Mercoledì 20 ottobre 1993 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Boavista 1-0

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Stagione

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20 ottobre 1993 - 2579 - Coppa UEFA 1993/94 - Sedicesimi di finale - Andata.

LAZIO: Marchegiani, Negro (55' Bergodi), Bacci, Di Mauro, Luzardi, Di Matteo, Fuser, Winter, Saurini, Marcolin (77' De Paola), Signori. A disp. Orsi, Bonomi, Sclosa. All. Zoff.

BOAVISTA: Alfredo, Paulo Sousa, Rui Bento, Nelo, Barny, Nogueira, Bobo, Marlon Brandão (84' Litos), Casaca (63' Sanchez), Tavares, Artur. A disp. Castro Jaoquim, Venancio, Jaime Alves. All. Manuel José.

Arbitro: Frost (Israele).

Marcatori: 74' Winter.

Note: serata fresca. Ammoniti Marcolin e Rui Bento. Angoli: 5-3 per la Lazio. In tribuna il CT Sacchi.

Spettatori: 34.250 con un incasso di £. 1.172.000.000.

Il biglietto in "Curva Nord" (celeste)
Dal Corriere dello Sport del 21 ottobre 1993
Il biglietto in "Tribuna Tevere" (grigio)
Signori in azione
Il biglietto in "Distinti Nord" (giallo)

Un gol nella fatica e nelle assenze. Un gol da difendere tra quindici giorni. Senza Favalli, Cravero, Doll, Casiraghi e pure Gascoigne, la Lazio fa venire in mente un vaso costoso sull'orlo di un tavolo da gioco. Deve comunque non spaccarsi, con questi operai superstiti subito lanciati in frenesia, forse più per racimolare certezze psicologiche che per sgualcire davvero il Boavista. Compito arduo, risolvibile solo fissando d'incanto equilibri tattici, tra quel 5 3 2 portoghese così capzioso, così camaleontico quando gli esterni Paulo Sousa e Nelo sprintano ad affiancare i centrocampisti, quando Marlon s'aggiunge quale improvviso punto di riferimento avanzato per Bobo e Artur. Ecco, raggruppati su trenta metri, attrezzati a variare continuamente una zona blindata dietro nei tre centrali (Rui Bento, Barny, Nogueira: agili al punto di non lasciare spazi tanto a Signori quanto a Saurini) i palleggiatori di Oporto attraversano il primo tempo concedendo giusto un quarto d'ora d'avvio alle sfuriate biancazzurre. E su corner tratteggiato da Signori, Winter incrocia debolmente, mentre subito dopo una percussione di Di Mauro, che Signori impreziosisce con il lampo smarcante verso Saurini, meriterebbe miglior fortuna. Invece Saurini mira sottomisura le mani protese di Alfredo, ed è come se all'improvviso evaporasse la speranza. Boavista in cattedra: l'orologeria portoghese, sradicata palla, gira attorno a Tavares regista arretrato e perno elettrico d'un flipper sempre acceso, che ammette solo tocchi di prima. In quale maniera trovare profondità, tranciando la siepe semovente? Abituato ai colpi dei solisti, il gruppo biancazzurro, che propone Di Matteo libero senza peccati a sostegno dei marcatori Negro e Luzardi spesso piantati dagli oppositori, manifesta l'impaccio centrocampistico di elementi abituati a pestare sulle idee altrui, inoltrando contrattacchi. Qua, invece, loro non abboccano: lasciano l'innocua iniziativa e piombano in pressing sul portatore di palla laziale. Emblematico il pericolo raggirante del 27': Nelo anticipa Fuser, vede scattare Bobo, che, profittando d'un fuorigioco organizzato malamente, lascia proseguire Artur in solitudine. Sugli spalti qualcuno chiude gli occhi, però la conclusione impossibile da sbagliare si frantuma sul palo sinistro di Marchegiani. Spaventata, sommersa da una qualificata organizzazione a tutto campo, la Lazio s'aggrappa agli scontri da brividi, salvo sfondare ancora un attimo quando Fuser (tackle favorevole su leziosità di Nogueira) carica il destro in diagonale fuori di pochi centimetri. Ora il Boavista alza e abbassa i ritmi, sembra contentarsi di controllare, di ricamare a piacimento, costringendo tra l'altro Di Matteo ad ammaccare Nelo, a chiudere ancora scorrettamente sull'imprendibile Artur, ad amplificarsi. E Negro, che prova a imitarlo in spaccata, si blocca e lascia incombenza a Bergodi al 10' della ripresa. Ma le rinunce portoghesi vengono punite in maniera rocambolesca: corner di Signori (30'), Winter quasi si accuccia e gira di testa, sulla linea smanaccia Nelo e per l'arbitro non serve il rigore. E gol così e Nelo evita la sacrosanta espulsione. Poi, dopo gli spaventi, la Lazio potrebbe addirittura raddoppiare con Signori. Comunque, ad Oporto, il Boavista non sfarfalleggerà più.

Fonte: La Repubblica