Domenica 2 maggio 1937 - Alessandria, campo del Littorio - Alessandria-Lazio 1-5

Da LazioWiki.

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2 maggio 1937 - 511 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1936/37 - XXVIII giornata

ALESSANDRIA: Ceresa, Lombardo, Rosso, Barale, Parodi, Bigando, Castellani, Massiglia, Casalino, Vecchi, Croce.

LAZIO: Blason, Zacconi, Monza (II), Baldo, Viani (I), Milano, Busani, Riccardi, Piola, Camolese, Costa. All. Viola.

Arbitro: sig. Bevilacqua di Viareggio.

Marcatori: 11' pt Piola, 20' pt Busani, 25' pt Busani, 12' st Piola, 17' st Vecchi, 33' st Piola.

Note: pioggia per tutto l'incontro, terreno erboso, ma viscido e alquanto pesante al centro e nelle estreme aree di rigore. Angoli 5 a 5.

Spettatori: 4.000 circa.

Il titolo de Il Messaggero
Il titolo de Il Littoriale
Immagini della gara
Fotocronaca
da Il Calcio Illustrato
Il titolo de Il Littoriale
Ceresa precede Piola
Uscita e parata a terra di Blason
da Il Calcio Illustrato
Un attacco alessandrino
da Il Calcio Illustrato
Busani, ex ala grigia, autore di due reti
da Il Calcio Illustrato
Piola crea scompiglio nell'area avversaria, Lombardo libera
da Il Calcio Illustrato

Vittoria netta sul campo dell’Alessandria, fondamentale per gli effetti sulla classifica. Nella giornata in cui il Bologna si laurea campione d’Italia, la Lazio, condotta da uno strepitoso Silvio Piola, agguanta il secondo posto approfittando della sconfitta del Milan e del pari del Torino. Ora per raggiugere il traguardo della piazza d’onore, valevole per l’accesso alla Coppa Europa, restano soltanto due partite, quella interna con il Napoli e la trasferta di Bari.

Il Messaggero a tutta pagina titola “LA LAZIO TORNA IN LIZZA PER LA COPPA EUROPA – Vittoria a largo punteggio – La condanna dei grigi”.

La partita, tanto importante agli effetti della classifica, sia per la retrocessione come per il secondo posto, e che pareva dovesse dar luogo ad un combattimento emotivo ed incerto fino all'ultimo minuto, ai è risolta con la più clamorosa delle vittorie che la squadra azzurra abbia conseguito nell'attuale campionato in campo esterno. La squadra di Piola è passata come una trionfatrice sul munito campo dell'Alessandria, contro una squadra che lottava per questione di vita o di morte. Questo dà molto valore alla vittoria degli azzurri, in quanto i grigi, seppure sepolti da una valanga di goals, non si sono mai dati per vinti e sino all'ultimo hanno lottato con foga.

Ad onor del vero, si deve dire che l'Alessandria e stata oggi molto sfortunata. Infatti, i primi due punti dei laziali furono causati da due madornali errori di intesa della difesa grigia, subito sfruttati da Piola e Busani. In più, l'Alessandria si e vista respingere dai pali due tiri fulminei di Parodi e di Barale. Questo diciamo per attenuare la troppo grave sconfitta dei grigi, ma non per togliere il merito alla vittoria degli azzurri.

La squadra laziale ha ottimamente impressionato. Nessuna squadra era riuscita finora a dare una dimostrazione di tecnica e di stile come quella data dagli azzurri. Più di tutti, ha meravigliato Il gioco del quintetto attaccante, ma particolarmente di Piola, Busani e Costa. Questi tre atleti hanno costituito un continuo pericolo per la rete dei grigi, saettando palloni su palloni contro la porta di Ceresa.

Il gioco di Piola poi ha costituito uno spettacolo a parte, un numero fuori programma al quale il pubblico, seppure avvilito per la grave sconfitta, ha assistito con ammirazione. Altra colonna degli azzurri è stato Blason, che ha sfoggiato alcune parate veramente di classe. I due terzini sono apparsi in grande giornata e la mediana e stata impeccabile nel rifornire gli avanti.

