Domenica 31 maggio 1981 - Milano, stadio San Siro, Milan-Lazio 1-1

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31 maggio 1981 - 35 - Campionato di Serie B 1980/81 - XXXV^ Giornata

MILAN: Piotti, Tassotti, Maldera (III), De Vecchi, Collovati, F.Baresi, Buriani, Novellino, Antonelli, Battistini (65' Minoia), F.Romano. A disp. Incontri, F.Vincenzi, Carotti, Monzani. All. Giacomini.

LAZIO: Marigo, Pighin, Citterio, Perrone, Pochesci, Sanguin, Viola, Bigon, Chiodi (66' Garlaschelli), Mastropasqua, Greco. A disp. Nardin, Ghedin, Simoni, Cenci. All. Castagner.

Arbitro: Sig. Agnolin (Bassano del Grappa).

Marcatori: 16' Novellino, 68' Bigon.

Note: giornata di sole, temperatura estiva, terreno in ottime condizione. Ammoniti Pochesci, Baresi, Romano, Pighin, Perrone, Novellino e Greco. Angoli 7-7.

Spettatori: 55.000 circa.

Uno a uno e tutti contenti, salvo gli spettatori, che avevano pagato per vedere una partita e hanno dovuto subirsi, salvo qualche sprazzo, uno stucchevole, sfacciato minuetto. Era la sfida che avrebbe potuto dare al Milan la promozione matematica con largo anticipo sul termine del campionato e compromettere forse definitivamente le speranze della Lazio di fargli compagnia nel ritorno in serie A. Ma i rossoneri non se la sono sentita di cercare con la necessaria determinazione un obiettivo che gli avversari avrebbero pagato a così caro prezzo. Non voglio con questo lanciare specifiche accuse per lo scarso impegno della squadra di Giacomini, ma semplicemente annotare un dato di fatto: i rossoneri hanno giocato per poco più di un quarto d'ora, fino a quando cioè, Novellino, con un gran gol, ha sbloccato il risultato. Poi si sono messi tranquilli, giocando da fermi o quasi, lasciando l'iniziativa ai biancoazzurri laziali, pasticciando sovente in difesa, per eccesso di confidenza.

A forza di battere sullo stesso chiodo, la Lazio, al 69', ha raggiunto il pareggio e, da quel momento, si è messa tranquilla pure lei, nel timore di stuzzicare il sonnecchiante Milan ed invogliarlo a fare quanto Novellino e compagni non avevano più voglia di fare, cioè giocare per vincere. Gli ultimi venti minuti di «gioco» — le virgolette ci stanno bene, perché di gioco vero e proprio non si trattava — sono stati una gnagnera assoluta, giustamente sottolineata da bordate di fischi e — chissà perché — da insulti a gogò alla tribuna stampa da parte di quanti, stufi del niente, avevano deciso di lasciare anzitempo lo stadio. Comprensibile il dispetto per il mancato spettacolo, chiaro che a quel ritmo anche il sottoscritto con i suoi non più verdi anni e la pancetta avrebbe potuto non sfigurare in campo, ma i giornalisti che c'entrano ? Il Milan, si è detto, aveva incominciato bene, giocando con buona decisione, pur se l'assenza di Cuoghi sostituito dal centrocampista Romano che ha caratteristiche piuttosto difensive, accentuava il tono asmatico di una prima linea priva di vere punte. Il primo pericolo per il giovane Marigo veniva dopo cinque minuti, da un inserimento improvviso di Collovati, servito da un colpo di tacco di Novellino. Lo stopper della nazionale (che ha giocato con assoluta disinvoltura, sia quando aveva di fronte Chiodi, cioè nessuno, sia quando gli è toccato il più vivace Garlaschelli) ha indovinato una stangata bassa di destro, ma il pallone, incocciando in uno stinco di Pochesci è finito in angolo.

Per una punizione conseguente ad un fallo su Antonelli da una ventina di metri, Marigo ha risposto alzando in angolo da campione alla gran stangata a mezz'altezza di Maldera. Sul corner, ancora Collovati ha avuto la palla buona, ma di testa ha alzato sopra la traversa. Cinque minuti dopo il gol. Un bel gol. Respinta di testa di Collovati a centrocampo, che si trasforma in un magnifico lancio per Buriani. Il biondo va via sulla sinistra, entra in area, aggira Perrone, tocca all'indietro per Novellino che al volo, di destro, batte imparabilmente Marigo. La partita del Milan finisce praticamente qui ed incomincia quella della Lazio, orchestrata con discreta lucidità ma con scarsa collaborazione da parte dei compagni, da Viola e Bigon. Viola sfiora il gol al 32', obbligando Piotti ad una fortunosa deviazione in angolo, tre minuti dopo Piotti si ripete su punizione dal limite di Greco, al 40' la Lazio segna con Greco su punizione dal limite, ma Agnolin, giustamente fa ripetere il tiro (fuori) perché non aveva fischiato la ripresa del gioco dopo aver sistemato la barriera.

Allo scadere dell'intervallo terza prodezza in angolo di Piotti in uscita su Sanguin. Nella ripresa il Milan continua a lasciar fare e la Lazio a forza di insistere arriva al pareggio. E' il 69', Garlaschelli lancia Viola in corridoio, il n. 7 entra in area, invita all'uscita Piotti e poi sposta a mezz'altezza sull'accorrente Bigon (un ex) che di testa mette in rete. Degli ultimi venti minuti si è detto, ed è meglio non tornarci su. Per quel che si è visto, cioè per il poco che il Milan ha fatto ed il molto che non ha voluto fare, il pareggio corrisponde all'andamento della partita. Non è il caso di aggiungere altro.

Fonte: La Stampa





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