Ottier Gino
Non si possono scindere le biografie di Guido e Gino Ottier. Essi furono rispettivamente padre e figlio e ambedue militando, ovviamente in tempi diversi, con la maglia biancoceleste hanno contribuito fattivamente ai successi della Società romana. Guido non fu un calciatore se non per divertimento ma fu colui che insieme a Olindo Bitetti, Romeo Tofini, Remo|Remo Forlivesi, Tito Masini e Mestorino, approfittando della presenza a Roma del famoso allenatore inglese Billington, portarono per primi a Roma lo sport della Pallanuoto che fu da loro praticato nelle piscine delle Acque Albule. Inoltre Guido fu uno dei più attivi soci della Lazio e la sua instancabile opera di proselitismo e di carattere organizzativo, permise alla Società di emergere decisamente nel panorama cittadino. Nell'estate del 1908 Guido, mentre è sulle sponde del Tevere con Ancherani e Bitetti, non si accorge che il figlioletto Gino, di tre anni, è scivolato in acqua. Decine di soci laziali si gettano in acqua con il padre disperato, per cercare di salvare il bambino. Lo trovano avvinghiato ad un palo sott'acqua in procinto di annegare. Viene salvato e da quel momento la Lazio diventerà una cosa ancora più importante per la famiglia Ottier. Ecco infatti che qualche anno dopo, nel 1922, Gino Ottier a diciassette anni farà il suo esordio in prima squadra nel ruolo di attaccante. E' stato un'ala (più raramente mezz'ala) veloce e insidiosa con un forte senso della rete e un incredibile attaccamento alla maglia. Resterà nella Lazio fino al 1928 totalizzando 51 presenze e segnando 21 reti.