Domenica 18 dicembre 1988 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Pescara 2-2

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18 dicembre 1988 - 2391. Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1988/89 - X giornata - Inizio ore

LAZIO: Martina, Icardi, Beruatto, Pin, Gregucci, Marino, Dezotti (62' Rizzolo), Acerbis, Di Canio, Muro (74' Piscedda), Sosa. A disp. Fiori, Greco, Prodosmo. All. Materazzi.

PESCARA: Zinetti, Camplone, Bergodi, Di Cara (46' Tita), Junior, Ciarlantini, Pagano, F.Marchegiani, Miano (87' Caffarelli), Gasperini, Edmar. A disp. Gatta, Zanone, Berlinghieri. All. Galeone.

Arbitro: Sguizzato (Verona).

Marcatori: 5' Gregucci, 25' Sosa, 53' Tita, 65' Tita.

Note: espulso al 73' Gregucci per doppia ammonizione. Ammoniti Camplone, Ciarlantini e Beruatto. Angoli 4-3 per il Pescara.

Spettatori: 25.000 circa di cui 11.037 paganti per un incasso complessivo, compresa la quota abbonati, di L. 586.963.000.

Il primo gol di Tita
Marchegiani entra duro su Pin
Punizione di Junior
Gioco maschio in campo

La solita Lazietta di questo periodo inciampa nell'ostacolo Pescara e spreca il successo costruito in un primo tempo che aveva legittimato le più rosee speranze. E, nel finale, i biancazzurri addirittura rischiano di doversi inchinare per la terza volta consecutiva, dopo i passi falsi con Atalanta e Lecce. Finisce 2 a 2. con i romani in 10 per l'espulsione di Gregucci e gli abruzzesi trascinati in attacco dal solito, inossidabile Junior, ancora una volta tra i migliori. Materazzi faccia bene a riflettere sugli improvvisi cedimenti della sua squadra, che regolarmente si esprime su ottimi livelli nei primi 45 minuti, salvo poi spegnersi nel finale. Il Pescara ha avuto il grosso merito di non arrendersi, anche quando il risultato sembrava condannarlo. Galeone, constatato che la difesa era in perenne difficoltà per il gran movimento delle punte laziali, ha inserito Tita arretrando Miano e tornando all'antico verbo della zona pura.

I risultati gli danno ragione. Ma resta da vedere quanti sono i meriti degli abruzzesi e quali le colpe dei loro avversari. Lo 0-0 si sblocca dopo soli cinque minuti. Punizione da 20 metri, botta di Sosa, palla che s'innalza e viaggia verso Zinetti. Lì, in beata solitudine, si fanno trovare Dezotti, Gregucci e Icardi: sembra fuorigioco, ma Sguizzato lascia correre. Per Gregucci è un gioco da ragazzi depositare la palla alle spalle del povero Zinetti. Le proteste degli abruzzesi non bastano ad indurre l'arbitro a un ripensamento. C'è un primo accenno di reazione dei pescaresi, Gasperini, Junior e Campione si fanno vivi dalle parti di Martina, ma il portiere non corre grossi pericoli. E' invece gravissimo il rischio per Zinetti quando, al 20', Sosa prende palla sulla trequarti e salta in successione quattro difensori pescaresi. Al momento di concludere, però, Dezotti gli sradica letteralmente il pallone dai piedi e batte a colpo sicuro: il rasoterra si stampa sul palo alla destra del portiere.

Lo scampato pericolo non basta a scuotere il Pescara e al 25' arriva il raddoppio laziale: Pin. sulla trequarti, appoggia a Sosa. che da 30 metri indovina un bolide imprendibile. Gol stupendo, festa grande sugli spalti: la crisi si allontana. E invece, nella ripresa cambia tutto. Sale in cattedra Junior, davanti Tita ridicolizza la controfigura di Icardi. Il campanello d'allarme squilla al 50', da Campione a Junior che spedisce a lato. E 5 minuti dopo, arriva il primo gol pescarese: tira Edmar para Martina, riprende Tita, ma la conclusione incoccia sul corpo di Marino; il brasiliano, però, e il più lesto a riprendere e accompagnare la palla in rete.

Materazzi cerca di rivitalizzare il gioco dei suoi, mette dentro Rizzolo per Dezotti. Ma il Pescara domina ed agguanta il pari al 65': punizione di Junior e colpo di testa vincente di Tita. Al 73' Sguizzato espelle Gregucci (doppia ammonizione) e negli ultimi minuti ancora Tita si mangia per due volte il gol del successo, che tutto sommato non avrebbe fatto gridare allo scandalo.

Fonte: La Stampa