Giovedì 12 agosto 1999 - Terni, stadio Libero Liberati -Ternana-Lazio 0-1

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12 agosto 1999 - 9^ Amichevole Precampionato 1999/00

TERNANA: Balli (45' Fabbri), Grava (45' Turato), Lucci (45' Mayer), Servidei (45' Stellini), Annoni (45' Onorato), Baccin (45' Miccoli), Fabris (45' Rovinelli), Sesia (45' Cucciari), Cavallo (45' Cordone), Artico (45' Tiberi e dal 73' Gissi), Buonocore (45' Ginestra). All. Guerini.

LAZIO: Marchegiani (60’ Ballotta), Pancaro, Nesta, Negro (46’ Gottardi), Favalli, Simeone (46’ Lombardo), Veron, Almeyda (46’ Simeone), Nedved, S.Inzaghi (46’ Andersson), Mancini (60’ Marcolin). All. Eriksson.

Arbitro: Velotto di Grosseto.

Marcatore: 1’ Lucci (aut).

Note: assenti perché a disposizione delle rispettive Nazionali Mihajlovic, Stankovic, Boksic. Esclusi per infortunio Conceição, Couto e Sensini, Salas perché non ancora in condizione.

Spettatori: n.d.

Il Corriere dello Sport titola: Lazio, un lampo e nulla più. Riporta poi: Passata in vantaggio dopo meno di 60’’ la squadra di Eriksson non ha brillato. Sul gol di Veron (su punizione) netta la deviazione di Lucci che ha ingannato Balli. Chiesto un rigore per atterramento di Inzaghi. Fallito l’esperimento di Simeone sulla fascia. Ternana molto decisa. Attimi di tensione tra le due tifoserie controllate dalla Polizia. Serena ma ferma l’analisi del tecnico svedese che a Terni ha visto una squadra un po' svogliata. Eriksson: “Una brutta Lazio. Giocatori stanchi ma con molte attenuanti. Non potevo chiedere di più”.

Il Messaggero titola: "Squadra a metà, avanti al minimo".

L'articolo prosegue: Un minuto, una fiammata, poi il buio. La Lazio illude migliaia di sostenitori giunti al "Liberati" per ammirare la nuova squadra che, dopo una buona partenza, si spegne dando la sensazione di affrontare l'amichevole con sussiego, senza dannarsi l'anima più di tanto. Insomma, un semplice allenamento, un successo striminzito, con la mente già rivolta ai 3 giorni di vacanza al culmine di un lungo e faticoso periodo di ritiro. Eriksson, per la prima volta, schiera contemporaneamente dall'inizio il trio di centrocampisti argentini: Veron, Almeyda, Simeone con quest'ultimo collocato sulla fascia destra. Un esperimento che lascia perplessi e che, in pratica, non offre alcuna indicazione positiva. Simeone, essendo un centrale, finisce spesso per caracollare in mezzo lasciando così scoperta la fascia nella fase difensiva. E quando cerca, con ammirevole abnegazione, di tenere la posizione, diventa un calciatore "normale". Lui è un elemento di grande temperamento, di potenza, di lotta, che deve agire nel vivo del gioco, nel cuore delle azioni. Non in posizione defilata ed anonima. Ad ogni modo, va anche ricordato che l'ex interista è in netto ritardo di condizione rispetto ai compagni.

Alla ricerca del miglior assetto tattico da conferire al reparto centrale, Eriksson sta effettuando esperimenti. Però si ha la netta sensazione che lo svedese - nell'intento di voler accontentare gli elementi più carismatici - non effettui scelte drastiche e precise. Ma i compromessi non fanno rima con i successi: se questo è il "vero" Simeone, sulla fascia è meglio che giochino Conceicao o Lombardo, elementi di ruolo. Simeone è fortissimo in mezzo al campo dove le sue caratteristiche tecniche vengono valorizzate al massimo. L'allenatore svedese deve ancora assegnare la posizione più congeniale a Veron, che non riesce ad entusiasmare anche perché, contro la Ternana, gli attaccanti hanno vita dura. Soprattutto Mancini, costretto a scatti laceranti e continuamente recuperato dai giovani avversari. Mancini va cercato nello stretto, non lanciato in spazi vuoti dove il peso degli anni non gli consente di essere competitivo. Nel primo tempo la Lazio offre ben poco oltre alla rete scaturita grazie ad una sfortunata deviazione di testa di Lucci su punizione di Veron: un tiro di Nedved alzato da Balli ed una conclusione di Pancaro, sicuramente il più tonico, sballata da buona posizione. La Ternana - superato il momentaneo sbandamento - prende coraggio e fiducia per impegnare gli avversari. Baccin non sfrutta un'indecisione in uscita di Marchegiani, toccato nello stacco da Artico, e sul finale Annoni alza la palla del possibile pari. Per il resto, noia e qualche eccesso di nervosismo con il tecnico Guerini che entra persino in campo inscenando una plateale protesta mentre sugli spalti le tifoserie si insultano.

