Domenica 27 febbraio 2011 - Cagliari, stadio Sant'Elia - Cagliari-Lazio 1-0

Da LazioWiki.

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27 febbraio 2011 - 3.412 - Campionato di Serie A 2010/11 - XXVII giornata - inizio ore 15.00

CAGLIARI: Agazzi, Perico, Canini, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari, Cossu (19' Nainggolan), Nenè, Acquafresca (72' Missiroli). A disposizione: Pelizzoli, Ariaudo, Magliocchetti, Laner, Ragatzu. Allenatore: Donadoni.

LAZIO: Berni, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu, Ledesma, Matuzalem, Gonzalez (76' Zarate), Hernanes, Sculli (65' Floccari), Kozak. A disposizione: Bizzarri, Stendardo, Scaloni, Bresciano, Garrido. Allenatore: Reja.

Arbitro: Sig. Russo (Nola) - Assistenti Sigg. Giachero e Crispo - Quarto uomo Sig. De Marco.

Marcatori: 40' Dias (autorete).

Note: ammoniti Astori, Biondini, Canini, Lichtesteiner per gioco scorretto, Nenè, Missiroli e Matuzalem per comportamento non regolamentare, Gonzalez per proteste. Angoli: 5-1 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 8.000 circa.

L'autorete decisiva di André Dias
La protesta dei tifosi sardi
Un momento della gara
Sergio Floccari
Stephan Lichtsteiner
Esultanza rossoblù
Un fotogramma dell'incontro
Stefan Radu
Hernanes
Alvaro Gonzalez
Libor Kozak

La Gazzetta dello Sport titola: "Dias combina un pasticcio. Il Cagliari stoppa la Lazio. Il brasiliano devia nella propria porta una conclusione di Acquafresca al 40', i ragazzi di Reja non reagiscono e incassano una brutta sconfitta".

Continua la "rosea": Il Cagliari va in vantaggio dopo 40' di difficoltà, in cui la Lazio si era fatta preferire. Nel secondo tempo, però, quando ti aspetti la reazione biancoceleste, i ragazzi di Donadoni controllano e, quando possibile, cercano il gol più di quanto non facciano quelli di Reja. Finisce 1-0 per i sardi che, con un secondo tempo ordinato e pulito, legittimano la vittoria. Anche perché la Lazio ha fatto decisamente troppo poco per evitare una meritata sconfitta. Nonostante alla vigilia si fosse ampiamente parlato del rientro di Floccari, Reja conferma Kozak al centro dell'attacco; la formazione biancoceleste è quella vittoriosa in casa contro il Bari nell'ultima uscita, incluso Berni per Muslera, ancora fermo ai box. Anche il Cagliari punta sulla continuità: rispetto alla trasferta di Milano contro l'Inter, l'unica novità è Perico esterno basso a destra al posto di Pisano; Nainggolan si accomoda nuovamente in panchina, Donadoni insiste su Lazzari a centrocampo. Le due squadre fanno il loro ingresso in campo tra lo sventolio di fazzoletti bianchi dei tifosi di casa, arrabbiati per le recenti decisioni arbitrali a sfavore dei rossoblù (in particolare si contesta ancora il gol di Ranocchia decisivo nella sconfitta di Milano contro l'Inter).

Forse la manifestazione del pubblico distoglie l'attenzione dei padroni di casa, di certo è la Lazio a cominciare con maggiore personalità, pur non forzando i ritmi. Non che le emozioni abbondino, ma se non altro l'ordine della squadra di Reja si fa preferire, anche se Hernanes gioca a nascondino e sembra il cugino di quello ammirato domenica scorsa all'Olimpico. Ma proprio quando si attende solo l'affondo laziale, al primo fremito il Cagliari passa: Acquafresca scatta sul filo del fuorigioco al 40' e si presenta a tu per tu con Berni, il portiere gli devia la conclusione a colpo sicuro, Dias nel tentativo di recuperare incespica sul pallone e lo appoggia nella propria porta. L'errore dell'esperto difensore verdeoro ha dell'incredibile e premia oltre i propri meriti un Cagliari in evidente difficoltà nel primo tempo, decisamente lontano da quello visto a Milano. La Lazio rientra negli spogliatoi sotto nel punteggio e, probabilmente, non si è ancora resa conto di come sia potuto accadere. In realtà, però, i ragazzi di Donadoni legittimano il vantaggio con un avvio di secondo tempo a buoni ritmi. La pressione cagliaritana non sortisce effetti e si esaurisce in un quarto d'ora di buone manovre, ma che non producono particolari pericoli dalle parti di Berni.