La squadra grigia, contro un'avversaria così illustre e di rango nettamente superiore, ha fatto del suo meglio, ma non è riuscita ad evitare il tracollo. La difesa è stata barcollante e i primi due punti, come abbiamo detto, sono da attribuire più che al valore degli attaccanti avversari, a due marchiani errori dei difensori. La mediana è stata la linea che ha tenuto bene tutta la partita. Parodi e Barale particolarmente hanno compiuto miracoli, ma purtroppo il loro sacrificio non è stato sufficiente a tenere in piedi la squadra. L'attacco. composto da cinque ali (tre destre e due sinistre) ha compiuto delle ottime azioni in linea ed ha effettuato innumerevoli tiri a rete, ma il suo lavoro è stato sempre stroncato dall'Intervento energico dei due terzini romani o dalle classiche parate di Blason.

Due reti di Busani... Il gioco è stato disturbato dalla pioggia che è caduta ininterrottamente. Il gioco non è tuttavia irresistibile, perché i giocatori non hanno ancora preso confidenza con il terreno viscido e sul quale essi compiono alcuni sdruccioloni assai pericolosi. Al 6' una bella azione Massiglia-Castellano è conclusa da Vecchi con un tiro improvviso, ma Blason con un magnifico tuffo devia a lato. Subito dopo Busani vola verso la porta avversarla e impegna Ceresa con un tiro fortissimo. Contrattacco dei grigi che ottengono una punizione da una ventina di metri. Il tiro di Bigando è respinto di pugno da Blason.

All’11’ primo punto degli azzurri, Piola e Riccardi tessono l'azione e la palla giunge in area di rigore dove sono appostati i due terzini grigi. Lo scontro tra i quattro uomini sembra doversi risolvere con un nulla di fatto, quando la palla esce dalla mischia e si avvia verso la porta. Ceresa avrebbe potuto uscire e liberare benissimo, ma egli indugia e Piola arriva in tempo sulla palla per mandarla in rete. Reazione dei grigi, che non sanno profittare però di un errore di Zaccone. Costa si incarica di riportare la minaccia in campo grigio e Lombardo è costretto a liberare in angolo. AI 19' Massiglia lancia Castellano che manda al centro dove Vecchi è piazzato per il tiro, ma egli viene caricato irregolarmente e l'arbitro concede una punizione dal limite dell'area. Il tiro di Parodi è preciso, ma Blason compie una magnifica parata, suscitando gli applausi della folla.

La Lazio svolge un ottimo gioco di attacco e le sue azioni sono ammiratissime. Al 23' essa ottiene il secondo punto. Piola allunga a Costa, che giunto sulla linea di fondo manda al centro. La palla, passando davanti alla porta, giunge sul piede di Busani e rimbalza verso Ceresa mentre tutta la difesa grigia è fuori posto. Ceresa, uscendo di porta, avrebbe potuto liberare, ma indugia anche questa volta, finché Busani arriva sulla palla come un falco e manda in rete con un tiro raso terra. Subito dopo lo stesso Busani raccoglie di testa uno spiovente e Ceresa è costretto a liberare in angolo.

Per un fallo di Zaccone su Croce, l'arbitro concede una punizione dal limite dell'area di rigore: sulla reazione i grigi sono costretti in angolo. Il tiro parabolico di Costa è raccolto da Busani che segna il terzo punto con un tiro rasoterra nell'angolo destro della porta. Questo avviene al 28’. Tre a zero.

Il disastro dei grigi si profila inevitabile, tanto più che l'attacco azzurro appare ora irresistibile e compie azioni superbe per tecnica di stile e per velocità Ma l'Alessandria non si dà ancora per vinta e lotta disperatamente. Essa ottiene un angolo e poco dopo Massiglia sbaglia di poco il bersaglio. Blason blocca un tiro di Barale su punizione da una ventina di metri. Il contrattacco degli azzurri porta due volte Costa a contatto con Ceresa che blocca entrambi i tiri. Fino alla fine del primo tempo l'Alessandria giuoca prevalentemente all'attacco, ma tiri di Casalino, Bigando e Castellani passano a lato.

Dopo questa sfuriata dei grigi, i laziali passano ancora all'offensiva e Busani, su passaggio di Piola, costringe Rosso a liberare in angolo. Siamo al 10' e Camolese impegna Ceresa che si salva a stento lasciandosi sfuggire la palla. Piola è subito sul portiere, ma questo riesce ancora ad agguantare la palla e a liberare.

