Campionato 1973/74 giorno per giorno - Gennaio 1974

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Contesto Storico

Il governo italiano comunica che la bilancia commerciale italiana ha fatto registrare nel 1973 un passivo di tremila miliardi di lire. A Palermo, viene ucciso il maresciallo Sorino: collaborava ad alcune indagini condotte dalla questura. Stato d’allarme nelle caserme italiane. I soldati sono tenuti pronti per ogni evenienza. Il ministro della Difesa Tanassi afferma che la misura è presa in relazione a possibili attacchi terroristici. Si diffonde nel paese il timore di un golpe. Vengono inviate oltre cento comunicazioni giudiziarie a esponenti di Avanguardia Nazionale, accusata di ricostituzione del partito fascista. Il giudice Alessandrini rinvia a giudizio Freda e Ventura per la strage di Piazza Fontana. Viene arrestato il colonnello Amos Spiazzi, esponente della neofascista Rosa dei venti. Il procuratore generale della Repubblica, Carmelo Spagnuolo, è indiziato di reato per lo scandalo Mangano-Coppola (relativo ai rapporti tra mafia e polizia). Michele Sindona premiato dall'ambasciatore statunitense a Roma come «uomo dell’anno». Washington: il presidente Richard Nixon rifiuta di consegnare il materiale richiesto dal comitato di indagine del Senato sullo Scandalo Watergate. Madrid: a Carrero Blanco, assassinato dall'Eta, subentra Carlos Arias Navarro. Muore a Punta Ala l'attore Gino Cervi.

Martedì 1 Gennaio 1974

Capodanno di allenamento per i ragazzi di Maestrelli.

Mercoledì 2 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: E' stato un capodanno felice per la Lazio e i suoi tifosi. La squadra biancoazzurra continua a marciare decisa in vetta alla classifica. La rete segnata al Milan negli ultimi secondi di gioco viene considerata un segno della sorte amica, componente necessaria nel calcio, come in qualsiasi vicenda della vita, per raggiungere importanti traguardi. La Lazio è dunque lanciata verso la conquista del titolo? Le premesse sembrano consistenti. A sentire il presidente Lenzini, non ci sono dubbi: « disputeremo la Coppa dei Campioni — ha dichiarato — desidero far notare che ho azzeccato anche stavolta il risultato della partita con il Milan ». E' sicuro anche del risultato finale? Messo di fronte alla precisa domanda che implica una delicata responsabilità anche per un veggente bravo come lui, il presidente ha cercato di sfumare il tono un po' baldanzoso: « Daremo ancora tante soddisfazioni ai nostri sostenitori — ha replicato, scegliendo una diplomatica via di mezzo —. Per ora la Lazio si propone l'obiettivo di rafforzare la sua posizione. Sarebbe già un grosso successo conquistare il titolo di campioni d'inverno... in attesa di quello d'estate ». Anche il prudentissimo Maestrelli comincia ad accarezzare sogni di gloria. E' penetrato tanto nelle vesti di « allenatore scudetto », da non resistere all'emozione quando Re Cecconi gli ha regalato il gol del successo. Dopo una notte trascorsa tranquillamente, sotto l'effetto del sedativi, il trainer si è ripreso. Durante la gara con il Milan la panchina laziale sembrava una ciminiera. Senza quasi accorgersene, Maestrelli aveva bruciato oltre 40 sigarette. I suoi nervi sono saltati dopo novanta minuti di tensione e si è ritrovato disteso sul lettino dell'infermeria assistito dal dr. Ziaco. « Ora sto benissimo — ha rassicurato il tecnico —, domani sarò regolarmente a Tor di Quinto per la ripresa degli allenamenti. E' stata una grossa partita quella disputata dai miei ragazzi contro il Milan. Abbiamo acciuffato la vittoria all'ultimo minuto. Avremmo meritato già in precedenza di portarci in vantaggio. Però devo riconoscere che anche i nostri avversari potevano segnare, specialmente quando abbiamo subito un piccolo sbandamento in seguito all'espulsione di Petrelli e all'uscita di D'Amico ». Sulla sostituzione del giovane attaccante con Franzoni, il tecnico ha precisato di aver scelto l'ex brindisino e non il difensore Facco, perché voleva vincere. « Per tentare la via del successo a volte bisogna rischiare — ha aggiunto —, tanto più che se avessi fatto entrare Facco avrei liberato Sabadini, l'uomo di D'Amico, oppure avrei dovuto rivoluzionare tutto lo schieramento. I fatti mi hanno dato ragione ». Sul futuro della Lazio, Maestrelli ha deciso di sfoderare finalmente un po' d'ottimismo dopo che lo abbiamo sentito ripetere, per tutta la scorsa stagione, che la sua squadra lottava soltanto per evitare la retrocessione. « Il principale obiettivo della Lazio — ha detto — è quello di disputare lo stesso campionato dell'anno passato ». — Se dovesse formulare un augurio oppure una previsione in questo giorno che segna l'inizio dell'anno, cosa risponderebbe? « Che il 1974 si concluda per noi come il 1973 — ha risposto Maestrelli —. Possibilmente, però, con un punto in più ».

In serie A il giudice sportivo ha squalificato Petrelli (Lazio) e Simoni (Genoa) per tre giornate e per una Benetti (Milan) e Galdiolo (Fiorentina). Petrelli è stato squalificato «per aver colpito un avversario a gioco fermo, nonché per avere assunto nell'allontanarsi dal campo in seguito all'espulsione, atteggiamento irriguardoso nei confronti del guardalinee; già ammonito, nel corso della gara, per protesta avverso una decisione arbitrale

Giovedì 3 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Silvestri annuncia guerra alla Lazio Domenica quindi contro la Lazio partita veramente « calda » con da una parte i rossoblu assetati di punti e di... vendetta e dall'altra la Lazio che non ha nessuna intenzione di farsi infilare e lasciare la testa della classifica. Silvestri questo lo sa benissimo. La Lazio è una signora squadra che si trova in testa con pieno merito — dice — ma noi non possiamo inchinarci e lasciarla proseguire nel suo cammino. Dobbiamo aggredirla e batterla. Sette punti sono pochi, molto pochi. Mi spiace veramente ma domenica per la Lazio vincere sarà molto duro » Il club intanto hanno deciso tutta una serie di « servizi » per evitare che qualche sconsiderato si scaldi alla prima difficoltà e faccia qualcosa che potrebbe pregiudicare la regolarità della gara. La società ha invitato tutti alla calma e, soprattutto, si augura che domenica a Marassi venga mandato un grosso arbitro che non abbia né sudditanze psicologiche né che si lasci influenzare. Intanto oggi Silvestri ha diretto l'ultimo allenamento della settimana sul campo di Sestri Levante. Circa lo schieramento anti Lazio non ha voluto fare anticipazioni, ma non è improbabile che riesca a recuperare Corradi, che ieri ha giocato quindici minuti nella partitella di allenamento ed ha segnato due gol. Se così fosse dovrebbe tornare in panchina Bordon. Infine per la sostituzione di Simoni, squalificato, non c'è che il nome di Corso. Così il mancino, uscito dalla porta per il presunto mancato inserimento nel vecchio mosaico della squadra, rientra dalla finestra. Chissà potrebbe essere una sua piccola rivincita. In panchina come allenatore andrà Mido Bimbi braccio destro di Silvestri ed ex giocatore della Lazio. Anche la cabala certe volte ha la sua importanza.

