Domenica 24 aprile 1966 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Cagliari 3-1

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24 aprile 1966 - 30 - Campionato di Serie A 1965/66 - XXX^ Giornata

LAZIO: Cei, Zanetti, Vitali, Carosi, Pagni, Dotti, Renna, Bartu, Rozzoni, Governato, Sacco. All. Mannocci.

CAGLIARI: Pianta, Martiradonna, Longoni, Visentin, Vescovi, Longo, Gallardo, Rizzo, Nené, Greatti, Riva. All. Silvestri.

Arbitro: sig. Orlando (Bergamo).

Marcatori: 29' Sacco, 56' Bartu, 82' Gallardo, 89' Rozzoni.

Note: giornata primaverile, terreno in ottime condizioni. Infortunio muscolare per Pagni. Ammoniti: Martiradonna, Greatti, Renna. Calci d'angolo: 4-3 a favore della Lazio.

Spettatori: 20.000 con 11.000 paganti per un incasso di £. 12.411.000.

La Lazio torna finalmente al successo con una prova ricca di grinta e di orgoglio. E' la giornata della grande rivincita per due giocatori poco utilizzati nella stagione da Mannocci: Bartu e Rozzoni. Il turco, la cui collocazione in campo ha costituito un rebus senza fine, e il vecchio goleador (alla sua prima uscita davanti al pubblico amico) disputano una partita intensa quanto polemica. Mannocci si affida a loro per le contemporanee assenze degli infortunati D'Amato e Ciccolo. Sin dalle prime battute si nota una squadra che vuole ad ogni costo il risultato pieno. Il centrocampo gira che è un piacere tra le geometrie di Governato, i muscoli di Carosi e il lavoro d'interdizione di Sacco. Le occasioni non mancano e Rozzoni, che si batte su ogni pallone, sfiora più volte il bersaglio, ma bisogna attendere il 29' per vedere il pallone alle spalle di Pianta. Bartu riceve dalla difesa, sfugge alla guardia di Greatti, dribbla due avversari e serve sulla destra Sacco che calcia al volo in diagonale: Pianta sfiora solamente con la punta delle dita e il pallone è in rete. Poco dopo ancora una favorevole occasione sprecata da Rozzoni che il pubblico incoraggia con l'affetto di sempre. Il Cagliari sembra sulle gambe, forse risentendo dell'amichevole infrasettimanale disputata in Romania; il solo Gallardo è smanioso di mettersi in luce. Nella ripresa i biancocelesti continuano a imperversare e al 56' colgono il raddoppio. Azione in tandem tra Sacco e Renna che giunto sul fondo crossa verso il centro: Bartu raccoglie al volo e scarica un tiro al fulmicotone che termina sotto il "sette". Flaminio in delirio per la prodezza del turco. Sul 2-0 la Lazio, come difetto congenito, si ritira in difesa favorendo così gli isolani che iniziano a menare le danze. Per di più Pagni si procura uno strappo muscolare ed è costretto a schierarsi all'ala. Riva e Rizzo cominciano a rendersi pericolosi con un Nené alle spalle che avanza il suo raggio d'azione. All'82' i rossoblu vanno a segno con Gallardo che al termine di un'azione personale batte Cei dai sedici metri. Un bel goal quello del peruviano che ridona speranza agli ospiti. Seguono minuti di apprensione sino all'89' quando Bartu lancia Rozzoni che in area aggira Longo e con un rasoterra preciso fulmina Pianta. Il centravanti, colpito duro in precedenza da Vescovi e con il labbro spaccato, abbandona il campo poco prima del fischio di chiusura. Il pubblico accompagna l'uscita del suo idolo, con la maglietta biancoceleste sporca di sangue, con una grande ovazione.