Domenica 13 marzo 1966 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Atalanta 0-1

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13 marzo 1966 - 25 - Campionato di Serie A 1965/66 - XXV^ Giornata

ATALANTA: Cometti, Pesenti, Anquilletti, Casati, Gardoni, Signorelli, Danova, Milan, Hitchens, Mereghetti, Nova. All. Angeleri.

LAZIO: Cei, Zanetti, Vitali, Carosi, Pagni, Dotti, Bartu, Sacco, D'Amato, Gasperi, Ciccolo. All. Mannocci.

Arbitro: sig. Angonese (Mestre).

Marcatori: 45' Danova.

Note: cielo coperto, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Pesenti e Hitchens. Antidoping negativo. Calci d'angolo: 4-0 (1-0) a favore della Lazio.

Spettatori: 20.000 circa con 11.700 paganti per un incasso di £. 13.400.000.

Tifosi in festa al Flaminio per festeggiare gli "eroi di San Siro". La franca vittoria con il Milan ha caricato l'ambiente biancoceleste e tutti si augurano di poter migliorare ancora una classifica che colloca la squadra a un buon ottavo posto. A Roma scende però un cliente difficile, un'Atalanta in gran forma, rilanciata in classifica da due successi interni contro il Cagliari e il Napoli. L'assenza di Governato, fermato dal giudice sportivo per ben tre turni, a seguito delle proteste al termine della tempestosa trasferta di Vicenza, preoccupa a ragione Mannocci, che si vede privato del suo faro di centrocampo. Al suo posto il tecnico livornese impiega Gasperi. L'inizio è folgorante per i padroni di casa. D'Amato, appena convocato dalla Nazionale B, si mette subito in mostra. Signorelli e Gardoni superati in slalom e tentativo di bissare dal fondo il "goal impossibile" di San Siro. Stavolta però il gioco di prestigio non riesce. Al 7' Ciccolo liscia in modo incredibile su intelligente servizio di Sacco. Un minuto dopo D'Amato in mezza rovesciata impegna Cometti. Tocca poi a Bartu mancare il vantaggio in area per la dura, ma corretta opposizione di due difensori orobici. Al 13' Sacco si coordina bene su lungo cross di Zanetti, ma la conclusione finisce tra le braccia del portiere ospite. Trascorso il primo quarto d'ora, la Lazio si spegne come un mozzicone di candela. L'Atalanta si prende il centrocampo e comincia a dettar legge. Al 16' Hitchens si libera sulla destra e crossa per la testa di Danova che manca il bersaglio per un'inezia. Solo dieci minuti dopo i romani tornano in avanti, ma la conclusione di testa di Gasperi è molto alta. E' un fuoco di paglia perché i neroazzurri tornano baldanzosi collezionando molteplici occasioni. Gran parata di Cei su perfido cross di Nova, quindi ancora un colpo di testa di Milan ad impegnare il portiere biancoceleste. Ancora Nova pericoloso al 40' e subito dopo Danova per poco non finalizza un maldestro passaggio indietro di Sacco. E' il preludio al goal che arriva proprio allo scadere. Hitchens si fa largo come un bisonte sulla sinistra e mette in mezzo: Danova a centro area, seppur tra un nugolo di avversari, trova lo spiraglio giusto, centrando l'angolino basso della porta di Cei. Un goal pesante proprio perché arriva quando Angonese ha già il fischietto tra le labbra. Si confida in una reazione nella ripresa, ma l'Atalanta continua imperturbabile a spadroneggiare con la regia attenta di Mereghetti e le incursioni degli scatenati Hitchens e Danova che sfiorano a ripetizione il raddoppio. Al 51' Dotti atterra Danova ormai solo davanti a Cei, ma l'arbitro non interviene. L'Atalanta addormenta la partita puntando solo sul contropiede. Al 77' ancora Angonese benevolo per la Lazio quando ferma per un fuorigioco, che non c'è, Milan e Danova lanciati a rete. A tre dal termine l'evanescente Ciccolo tenta senza fortuna la via della rete con un colpo di testa. Poco prima del fischio di chiusura ancora un'occasione per "pantera" Danova che cerca il goal d'autore ignorando Hitchens solo soletto in area. Vittoria limpida degli ospiti come riconosce Mannocci davanti ai taccuini della stampa. Lazio stanca per l'impegno infrasettimanale sostenuto a Milano e forse penalizzata da troppa euforia per l'exploit di San Siro. Nel grigio pomeriggio romano si salvano solo Bartu, Carosi e Cei.