Al 12' quarto punto degli azzurri. Un tiro di Riccardi è deviato al lato da un terzino grigio e la palla cade sui piedi di Busani che manda a Piola. Il centrattacco azzurro raccoglie e si aggiusta la palla con due rapidi e consecutivi tocchi mentre due grigi stanno ad ammirare la sua prodezza, e da una diecina di metri segna con un tiro raso terra. Seguono due “angoli” contro gli azzurri, dei quali uno provocato da una magnifica parata di Blason. Due tiri di Piola e di Costa che costringono Ceresa a due parate e il punto dei grigi al 19'. L'azione parte da Barale che manda a Vecchi: questi smista a Croce che fugge e giunto stilla linea di fondo manda ancora a Vecchi, che da pochi passi manda in rete eludendo la vigilanza di Blason uscito per la parata sul centro di Croce.

Per cinque minuti l'Alessandria stringe la Lazio nella sua area, ma a nulla approda perché le sue azioni sono assai disordinate. A spegnere nuovamente l'ardore combattivo dei grigi avviene il quinto punto che è un capolavoro di Piola. Costa ha la palla, sfugge a Lombardo e manda a Piola appostato in area di rigore, ma guardato da due avversari. Piola con una finta magnifica inganna i due grigi e sfugge alla loro vigilanza entrando in rete con la palla. Siamo al 32' minuto e la partita può considerarsi finita. Ma i grigi compiono ancora alcune azioni pericolose e Blason al 33' riesce di pugno a deviare al lato un rabbioso tiro di Croce. AI 40' un tiro di Parodi è respinto dal palo e prima della fine Blason alza in angolo un magnifico tiro di Massiglia.


Il Littoriale titola: “L’attacco della Lazio ritrova vena, estro e splendore sul campo dell’Alessandria e vince per 5 – 1 (3 – 0)”.

L'incontro, che aveva obbiettivi opposti e pure nettamente importanti ai fini della classifica, tendendo gli azzurri alla conquista del secondo posto in graduatoria e i grigi a quell'àncora di salvezza rappresentata dal terz'ultimo gradino per non precipitare nella divisione inferiore, è stato caratterizzato dalla forte volontà e decisione degli ospiti i quali hanno manovrato a loro talento, mentre in campo opposto hanno regnato sovrani il disordine, la confusione nelle idee e nello svolgimento del piani difensivi e offensivi, lo sbandamento quasi generale in ogni settore per cui è stata facile impresa un così cospicuo bottino da parte dei compagni di Piola.

Piola, l'anima della Lazio. Il biondo vercellese è stato indubbiamente l'animatore e il centro propulsore dell'attacco; e le sue stoccate, a volte irresistibili, hanno finito col conquistare l'animo degli spettatori, all'inizio anelanti di vedere le prodezze e gli slanci combattivi dei grigi, e che poi hanno riversato il loro entusiasmo in favore di quello che è stato il migliore uomo in campo.

La memoria ineluttabilmente ci riportava indietro di un lustro, allorché Piola militava ancora nelle file dei bianchi della Pro Vercelli e la sua abilità personale aveva portato la sua squadra alla vittoria per cinque punti, quattro dei quali da lui personalmente segnati. Oggi sul campo del Littorio egli ha rinnovato quelle gesta lontane ottenendo tre punti sonanti mentre gli altri due sono dovuti all'ex-grigio Busani, anche egli in vena di spunti felicissimi e di tocchi da grande campione.

L'Alessandria si è smontata. È facile quindi comprendere come l'ardore iniziale degli alessandrini sia andato a poco a poco placandosi in vani tentativi offensivi sfuocati e timorosi, cedendo il passo all'incedere sicuro e possente degli azzurri. Malgrado i saltuari animosi ritorni, la squadra alessandrina è stata nettamente in balia degli avversari, che hanno dominato a loro piacimento mentre l’esaurimento e la delusione aumentavano negli alessandrini, esausti e depressi per l’inutile lotta e rassegnati supinamente.

