Domenica 23 novembre 1958 - Trieste, stadio Comunale di Valmaura - Triestina-Lazio 3-0

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23 novembre 1958 - 1.188 - Campionato di Serie A 1958/59 - IX giornata

TRIESTINA: Rumich, Brunazzi, Brach, Tulissi, Bernardin, Degrassi, Tortul, Szoke, Bresolin, Rimbaldo, Santelli. All. Olivieri.

LAZIO: Lovati, Lo Buono, Del Gratta, Carradori, Janich, Pozzan, Bravi, Tagnin, Tozzi, Costariol, Bizzarri. All. Bernardini.

Arbitro: sig. Liverani (Torino).

Marcatori: 50' Sozker, 77' Bresolin, 88' Bresolin.

Note: leggero vento di bora, nel primo tempo favorevole alla Lazio e poi, logicamente, alla Triestina. Terreno un po' bagnato. Hanno debuttato in Serie A Mario Bresolin, nato a Mogadiscio il 21 novembre 1938, proveniente dal Treviso, e Giovanni Costariol nato a Treviso il 22 dicembre 1937, proveniente dal Maccarese. Lovati ha parato, al 13' del secondo tempo, un calcio di rigore battuto da Tortul. Frequenti spostamenti nella prima linea della Triestina. Calci d'angolo tre per parte. Oltre agli undici giocatori scesi in campo, i convocati della Lazio comprendevano anche Follador, Franzini e Guarniero.

Spettatori: 10.000 per un incasso di 3 milioni di lire.

Il biglietto della gara
Il calcio di rigore, tirato da Tortul, e parato da Roberto Lovati

Il Corriere dello Sport titola: "Valmaura amara per la squadra capitolina. Ingiusto il punteggio non la sconfitta. Triestina-Lazio 3-0 (0-0). Primo tempo bianco-azzurro, ripresa tutta alabardata con in primissimo piano la recluta Bresolin (due gol)!".

Continua il quotidiano sportivo: Il punteggio è indubbiamente bugiardo e, comunque, troppo severo per la Lazio. Tre gol di distacco son tanti e potrebbero far credere ad un mezzo disastro bianco-azzurro o perlomeno ad una incontrastata supremazia della Triestina. Il gioco, invece, si è mantenuto per lunghi periodi in perfetto equilibrio e la Triestina, anzi, è stata costretta a far sfoggio di coraggio e di volontà disperata per tener testa alla superiore innegabile qualità individuale e collettiva della Lazio, accentuata soprattutto nella zona centrale del campo. Senonché, ogni qual volta la Triestina andava a fondo, erano brutti guai per Lovati. Ed al contrario la Lazio, non appena si distendeva in avanti, trovava il limite delle sue possibilità ed un freno al suo slancio nel ridotto rendimento di Tozzi, preda troppo facile del formidabile Bernardin, nell'ingenuità di Costariol, nell'inconsistenza di Bizzarri e di Bravi. Invano per tutto il primo tempo Carradori, Tagnin e Pozzan l'hanno fatta da padroni. Soltanto Costariol ha saputo un paio di volte tentare l'"acuto" ma senza troppa fortuna: Rumich è stato davvero impegnato infatti solo dal giovane esordiente, che al 36' ha colto anche lo spigolo superiore della traversa. Ma Tozzi? e Bravi? e Bizzarri? niente. Il centravanti soprattutto non ce la faceva a spuntarla con Bernardin. E né Bravi, né Bizzarri riuscivano a rendersi utili magari in copertura, in misura tale che spesso, nei contrattacchi alabardati, risaltava sensibilmente lo squilibrio determinato dall'assenza di Prini. Il peggio ad ogni modo doveva ancora venire. Lo zero a zero del primo tempo era generoso per la Triestina: ma era anche un monito per la Lazio, incapace di sfruttare la situazione favorevole ed il vento propizio. Cinque minuti soli erano sufficienti per capovolgere le sorti della gara. Un attimo di imbarazzo della difesa tutta, una incertezza di Janich ed il gioco era fatto: Szoke si trovava sul piede un pallone docile e comodo e non aveva difficoltà a battere Lovati. Aveva dato l'avvio Rambaldo sulla sinistra, l'aveva proseguita Tortul, tutti e due smarcati; la concludeva appunto Szoke. liberissimo in buona posizione sulla destra.

L'inaspettato svantaggio innervosiva la Lazio, che era costretta a sguarnirsi per tentare il pareggio. Affioravano allora vistosi difetti bianco-azzurri. Janich, forse logorato dall'inesauribile vena del giovanissimo Bresolin, accusava battute a vuoto preoccupanti. Lo Buono perdeva la calma e la posizione. Del Gratta, preso in velocità, stentava a "tenere" Tortul. Né la spinta efficace di Carradori e Pozzan, proiettati in avanti, bastava per dare più consistenza alla prima linea. I guai maggiori, perciò, erano tutti per Lovati, che per fortuna più di una volta se la sbrigava da par suo. E, anzi, al 13' parava in tuffo anche un calcio di rigore dello specialista Tortul. Due volte sole capitava alla Lazio una "vera" occasione; ma dapprima Tozzi, al 17', sbilanciato da una spinta di Bernardin (con Liverani ad occhi chiusi), perdeva l'attimo buono; e poi Costariol metteva a lato una palla sfuggita a Rumich su tiro di Tagnin (29'). Al 32' il raddoppio. Santelli letteralmente "saltava" tre rivali e ci voleva tutta la bravura di Lovati per arrestarne lo slancio: la corta respinta del portiere, però, trovava Bresolin piazzatissimo e l'azzeccato tiro del centravanti non perdonava. Tagnin mancava, al 41' una palla incredibile a due passi da Rumich, di testa,; due minuti dopo il solito Bresolin concludeva il suo trionfale debutto con un tocco abilissimo sulla destra di Lovati su passaggio di Rimbaldo. Certo alla Triestina è andato tutto bene. Ed alla Lazio, invece, troppe circostanze sono state contrarie. Ciò può spiegare però, il grosso, ingiusto punteggio non certo la sconfitta bianco-azzurra. E' stata piuttosto la prima linea il tallone d'Achille della Lazio. Attenuanti validissime non mancano. L'assenza di Prini soprattutto, di un elemento cioè che in una maniera o in un'altra è oggi anche il capocannoniere della squadra e che è in grado di svolgere una mole di lavoro senz'altro superiore a tutti gli altri compagni di reparto. Con la sola eccezione di Tagnin. Né Bizzarri, appena al rientro dopo un lungo periodo di inattività è apparso in condizione fisiche e di forma perfette. L'esordiente Costariol, invece, non aveva cominciato male; e suoi, anzi, sono stati i tentativi più insidiosi del primo tempo: alla distanza, però, il ragazzo, sperduto in un reparto inconsistente, si è logicamente smarrito anche lui, e non soltanto per sua colpa.