Non che la Lazio faccia molto di più (al 13' una conclusione dal limite di Ledesma respinta da Agazzi, con Kozak che non riesce a ribadire in rete e poco, pochissimo altro), ma se non altro i ragazzi di Reja tornano a provarci. Anche il tecnico friulano tenta di dare il suo contributo: dentro Floccari per uno spento Sculli. La mossa ha l'effetto di creare qualche grattacapo in più alla difesa di casa (un'ammonizione a Canini per fallo proprio al limite e proprio su Floccari), ma decisamente troppo poco per sperare nel pareggio. A Reja, dunque, non resta che giocarsi anche la carta Zarate, al quale concede solo 15', nei quali però - come spesso gli capita ultimamente - non riesce ad esprimere il suo talento. Il Cagliari controlla fino al 95' e - giustamente - festeggia l'ottava vittoria dell'era Donadoni.


Il Messaggero titola: "La Lazio scivola a Cagliari su autogol".

L'articolo così prosegue: La Lazio si fa male da sola, il Cagliari ringrazia. Un goffo autogol di Dias regala ai sardi il successo casalingo per 1-0 e la salvezza con abbondante anticipo. I 38 punti consentono alla squadra di Roberto Donadoni di godersi una posizione di assoluta tranquillità. A quota 48, invece, la Lazio vede scricchiolare la quarta posizione. Gli uomini di Edy Reja hanno solo una lunghezza di vantaggio sulla lanciatissima Udinese. I biancocelesti tornano a casa a mani vuote dopo una gara in cui le occasioni sono merce rara. La Lazio prova a gestire il gioco sin dall'inizio ma fatica a trovare spazi in avanti. La vivacità di Kozak non produce pericoli per la porta del Cagliari in un pomeriggio avaro di squilli. I padroni di casa si preoccupano soprattutto di chiudere gli spazi e non riescono ad allestire un'azione degna di nota. Lo spettacolo non è granché e per vedere un portiere impegnato bisogna aspettare il 36'. La punizione di Hernanes buca la barriera, Agazzi se la cava con un goffo intervento a metà tra calcio e pallavolo. L'equilibrio improvvisamente va in pezzi al 39' con la disastrosa collaborazione di Dias.

Il difensore della Lazio devia nella propria porta il pallone calciato da Acquafresca e, con ogni probabilità, destinato a finire sul fondo: 1-0 per il Cagliari, che si trova in vantaggio dopo un primo tempo a dir poco complicato. La Lazio prova a reagire all'inizio della ripresa ma non riesce a sfruttare la sterile supremazia territoriale. I rossoblu non hanno bisogno di fare barricate e, anzi, danno l'impressione di poter pungere con maggiore facilità rispetto agli avversari. La Lazio deve affidarsi alle soluzioni dalla distanza e al 57' Agazzi, ancora con uno stile rivedibile, rimedia sull'insidioso destro di Ledesma. L'inserimento di Floccari, al 65', regala vivacità all'attacco degli ospiti. Al 70' la punta sfiora una punizione proveniente da sinistra, il pallone accarezza il palo mentre Agazzi osserva immobile. Reja getta nella mischia anche Zarate per l'assalto finale ma l'occasione più nitida capita al Cagliari. Missiroli piomba al 77' sul cross proveniente da destra ma non inquadra la porta.


La Repubblica titola: "Cagliari sogna l'Europa. La Lazio rallenta il passo. Un autogol di Dias beffa i capitolini e lancia gli isolani a sole tre lunghezze dalla Juventus settima in classifica: l'Udinese fa sentire il fiato sul collo ai biancocelesti, il cui possesso palla sterile non ha mai impensierito più di tanto i padroni di casa".

