Martedì 25 giugno 1957 - Sao Paulo, stadio Pacaembù - Lazio-Siviglia 3-0

Da LazioWiki.

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25 giugno 1957 - Amichevole - Coppa Morumbi

SIVIGLIA: Busto, Romero, Valero, Ruiz Soza, Campanal, Herrera, Antoniet, Arza, Pepillo, Dominich (46' Pepin), Arsenio (46' Pahuet).

LAZIO: Lovati, Molino, Lo Buono, Napoleoni, Pinardi, Carradori, Lucentini, Zaglio, Tozzi, Rosa, Chiricallo.

Arbitro: sig. Galera (Brasile).

Marcatori: 16’ Rosa, 21' Tozzi, 76' Chiricallo.

Note: Espulsi al 63' Arza (scorrettezza ai danni di Lovati) e al 64' Romero (per aver colpito con un pugno Chiricallo). A causa degli infortuni di Bettini, Moltrasio e Carradori e della difficoltà di schierare un undici completo in campo, la società biancoceleste ottenne dal Palmeiras la possibilità di utilizzare quattro giocatori. I calciatori del club brasiliano impiegati sarebbero stati Passadores Gersio, Fiume, Ivan e José Altafini, che in Brasile veniva soprannominato "Mazzola". I giocatori brasiliani non furono utilizzati per la forte opposizione del Siviglia, che presentò reclamo agli organizzatori. La Lazio fu, perciò, costretta a presentarsi in campo con gli undici giocatori rimasti e non poté effettuare sostituzioni.

Spettatori: 70.000.


La rete di Humberto Tozzi
Un'altra immagine del gol

Il Corriere dello Sport titola: “La Lazio, senza i previsti rinforzi supera nettamente il Siviglia: 3-0”. “Riabilitazione biancazzurra a San Paolo nella Coppa Morumby. Marcatori: Rosa, Tozzi e Chiricallo”.

San Paolo – Un increscioso e polemico colpo di scena ha turbato il pomeriggio d’attesa della seconda partita in programma per la Lazio qui al “Pacaembù”. I dirigenti del Siviglia hanno notificato agli organizzatori ed agli esponenti biancazzurri di non gradire e di opporsi ai progettati rinforzi offerti dal Palmeiras alla squadra italiana. La improvvisa opposizione spagnola ha rivoluzionato a poche ore dalla partita i piani della Lazio che s’è vista costretta a fronteggiare la difficile e imbarazzante realtà con i soli suoi effettivi i quali sono appunto ridotti a undici, dopo gli infortuni di Moltrasio e Bettini nella gara d'apertura ed essendo il quattordicesimo il portiere dl rincalzo Orlandi. Comunque, costretto a far buon viso a cattiva sorte, l'allenatore Radio ha radunato i giocatori disponibili ed ha predisposto la formazione dì emergenza, di pari passo abbandonando ogni platonico e romantico progetto di gioco aperto e preoccupandosi piuttosto di serrare le file della retroguardia onde evitare il più possibile il ripetersi di un pesante passivo.

Queste vicissitudini iniziali hanno non poco amareggiato i giocatoti della Lazio, i quali peraltro sono andati in campo decisi fermamente a battersi al limite delle proprie possibilità, decisi a mostrare il saldo temperamento che le avversità non hanno fiaccato. Le misure di prudenza adottate da Radio si sono presto notate sul campo, quando il giovane debuttante Napoleoni è passato a controllare assai da vicino iI centrattacco sivigliano Pepillo, mentre Zaglio è retrocesso sulla linea della mediana in posizione di mediano destro e Pinardi è retrocesso a chiudere ogni varco all'avversario alle spalle dello schieramento, ultima sentinella davanti all'attentissimo Lovati. La tattica guardinga della Lazio ha evidentemente disorientato il Siviglia, anche perché in contropiede i biancazzurri partivano a perdifiato e mettevano a soqquadro le retrovie spagnole. Fin dall'inizio Io spiegamento laziale si rivelava oltremodo efficace, oltremodo produttivo. Due combinazioni Tozzi-Lucentini-Tozzi portavano lo scompiglio davanti a Busto ed in entrambe le occasioni la palla sfiorava i montanti terminando sul fondo per un soffio. Al 16’ il primo gol. Lucentini riceve e rilancia immediatamente a Tozzi che questa sera appare letteralmente trasformato. Humberto scatta e punta a rete ben presto facendo il vuoto davanti a sè. Busto vistosi ormai a tu per tu l'avversario, abbandona la porta e si lancia disperatamente sui piedi di Tozzi. L’intervento a valanga del portiere rimedia la situazione in angolo. Batte Lucentini, spiovente e mischia serrata. Rosa si fa luce e batte da pochi passi Busto.

La Lazio è in vantaggio e il pubblico non risparmia applausi e incitamenti. Il Siviglia reagisce rabbiosamente ma la Lazio continua ad essere “abbottonata” e controlla senza eccessivo affanno il contrattacco degli spagnoli. È anzi ancora l’attacco laziale con Lucentini, Tozzi e Chiricallo, lanciati a turno da Zaglio, Rosa e Carradori, a ripresentarsi minaccioso in area sivigliana. Al 20’ il capolavoro dl Humberto. Ricevuto a tre quarti di campo il pallone, Tozzi si libera fulmineo di un avversario, dribbla sullo slancio un secondo e parte a fondo verso Busto. Il portiere tenta come già prima l’intervento spregiudicato ma questa volta Humberto conclude alla perfezione il suo entusiasmante “assolo”.