Chi però preoccupa sempre di più è Tozzi, che non riesce ad azzeccarne una che è una. E chi ormai ha dei limiti ben delineati è Bravi. Stavolta, poi, nei secondi quarantacinque minuti, anche Janich, di solito un autentico pilastro, ha avuto sbandamenti insospettati dopo un primo tempo eccellente; ed anche Lo Buono e Del Gratta sono calati di tono alla distanza. Alla resa dei conti, insomma, oltre al bravissimo Lovati, i soli che hanno "tenuto" bene per tutta la gara sono stati Carradori e Pozzan, una coppia davvero coi fiocchi, con la collaborazione assidua ma disordinata di Tagnin. Perlomeno nel primo tempo, ad ogni modo, il blocco tutto di retroguardia aveva saputo farsi valere. L'attacco, invece, val la pena di ripeterlo, non si è quasi mai visto. La Triestina ha avuto un primo tempo penoso. Poi, però si è scatenata con tal forza di volontà da travolgere addirittura un avversario tecnicamente superiore. E' stata la retroguardia il suo reparto più valido. E' stato Bernardin, con largo margine su tutti, il più bravo in campo. Ma quel Bresolin, un ragazzo di venti anni appena al debutto, ha mostrato dei numeri eccellenti ed una prontezza nel tiro che autorizzano ottimistiche previsioni per il suo avvenire. Discreti anche Brunazzi e Brach, lo scorretto Tulissi e Degrassi. All'attacco, invece, oltre a Bresolin, soltanto Santelli si è fatto favorevolmente notare. Gli altri, Tortul, Szoke e Rimbaldo, hanno fatto più confusione che lavoro proficuo. E' davvero incredibile, insomma, che la prima linea alabardata, invero assai modesta abbia potuto mettere a segno ben tre palloni nella rete di una Lazio che in difesa ha sempre saputo farsi rispettare.

Cronaca: Bresolin si presentava subito al 1' con un bel tiro di poco fuori bersaglio su centro di Tortul. Le azioni da registrare, in tutti i primi quarantacinque minuti, erano però ben poche, a testimonianza del predominio delle retroguardie sugli uomini di punta. E' interessare registrare che i più attivi erano proprio i due esordienti, Bresolin e Costariol. Al loro nome, infatti, sono legati i pochi appunti del nostro taccuino. Guardate: 19' scambio rapido Bresolin-Tortul-Bresolin. Il centravanti è lanciato in area e pronto al tiro, ma Del Gratta, con un recupero prodigioso, gli soffia il pallone in extremis; 31': Santelli scova un corridoio libero per Bresolin: Lovati ha un'uscita da grande campione e strappa dai piedi dell'attaccante alabardato una palla da gol sicuro. 36': lancio di Tagnin, stoccata pronta di Costariol: spigolo superiore della traversa; 37': Bresolin di nuovo in azione: bravo ancora Lovati, che ne arresta la puntata insidiosa; 42': assolo di Costariol, concluso con un tiro altro di un soffio. La supremazia è stata della Lazio, ma Rumich non ha avuto troppo lavoro. "Occasionissima" per la Triestina già al 1' del secondo tempo: Lo Buono si salva alla meglio su Santelli. Due angoli consecutivi per gli alabardati, poi il gol di Szoke al 5'. Reagisce la Lazio ed assume l'iniziativa. Ma la 13' Tortul, sfruttando il limite del fuori gioco, scatta indisturbato e per arrestarlo ci vuole un fallo in area. Le proteste bianco-azzurre sono inutili, ma rimedia Lovati con un bel tuffo sulla sua destra. Forse il tiro di Tortul, violentissimo, era troppo centrale. La Lazio insiste, ma senza fortuna. E' in questo periodo, forse, che la Triestina si "arrangia" un po' alla meglio, ma senza esagerare. Ad ogni modo l'arbitro potrebbe intervenire al 17' per una spinta con le mani di Bernardin su Tozzi in piena area. Ma Liverani, per il resto attentissimo, lascia correre. Tenta Tagnin al 25': tiro fiacco ed a lato. Al 29' Rumich si lascia sfuggire un tiro del mezzodestro bianco-azzurro. Costariol raccoglie ma sbaglia la mira. Al 32' il gol di Bresolin. Al 41' una punizione di Carradori coglie Tagnin smarcato sulla sinistra: niente! errore grossolano. Ed al 43' la Triestina passa ancora con il solito Bresolin, tempestivamente scattato alle spalle di Janich su invito di Rimbaldo. E' la fine.