Domenica 18 maggio 1958 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Genoa-Lazio 5-2

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18 maggio 1958 - Campionato di Serie A 1957/58 - XXXIII giornata

GENOA: Gandolfi, Bruno, Becattini, De Angelis, Carlini, Leopardi, Frignani, Abbadie, Dalmonte, Robotti, Barison. All. Frossi.

LAZIO: Lovati, Molino, Eufemi, Colombo, Pinardi, Carradori, Lucentini, Cocciuti, Tozzi (Humberto), Pozzan, Selmosson. All. Monza. D.T. Canestri.

Marcatori: 25' Pinardi (aut), 33' Tozzi (Humberto), 48' Dalmonte, 52' Abbadie, 60' Tozzi (Humberto), 76' Barison, 80' Dalmonte.

Arbitro: sig. R.Pieri di Trieste.

Note: tempo bello; terreno buono; leggeri incidenti di gioco a Frignani, Tozzi, Carlini, Robotti e Colombo; calci d’angolo 8-3 in favore del Genoa.

Spettatori: 30.000.

Pinardi protegge Lovati in uscita alta
Lovati para un tiro di Dalmonte su punizione

Giuseppe Melillo su Il Corriere dello Sport scrive: Troppo fragile e sbandata la Lazio per un Genoa puntiglioso ed incisivo.

La Lazio riesciva a chiudere sull’1-1 il primo tempo, ma nella ripresa, il Genoa iniziava come una furia mettendola alle corde, la Lazio si difendeva con affanno e con orgasmo crescente, le ali genoane sembravano incontenibili, al 48’ Barison aggirava prima Molino e poi Pinardi e scodellava al centro per Dalmonte che arrestava il prezioso pallone e poi faceva partire un rasoterra secco ed angolato imprendibile per Lovati, la Lazio si disuniva ed il Genoa dilagava: al 54’ Dalmonte destreggiandosi tra un paio di difensori scoccava una stangata insidiosissima che rimbalza sulla traversa, ma il rimbalzo è raccolto da Abbadie che insaccava con una prepotente diagonale. Sul 3-1 il Genoa rallentava un po’ ed allora Tozzi ne apptofittava dopo una geniale sgroppata lanciava una fucilata da trenta metri di rara potenza e precisione che s’infilava nella porta di Gandolfi; la Lazio ci credeva ed in due occasioni mancava il 3-3: al 65’ un tiro a lato di Cocciuti dopo un vertiginoso duetto Pozzan-Selmosson-Pozzan ed al 66’ con tiro sulle gradinate di Selmosson da posizione favorevolissima mandando in fumo un guizzo irresistibile di Tozzi ed al 67’ Gandolfi fa sfoggio di tutta la sua valentia salvando in corner un bolide in corsa di Pinardi. Il Genoa dava l’impressione di essere in panne, ma non tardava a ritrovarsi e la pressione tornava verso Lovati: al 68’ era costretto a salvare alla disperata un incursione di Dalmonte ed al 71’ di Abbadie; ma al 76’ Frignani s’involava sulla destra, evitava Eufemi, i difensori biancoazzurri reclamavano per fuori gioco di Abbadie, ma Frignani smistava sulla sinistra per Barison che con tutta calma concretizzava, vane le proteste dei laziali, Pieri convalidava il 4-2 ritenendo «passiva» la posizione di Abbadie. I laziali si scoraggiavano ed al 79’ lo stesso Abbadie dopo una spettacolare «serpentina» e calibrava per Dalmonte un passaggio in profondità che con la sua immancabile cannonata realizzava il 5-2; al 84' c’era ancora una bella parata di Lovati su stangata di Barison ed un applaudita respinta in tuffo di Gandolfi su sventagliata di Pozzan. Finiva fra gli osanna trionfali dei tifosi genoani all’indirizzo di Dalmonte, Abbadie, Frignani e Barison. Rinverdite ed assilate le preoccupazioni per una Lazio il cui destino ora veniva riposto nell'ultimo incontro casalingo contro il Verona.