Domenica 3 gennaio 1988 – Roma, stadio Olimpico – Lazio-Bari 0-0

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3 gennaio 1988 - 16 - Campionato di Serie B 1987/88 - XVI^GIORNATA

LAZIO: Martina, Marino, Beruatto, Pin, Gregucci, Piscedda, Savino, Acerbis, Galderisi, Muro, Monelli (16' Nigro, 71' Camolese). A disp. Salafia, Foschi, Brunetti. All. Fascetti.

BARI: Imparato, Guastella, De Trizio, Laureri, Terracenere, F.Cucchi, Lupo, Maiellaro (83' F.Ferri), Rideout, Cowans, C.Perrone (88' Brondi). All. Catuzzi.

Arbitro: Sig. Novi (Pisa).

Note: cielo coperto, pioggia a tratti, terreno pesante. Ammoniti Maiellaro e De Trizio, espulso all'85' Beruatto per fallo di reazione.

Spettatori: 28.000 circa.

Alcuni ritagli di giornale della gara (Gent.conc. Giovanni Pantano)
Due fasi della partita
Il biglietto della gara
La curva Sud

Ancora una chiusura di partita tra i fischi del proprio pubblico, ancora uno 0-0. Chi credeva ad una Lazio diversa, subito in sintonia con il nuovo anno, a detta di molti quello della resurrezione, è rimasto deluso anche se gli uomini di Fascetti rimangono comunque in zona-promozione. Il Bari, che si è mostrato complesso degno di puntare alla serie A, ha infatti bloccato senza troppo penare le punte biancazzurre ed ha portato a casa la desiderata mezza posta rischiando addirittura di vincere. L'astinenza dal gol dei laziali dura ormai da tre partite. Un dato preoccupante, visto anche che in mancanza di Monelli non si è ancora trovato nessuno in grado di sostituirlo nei panni di goleador. Contro il Bari, infatti, l'ex fiorentino ha dovuto abbandonare il campo per infortunio dopo solo un quarto d'ora. La sua uscita è stata un colpo difficile da assorbire per il collettivo di Fascetti, tanto più che il suo sostituto, Nigro, non è riuscito per tutta la partita ad inserirsi negli schemi della squadra. Si è dovuto perciò ricorrere alla spinta sulle fasce, ma Fascetti ha potuto usufruire sulla sinistra del solo Beruatto, avendo sacrificato Acerbis sul mobilissimo Maiellaro.

Del centrocampo poco da dire: ancora una volta Pin, Muro e Savino hanno dimostrato la loro inconsistenza, vanificando con errori, spesso pacchiani, ed eccessiva lentezza gli sforzi dei difensori propensi all'inserimento e del povero Galderisi, troppo solo in avanti. In mancanza di realizzatori, tentava di sbloccare il risultato Beruatto, dopo trenta squallidi minuti di gioco: diagonale a fil di palo. Il Bari pressava bene gli avversari nella propria metà campo, cosicché Muro si poteva far vedere solo al 36' con una punizione alta sulla traversa. Nella ripresa Catuzzi spostava Maiellaro sulla destra. Il contropiede pugliese ne guadagnava anche perché Marino non riusciva a prendere le misure all'ex-tarantino. Proprio Maiellaro, al 54', serviva a Cowans un pallone d'oro al limite dell'area, ma il fischio dell'arbitro 'cancellava' il pallone prima di terminare in rete. Il guardalinee aveva infatti segnalato un fuorigioco probabilmente di Rideout, visto che Cowans era partito abbondantemente dietro la linea dei difensori.

La Lazio continua nella sua sterile manovra. Un'iniziativa che non giungeva mai ad impensierire Imparato, in porta al posto di Mannini, malato, ma spazientiva i ventimila dell'Olimpico di parte laziale. Il migliaio di sostenitori pugliesi, invece, incitava a gran voce i propri beniamini e per poco questi non li ripagavano con il gol. Azione-fotocopia di quella precedente con deviazione finale di Rideout a lato di poco (62'). I padroni di casa s'innervosivano mentre gli ospiti, in scioltezza, giocavano in attesa del fischio finale. Unico impegno per Imparato, nella ripresa, su un tiro da fuori di Pin bloccato comunque agevolmente al 68'. A cinque minuti dal termine, poi, l'espulsione di Beruatto reo di uno stupido fallo di reazione su Guastella.

Fonte: La Stampa



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