Anche la Lazio ha i suoi problemi da risolvere. La pesante squalifica inflitta a Petrelli dal giudice sportivo, indurrà Maestrelli a modificare lo schieramento difensivo. Al posto di Petrelli subentrerà quasi certamente Pacco. Ma I contrattempi per Maestrelli non si fermano alla squalifica del terzino. Wilson è stato colpito da una forma di bronchite con febbre. Il medico sociale dr. Ziaco ha dichiarato che se anche domani dovesse persistere lo stato febbrile sarà molto difficile per il capitano partecipare alla trasferta genovese. Maestrelli è apparso piuttosto preoccupato dalle improvvise difficoltà. « A queste si aggiunge — ha dichiarato il tecnico biancoazzurro —la volontà di riscossa dei genoani. Marassi è un campo molto difficile. La partita con il Genoa rischia di crearci quei problemi che magari sono mancati contro le grandi. Ci sarà da lottare. La Lazio sarà chiamata quindi ad esprimere 11 suo valore anche in una gara in cui bisognerà badare soltanto al sodo ».

Venerdì 4 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Genoa « nuovo corso » a Marassi contro la Lazio. E l'affermazione potrebbe essere giudicata un gioco di parola. Questo « nuovo corso » infatti è proprio rappresentato dal rientro in squadra di « Mariolino » Corso al posto dello squalificato Simoni. Sul campo di Sestri Levante Silvestri ha fatto lavorare molto le tre « punte » Corradi, Pruzzo e Bordon, con alle spalle l'ex interista a fare il suggeritore. Il tecnico, comunque, ha detto che soltanto due dei tre attaccanti a sua disposizione andranno in campo, non ha spiegato chi. E' tuttavia probabile che l'escluso sia Bordon, non all'apice della forma, mentre Corradi, ormai guarito dal malanno che lo ha tenuto lontano dalla partita di Torino, sarà sicuramente in campo. « La Lazio è una grossa squadra — ha detto Silvestri stamani — che punta allo scudetto e quindi vorrà fare di noi un sol boccone. Ma il Genoa, ne sono convinto, ha le forze e le possibilità per controbattere colpo su colpo. Lo dimostrano le belle e sfortunate prove che i ragazzi hanno offerto a Foggia, contro il Bologna, ed a Torino. Se poi i risultati non sono stati quelli da noi sperati non è colpa nostra... » ha concluso polemicamente.

Sabato 5 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Ad onta del rigido inverno domani pomeriggio a Marassi farà molto caldo: farà caldo per il Genoa che, avrà di fronte la Lazio capolista; farà caldo per la Lazio che trova un Genoa assetato di punti; farà infine, caldo per l'arbitro Motta che avrà puntati addosso almeno centomila occhi. Le due squadre sono ormai fatte ed hanno trascorso la vigilia a tre chilometri di distanza l'una dall'altra. Il Genoa in un albergo ad Est di Rapallo, la Lazio ad Ovest. Entrambi i tecnici avevano un elemento squalificato da sostituire: Maestrelli ha messo in campo Oddi al posto di Petrelli e Silvestri ha affidato a Corso quello che fu il ruolo di Simoni. Contro la Lazio — dice Silvestri — ragazzi debbono tirare fuori tutta la loro grinta e cercare con insistenza la vittoria. Sette punti sono pochi e dobbiamo farne assolutamente due tutti in una volta. Certo il compito non è facile perché la Lazio è una ottima squadra. Maestrelli prima fa atto di amicizia con Silvestri: « Un amico di vecchia data » dice, poi, però, afferma che sarà costretto a batterlo: Noi non siamo intenzionati ad abbandonare la posizione che teniamo, tanto facilmente, quindi non possiamo regalare nulla a nessuno. Certo arriviamo in un momento brutto, il Genoa ha bisogno di punti ed il pubblico è eccitato. Ma non dobbiamo lasciarci intimorire. Tuttavia anche un pareggio mi andrebbe bene e tutto sommato se dovessi fare un pronostico darei un sessanta per cento di probabilità alla "X": le altre quaranta le dividerei equamente fra vittoria nostra e del Genoa.


Domenica 6 Gennaio 1974

Sesta vittoria consecutiva dei biancazzurri che passano a Genova per 2-1


Lunedì 7 Gennaio 1974

Anche il laziale Pulici entra in "Nazionale" Posizioni abbastanza delineate, ruolo per ruolo, nella « nazionale della settimana. In base alle indicazioni di « Stampa Sera » e dei quotidiani sportivi. In evidenza giocatori che da tempo figurano fra i migliori, ritorno del libero foggiano Pirazzini e di Savoldi il che sta rivelando nel Cesena inedite doti di continuità. Con due giocatori ciascuna (Pulici e Garlaschelli la Lazio, Furino ed Altafini la Juventus) le squadre che comandano la classifica sono In evidenza anche nella « selezione » di domenica. Da sottolineare la conferma di Merlo, Pulici Roversi Facchetti Furino Vavassori Pirazzini Garlaschelli Merlo Altafini Savoldi II Chiarugi.

Martedì 8 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: "Vede Lazio" il veggente francese e la Lazio, un mistero che non siamo riusciti a chiarire definitivamente. Il romanzo esiste: è stato stampato dall'editore Albin Michel in 560 pagine e costa circa 4.000 lire. La Juventus può affidare ad Altafini il compito di toccare ferro, mentre il Milan e l'Inter stanno a guardare da lontano. Ma parliamo di cose serie. Non è più possibile ignorare la Lazio, alla quale, del resto, uno scrittore francese, in un romanzo pubblicalo nel 1972, dedica la previsione della conquista dello scudetto di quest'anno. Come e perché un parigino, che si chiama Georges Londeix e con il quale, incuriositi, abbiamo avuto uno scambio di lettere, si sia deciso a tifare per la Lazio non è dato sapere.


