Domenica 6 novembre 1988 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 1-1

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6 novembre 1988 - 2386. Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1988/89 - V giornata - Inizio ore

NAPOLI: Giuliani, Ferrara, Francini, Fusi, Corradini, Renica, Carannante, De Napoli (72' Crippa), Careca, Maradona, Carnevale I. A disp. Di Fusco, Filardi, Di Rocco, Giacchetta. All. O.Bianchi.

LAZIO: Martina, Monti, Beruatto, Pin, Gregucci, Gutierrez, Dezotti, Icardi, Di Canio (35' Rizzolo), Sclosa, Sosa (89' Piscedda). A disp. Fiori, Muro, Acerbis. All. Materazzi.

Arbitro: Frigerio (Milano).

Marcatori: 28' Carnevale I, 66' Rizzolo.

Note: ammoniti Sclosa, Monti, Fusi e Rizzolo. Angoli 3-0 per il Napoli.

Spettatori: 60.646 di cui 6.574 paganti per un incasso complessivo di L. 1.299.244.059.

Il gol di Carnevale
Fusi in sandwich
Uscita di Martina
La rete di Rizzolo
Sclosa tenta di fermare Maradona
La cronaca della gara sulla pagina de l'Unità

Il punto che la Lazio riporta dal San Paolo di Napoli, sovvertendo ancora una volta il pronostico, ha un nome e cognome: Antonio Rizzolo. Non è tanto il giocatore in sé ad aver fatto la differenza. E' piuttosto una sentenza tattica: senza punte... non si fanno punti. Dopo 37 minuti col risultato già compromesso ma soprattutto dopo scampoli di disarmante confusione, Materazzi si è ricordato la lezione di domenica scorsa: poteva rispedire negli spogliatoi Dezotti visto che l'argentino era uscito dagli spogliatoi con il piede sbagliato, ha preferito sacrificare Di Canio, in omaggio alla legge dell'età e della campagna acquisti. Di certo, comunque, Rizzolo, nel senso di attaccante puro, uomo d'area di rigore, difficilmente potrà più perdere la maglia.

Qui sono tutti convinti di aver visto il peggior Napoli della stagione. Dicevano così peraltro anche a Milano quindici giorni fa: e allora a questa Lazio va dato almeno il merito di "spoetizzare" le grandi, il che non è poco. Un briciolo di fortuna non guasta. Ma nessuno griderà allo scandalo perché tanto casuale è stata la prodezza di Rizzolo, tanto dubbia la regolarità del gol di Carnevale, abile a far da sponda con il piatto sinistro a una sbilenca conclusione di Corradini, che aveva bucato la mischia cogliendo però il compagno forse oltre tutti i difensori. Era il 28' del primo tempo e a quel punto il Napoli aveva proposto il meglio di giornata, ovvero difesa arcigna con Ferrara e Corradini a scambiarsi Sosa e Dezotti, Renica libero cipiglioso, De Napoli e Fusi assistiti a centrocampo da un inedito Carannante, terzino schierato col 7 e presto finito sulle piste centrali di Pin. Ma Maradona stavolta era renitente, scodinzolava qua e là senza liberare una volta l'occhio volpino verso il fronte d'attacco dove guizzava più Carnevale di Careca.

Grande all'opposto il lavoro di tamponamento di Beruatto, Sclosa e Pin in mezzo al campo e straordinari di sofferenza per Monti e Gregucci sulle guizzanti triangolazioni del tridente napoletano. Senza un playmaker e con i tre stranieri poco convinti, la Lazio migliore si è comunque vista dopo il pareggio, per il modo intelligente con cui ha evitato di crogiolarsi e di farsi chiudere in barricata. Più avanzata di baricentro, ha finito così per correre un solo vero pericolo, quando al 44' in mischia Carannante si è avventato su un pallone cadente colpendo il ferro di sostegno della porta di Martina e dando per un attimo ai tifosi di casa l'illusione del sorpasso definitivo. Il portiere laziale se l'era cavata benissimo in precedenza su una botta di Carnevale e una punizione angolatissima di Maradona, per poi uscire da kamikaze in mezzo all'area a sventare un pericolo acrobatico sull'asse Careca-Carnevale. L'ingresso del ragazzino, ovvero di Rizzolo, merita come detto il proscenio. Lo ha tenuto Ferrara, mentre Francini scalava su Dezotti; dopo il gol, Bianchi lo ha affidato a Corradini. Antonio è diventato punto di riferimento della riscossa, ha preso coscienza di sé, è scivolato e ripartito, ha provato il tiro. Si è avventato infine al 21' della ripresa sulla parabola di Sosa con un destro in volo all'appuntamento vincente col pallone. Già l'appuntamento. Dopo la sosta è per la prima vittoria.

Fonte: Il Tempo