Giovedì 17 dicembre 2009 - Roma, stadio Olimpico - Lazio- PCF Levski Sofia 0-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente

17 dicembre 2009 - 3358 - Europa League 2009/10 - Girone "G", gara 6 - inizio ore 21.05

LAZIO: Muslera, Diakite, Cribari, Luciani, Cavanda, Baronio, Perpetuini, Scaloni, Sevieri (61' Cinque), Eliseu, Makinwa. A disposizione: Iannarilli, Lichtsteiner, Kolarov, Siviglia, Radu, Meghni. Allenatore: Ballardini.

PCF LEVSKI SOFIA: Mitrev, Milanov, Rabeh, Miliev, Minev, Sarmov, Bardon, Ze Soares, Tasevski (76' Hristov), Dimitrov (58' Joazinho), Yoyov (88' Simonovic). A disp. Dimitrov, Genev, Tabakov, Angelov. All. A.Zdravkov

Arbitro: Sig. Collum (Scozia) - Guardalinee Sigg. Sorbie e Drummond (Scozia) - Quarto uomo Sig. Madden (Scozia) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Norris e O'Reilly (Scozia).

Marcatori: 60' Yovov.

Note: serata gelida, terreno in buone condizioni. Ammoniti Rabeh al 38' e Milanov all'85' entrambi per gioco falloso. Calci d'angolo: 2-3.

Spettatori: 1.200 circa.

La formazione della Lazio: Muslera, Scaloni, Cribari, Diakitè, Makinwa, Baronio; Eliseu, Sevieri, Perpetuini, Cavanda, Luciani
Una rovesciata di Eliseu
Federico Sevieri in azione
Lionel Scaloni in un momento dell'incontro
Un fotogramma della gara
Un'azione di gioco
Luis Pedro Cavanda in azione

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, triste addio europeo. Battuta dal Levski: 1-0. Ballardini schiera una squadra piena di seconde linee e giovani della Primavera: ritmi bassi, pochissime occasioni. Decide il gol di Yovov, il primo nella competizione per i campioni di Bulgaria, fino a ieri fermi a zero punti e zero gol. Pochi segnali positivi dalla gara, brutta conclusione dell'avventura in Europa League".

Continua la "rosea": Eravamo ai saluti, e non sono nemmeno stati cordiali. La Lazio dice addio (per questa stagione almeno) all'Europa League e lo fa perdendo la quarta partita del suo girone. Qualificazione già compromessa, gara che contava nulla, non solo per i biancocelesti, ma anche per i bulgari, fermi a quota zero. Finisce che il Levski segna il suo primo gol nella competizione, con un colpo sotto di Yovov in area su Muslera in uscita (16' s.t.). Tanto basta per aver ragione della squadra di Ballardini, che non ha nemmeno risposte troppo positive dai giovani o dalle seconde linee. Il risultato della partita interessa poco o nulla a entrambe le squadre: la Lazio già eliminata ha altri problemi, il Levski ultimo a zero punti deve pensare anche al campionato (fermo per la pausa invernale) dove i campioni in carica stanno provando una lenta risalita dopo essere scesi anche al nono posto. Il premio in base ai risultati per l'Europa League non vale quelli di Champions, così i biancocelesti si presentano con quattro giovani della Primavera e gente come Makinwa, Eliseu e Scaloni che hanno visto pochissimo il campo in questa stagione.

Così lo stadio è semideserto e la partita è giocata a ritmi bassissimi: nel primo tempo la Lazio fatica ad arrivare al tiro e a volte si distrae in difesa, soprattutto con Cribari. Fra i giovani inizialmente spinge un po' sulla destra Cavanda, esterno di centrocampo nel 3-4-2-1, mentre comincia bene, ma poi si perde fra le linee, Sevieri. Un tiro fuori bersaglio e poco altro per Perpetuini, discreta gara in copertura per Luciani, che ogni tanto però soffre Ze' Soares. Fra i probabili partenti a gennaio Makinwa prova qualche accelerazione, ma il migliore è probabilmente Scaloni, che almeno ci mette verve a centrocampo. Gli avversari non erano certo un ostacolo insormontabile: zero punti e zero gol fino a ieri per i campioni di Bulgaria, spazzati via all'andata con quattro gol dalla Lazio. Yovov interrompe il digiuno dei suoi e sigla una vittoria tutto sommato meritata, più per demerito degli uomini di Ballardini che per una grande prestazione degli ospiti. Si chiude così l'avventura tutt'altro che indimenticabile dei biancocelesti in Europa: due vittorie e quattro sconfitte. Poco da salvare, meglio pensare alla risalita in campionato.


Il Messaggero racconta così la gara:

In palio non c'era niente, ma certo c'è modo e modo di salutare l'Europa. Il commiato della Lazio è stato triste e non tanto per l'Olimpico vuoto (cosa prevedibile) o per aver permesso il primo gol stagionale in Europa League ai bulgari. E' stato triste per lo spettacolo offerto dalla squadra di Ballardini che non è riuscita a rimediare un risultato né con la forza dei giovani, né con l'orgoglio dei veterani. Lazio e Levski erano già eliminate e Ballardini ha schierato una formazione più che sperimentale che non è stata in grado di contrastare con efficacia una squadra modestissima che fino al momento di mettere piede all'Olimpico aveva fatto zero gol e zero punti, una squadra tra l'altro battuta 4-0 a Sofia. Nel primo tempo la Lazio ha giocato un po' meglio, nella ripresa hanno prevalso i bulgari che oltre ad aver segnato hanno preso una traversa. Il copione della prima parte ha visto la Lazio esercitare una certa pressione, ma i tiri nello specchio della porta sono stati pochissimi.

