25 Gennaio 1974

Sabato 26 Gennaio 1974

Domenica 27 Gennaio 1974

Goleada dei biancazzurri che battono il Bologna per 4-0

Lunedi 28 Gennaio 1974

Martedi 29 Gennaio 1974

Mercoledi 30 Gennaio 1974

Giovedi 31 Gennaio 1974