Promesse non mantenute. Le prime avvisaglie sono nettamente in favore dei concittadini, ma la troppa precipitazione e l’orgasmo nello spunto finale appaiono evidenti e deleteri. Le loro scorrerie in campo azzurro sono pregevoli, senonché giunti al momento di concludere ogni sana iniziativa sfuma, e la calma e l’ordine cedono il posto all’incertezza e all’abulia; per cui facile riesce il compito degli ospiti a sgomberare il terreno invaso. Una fuga di Busani mette tosto in orgasmo la difesa grigia in lotta con Piola che avanza minaccioso. Rosso salva in angolo. Poi Vecchi sposta nuovamente il campo dell’azione e un suo forte tiro è bloccato da Blason; mentre un minuto dopo Casalino si vede respinto il pallone dal palo laterale.

La serie incomincia. All’11’ si ha la prima fase risolutiva. Da metà campo Viani serve Piola, il quale fugge a larghe falcate, invano affiancato da Lombardo, e piomba a pochi passi da Ceresa. Questi resta inerte sull’azione da svolgere: una finta, un passo ancora e il punto è segnato con una stoccata impeccabile. Al 14’ secondo calcio d’angolo contro i grigi e quattro minuti dopo il fallo contro la Lazio dal limite della area di rigore, Parodi sferra il tiro; Blason ne segue la traiettoria e blocca giusto in tempo.

Al 23’ si registra il secondo punto. Azione di Piola e passaggio al volo a Costa; centro immediato di questi. Il campo grigio è nuovamente in orgasmo, smarrito sul da farsi. Pure Ceresa sembra assente nel grave pericolo e Busani con tocco rapido e preciso realizza il secondo punto. Al 28’ Croce è travolto in area di rigore, ma l’arbitro concede la punizione fuori dell’estrema area e tutto svanisce in un fuoco di paglia. Un minuto dopo, quarto calcio d’angolo contro i grigi. Nuovo collasso sotto la rete di Ceresa e Busani segna agevolmente il terzo punto.

Ora i grigi corrono alla controffensiva con maggiore forza penetrativa, e portano la minaccia sotto la rete di Blason. Questi deve difendersi da un calcio l’angolo insidioso, da un calcio di punizione dritto e secco, e da una nuova stoccata di Parodi, che sfiora il palo laterale.

Ceresa si riprende… Nella ripresa assistiamo a due tiri d’apertura consecutivi di Piola: il primo supera di poco la rete e il secondo è bloccato da Ceresa, rinfrancatosi dopo lo smarrimento iniziale. Al 7’ un lungo tiro di Vecchi è deviato in angolo spettacolarmente da Blason e subito dopo Barale sferra una cannonata da venti metri, ma anche il più tenace e combattivo degli alessandrini non ha fortuna poiché la palla è respinta dal palo. Chi ha il privilegio della sorte è invece Piola, le cui prodezze sollevano entusiasmo e il cui nome è ripetutamente gridato a gran voce.

… ma la Lazio segna ancora. “Vogliamo un altro punto di Piola. E questi accontenta subito gli zelatori segnando al 12’ con rara abilità il quarto punto, rovesciando a volo la palla nell’angolo a sinistra di Ceresa. Un minuto dopo Blason compie un nuovo fantastico volo tra i pali, deviando in angolo un forte e obliquo tiro di Barale. Poi al 17’ abbiamo l’unica fase concreta degli alessandrini. Barale allunga la palla a Croce. Questi in piena velocità manda verso il centro; Vecchi in corsa interviene e con una stoccata veramente pregevole segna l’unico punto della giornata per l’Alessandria.

Ma gli azzurri tornano presto a riprendere il sopravvento, dopo che i grigi hanno esaurito in una diecina di minuti tutta la loro forza combattiva. Piola avanza in area di rigore e, benché affiancato da Lombardo e quindi da Rosso, giunge a due metri da Ceresa e segna con una abile finta il quinto punto della giornata.

Ormai non vi è più nulla da fare. Blason sventa ancora una volta un potente tiro trasversale di Croce al 33’ e cinque minuti dopo Parodi sferra un tiro potentissimo raso terra che il palo devia lateralmente. All’ultimo minuto Blason è nuovamente chiamato al lavoro d’urgenza da uno spettacoloso tiro di Casalino, ma anche questa volta il bravo portiere laziale con un salto acrobatico riesce con la punta delle dita a deviare il pallone in angolo. Ancora poche battute e poi la fine di questa tormentosa e pure bellissima partita, che ha visto le prodezze degli azzurri laziali meritatamente vittoriosi con largo punteggio.


