Domenica 13 gennaio 1957 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Genoa-Lazio 1-1

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13 gennaio 1957 - Campionato di Serie A 1956/57 - XV giornata

GENOVA: Gandolfi, Frizzi, De Angelis, Viciani, Dalmonte, Delfino, Macor, Parodi, Corso, Abbadie, Carapellese. All. Magli.

LAZIO: Lovati, Molino, Pinardi, Eufemi, Carradori, Moltrasio, Muccinelli, Tozzi, Vivolo, Burini, Selmosson. All. Carver.

Arbitro: sig. Jonni di Macerata.

Marcatori: 12' Corso, 78' Selmosson.

Note: cielo sereno, spazzato da un gelido vento di tramontana. Terreno pesante. Calci d'angolo 8 a 3 in favore del Genoa.

Spettatori: 12.000.

In casa della Cenerentola del campionato e nel gelo di una giornata di profondo inverno la Lazio strappa un punto comunque importante per la sua classifica. Per la verità i padroni di casa guidati da un sontuoso Abbadie e da un altalenante Carapellese hanno dominato in lungo e in largo il primo tempo, segnando anche abbastanza presto con il giovane Corso, il più rapido ad approfittare col piatto destro sotto porta di un'uscita contrastata e quindi sbilenca di Lovati su angolo arcuato di Carapellese: un mezzo infortunio cui nel prosieguo il portierone laziale avrebbe rimediato con diverse parate importanti. Lazio gagliarda in retroguardia ma superata a centrocampo dalla determinazione dei grifoni e non troppo pungente in avanti: Tozzi si affida troppo alle giocate personali, ha colto un palo pieno e ha fatto pochino per il resto; Vivolo sembra essere ovunque sul fronte d'attacco ma incide il minimo, Muccinelli ha l'imperdonabile colpa stavolta di aver fallito in extremis il gol della vittoria, liberissimo e scriteriato nel mancato controllo del pallone smistatogli da Vivolo dopo una volata di Selmosson. L'ala sinistra svedese è stato il migliore dei suoi, giusto che il gol del pareggio lo abbia realizzato lui, superando in velocità il suo marcatore Frizzi e beffando Gandolfi in uscita troppo avventata e intempestiva al limite dell'area. Poco prima il Genoa aveva protestato per un presunto sgambetto in area laziale di Vivolo ai danni di Parodi. Rimpianti in fondo da entrambe le parti ma pareggio giusto.





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