Le roventi polemiche dopo Lazio-Milan del 21 Aprile 1973

Da LazioWiki.

L'arbitro Lo Bello porta le squadre a centrocampo
Le squadre entrano in campo agli ordini dell'arbitro Lo Bello
Il direttore di gara assume subito un ruolo da protagonista
La rete annullata a Chiarugi

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Storia[modifica | modifica sorgente]

La rete annullata all'87° minuto al giocatore milanista Luciano Chiarugi ha vasta eco sia nella televisione di Stato che sugli organi di stampa. Sul banco degli imputati vi è l'arbitro ed Onorevole Concetto Lo Bello, Deputato alla Camera nelle liste della Democrazia Cristiana della VI legislatura. Il direttore di gara siciliano è già da diversi anni in "lite" con uno dei giocatori simbolo del Milan, Gianni Rivera, reo, secondo il Deputato, di aver compromesso la spedizione azzurra ai Mondiali del 1966. E' una polemica, questa, che aumenta di anno in anno sino a portare profonda inimicizia fra i due. Si possono registrare, tra gli altri episodi, una rissa in un derby e le accuse per non aver assegnato un calcio di rigore a favore dei rossoneri che ha pregiudicato la conquista dello scudetto nel 1971/72. La designazione di Lo Bello per la partitissima del 21 aprile 1973 tra Lazio e Milan dà subito adito a qualche perplessità tra gli addetti ai lavori, tenuto conto che al Milan era stato promesso di non avere più come direttore di gara il fischietto di Siracusa.

Il terzino biancoceleste Luigi Martini racconta questo episodio nella trasmissione "Sfide" andata in onda nel 2007: "Poco prima dell'inizio della partita l'arbitro Lo Bello entrò nei nostri spogliatoi e cominciò a fissarci uno ad uno. Poi ad un certo punto esclamò: "Oggi voglio vedere il numero 10 piangere" (riferito a Rivera). E se ne ritornò nel suo spogliatoio". Questa frase fa capire a più di un calciatore laziale che durante la partita si può "andare pesante" sul capitano rossonero sapendo di poterla fare franca. E così fu. Alla fine del primo tempo, con la Lazio in vantaggio per 2-0, Rivera sanguina dalle caviglie in più punti, senza che Lo Bello abbia mosso un dito. Nella ripresa il Milan accorcia le distanze e a tre minuti dalla fine giunge al pareggio con Chiarugi ma a questo punto l'arbitro fischia un fuorigioco che, se c'è, è millimetrico. Questa decisione scatena le proteste dell'allenatore milanista Nereo Rocco, che viene espulso, e quelle di tutti i giocatori rossoneri. La stessa sera la moviola della trasmissione "La Domenica Sportiva" non riesce a chiarire con certezza se il fuorigioco ci sia oppure no, ma tra i presenti prevale un certo scetticismo contro la decisione arbitrale. Lo Bello asserirà di aver fischiato un attimo prima che Chiarugi spedisse la palla in rete, ma in pochi hanno sentito quel fischio. Anche il guardalinee, appena vista la palla in fondo al sacco, ha un attimo di indecisione e sembra indicare il centrocampo. Inoltre nel parapiglia degli spogliatoi Rivera apostrofa pesantemente il direttore di gara che riferisce il fatto nel referto arbitrale contribuendo, così, alle quattro giornate di squalifica comminate successivamente al numero dieci rossonero. Nei giorni seguenti la partita alcuni organi di stampa del nord si scatenano contro l'arbitro Lo Bello reo, secondo questi, di aver annullato la rete che sarebbe valsa il decimo scudetto al Milan. Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport sono i quotidiani tra i più agguerriti contro il direttore di gara siciliano. Le polemiche continueranno anche dopo la fine del campionato e negli anni successivi, ma, tuttavia, non si è mai riuscito a decidere con certezza se la rete segnata da Chiarugi fosse valida oppure no.




Nota[modifica | modifica sorgente]

Si ringrazia per l'amichevole collaborazione alla realizzazione di questa pagina il Sig. Colombo Labate e il sito www.magliarossonera.it



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