Ci ha provato Baronio un paio di volte, mentre Eliseu si è esibito in un paio di giocate quanto meno bizzarre che hanno indispettito ancora di più i pochi tifosi. Nella ripresa ha cominciato meglio il Levski che è passato al 15': bella azione conclusa da Yovov con un pallonetto vincente su Muslera. La Lazio ha reagito con una punizione di Baronio (alta), poi il Levski ha preso una traversa con Sarmov. Il gol ha dato coraggio ai bulgari e la Lazio è sparita, molle a centrocampo e in difesa ed evanescente davanti. L'Europa biancoceleste è finita nel peggiore dei modi. Avanti vanno Salisburo e Villarreal.

In un altro articolo lo stesso quotidiano riporta:

Lazio e Levski Sofia in campo all'Olimpico per l'ultima partita della fase a gironi in Europa League. Entrambe le squadre sono già state eliminate e le promosse del Gruppo E sono Salisburgo e Villarreal. Olimpico quasi vuoto, ma partita all'inizio piacevole con la Lazio prevalentemente in attacco, due conclusioni che mancano il bersaglio con Eliseu e Baronio. Al 12' prima conclusione bulgara con bella respinta di Muslera. Il copione vede la Lazio esercitare una certa pressione, ma i tiri nello specchio della porta latitano. Alla mezz'ora ci prova Baronio da fuori area, la conclusione viene respinta. Al 35' bella azione biancoceleste: Baronio pesca Makinwa, cross all'indietro ma Perpetuini sbaglia il tiro. I bulgari agiscono soprattutto in contropiede ma sono imprecisi e sterili, tant'è vero che fino ad oggi non sono mai andati a segno in Europa. Primo tempo senza gol.

Nella ripresa comincia meglio il Levski che passa al 15': bella azione conclusa da Yovov con un pallonetto vincente su Muslera. E' il primo gol dei bulgari in Europa League. La Lazio reagisce con una punizione di Baronio (alta), poi è il Levski a rifarsi sotto ed a colpire una traversa con Sarmov. Il gol dà coraggio ai bulgari e la Lazio, piena di seconde linee, quasi sparisce, molle a centrocampo e in difesa ed evanescente davanti. L'Europa biancoceleste finisce qui con i tifosi bulgari che fanno festa.


Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:

Finisce con una sconfitta l'avventura in UEFA Europa League della S.S.Lazio. La squadra di Davide Ballardini, già eliminata, si arrende davanti ai suoi tifosi al PFC Levski Sofia, che nell'ultima giornata del Gruppo G festeggia così la prima vittoria e il primo gol nella manifestazione: l'1-0 finale porta la firma di Hristo Yovov. In uno stadio Olimpico quasi deserto, ma con circa trecento tifosi al seguito della squadra bulgara, i Biancocelesti si sono presentati con una formazione sperimentale, imbottita di seconde linee e giovani. Meritato il successo della formazione di Antoni Ivanov Zdravkov, che ha colpito al 61' e ha legittimato il successo con la traversa centrata dal capitano Georgi Sarmov. Ballardini cambia completamente volto alla squadra reduce dall'1-0 al Genoa CFC. L'unico confermato è il portiere uruguaiano Fernando Muslera, mentre Federico Sevieri e Luis Pedro Cavanda festeggiano l'esordio assoluto con la maglia della Lazio. Zdravkov modifica in tre elementi il Levski sconfitto in trasferta dal FC Sliven nell'ultima giornata di campionato, il 6 dicembre: Zé Soares, Nikolay Dimitrov e Yovov prendono il posto di Dimitar Telkiyski, Joãozinho e Enyo Krastovchev.

Davanti a pochi "intimi", la partita scorre via senza eccessivi sussulti. Al 13' Muslera para bene una conclusione di Yovov, poi Sarmov spara "alto" di sinistro. Al 24' ci prova Eliseu con una bella rovesciata, che Bozhidar Mitrev blocca senza problemi. Un destro di Roberto Baronio viene invece deviato in corner da un difensore bulgaro. L'azione più pericolosa del primo tempo la costruisce il Levski: Zé Soares scarica per Yovov, Cribari riesce a contenerlo e il brasiliano si avventa di nuovo sul pallone, spedendo però di un soffio a lato. Yovov calcia alto una punizione, ben più pericolosa la conclusione su calcio piazzato di Baronio che costringe Mitrev a una non semplice respinta. La ripresa si apre con gli ospiti in attacco. Su un cross di Zé Soares, Cribari è bravo a sbrogliare in corner poi Yordan Miliev sfiora il vantaggio con un colpo di testa che termina fuori di un soffio, con Muslera immobile. Sevieri prova senza fortuna il tiro, poi Joãozinho rimpiazza Dimitrov: il nuovo entrato si rende subito pericoloso con un tiro-cross, Muslera recupera la posizione e mette in angolo. Al 61' il Levski trova il vantaggio: Veselin Minev, con un ottimo spunto, pesca sul filo del fuorigioco Yovov che con un morbido tocco sotto beffa il portiere uruguaiano della Lazio.

Lorenzo Cinque rileva Sevieri, poi Cavanda prova la conclusione dalla distanza senza impensierire Mitrev. Ci prova Baronio su punizione, senza inquadrare lo specchio, poi su un'ottima iniziativa di Stephen Makinwa è Eliseu che non riesce a coordinarsi bene per il tap-in vincente. Al 73' Sarmov colpisce un clamoroso incrocio dei pali con un bolide dalla distanza, poi una spizzata di testa di Makinwa termina di poco alta. Gli attacchi della Lazio sono sterili e poco convinti, il Levski Sofia amministra senza problemi e porta a casa una vittoria che vale per l'orgoglio e i suoi tifosi in trasferta.