Mercoledì 9 Gennaio 1974

L'umiltà segreto di Maestrelli « Non sono un mago », tiene a chiarire Maestrelli, «il mio segreto, se così si può definire, è quello di procedere in umiltà. Mi spiego: sono riuscito ad evitare che i giocatori si montino la testa. Nonostante i successi continuo a ripetere che la Lazio vive alla giornata. E' vietato parlare di scudetto. Il nostro obiettivo principale rimane l'avversario che affrontiamo la domenica». Oltre ed una competenza che va rivelandosi sempre più consistente, Maestrelli ha il meritò di aver saputo costruire una autentica famiglia. Spesso i giocatori, probabilmente contagiati nel sistema nervoso dalla situazione imprevista in cui sono venuti a trovarsi, si picchiano durante gli allenamenti; Chinaglia insulta i compagni che non gli passano la palla. Maestrelli è sempre pronto con il suo ago paziente a ricucire situazioni imbarazzanti. Finora ci è sempre riuscito con successo. Esauriti i battibecchi, i giocatori si ritrovano amici più di prima. (Un ultimo segreto, infine: il tecnico biancoazzurro desidera che i suoi ragazzi si divertano in allenamento anche se ci scappa qualche pugno. "Squadra di carattere, José Altarini giudica la Lazio soprattutto una squadra di grande carattere: « L'anno scorso Chinaglia e compagni erano soggetti, per modo di dire, ad un complesso di inferiorità. La loro squadra costituiva già una formazione di valore, ma loro non se ne rendevano conto e giocavano ancora in soggezione delle avversarie più quotate ». « Ora le cose sono cambiate? ». « Certamente: quest'anno tutto riesce loro più facile, perché sanno esattamente quello che valgono e si comportano di conseguenza, sfruttando la loro forza ed i loro limiti, pur se fino a questo momento non hanno dimostrato di averne molti. E' insomma una compagine bene organizzata, in tutti i reparti. Ciascun uomo ha il suo compito e lo assolve alla perfezione. Si è creato, credo, un affiatamento ed una fiducia reciproci che mandano avanti l'ingranaggio in una specie di moto perpetuo. Se non mi sono espresso abbastanza chiaramente: è una macchina che gira senza attriti, o perlomeno ne subisce pochi ».

Giovedì 10 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Dopo la promozione dello scorso anno in serie A la Lazio iniziò il campionato proponendosi un solo obiettivo: evitare la retrocessione. Esclusa dalla fase iniziale della Coppa Italia, logorata nel morale dai pesanti risultati negativi, si temette che la compagine biancoazzurra non avrebbe potuto salvarsi. Fu soprattutto la sorte che guidò la Lazio sull'imprevisto binario del successo. Gli infortuni capitati ai titolari Polentes e Petrelli, indussero Maestrelli ad impostare uno schieramento di emergenza. Il mediano Martini fu tutto raggiungere neppure questo scopo. Era già pronta la lettera di licenziamento per Maestrelli, mentre Scopigno bussava alla porta. Il pareggio conquistato all'Olimpico con l'Inter indusse a rinviare la decisione. Da quel giorno cominciò il periodo d'oro per i giocatori biancocelesti retrocesso a terzino al posto di Petrelli; l'ala tattica Nanni assunse il ruolo di mediano; alla «riserva» Oddi fu assegnato il compito di stopper; il ripescato Manservisi divenne ala tornante. Con i nuovi acquisti Re Cecconi, Frustalupi, Pulici e Garlaschelli, saltò fuori improvvisamente un blocco compatto che fra la sorpresa di tutti si inserì fra le « grandi » del campionato. La Lazio è nata, dunque, per puro caso. Il merito più grande è quello di aver saputo meritarsi il bacio della fortuna.

La Lazio recupera Re Cecconi. Per la sfida "incrociata,, con le due squadre torinesi La Lazio recupera Re Cecconi. Maestrelli lo ha visto stamane al campo, pronto a sostenere l'allenamento. Il 'maratoneta» laziale non ha forzato, ma la prova è stata del tutto soddisfacente. Evidentemente l'Infortunio lamentato martedì era di poco conto. Assicurata (almeno al novanta per cento) la presenza del forte centrocampista, la formazione della Lazio per l'incontro con il Torino non ha più segreti: giocherà la stessa squadra di Genova, che poi è la squadra di sempre. Del resto sarebbe illogico pretendere novità. Maestrelli è tranquillo sul rendimento del suoi. Lo dice chiaramente: » Siamo ad un buon livello. Al gioco esuberante dello scorso anno abbiamo aggiunto un po' d'esperienza ». E una Lazio decisamente lanciata verso la conquista del suo primo scudetto. Tommaso Maestrelli diventa prudente: « Facciamo la nostra strada, con tranquillità, con tenacia, ma senza eccessive illusioni ». Ricordate lo scorsa stagione? Maestrelli sino a metà del girone di ritorno parlava ancora di « salvezza ». Portiamo il discorso sulla gara con il Torino. Il tecnico biancoazzurro non si smentisce: « E' una partita difficile .. Vogliamo sapere qualcosa di più chiedendogli perché il Torino gli fa paura e come giudica l'attuale posizione di classifica dei granata. Maestrelli assicura che » la classifica del Torino è bugiarda ed aggiunge: La prolungata assenza di Sala ha creato qualche problema, ma la squadra è solida, gioca un calcio moderno, vanta elementi di buon valore ». Non accetta un esame del singoli e neppure del reparti confermando che il Torino è completo, capace di qualsiasi risultato. Del resto in trasferta ha perso soltanto a Milano contro il Milan ed in modo balordo . Torniamo alla Lazio, che sta attraversando un momento particolarmente felice. Maestrelli elogia tutti, ma nello stesso tempo ricorda ancora che i suoi giocano ogni domenica per il risultato ». Ed aggiunge: Io non faccio tabelle. Tutte le partite sono difficili per chi è in testa alla classifica.

