Domenica 5 novembre 1989 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Atalanta 1-2

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

5 novembre 1989 - 2430 - Campionato di Serie A 1989/90 - XI giornata

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin G. (61' Troglio), Monti (85' Olivares), Soldà, Di Canio, Icardi, Amarildo, Sclosa, Sosa. A disp. Orsi, Nardecchia, Beruatto. All. Materazzi.

ATALANTA: Ferron, Contratto, Pasciullo, Bonacina, Vertova, Progna, Stromberg, Madonna (80' Bordin), Evair (71' Prandelli), Nicolini, Caniggia. A disp. Piotti, Barcella, Bresciani. All. Mondonico.

Arbitro: Di Cola (Avezzano).

Marcatori: 13' Amarildo, 36' Evair, 38' Evair.

Note: cielo coperto, pioggia dal 72'. Ammoniti Vertova, Icardi, Sclosa, Madonna, Bergodi, Troglio, Evair, Pasciullo e Soldà. Espulso Nicolini per somma di ammonizioni al 75'. Angoli 9-1 per la Lazio.

Spettatori: 18.852 per lire 517.355.000 (abbonati 8.716 per lire 293.020.000, paganti 9.866 per lire 224.335.000).

Contratto trattiene Sosa
Incidenti in curva nord
Amarildo guardato a vista
La rete di Amarildo
La prima rete di Evair
La seconda rete di Evair

L'Atalanta continua a marciare con il vento in poppa. La formazione di Mondonico, vittoriosa sul campo della Lazio, ha collezionato 9 punti nella ultime 5 partite. Un'andatura da primato che ripropone in prospettiva, come accadde lo scorso anno, la squadra bergamasca fra le rivelazioni del campionato. Nello stadio Flaminio ribollente di rabbia e di tifo esasperato, l'Atalanta ha messo in vetrina un gioco di prim'ordine accompagnato da una notevole carica agonistica che ha finito per avere il sopravvento su un avversario apparso tutt'altro che rassegnato. Mondonico ha azzeccato la tattica giusta con il gioco di rimessa affidato ad uno strepitoso Evair e allo sgusciarne Caniggia, sostenuti da un solido centro campo che ha costituito il trampolino di lancio per il successo. Ai romani sono mancati soprattutto il dinamismo di Pin a centro campo e i suggerimenti di Di Canio. Pure Ruben Sosa è apparso stanco. Un discorso a parte merita Amarildo. Il centravanti laziale ha lasciato vedere che non è solo bravo nei colpi di testa, sempre vittoriosi, ma anche nel gioco manovrato. I compagni non hanno saputo approfittare della sua giornata di vena, quasi mai riuscendo ad assecondarlo. L'inizio della partita è di marca laziale. Le azioni scorrevano fluide e precise. La difesa bergamasca si è trovata spesso in imbarazzo.

Al 4' Icardi colpiva la traversa, con Ferron fuori dai pali e 9 minuti più tardi i padroni di casa si portavano in vantaggio: cross di Soldà dalla destra, gran salto in elevazione di Amarildo che con un colpo di testa centrava di precisione il bersaglio. L'Atalanta, però, non si scoraggiava. Ricominciava a tessere gioco con i soliti Evair e Caniggia. Al 36' i bergamaschi raccoglievano il frutto della riscossa con Evair che coronava in gol una azione iniziata da Pasciullo. Il brasiliano si ripeteva due minuti più tardi raccogliendo di testa un calcio d'angolo. I laziali reclamavano per un presunto fallo su Fiori. L'episodio era l'inizio degli scontri proibiti che si registravano in campo accompagnati dal furore dei tifosi. Nella ripresa si è giocato poco al calcio. La Lazio si gettava avanti con eccessivo furore a scapito della precisione. Al 58' Bonacina fermava sulla linea un tiro di Di Canio. Più tardi i laziali reclamavano un calcio di rigore per fallo su Amarildo e diventavano furibondi all'83' quando il mediocre arbitro Di Cola, annullava al centravanti il gol del pareggio per la presunta spinta ad un avversario.

Fonte: La Stampa