Nella ripresa Guerini cambia completamente la Ternana, mentre Eriksson modifica qualcosa nello schieramento biancoceleste: Favalli gioca centrale al posto di Negro, Gottardi terzino di fascia destra con Pancaro che si sposta sulla corsia di sinistra, Lombardo sostituisce Simeone, Sensini rileva Almeyda, mentre Andersson prende il posto di Inzaghi. Poi escono anche Mancini e Marchegiani con Andersson che resta unica punta supportato ora da Veron, ora da Nedved. Lievita leggermente il rendimento del fantasista argentino che serve su un piatto d'argento un pallone per la testa di Andersson che però spreca da neofita. Lo svedese, imbarazzante la sua prestazione, arriva con un attimo di ritardo a deviare un invitante servizio di Lombardo, lanciato da Gottardi. La Ternana tiene bene il campo: aggressiva, pronta al raddoppio delle marcatura, decisa ad onorare l'esordio casalingo e costringe la Lazio ad impegnarsi per evitare brutte figure. Un paio di sbandamenti difensivo in area biancoceleste, una rete annullata a Sensini per fuori gioco ed un leggero infortunio muscolare (gamba destra) a Nesta che costringe la squadra in dieci nei minuti finali. All'uscita, anche qualche tafferuglio tra i tifosi. Una brutta Lazio, una vittoria che non luccica.


La Gazzetta dello Sport titola: "Subito in gol, la Lazio vince con poco merito. La squadra di Eriksson offre la peggiore prova dell'estate, complici i tanti cambi. Vantaggio al 1' su autorete, Veron si da' da fare ma contro la coriacea Ternana i biancocelesti annoiano".

Continua la "rosea": La Lazio più brutta di questa estate rovina la festa della Ternana all'esordio stagionale al Liberati. La vittoria della squadra di Eriksson non e' meritata, perché raramente i biancocelesti hanno fatto pesare il loro notevole tasso tecnico. Come penultimo test in vista della Supercoppa europea c'è poco da stare allegri. Ma neanche Eriksson, a giudicare dalle sei sostituzioni operate che hanno stravolto l'assetto tattico laziale, ha creduto più di tanto in questa partita. Stamane la Lazio svolgerà l'ultimo allenamento prima di una breve vacanza di 4 giorni: l'impressione è che qualcuno abbia cercato di allungare il periodo sabbatico. Subito in gol, fortunosamente per via di una disgraziata deviazione di Lucci su calcio piazzato di Veron, la Lazio per un quarto d'ora sembra padrona del campo, con qualche buon movimento del centrocampo argentino (anche se Simeone tende ad accentrarsi troppo), ben completato dal solito guizzante Nedved, che dopo 7 minuti tira molto bene dal limite ed è bravo Balli a negargli il gol. Ci sarebbe anche un rigore su Inzaghi, cinturato da Servidei, con Pancaro che alla fine della stessa azione spreca da buona posizione.

Intanto cresce la Ternana e si perde la Lazio. Non sembra un problema fisico, ma la squadra di Eriksson arretra troppo il baricentro. Prima Baccin e poi Annoni hanno anche due discrete occasioni e nel secondo episodio e' Marchegiani a deviare in angolo. Nonostante nella ripresa l'allenatore Guerini schieri tutte le riserve, la Lazio continua noiosamente a tocchettare. Veron cerca di darsi da fare, ma spesso risulta impreciso. Oltre ai suoi soliti calci piazzati, Sebastian si mette in evidenza con una sgroppata sulla destra conclusa con una pennellata per la testa di Andersson che riesce nell'impresa di appoggiare sul portiere. La Ternana è coriacea e prova a mettere sotto pressione la difesa laziale, ma purtroppo non ne ha i mezzi. Finisce fra fischi e scazzottate. Si, perché gli ultrà per dare un senso alla noiosa serata hanno pensato bene di menare le mani.


Tratte dal quotidiano sportivo, alcune dichiarazioni post-gara:

Un battibecco Guerini-Nesta ha caratterizzato la mezz'ora del primo tempo, con il tecnico della Ternana che è entrato in campo infuriato ed è stato bloccato solo dall'arbitro, costretto ad interrompere il gioco: "Quando mi dicono qualcosa io rispondo per le rime" sottolinea l'allenatore degli umbri negli spogliatoi, ma l'episodio è già chiuso. Piuttosto un po' di paura per il capitano Alessandro Nesta che ha lasciato il campo qualche minuto prima del fischio finale, accusando una fitta alla coscia sinistra. Subito dopo l'amichevole il medico sociale Claudio Bartolini ha parlato di "indolenzimento muscolare", oggi si valuterà se occorreranno esami ecografici. Il tecnico Eriksson ammette la prova non brillante dei suoi, ma punta a valorizzare altri aspetti: "E' stato un buon allenamento. Io ero convinto di perderla questa partita, perché le squadre di serie B come la Ternana sono sempre molto aggressive e ti mettono in difficoltà. Invece, anche con un po' di fortuna, siamo riusciti a vincere, controllando abbastanza bene la partita".

L'allenatore non parla di squadra svogliata "ma stanca. Si, forse si pensava un po' alla vacanza. Ma bisogna capire che questi ragazzi sono stati in giro per l'Europa 20 giorni ed ora aspettano un riposo meritato. In questi casi non bisogna tirare troppo la corda. Del resto alla ripresa avremo dieci giorni pieni per preparare la sfida di Supercoppa contro il Manchester United, a Montecarlo". E il 17 oltre agli slavi sarà assente anche lo svedese Andersson, anche lui convocato in nazionale. L'esperimento a centrocampo con i tre argentini non ha convinto del tutto nemmeno Eriksson: "Il ruolo vero di Simeone non è né a destra, né a sinistra, ma centrale. Vedremo più in là di trovare gli equilibri migliori".