Venerdì 11 Gennaio 1974

La Lazio ha concluso nel pomeriggio a Tor di Quinto la preparazione per la partita con Il Torino. Maestrelli ha fatto disputare la solita partitella a ranghi misti del venerdì che gli atleti prendono tanto sul serio da perdere spesso la calma. Oggi, però, nonostante il solito agonismo profuso dal giocatori, non ci sono stati incidenti. Re Cecconi si è allenato con una certa cautela al bordi del campo. Successivamente lo stesso Maestrelli ha curato gli esercizi a corpo libero del centrocampista Il quale avverte ancora dolore alla caviglia infortunata. Al momento la utilizzazione di Re Cecconi appare incerta. Il trainer confida nel miracolo del dr. Ziaco, abilissimo nel recuperi in extremis. Maestrelli ne è quasi sicuro e ha inserito il giocatore fra i nomi del 15 convocati che si ritroveranno domani mattina in ritiro nell'albergo sulla via Aurelia. La visita del Torino genera un certo timore fra i biancoazzurri. « E' la nostra bestia nera — ha commentato il capitano Wilson — L'anno scorso la squadra granata si rivelò avversaria molto ostica sia al Comunale che all'Olimpico. Conosco il carattere degli uomini di Giagnoni i quali difficilmente si arrendono. E' gente decisa, che non ti concede respiro. Noi partiamo favoriti soltanto perché giochiamo in casa. Dal doppio scontro fra le squadre romane contro quelle piemontesi da una parte e fra le milanesi e le genovesi dall'altra, potrebbe uscirne una classifica rivoluzionata? Non credo — ha replicato Wilson — Inter e Milan dovrebbero superare i loro ostacoli. E' chiaro che anche noi dovremo tenere Il passo. Maestrelli si aspetta un grosso regalo dai cugini giallorossi impegnati contro la Juventus, ma anche lui non si nasconde le difficoltà che potrebbe incontrare la sua squadra all'Olimpico. Domenica tiferemo tutti per la Roma — ha detto in tono scherzoso il trainer —In questo momento non ci sono squadre favorite dal pronostico. Quindi contiamo sulla sorpresa dei cugini. Qual è il suo giudizio sul Torino? « E' una squadra imprevedibile, capace di rovinarci la domenica — ha ribattuto l'allenatore — in questa partita è la Lazio che ha molto da perdere e poco da guadagnare. Neppure la probabile assenza di Mozzini ci rende tranquilli. I granata possono contare su una forza morale non comune. Sconfitti nel derby con la Juventus dopo una settimana sfiorarono la vittoria a Bologna. E' un episodio che dovremo tenere bene a mente. Per noi si tratta di una gara delicata anche per motivi di classifica. Se infatti Inter o Milan dovessero accusare qualche battuta a vuoto, il loro distacco diverrebbe piuttosto serio e noi avremmo un'avversario in meno . C'è infine da segnalare un curioso episodio che dimostra come nel mondo del calcio la scaramanzia occupi un posto di primo piano. Al bordi del campo sì è notato oggi un famoso giocatore laziale, del tempi passati, Lombardini, soprannominato Bomba per i suoi tiri al fulmicotone. Maestrelli e i giocatori lo hanno pregato di chiedere il permesso alla banca dove lavora perché le sette vittorie consecutive conquistate dal biancoazzurri hanno coinciso con altrettante presenze di « Bomba » al venerdì, sul campo di Tor di Quinto.

Sabato 12 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Sei partite, altrettante vittorie consecutive: questo è il recente ruolino di marcia della Lazio lanciata verso il titolo di campione d'inverno. Domani sarà il turno del Torino a minacciare la felicissima serie biancoceleste. Nonostante gli infortuni a catena e l'Influenza della sorte su molti risultati negativi, la squadra granata tenta all'Olimpico il colpo a sorpresa che le consentirebbe di arginare la piccola valanga di guai. A Roma è arrivato anche il presidente Pianelli. Quest'anno Pianelli non aveva mai seguito la squadra in trasferta e la sua presenza sottolinea il momento delicato del Torino. Mentre Giagnoni carica i « superstiti » cercando di far dimenticare le assenze di Sala, Mozzini, Bui, sul fronte laziale Maestrelli è ancora impegnato a sfogliare la margherita per Re Cecconi. Il centrocampista è migliorato notevolmente: avverte soltanto un piccolo fastidio alla caviglia infortunata e quasi certamente scenderà in campo. Maestrelli, però secondo consuetudine, si serve del dubbio facendo un po' di pretattica che non guasta per un incontro che solleva parecchi timori fra i biancoazzurri.


Domenica 13 Gennaio 1974

Sconfitta in casa dal Torino per 0-1 la Lazio è raggiunta dalla Juventus in testa alla classifica.

Lunedì 14 Gennaio 1974

La vittoria ottenuta dal Torino all'Olimpico, ha generato un clima di malumore nell'ambiente laziale. La squadra è accusata di aver fornito una prova deludente sul piano del gioco e del carattere. Non viene risparmiato neppure Maestrelli, ritenuto in parte colpevole per aver utilizzato Re Cecconi, non ancora guarito dall'infortunio alla caviglia. Cominciano a sorgere pesanti interrogativi sul futuro dei biancoazzurri anche se appare prematuro instaurare il processo ad una compagine che prima di inciampare sull'ostacolo granata, era reduce da ben sei vittorie consecutive. La trasferta a Foggia, in calendario per domenica prossima, dovrebbe consentire di esprimere un giudizio più preciso. Secondo Maestrelli la partita con i pugliesi capita al momento giusto. Meglio il Foggia che l'ultima in classifica — ha commentato il trainer. Ci occorre un avversario di valore per tentare di riacquistare l'equilibrio sul piano psicologico. Le accuse hanno amareggiato l'allenatore il quale anche oggi ha ribadito di aver utilizzato Re Cecconi confortato dal parere del medico oltre che dello stesso giocatore. Agroppi lo ha riempito di calci — ha proseguito Maestrelli — e alla fine ha raggiunto lo scopo di eliminare un pericoloso avversario, io non ho mal sostenuto che la Lazio ha un grande parco giocatori come ad esempio può vantare la Juventus la quale si permette il lusso di lasciar fuori Anastasi. Tuttavia sono certo che la nostra sconfitta costituisce un episodio isolato. E' già capitato al Milan e alla stessa Juventus eppure si sono riprese. La vera vittima dell'attuale situazione appare Re Cecconi al quale è tornata a gonfiarsi la caviglia. Il centrocampista dovrà restare a riposo fino a mercoledì. Se non potrà giocare a Foggia, le polemiche scaturite dalla sua forzata presenza contro i granata, rischiano di diventare ancora più aspre.