► La cronaca de La Gazzetta dello Sport: “Lazio Alessandria: 5 – 1 (3 – 0) – Quando Piola riprende a segnare”

L’Alessandria, che nelle passate stagioni era considerata giustamente la più tecnica delle squadre provinciali, ha pagato oggi il fatto di avere eccessivamente indebolito i reparti e tentato di rimanere ancora sulla breccia innestando in ruoli vitali della squadra giocatori che erano già mancati alla prova nel loro posto abituale. Mentre l’attacco grigio, composto di cinque giocatori che abitualmente coprono il ruolo di ala, Castellano, Massiglia, Casalino, Vecchi e Croce, non riusciva a realizzare pur scendendo agevolmente nell’area degli azzurri, Piola e compagni, sicuri del palleggio, maestri nello smarcamento, pronti nel “vedere” il goal, non hanno lasciato sfuggire le occasioni propizie.

A facilitare il successo della Lazio ha cooperato l’incertezza di Ceresa nelle uscite di fronte allo sconcertante Piola. Il centro attacco nazionale, applaudito da numerosi vercellesi calati per ammirare il loro asso, ha giocato una partita superba di volontà e di concezione nello smistamento delle azioni. Il quarto punto segnato da Piola è stato un gioiello di esecuzione tecnica.

Anche Busani ha giocato con grande rendimento, riuscendo a violare per due volte la rete dell’ex compagno di squadra. Blason ha sventato alcuni tiri pericolosi di Barale, Vecchi e Parodi, facendosi applaudire ed è stato battuto da un tiro imparabile di Vecchi. Ottimo Viani, laborioso Milano, costruttore Riccardi e insidioso Camolese.

L’Alessandria ha avuto Lombardo e Rosso che si sono sobbarcati un lavoro massacrante, Barale esempio di combattività e miglior uomo della mediana, e Vecchi unico costruttore dell’attacco ed ottimo tiratore a rete. Ad un primo approccio dell’attacco azzurro, i grigi rispondono minacciosi; la squadra pare in vena: al 3’ l’Alessandria è in corner; nulla di concreto e contrattacco dei grigi impostato da Massiglia. Vecchi tira su passaggio di Casalino e Blason para a terra.

Alcune azioni degli azzurri, che trovano Lombardo pronto a sventare e all’11’ minuto Riccardi a metà campo rovescia l’azione passando in profondità a Piola, il quale lotta con Lombardo e, giunto nell’area di rigore, invita Ceresa ad uscire, per insaccare in rete. Azione improvvisa che non sconcerta l’Alessandria. Al 14’ l’Alessandria è in angolo, ma Busani sciupa. Bella azione dei grigi sciupata da Casalino e punizione contro la Lazio per fallo contro il suddetto. Il tiro fortissimo di Parodi trova Blason sulla traiettoria. Azione di Milano, Viani e Costa sventata da Rosso ed al 20’ un triangolo Piola, Costa, Busani, mette l’ex-grigio libero nell’area di rigore: Ceresa è tardo ad uscire e quando tenta di andare contro l’avversario, il suo compito riesce vano: due a zero.

Al 25’ azione sulla sinistra della Lazio e rete di Busani da pochi passi.

Nella ripresa ad una buona incursione dei grigi che trova Vecchi e Casalino incerti nell’area di rigore, risponde Piola con una azione personale, spostato ad ala destra: il suo centro, perfetto, trova Costa e Camolese leggermente in ritardo e la occasione sfuma. Bella azione di Bigando e tiro di Vecchi, deviato in corner; ancora un centro di Croce, raccolto al volo da Bardo: la palla colpisce lo spigolo.

Al 12’ Piola segna il miglior goal della giornata; poi, la Lazio per due volte è costretta in angolo ed infine al 19’ una azione Barale-Croce mette Vecchi in occasione di tirare; il prodigo giocatore, infatti, segna con un tiro magistrale. Al 33’ su azione personale, Piola colloca nella rete di Ceresa la quinta rete dei laziali.