L'articolo così prosegue: Nella giornata in cui Daniele Conti supera Gigi Riva in termini di presenze in campionato (316), il Cagliari si regala un successo che di fatto blinda la salvezza - 13 lunghezze di vantaggio sul Cesena - e rilancia le ambizioni di Europa League: il sesto posto dista solo cinque punti, che diventano tre prendendo come parametro la settima piazza. E' un crollo pesante per la Lazio, alleggerito solo parzialmente dagli stop di Roma, Palermo e Juventus. La storia del prepartita è legata a Reja e Donadoni: quest'ultimo subentrò al tecnico goriziano nel marzo del 2009 sulla panchina del Napoli e il primo confronto diretto sorride all'ex ct azzurro, che conferma ovviamente il 4-3-1-2 inserendo Perico al posto dell'assente Pisano. L'allenatore biancoceleste presenta la stessa formazione che aveva battuto il Bari: nella prima frazione il gioco è saldamente in mano ai romani, il cui limite è quello di girare palla senza mai trovare la profondità. L'esatto opposto del Cagliari, abilissimo nel tamponare per ripartire: al 5' Berni sbaglia l'uscita e Nenè ha sulla testa il primo match-point, sparacchiato malamente sull'esterno della rete. Gli ospiti non creano pericoli, eccezion fatta per qualche tiro da lontano. L'opaco Hernanes ci prova al 36': punizione insidiosissima, la respinta di Agazzi non brilla in estetica ma è sufficientemente efficace.

Il match sonnecchia, i padroni di casa lo svegliano bruscamente. Punizione sulla linea mediana, Cossu riceve palla e verticalizza senza pensarci troppo: Acquafresca va via beffando la retroguardia capitolina per andare col destro a giro nell'uno contro uno con Berni. L'estremo difensore smanaccia fuori dallo specchio della porta, a portare il Cagliari in vantaggio ci pensa involontariamente Dias, assai maldestro nel tentativo di liberare l'area piccola. L'autogol affligge la Lazio, il primo quarto d'ora della ripresa è di marca isolana con un solo destro di Ledesma da registrare al 12': Kozak cerca il tap-in aereo sulla respinta di Agazzi, pallone fuori di pochissimo. Reja vede i suoi in difficoltà di costruzione ed inizia ad inserire punte: l'ingresso di Floccari regala una spinta di qualche minuto - l'attaccante colpisce un palo pur partendo in offside - mentre quello di Zarate spezza inevitabilmente gli ospiti in due tronconi. I quattro attaccanti (i due nuovi entrati, Kozak ed Hernanes) non ricevono praticamente più la sfera, mentre Missiroli spreca il 2-0 in un paio di occasioni. Sul corner di Ledesma al 49' finiscono le sofferenze del Sant'Elia, che a inizio gara aveva messo in scena l'annunciata "panolada" di protesta dopo il torto subito contro l'Inter.


Tratte da La Repubblica alcune dichiarazioni post-gara:

Edy Reja parla di "gara stregata" dopo la sconfitta di Cagliari. "Abbiamo giocato molto bene, ma il risultato non ci dà ragione - afferma il tecnico biancoceleste a Sky Sport - Meritavamo minimo minimo il pari, ma ci sono partite che non è facile analizzare. Hanno fatto mezzo tiro in porta, il tiro di Acquafresca stava andando fuori e Dias ha fatto questo autogol. E' stata una partita stregata. Non abbiamo concretizzato, questo sì, ci è girata male - ammette Reja - Avevamo il vento contro nel secondo tempo, loro si sono difesi molto bene però noi non abbiamo avuto la forza per trovare il pari. Avremmo meritato miglior sorte, sicuramente, ma abbiamo ancora una buona situazione in classifica e dobbiamo sfruttare i prossimi turni casalinghi, a partire dal Palermo. L'Udinese a -1? E' una squadra in salute già da un po' di tempo, e oggi ha conquistato un risultato rotondo".