Martedì 15 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: E ora comincia il braccio di ferro la « legge torinese » ha inferto un colpo di sperone alla classifica, che si allunga e crea vuoti ormai incolmabili. La Lazio — miglior difesa in campionato con sole sette reti subite — conteggia amaramente i punti perduti contro Juventus e Torino: quattro su quattro. La bella squadra di Maestrelli non ce l'ha fatta in ottobre al Comunale, si è sciolta correndo rischi gravi di « cappotto » davanti ai granata. E' già iniziato il solito processo facilone, come se il meccanismo biancoceleste fosse in crisi, destinato ad una parabola discendente e non vittima, tra l'altro, di numerose circostanze, che in football si alleano spesso a un momento di scarsa vena. Vogliamo parlare di questa Lazio, del suo risvolto umano. Come squadra ha illustrato il calcio per oltre un anno, ed è ancora gravida di energie e schemi. Tutti la conoscono, tutti l'affrontano con la dovuta grinta, che significa anche omaggio a una « grande squadra. Ma aggiungiamo qualcosa a questo ritratto, e cioè un tocco d'ambiente. A Tor di Quinto, dov'è il quartiere d'allenamento dei laziali, il custode del campo zappetta in un suo orticello mentre la moglie fa il bucato alle maglie dei giocatori. Sull'erba, Chinaglia e Martini, Re Cecconi e Wilson si allenano avendo i figli attorno, che giocano e scalciano il pallone, insieme a Pietrangeli e ai ragazzini di Maestrelli. Il quadro è quasi paesano ma sanissimo, anche i celebri litigi si stemperano in animate discussioni familiari. La gente, per vedere i suoi « eroi » alle k prese con i famosi moduli e il famoso ritmo, si assiepa dietro la rete, si arrampica su certe gru dal braccio levato, e vi fa nido strillante. Sono ragazzette, operai, muratori, madri di famiglia. E' la tela di un minuscolo Brueghel che usa pennelli « naìfs ». La società? E' tutta nel Beato Lenzini, impresario e padre sparagnino: tant'è vero che per trasferirsi da una città all'altra, la squadra deve rispettare il contratto firmato con compagnia aerea di seconda grandezza che li deposita — ad esempio — a Milano, dopo un itinerario che ha toccato Bologna e Bergamo, oppure li trasferisce da Ciampino a Genova in pullman. E' In questo contesto, molto alla buona, che si inserisce il fenomeno Lazio. Alcuni critici romani hanno alzato fior di sopraccigli avendo ricevuto come ricordino natalizio niente più d'una cartolina con le firme dei giocatori. Il Beato Lenzini, preveggente ma non sempre, sa come far quadrare le lire. Anche per queste ragioni — buonsenso, rinuncia alle arie di grandezza — abbiamo salutato la squadra con simpatia. E poi c'era il gioco, la vera gemma biancoceleste. Ma è gioco costruito su pochi uomini, bravissimi o di media bravura integrata nel collettivo: se salta una pedina, sono subito problemi amari. L'anno scorso Re Cecconi dovette subire un'infinità di iniezioni di cortisone, per un malanno. Poi ha speso l'estate a riequilibrare globuli rossi e globuli bianchi, il cui rapporto era stato alterato dal medicinale. Se ha una caviglia in disordine, il « Netzer della Bassa » non trova sostituto. E Maestrelli è costretto a combinar la torta con tre ciliegine. Il « processo che stanno intentandogli è pura presunzione critica. La Lazio, ne siamo certi, può fare ancora molto, anzi moltissimo (perché di torinesi ne incontra solo due, tra l'altro). Da oggi, la Juventus si affianca alla squadra romana in vetta. Quanto durerà l'accoppiata? Potrebbe sciogliersi già domenica ventura, con le aspre combinazioni che offre il calendario: Fiorentina-Juve e Foggia-Lazio, la prima una « classica », la seconda una gran bella recita tra le squadre del Sud che meglio hanno portato avanti il discorso calcistico del 1973-74.

Mercoledì 16 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: II Toro ha lasciato il segno. Siamo ad oltre metà settimana e i laziali ancora stentano a riprendersi dallo choc subito dopo il gol di Graziani. A Tor di Quinto c'è un'aria da funerale. Chinaglia sfoga il suo nervosismo scaricando in allenamento palloni nella rete di Pulici: è seccato per le voci che sono state messe in girò sulla "sua vita" privata, ma soprattutto perché non riesce a segnare da quattro giornate. I suoi compagni non sono più allegri di lui. Il clima non è certamente ideale per riprendere il dialogo sul campionato. Tuttavia Maestrelli, pur amareggiato per le critiche che gli sono state rivolte, non si tira indietro. Siamo sempre primi in classifica, non vedo perché dovremmo drammatizzare. Una giornata storta può capitare a tutti . Le squadre torinesi sono state le sole, finora, a giocare un brutto tiro alla Lazio che ha conosciuto le due uniche sconfitte del torneo prima con la Juventus e poi con i granata. «Non c'è ancora niente di decisivo. I risultati del prossimo turno potranno avere influenza soltanto nella disputa del platonico traguardo d'inverno. Quello d'estate è tutto da giocare, anche se Juventus e Torino dovessero vincere ». A Foggia aspetterete con impazienza di conoscere l'esito delle altre partite. « State certi che anche sui campi di Torino e Firenze ci saranno molte persone che vorranno conoscere il risultato della Lazio ». Con questa battuta chiaramente polemica, che dà l'impressione di riallacciarsi al vittimismo espresso da Wilson («La Lazio dà fastidio a molta gente, la nostra sconfitta con il Torino farà stappare bottiglie di champagne»), il tecnico biancazzurro esce allo scoperto. Non più toni prudenti, che d'altra parte suonerebbero anacronisticamente, ma decisa volontà di affrontare la battaglia, nel tentativo di assicurare alla capitale il secondo scudetto. Questa volta di marca biancazzurra.

Giovedì 17 Gennaio 1974

Venerdì 18 Gennaio 1974

La Lazio si prepara ad affrontare la delicata trasferta sul campo di Foggia. Maestrelli vuole includere in formazione Re Cecconi anche a Foggia per non rischiare eventuali squilibri nel collaudassimo meccanismo. Re Cecconi ha partecipato alla consueta partitella in famiglia, dopo essersi allenato leggermente anche in mattinata. Il provino, però, non è servito a chiarire definitivamente il suo stato di salute. Uscendo dal campo il giocatore ha detto di avvertire ancora un certo fastidio alla caviglia infortunata. « Saranno il medico e lo stesso Re Cecconi — ha dichiarato Maestrelli dopo l'allenamento — a decidere domenica mattina ». Persistendo il dubbio, il tecnico sta studiando le soluzioni d'emergenza da adottare. Ovviamente non ha voluto rivelare quali sono i suoi orientamenti. Il sostituto naturale di Re Cecconi dovrebbe essere Inselvini. Ma qualcuno non esclude l'esordio di Ferruccio Mazzola che però imporrebbe un rivoluzionamento della tattica. Maestrelli tornerà domani nella città pugliese dove ottenne grosse soddisfazioni alla guida del Foggia. Conosce quindi molto bene l'ambiente facile a surriscaldarsi. Maestrelli ha espresso giustamente i suoi timori, ma non sembrano dello stesso parere gli atleti biancoazzurri i quali si accingono a partire per il Sud con propositi baldanzosi.

