Rossi Delio

Da LazioWiki.

Delio Rossi

Allenatore, nato a Rimini il 26 gennaio 1960.

Chiusa una discreta carriera da calciatore inizia ad allenare nel 1993 la Salernitana in serie C1, ottenendo subito la promozione in serie B ai playoff. Dopo l'annata nella serie cadetta (premio Guerin d'Oro per la stagione 1994/95) passa ad allenare il Foggia, dove aveva giocato anche da calciatore e messo su famiglia, e la stagione successiva il Pescara. Nel 1997 torna a Salerno dove conquista la promozione in Serie A. Il campionato nella massima serie non è facile, così nella stagione successiva torna ad allenare in Serie B prima il Genoa e l'anno successivo di nuovo a Pescara. Nel 2002 subentra a Cavasin alla guida del Lecce in Serie A, ma non riesce a centrare la salvezza per la squadra pugliese. Viene tuttavia confermato e nel successivo campionato conquista un'altra promozione in Serie A. Dopo una stagione conclusa con la salvezza, lascia la guida dei salentini. Durante il corso della stagione 2004/05 viene chiamato dall'Atalanta ma, nonostante le buone prestazioni della squadra, non riesce ad evitarne la retrocessione. Nell'estate del 2005 viene chiamato dal presidente Claudio Lotito alla guida della Lazio. Alla prima stagione conquista un posto in Coppa UEFA ma, a causa dello scandalo "Calciopoli", la squadra viene penalizzata e non può partecipare al torneo. La seconda stagione alla guida dei biancocelesti, nonostante la penalizzazione iniziale di 11 punti (poi ridotta a 3), vede la Lazio arrivare al terzo posto, conquistando così la possibilità di partecipare alla Champions League, tramite i preliminari. Seppur eliminata nella fase a gironi, la stagione successiva i ragazzi di Delio Rossi onorano la manifestazione disputando ottime gare, tra cui spicca lo spettacolare pareggio per 2-2 contro il Real Madrid allo Stadio Olimpico. Il 13 maggio 2009 conquista con i biancocelesti la Coppa Italia nella finale a gara unica disputata all'Olimpico contro la Sampdoria. L'8 giugno 2009 annuncia che non rinnoverà il contratto con la Lazio, non avendo il Presidente Lotito accettato alcune sue richieste circa la futura gestione generale della squadra.

Nel novembre 2009, a partire dalla 14^ giornata di campionato, assume la guida del Palermo al posto dell'esonerato Walter Zenga. Porta i rosanero al 5° posto finale sfiorando una clamorosa qualificazione in Champions League. Confermato nella stagione successiva, ben presto si trova in disaccordo con il vulcanico presidente rosanero Maurizio Zamparini. Il 28 febbraio 2011, dopo un clamoroso 0-7 in casa ad opera dell'Udinese, viene esonerato; il suo posto viene preso da Serse Cosmi. Il 3 aprile dello stesso anno viene richiamato sulla panchina dei rosanero in crisi di risultati e porta la squadra in finale di Coppa Italia, che però viene vinta dall'Inter che batte i siciliani per 3-1 nella gara unica disputata nello Stadio Olimpico di Roma. A fine stagione lascia i rosanero e dopo un breve periodo senza panchina, il 7 novembre 2011 si accorda con la dirigenza della Fiorentina per allenare i viola in sostituzione dell'esonerato Sinisa Mihajlović: ci rimarrà solo per pochi mesi. Il 2 maggio 2012, durante l'incontro fra i viola ed il Novara, sostituisce al 32° il giocatore Ljajic che, stizzito, applaude ironicamente la scelta del mister. A questo punto Rossi, indispettito anche per alcuni insulti ricevuti dal calciatore, si scaglia contro il giocatore colpendolo e scatenando una rissa in panchina. A fine gara arriva la decisione della dirigenza di esonerare l'allenatore sostituendolo con Guerini. Il 17 dicembre 2012 viene chiamato alla guida della Sampdoria subentrando al posto di Ciro Ferrara. A Genova rimane quasi un'anno; l'11 novembre 2013 viene esonerato con i blucerchiati penultimi in classifica. Il 4 maggio 2015 è chiamato a sorpresa a dirigere il Bologna in Serie B con un contratto di 60 giorni rinnovabile per la stagione successiva, in caso di promozione in A dei rossoblù che viene centrata dopo i play off. Nel novembre 2015 viene allontanato. Nell'agosto 2017 è nominato allenatore del Levski Sofia, ad agosto 2018 deve lasciare la squadra bulgara. Il 29 novembre 2020 subentra a Bertotto sulla panchina dell'Ascoli in Serie B ma viene sollevato dall'incarico dopo poche giornate. Nella primavera del 2023 il Foggia comunica di aver affidato la squadra a Delio Rossi, che torna così in panchina a quasi tre anni di distanza, ripartendo dalla Lega Pro e da una piazza molto importante per la sua vita privata e professionale. Dopo aver perso la finale dei play-off contro il Lecco guidato da un altro ex laziale, Luciano Foschi, Delio si dimette perchè troppo legato sentimentalmente alla squadra pugliese e non più in grado di gestire lo stress di questa esperienza.

Cresciuto come allenatore sotto il segno di Zeman, che ha potuto ammirare a Foggia, Delio ha reso progressivamente più malleabile la sua idea di calcio. È rimasto nel cuore degli appassionati biancocelesti non solo per il bel gioco espresso, ma soprattutto per le qualità umane. I suoi modi schietti, e l'esser uomo di poche ma sempre ben ponderate parole, gli hanno permesso di diventare un punto di riferimento per una piazza ancora scossa dalla fine dei fasti cragnottiani e l'inizio del nuovo corso, molto più morigerato, instaurato dal presidente Lotito. Rossi ha avuto il pregio di sapersi porre come punto di contatto tra la tifoseria e la società in una fase in cui i rapporti tra la dirigenza e i sostenitori erano ridotti davvero ai minimi termini. Restano memorabili le sue corse sfrenate sotto la Curva dopo alcuni gol in sfide decisive (i derby in particolare!), così come le lacrime versate al termine della finale di Coppa Italia Lazio-Sampdoria, vinta dopo una drammatica lotteria dei rigori. Quella notte la Lazio tornava a sentirsi grande sollevando un trofeo. Grande amico di Suor Paola, Rossi partecipa assiduamente ad iniziative che riguardano la Lazio e la sua storia: è più di un semplice simpatizzante dei biancocelesti.


Palmares[modifica | modifica sorgente]



Torna ad inizio pagina