Domenica 27 febbraio 1994 - Piacenza, stadio Galleana - Piacenza-Lazio 1-2

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27 febbraio 1994 - 2598 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1993/94 - XXV giornata

PIACENZA: Taibi, Chiti, Carannante (73' Brioschi), Suppa, Polonia, Lucci, Turrini, Iacobelli, Ferrante (65' Ferazzoli), Moretti, Piovani. A disp. Gandini, Di Cintio, Papais. All. Cagni.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Bacci, Di Matteo, Bonomi, Cravero, Fuser, Winter, Boksic, Gascoigne, Signori. A disp. Orsi, Favalli, Sclosa, Di Mauro, Casiraghi. All. Zoff.

Arbitro: Arena (Ercolano).

Marcatori: 59' Piovani, 60' Negro, 72' Di Matteo.

Note: ammoniti Cravero, Winter, Suppa, Iacobelli. Calci d'angolo: 5-10.

Spettatori: 13.629 (5.414 paganti e 8.215 abbonati).

Dal Guerin Sportivo: il pareggio di Negro
Dal Guerin Sportivo: Di Matteo firma la vittoria
Signori in azione
Dal Guerin Sportivo: Gascoigne svetta di testa

La Lazio formato trasferta conquista due punti pesanti e resta agganciata in qualche modo al carro delle inseguitrici del Milan. La squadra di Zoff infligge al Piacenza l'amarezza della sconfitta casalinga dopo sei mesi. La squadra di Cagni non perdeva davanti al suo pubblico dal 29 agosto (esordio in serie A col Torino). Da allora, al "Galleana", erano sempre stati dolori per le "grandi", perfino per il Milan (pari in campionato e sconfitto in Coppa Italia), la Samp, il Parma, l'Inter e altre. Ora l'incantesimo si è rotto: di fronte a una Lazio ben ordinata ma non trascendentale, i piacentini hanno avuto paura: soprattutto in campo, e di conseguenza sugli spalti. Forse ha nuociuto l'illusione del vantaggio in apertura di ripresa, dopo un primo tempo giocato alla pari. Quando i laziali si sono buttati in avanti per recuperare, la retroguardia degli emiliani ha scricchiolato. Chiaro che, come classe ed esperienza, la formazione di Dino Zoff vale più di quella di Luigi Cagni e i singoli alla fine hanno fatto la differenza. Soddisfatto per la vittoria, Zoff in serata se l'è presa con il commento ascoltato a "Pressing" (Italia 1) e al telefono ha chiarito: "Siamo usciti fra gli applausi, quelli che ho sentito sono giudizi al lambrusco". La sconfitta del Piacenza è nata in un clima particolare: gruppi di tifosi organizzati hanno scioperato, rifiutandosi di esporre striscioni, e non si sono fatti sentire, in segno di protesta per l'arresto di un ultrà otto giorni fa. La sconfitta blocca il Piacenza al limite della zona bassa. Lo stesso Cagni ha detto: "Credevamo di essere sfuggiti al pericolo, invece dobbiamo preoccuparci. Per la prima volta è apparsa la paura, ora bisogna scacciarla, già da domenica prossima contro il Genoa, diretto rivale nella lotta per la salvezza. Guai a illudersi". Parole chiare, tuttavia il Piacenza del primo tempo non aveva deluso. Qualche buon attacco, difesa attenta. Poi, in apertura di ripresa, al 14' il gol del vantaggio, anzi dell'illusione. Su un pallone spinto in area da Polonia, c'è l' incertezza di Bonomi che permette a Piovani di scoccare un gran tiro diagonale a mezz'altezza. Vantaggio che dura un solo minuto: al 15', su punizione battuta da Signori, il pallone dalla fascia destra spiove in area ed è Paolo Negro a saltare più alto di tutti e deviare in rete. Sul pari affiora il maggior tasso tecnico dei laziali, domina a centrocampo la coppia formata da Gascoigne e Boksic. Ed è tutta la squadra a muoversi bene, a far risaltare una superiore manovra. Al 26' Gascoigne si produce in una prodezza: offre a Di Matteo, smarcatosi in area, il pallone buono. Ed è gol. Inutile l'uscita di Taibi per affrontare il difensore diventato attaccante. Ormai è fatta, la Lazio domina, vince con merito. Domenica a Roma c'è il derby e i pensieri vanno alla sfida cittadina. L'ammonito Cravero sarà squalificato, ma Dino Zoff è abbastanza sereno: "Vedremo quel che si può fare; intanto pensiamo a questo successo esterno che vale molto, soprattutto serve a dimenticare l'immeritata sconfitta casalinga patita l'altra domenica di fronte al Milan". A proposito del Milan, Zoff ha fatto i complimenti a Sebastiano Rossi che ha battuto il record di imbattibilità che era suo. "Io l'ho tenuto per oltre vent'anni. Auguro a Rossi di difenderlo per un tempo ancora maggiore e con le nuove regole battere il record sarà quasi impossibile".

Fonte: Corriere della Sera