Sabato 19 Gennaio 1974

Questa mattina, dopo l'allenamento, i giocatori del Foggia si sono radunati in una sala per un colloquio segreto col presidente dr. Fesce. La riunione è durata circa mezz'ora. Dall'esterno si udivano voci concitate; alla fine, giocatori e dirigenti sono usciti scuri in volto. Cos'era successo? Nessuno ha risposto. Pare, comunque, che si sia parlato di soldi. I giocatori avrebbero chiesto, per la gara Foggia-Lazio, un premio speciale: un milione, come concesso per il match col Napoli. La risposta è stata «no». Allora, la gara con gli azzurri di Vinicio era importante per raggiungere il terzo posto; questo incontro con i biancazzurri laziali, invece, non è giudicato ugualmente importante. Non è detto che lo scontro debba lasciare traccia; certo, però, gli umori dei giocatori non sono buoni come in altre circostanze. Ed ora parliamo delle squadre. Più dei tecnici, oggi lavorano ì medici e i massaggiatori, alle prese con numerosi infortunati che agitano la vigilia di Foggia-Lazio. La Lazio arriva in Puglia trascinandosi i dubbi sull'opportunità di utilizzare eventualmente Re Cecconi, giudicato al settanta per cento delle sue possibilità; c'è Chinaglia che accusa una leggera contusione a una caviglia; Maestrelli, inoltre, conserva qualche perplessità sulla scelta del terzino destro: meglio Facco o meglio Polentes ? L'Infermo più illustre, comunque, è Re Cecconi, sul cui impiego Maestrelli deciderà domani, di comune accordo con il medico e con l'interessato. Re Cecconi assicura gli amici che non diserterà l'impegno con il Foggia: « Sto meglio di sette giorni fa. Se ho rischiato contro il Torino, non vedo perché dovrei disertare Foggia, dove praticamente sono di casa ». Chinaglia giocherà. Nonostante le titubanze di Maestrelli sul terzino, la scelta sembra fatta: toccherà a Polentes, meno deciso ma più classico di Facco. Ed eccoci al Foggia. Pirazzini ha uno stiramento; Colla pure; Liguori lamenta una contusione alla gamba destra. Stamane la lista si è arricchita del nome del portiere di riserva Giacinti, colpito in allenamento alla caviglia sinistra. Giacinti è irrecuperabile e domani in panchina esordirà il giovane Burnelli. Toneatto aspetta notizie dal medico, scuote la tasta e teme il peggio. Dice: « Cosa faremo senza tutti e tre ? ». Riscuote la testa e aggiunge: « io devo pensare anche al futuro. Dopo la Lazio, andiamo a San Siro per incontrare il Milan e, subito dopo, ospiteremo a Foggia la Juventus ». I giocatori interessati, invece, sono ottimisti. Liguori afferma: Posso anche giocare , e Pirazzini aggiunge: « Finirò per dire di sì, purché non pretendano da me il massimo ». Colla non dice nulla, aspetta. E' opinione generale che giocheranno tutti e tre, con qualche riserva per Pirazzini, che potrebbe essere sostituito da Luigi Villa, che esordirebbe così nel ruolo di « libero ».

Domenica 20 Gennaio 1974

Pronto riscatto della Lazio che vince a Foggia per 1-0 e si laurea campione d'inverno.

Lunedì 21 Gennaio 1974

Se l'aggancio aveva portato un po' di paura, il nuovo distacco ha ridato serenità e fiducia al giocatori della Lazio, Ora tutti, o quasi tutti, sono convinti di « essere i più forti ». Ne è convinto anche Maestrelli, che fino a ieri mattina era tra i più prudenti. A rendere euforici i biancoazzurri ha cooperato in buona parte la caduta della Juventus a Firenze. A questo proposito Maestrelli dice: « Non credevo proprio che i campioni perdessero. Invece è successo. Per questo sono pienamente felice ». Non è un giudizio tecnico, ma chi può parlare di tecnica in un momento di tanta euforia? Il discorso continua sulle possibilità della Lazio, che nel girone di ritorno dovrà andare In trasferta a Milano (due volte), a Napoli, a Firenze e a Torino contro i granata. Chiediamo all'allenatore cosa prevede di conquistare a Firenze contro una Fiorentina così lanciata. Maestrelli risponde: « Andremo a Firenze fra qualche mese, e forse allora la situazione di classifica sarà diversa ». Parliamo della Lazio « dopo Foggia ». Il pensiero del tecnico è appena accennato: « Importante per noi era vincere. E' andata meglio del previsto, perché al nostro successo ha fatto riscontro la caduta dei nostri avversari diretti. Qualcosa nel nostro gioco non ha funzionato alla perfezione, ma sono egualmente soddisfatto. Le sono in modo particolare per l'esperienza fatta dal giovane Inselvini. Re Cecconi dà un altro tono al gioco della squadra, ma Inselvini lo ha sostituito bene, e questo è importante ». Il calendario con i suoi molteplici impegni metterà mercoledì Lazio e Juventus di fronte per una gara valevole per i turni finali della Coppa Italia. Potrebbe essere uno « scontro-prova » in attesa del match importantissimo in programma sempre allo stadio Olimpico il 17 febbraio, match valido per il campionato. Probabilmente, però, si tratterà di una gara di interesse limitato. Sostiene Maestrelli: Decideremo domani dopo un controllo medico, ma forse risparmierò alcuni titolari per averli in piena efficienza più avanti nel torneo. Non chiedetemi chi saranno . In pratica, la Lazio rinuncia alla Coppa Italia per puntare tutto sul campionato. Maestrelli conferma: « A questo punto è giusto guardare più in alto ». E' opinione generale che possano rimanere a riposo Martini, Frustalupi e D'Amico. Il rientro di Petrelli per fine squalifica annullerebbe i rischi della rinuncia a Martini. Per il posto di Frustalupi è pronto Ferruccio Mazzola, che da tempo scalpita tra le riserve; Franzoni sarebbe ala sinistra invece di D'Amico. Sono ipotesi, non notizie. Di certo, si sa che Wilson e Chinaglia hanno chiesto di giocare. Chinaglia dice: « A questo punto non possiamo fare una brutta figura contro la Juventus ». Wilson completa il pensiero del compagno: « Sono in gioco il nostro prestigio e le nostre aspirazioni alla maglia azzurra ».

