Domenica 17 aprile 1994 - Torino, stadio Delle Alpi – Juventus-Lazio 6-1

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17 aprile 1994 - 2605 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1993/94 - XXXII giornata

JUVENTUS: Peruzzi, Porrini, Fortunato, Marocchi, Kohler (58' Carrera), Julio Cesar (54' Torricelli), Di Livio, Conte, Vialli, R.Baggio, Moeller. A disp. Marchioro, Galia, Ravanelli. All. Trapattoni.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Bacci, Sclosa, Bonomi, Cravero, Fuser, Winter, Boksic, Di Mauro (46' Luzardi), Signori. A disp. Orsi, Corino, Nesta, Casiraghi. All. Zoff.

Arbitro: Racalbuto (Gallarate).

Marcatori: 7' Vialli, 10' Bacci (aut), 14' Kohler, 57' Signori, 73' Vialli, 83' Vialli, 89' R.Baggio.

Note: ammoniti Sclosa, Bonomi. Calci d'angolo: 7-10. In tribuna il C.T della Nazionale Sacchi.

Spettatori: 39.053 (4.671 paganti e 34.382 abbonati).

Dal Guerin Sportivo: una fase della gara
Dal Guerin Sportivo: una fase della gara
Dal Guerin Sportivo: una fase della gara
Dal Guerin Sportivo: una fase della gara

In questo pic-nic juventino, tra laziali cotti come cotechini sulla tavola imbandita, Vialli azzecca una tripletta per lo spettatore Arrigo Sacchi e Roberto Baggio chiude i botti con lo slalom capolavoro: quattro avversari seminati, più quel calcione ricevuto da Sclosa lungo l'invenzione, non gli impediscono di girare dentro il 6-1 tennistico. Che raffigura solo parte dell'abbuffata bianconera, cominciata subito quando Vialli s'avvita ad anticipare Bonomi (angolo di Moeller), mentre Marchegiani annaspa fuori porta tipo "vispa teresa". E cinque minuti dopo, Di Livio che sembra Garrincha nel coricare Negro, piazza lo sprint cross laddove Bacci, volendo precedere Baggio, inganna pure il portiere alleato senza pietà. Ci tratteniamo ancora ? Osserviamo le scritte contro Trapattoni, proprio per i suoi 20 anni di panchina, esposte dall'ingrata curva Scirea ? La lettura viene disturbata dal travolgente podismo dei centrocampisti Conte, Marocchi e Moeller, che devoti al Trap salutano gli oppositori piantati, salvo sfrecciare con fraseggi intrecciati a caccia d'altre baldorie. Chi festeggiamo adesso ? Zoff, alzato, forse medita sull'impresentabile formazione voragine, assortita attorno agli stanchi respiri di imbolsiti cursori da retrobottega. Così, protetta da imbottiture di carta velina, la fragile difesa biancazzurra va al cinema dopo un quarto d'ora: ancora Di Livio aggira fantasmi, si procura la punizione sul versante destro e manda Baggio-Vialli alla doppia esecuzione rimpallata, fruitore Kohler. Ecco, il tedesco sul filo del fuorigioco fionda imparabile sotto traversa. "SuperDino", ormai più presidente che allenatore, si limita a variazioni superflue: Bacci lascia Baggio e tenta di tamponare Di Livio; Negro accosta quale secondo malcapitato l'insigne virtuoso di Caldogno, e grandina egualmente. Senonché, nell'accidia laziale, due volte Vialli e Moeller mancano d'un niente le rispettive chiusure ravvicinate. Signori freme tra le grinfie di Porrini, timbrando l'unica conclusione (30') utile a segnalare la presenza offensiva dei biancoazzurri. Peruzzi blocca rasoterra. Poi, in un sussulto d'orgoglio, Boksic, scavalcato finalmente Kohler, gli ritorna sotto e sproposita l'angolazione. Dettagli poco consolatori, stralciati da una vicenda a senso unico, che evoca il tiro a segno o calciobalilla. Intronata, la Lazio implora aggiustamenti per evitare la più mortificante sconfitta del periodo zoffiano, e proprio qui, dove l'ex portiere costruì l'indimenticabile epopea. Gascoigne, Di Matteo, Favalli, dove siete ? L'intervallo pietoso non suggerisce Casiraghi, che già sarebbe servito dall'inizio al posto dello sfatto Fuser, per determinare spazi utili a Signori e Boksic. L'intervallo decreta la bocciatura di Di Mauro e, presente ora Luzzardi, un nuovo rimescolamento difensivo, con il prezzemolo Bacci riciclato nel vuoto di mezzo. Beh, finché la Juve decelera, rannicchiata nel finto contenimento, si registra un minimo di reazione degli storditi avversari. Bacci almeno corre, lotta, propone rifornimenti e se non altro riesce ad aiutare la causa di Signori capocannoniere. Beppe gol, servito in verticale, aggira Kohler e scarica, appena dentro l'area, il solito sinistro imprendibile, e cioè il suo 21esimo sigillo su 21 presenze stagionali. Sacchi ne prende atto. Le insopportabili sovrapposizioni juventine riproducono però presto realtà antecedenti. La Lazio, intesa come collettivo, non è presente, non ha spessore. E Trapattoni si consente alcuni sfizi: toglie Kohler e il convalescente Julio Cesar, che tanto in assenza di pericoli va bene pure proporre Carrera libero e Torricelli addosso a Boksic, ma con licenza d'aggredire appena capita. Povera Lazio. Basta un lancio lungo di Marocchi per scatenare Vialli contropiedista, mentre Marchegiani, colto da un raptus, abbandona la porta, gli corre addosso, perde l'equilibrio. Gianluca, si coordina e centra l' obiettivo di sinistro dai 15 metri. Come pochi istanti dopo, scatenato sottomisura da una percussione destra di Torricelli, smarcato da Marocchi. Centrata e volée e per fissare la cinquina. Infine l'ubriacatura contempla l'assolo Baggio per chiudere il set. E a Zoff rimangono mugugni presidenziali. Come rimangono, nella Questura di Torino quasi cinquanta fermati. Gravi incidenti prima e dopo la partita: In serata tifosi laziali in partenza per Roma hanno azionato il freno a mano del treno, raccolto pietre sulla scarpata e iniziato una sassaiola. E intervenuta la Polfer, quaranta fermati e due arresti.

Fonte: Corriere della Sera