La Lazio vince per 2-0: la folla è in piedi e applaude con convinzione, soprattutto all'indirizzo del suo ritrovato beniamino Humberto. Tozzi a sua volta si mostra pari alla sua grande fama. Scatenato non trova avversari sulla sua strada. La Lazio è commovente per l’impegno che profonde e il pubblico, ben settantamila persone, non smette un attimo di sostenere i bianco-azzurri. Al 22’ Humberto riparte alla sua maniera. In un baleno si ripresenta sul limite dell'area e scaglia un bolide. Busto è grande ed arriva a deviare in corner. Incredibile. Il Siviglia riprende il filo della sua offensiva ma la Lazio è pronta a ribattere colpo su colpo. Al 32' una combinazione Carradori-Rosa è sciupata da Chiricallo con tiro alto. Al 35' bella azione, Rosa con lancio a Lucentini che spara di poco alto. Il Siviglia preme ma la difesa della Lazio ordinatissima non batte ciglio. Il primo tempo si conclude sul 2-0.

Lo stadio presenta un magnifico colpo d'occhio: è esaurito in ogni ordine di posto. Come già rilevato, la folla sta seguendo con generosità e schiettezza la Lazio che è commovente per l’impegno posto in gara. Il Siviglia modifica il suo attacco nella ripresa schierando la coppia di sinistra Pepin-Pauet in sostituzione di Domenech-Arsenio. La Lazio riparte subito, confermando la sua straordinaria aggressività. Al 3' già potrebbe aumentare il vantaggio, ma Lucentini sfiora il bersaglio per un'inezia. Poi il Siviglia riprende ad attaccare, progressivamente mostrando dl accusare lo sforzo. Al 9' grande fuga di Chiricallo che tocca a Rosa che riceve e spara al volo: Busto chissà come arriva a respingere. Pronta risposta del Siviglia e adeguata replica di Lovati che blocca con sicurezza un bolide di Pepin. All'11' allungo dell'infaticabile Rosa a Tozzi, scatto da giaguaro di Humberto e fucilata in corsa: traversa! Al 18' il Siviglia insiste e nel corso di una mischia in area laziale si crea un incidente. Arza, per scorrettezza commessa ai danni di Lovati, viene espulso. Il Siviglia ha i nervi scossi ed appare ormai provato dal ritmo e dalla sicurezza della Lazio. La riprova si ha un minuto dopo. Nuovo rilancio e vertiginosa fuga di Chiricallo che Romero cerca di contrastare alla meglio. Non riuscendovi, il terzino sferra un pugno all'attaccante laziale. L'arbitro interviene decisamente e tempestivamente ed espelle lo spagnolo. I due consecutivi incidenti diffondono “elettricità” per tutto il campo. A terzino del Siviglia intanto è retrocesso Herrera, mentre la Lazo è ormai gran padrona del campo ed alla mezz'ora può cogliere il terzo frutto di questa sua commovente e clamorosa prestazione. È Chiricallo a realizzare il terzo gol infilando la rete di Busto con una staffilata violenta ed angolata scagliata in corsa a conclusione di un'impeccabile manovra del grande Rosa. L'ultimo quarto d'ora non provoca varianti al risultato. La Lazio bada a controllare il gioco onde evitare brutte sorprese. Il Siviglia dal canto suo sembra finalmente rassegnato e convinto che contro la fermezza, il commovente entusiasmo, la compattezza della Lazio non c’è più niente da fare.

Quando l'arbitro dà li segnale di chiusura dell'incontro, un boato si leva dallo stadio e, diciamo la verità, ne restiamo sbalorditi e commossi. Il pubblico paulistano esulta come se avesse vinto la sua squadra del cuore. I giocatori della Lazio sono costretti a trattenersi al centro del campo per ricevere le ovazioni della folla. Applausi, grida festose, esultanza collettiva. Uno spettacolo che non dimenticheremo facilmente.

Che dire ora della Lazio? Che dire della sua prova tutta fuoco, permeata di decisione e di coraggio, di volontà e di dedizione? Anche una selezione del rendimento individuale è per lo meno ingenerosa. Lovati è stato semplicemente imbattibile, mentre Molino e Lo Buono hanno aggiunto avvedutezza e dominio dei nervi alla loro conosciuta decisione ed al loro slancio. Una rivelazione il giovane Napoleoni che ha completamente bloccato il pericolosissimo Pepillo, mentre Pinardi, alle spalle di questi tre mastini, ha completato la cerniera con il risaputo vigore e la destrezza del giocatore di consumata classe. Infaticabili come al solito Zaglio (nettamente migliorato rispetto alla prima esibizione) e il sempre più bravo Carradori, che hanno sempre sorretto con giudiziosa lena e ritmo sostenuto sia i compagni della difesa che quelli dell'attacco. Il reparto di punta infine ha offerto la più grande e radiosa sorpresa. Uno scatenato Tozzi, come mai avevamo visto in Italia, è stato l'attrazione della partita ed ha mandato letteralmente in visibilio il suo pubblico di una volta. Il grande Humberto è stato del resto sostenuto sempre da un bravissimo Rosa, mentre Lucentini e Chiricallo, sebbene non sempre precisi, sono stati degli abilissimi collaboratori di Tozzi e Rosa in quasi tutte le veementi e rapide azioni offensive biancazzurre. Il Siviglia aveva impressionato contro il San Paolo ma oggi ha lasciato interdetti. La sua difesa è apparsa impacciata e piuttosto tendente al gioco pesante, mentre raramente i suoi temuti attaccanti tono riusciti a farsi largo tra le ferree maglie della difesa laziale. L'arbitro è stato sempre deciso e autoritario. E si deve a lui se la partita ha potuto raggiungere senza grossi imprevisti la sponda del novantesimo minuto.