Intanto stamane tutta la polisportiva è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica S.E. Giovanni Leone che si è piacevolmente intrattenuto a conversare con tutti i presenti.

Martedì 22 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: Maestrelli e i suoi giocatori sono tormentati da un dubbio amletico: impegnarsi a fondo nella partita con la Juventus per legittimare contro la più pericolosa avversaria il primo posto in - classifica; oppure tirare i remi in barca per non rischiare gambe preziose in questa fase del campionato? E' grave la tentazione di esibire la consueta carta d'identità di una Lazio ambiziosa che non trascura occasioni per ribadire la fresca fama di « grande ». Al momento, comunque, non è facile decifrare le intenzioni del trainer che tuttavia avrebbe deciso di mandare in campo uno schieramento rimaneggiato. Mentre Maestrelli, come al solito, fa finta di sfogliare la margherita tanto per non smentire il suo amore per la pretattica, Giorgio Chinaglia non riesce a celare la sua esuberante natura. Il cannoniere biancoazzurro ha chiesto e ottenuto di giocare. L'impegno con i bianconeri lo esalta. Nell'anno dei mondiali ogni occasione è buona per consolidare il diritto alla maglia azzurra di titolare. Specialmente quando, come oggi, il programma offre lo scontro indiretto con Pietro Anastasi, altro pretendente al ruolo, di centravanti per Monaco. Il duello fra i due azzurri è uno dei motivi più esaltanti di questa edizione di Lazio-Juventus che soltanto-in teoria» appare di scarso....rilievo. « Per me tutte le partite sono importanti — dice, con tono baldanzoso. Long John — non è mia abitudine tirarmi indietro. Ma se devo essere sincero avverto una certa emozione pensando che potrei infilare un gol nella rete di Zoff. La Lazio ha bisogno di mantenere integro il suo morale. Per quanto mi riguarda personalmente penso che una vittoria sulla Juventus, anche se in Coppa Italia, significherebbe per noi un grosso traguardo. Ma non è soltanto il successo, inteso in senso platonico, che ci interessa. E' vero, noi miriamo allo scudetto. Inutile nasconderlo dietro il solito giro di parole. Ma se dovesse sfuggirci l'obiettivo tricolore, un'eventuale conquista della Coppa Italia ci consentirebbe di rifarci in campo internazionale. Ecco perché la Lazio, anche se non schiererà la sua collaudatissima formazione, farà di tutto per guadagnarsi i due punti». Alcuni dicono che la partita capita in un momento poco opportuno, che difficilmente consentirà alle due squadre di esprimersi al meglio delle loro possibilità. Tutte storie — replica Chinaglia — appena ci troveremo sul campo di gioco dimenticheremo tutto e sia noi che loro cercheremo di vincere». Non teme una Juventus arrabbiata dopo l'insuccesso di Firenze? « La Juventus è sempre temibile. Anche se non fosse stata sconfitta, è la nostra avversaria più pericolosa nel cammino verso lo scudetto e vedrete che cercherà di dimostrarcelo». Sarà dunque il Chinaglia di sempre, anzi, forse più concentrato perché spinto dallo stimolo che si chiama Anastasi. Se alla fine Maestrelli si deciderà ad utilizzare molti rincalzi, la prova sarà ugualmente interessante perché si potrà finalmente verificare se questo perfetto meccanismo biancoazzurro possiede quei famosi pezzi di ricambio di cui sono in molti a dubitare.

Mercoledì 23 Gennaio 1974

Pareggio a reti bianche fra Lazio e Juventus in Coppa Italia.

Giovedì 24 Gennaio 1974

Il cinguettio del « Petisso » è spesso fatale per le grandi del campionato, In quattordici partite abbiamo conquistato quindici punti, siamo già in vantaggio rispetto alla nostra tabella di marcia: quanto otterremo a Roma domenica sarà un sovrappiù rispetto alle nostre speranze ». — Ecco: quanto? « Naturalmente affronteremo la Lazio con le migliori intenzioni del mondo di rovesciare il pronostico a noi sfavorevole. Anzi, è il caso di dire che se il Bologna gioca come qualche volta ci ha abituato, può battere anche la Lazio, nonostante questa goda del fattore campo. A noi sinora è mancata una cosa e cioè la continuità nel lavoro e nel rendimento. Quando raggiungeremo l'optimum e lo manterremo, saranno guai per tutti. Resta da vedere ora se a Roma sfodereremo la stessa decisione adottata contro le altre grandi: una cosa è certa, più forte è la nostra avversaria, più il Bologna si esalta e combatte Chinaglia rappresenta un grosso problema per tutti, ma Pesaola in proposito ha una sua filosofia: i giocatori sono tutti importanti — dice —dal portiere all'ala. Certo Long John è "speciale", ma appunto per questo lo sorveglieremo con molta attenzione. Non so se potrò disporre di Cresci che è rimasto a Bologna per farsi curare. La Lazio — aggiunge Pesaola — è una grossa realtà del nostro calcio, ma per me lo scudetto lo vincerà la Juventus, io punto ancora sui bianconeri anche se Milan e Inter non vanno trascurate, così come Fiorentina e Napoli. Quanto alla Lazio, potrà arrivare prima al prestigioso traguardo soltanto se non le capiteranno guai . E Pesaola sottolinea la parola "guai", specificando che non si tratta di sfortuna o arbitraggi avversi, bensì semplicemente della possibilità di ricambio. La Lazio è meritatamente al comando del campionato anche se in qualche occasione ha vinto senza molti meriti, come a Verona o a Foggia. Se gli undici o dodici giocatori validi a disposizione di Maestrelli rimarranno sempre integri e possenti anche nella fase di ritorno, allora i guai capiteranno agli altri.


Venerdì 25 Gennaio 1974

Sabato 26 Gennaio 1974

Domenica 27 Gennaio 1974

Chinaglia dopo la gara

Goleada dei biancazzurri che battono il Bologna per 4-0

Lunedì 28 Gennaio 1974

Negli spogliatoi del campioni d'inverno biancoazzurri, tiene banco il «presidente-profeta» Umberto Lenzini: « Il pronostico di 4 punti di vantaggio non si è avverato — commenta pacatamente — anche tre, però, mi soddisfano in pieno. Annuncio a tutta l'Italia che la Lazio vincerà il campionato. Battendo il Bologna per 4-0, la nostra squadra ha mostrato che non ha avversari. Posso quindi formulare un altro pronostico in tutta sicurezza: domenica prossima batteremo il Vicenza, quindi pareggeremo con la Sampdoria, poi sarà la Juventus a lasciare le penne all'Olimpico». Con toni meno enfatici i giocatori biancocelesti concordano sostanzialmente con il presidente. Ormai si parla apertamente di scudetto. « Mi sembra inutile tirare fuori il solito giro di parole — interviene Chinaglia — la Lazio punta al titolo. Se ci avesse inseguito una sola avversaria, sarebbe stato più facile. Adesso sono in tre a darci la caccia. Speriamo che si scannino fra di loro. D'Amico ha disputato una gara strepitosa. Ho favorito il suo gol e lui ha saputo prontamente ricambiarmi la cortesia. Anche Oddi merita una citazione particolare perché fin'ora ha saputo sempre fermare i suoi diretti avversari consentendomi di vincere parecchi duelli indiretti con affermati cannonieri. La tabella che compilai d'accordo con i compagni, prima della partita con il Torino, ò stata rispettata anche se non ho indovinato i punteggi». Nel clima di profezie colorate di rosa, si fa sentire la voce di Wilson e Oddi che consigliano prudenza. « Siamo scesi in campo concentrati al massimo — dice il capitano — decisi a prenderci il titolo di campioni d'Inverno. Per scaramanzia nessuno ricorda un precedente di carattere statistico che risale al 1937. In quell'anno la Lazio si aggiudicò il titolo invernale ma poi non riuscì a vincere quello d'estate piazzandosi seconda dietro il Bologna. Per Maestrelli la sua squadra continua a vivere alla giornata e aggiunge che il primo obiettivo ò stato centrato. Ma al trainer preme soprattutto mettere in risalto che la Lazio ha finalmente una rosa di giocatori che mette a tacere le voci su una squadra priva di pezzi di ricambio. Re Cecconi, che ha visto la partita in tribuna, si diverte a stilare una votazione sulla prestazione dei compagni: « D'Amico e Wilson meritano otto, gli altri sette ». Alla partita ha assistito anche il c. t. Valcareggi il quale non ha voluto confermare le voci che danno per scontato l'inserimento nella Nazionale di Wilson e Re Cecconi, oltre naturalmente a Chinaglia. « Posso soltanto dire — aggiunge — di aver visto un ottimo calcio».

Martedì 29 Gennaio 1974

Scrive La Stampa: La conquista del « mezzo scudetto » non ha portato champagne o feste speciali, ma il solito riposo in famiglia. Maestrelli ed suoi giocatori sono entrati nella parte con serietà: sembrano abituati a stare lassù, o almeno si sforzano di dimostrarlo. Ora sono convinti di potercela fare, parlano di campionato con sicurezza, non arrossiscono più alla parola « scudetto ». Ma c'è di più. Reagiscono con nomi e dati all'osservazione che la Lazio non è squadra completa, che mancano nel parco riserve uomini utili per la prima squadra. Ha perso il timore reverenziale anche il buon Maestrelli, che risponde: « Dire che la Lazio non ha riserve è pura illazione. Lo scorso anno fummo fortunati, le vicende del torneo non ci costrinsero a mutare formazione. Giocammo quasi tutta la stagione con gli stessi uomini. Ora le cose procedono diversamente: si fa male Re Cecconi? Gioca Inselvini, che sostituisce il titolare con buon rendimento. Cala di forma Manservisi? E' pronto D'Amico, che dà all'attacco maggior ritmo ed una maggiore grinta . Fin qui Maestrelli. Ma l'elenco dei rincalzi laziali è assai lungo. Vediamolo. Oltre al portiere Moriggi ci sono i difensori Facco e Polentes, I centrocampisti Inselvini, Mazzola e Manservisi e la « punta » Franzoni. Tra i disponibili bisogna elencare pure Sergio Borgo, classe 1953, acquistato dalla Pro Patria la scorsa estate. Chiediamo a Maestrelli se ha segreti nella conduzione dei suoi ragazzi. Il trainar risponde: « Amicizia fra tutti, io sono il fratello maggiore, loro i fratelli minori. Sono bravo e severo secondo le circostanze, non uso le multe, ma la persuasione. Se occorre arrivo al rimprovero, magari urlo . E' successo anche domenica. Il racconto è di Maestrelli: « Nell'intervallo di Lazio-Bologna chiamai D'Amico e gli dissi seccamente che non ero contento di lui. Giocava con troppi personalismi, dimenticando i compagni. Gli gridai che il calcio è collettivo, non esibizione di singoli. Il ragazzo aveva le lacrime agli occhi. Quasi mi pentii d'aver urlato troppo ». Tutti ricordiamo il D'Amico della ripresa: scattante, veloce. In parte anche altruista, sempre pronto a seguire l'azione. Altro giovane è Fausto Inselvini, bresciano, ventidue anni, sposato da qualche mese. Di lui Maestrelli dice: « Si è inserito bene nel nostro gioco. Con Inselvini in squadra possiamo permettere a Re Cecconi di guarire tranquillamente ».

Mercoledì 30 Gennaio 1974

Scrive l'Unità: Il derby Under 23 Lazio- Roma incontro già rimandato due volte per gli impegni delle società è stato appannaggio dei biancazzurri di Lovati, con un gol di Franzoni, schierato per l'occasione centravanti. Sul piano tecnico la partita del Flaminio ha detto assai poco, ma ha dato indicazioni sia per Maestrelli che per Liedholm (presenti in tribuna). Maestrelli ha avuto modo di osservare sia Facco che Polentes in predicato di rivestire la magia di titolare nel caso che a Martini non riuscisse il recupero in pieno. Come si sa il Forte terzino lamenta una leggera infrazione ossea allo stinco della gamba sinistra. Per di più ha ricevuto un colpo proprio nell'incontro col Bologna, Comunque ieri il giocatore ha fatto le radiografie all'arto infortunato, allenandosi poi in mattinata facendo vedere di stare abbastanza bene per cui non dovrebbero esserci eccessive preoccupazioni per la sua utilizzazione contro il Vicenza all'Olimpico. In caso il contrario non vi è dubbio che il preferito sarà Polentes, vista anche la sua ottima prestazione di ieri, mentre Facco è apparso piuttosto falloso, segno di una sua precaria condizione sia fisica che psicologica. Le note migliori per quanto riguarda la Lazio, sono venute dall'ex brindisino Franzoni che oltre il segnare il gol della vittoria ha colpito anche una traversa, su colpo di testa.

Giovedì 31 Gennaio 1974