Mercoledì 23 settembre 2009 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Parma 1-2

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23 settembre 2009 - 3.342 - Campionato di Serie A 2009/10 - V giornata - ore 20.45

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Diakitè, Siviglia (35' Cribari), Kolarov, Dabo, Baronio (76' Meghni), Mauri, Matuzalem (46' Foggia), Cruz, Zarate. A disposizione: Allenatore: Ballardini.

PARMA: Mirante, Zaccardo, Dellafiore (69' Paci), A.Lucarelli, Castellini, Mariga, D.Zenoni, Dzemaili (77' Morrone), Galloppa, Bojinov, N.Amoruso (83' Paloschi). Allenatore: Guidolin.

Arbitro: Sig. Velotto (Grosseto) - Guardalinee Sigg. Ghiandai e Giordano - Quarto Uomo Sig. Pierpaoli.

Marcatori: 21' Bojinov, 42' Zarate (rig), 46' Amoruso (rig).

Note: serata calda, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Mauri, Dabo, Foggia. Espulso Kolarov al 45' per doppia ammonizione. Angoli: 2-1 per il Parma. Recuperi: 3' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 30.000 circa.

Il rigore di Mauro Zarate (Foto Lapresse)
Julio Cruz a terra (Foto Ap)
Amoruso festeggia dopo la rete (Foto Lapresse)
Mauro Matias Zarate in azione

A Parma sanno come far risorgere i giocatori, diciamo così, finiti un po' ai margini. Dopo Zaccardo, decisivo contro il Palermo tre giorni fa, ora tocca a Bojinov e Amoruso. Due all'esordio stagionale dal primo minuto, in campionato. Vittima della furia delle due punte gialloblù, una Lazio molto nervosa (espulso Kolarov alla fine del primo tempo) ed imprecisa in avanti, che non vince ormai da quattro partite, coppe comprese. Furia e migliore disposizione tattica, da parte degli gialloblù. Guidolin arriva all'Olimpico con un 3-5-2 apparentemente coperto, ma in realtà efficacissimo nel creare la superiorità numerica a centrocampo. Perché Mariga e Galloppa non danno spazio a Baronio e Matuzalem, e Dzemaili funge da trequartista atipico: in pratica un rinforzo in più sulla mediana. Senza rifornimenti, insomma, Zarate e Cruz non la vedono quasi mai.

Poi ci vuole un gol che arrivi da un disguido allenatori-giocatori-arbitro per sbloccare la partita: Baronio resta a terra dopo un contrasto e dalle panchine si sbracciano per far sì che la palla vada fuori. Macché, nessuno sente né Guidolin né Ballardini: Zenoni crossa per Bojinov (dimenticato dalla difesa laziale) e il piattone del bulgaro va sotto la traversa. Velotto chiude occhi e orecchie e convalida tutto. Dopo 38' di religioso silenzio, per protestare contro l'entrata in vigore, ormai prossima (da gennaio 2010), della Tessera del Tifoso, la Curva Nord ha cominciato a sostenere la Lazio. La protesta, annunciata ieri sulle radio locali dai gruppi ultras, sarebbe dovuta durare per tutto il primo tempo, ma con la squadra biancoceleste sotto di un gol, a sbloccare il tifo della curva sono stati i ripetuti cori della Tribuna Tevere contro il presidente, Claudio Lotito, fischiato poi da tutto la stadio. Cori di protesta anche da parte delle centinaia di tifosi del Parma, che hanno intonato cori contro il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e la sua iniziativa di introdurre la Tessera del Tifoso.

Torniamo alla gara: più grave la svista che porta l'arbitro a concedere il rigore del pari alla Lazio: Cruz, forse sfiorato da Mariga, crolla in area. Dal dischetto Zarate fa 1-1, ma la gioia è effimera. Altro giro, altro rigore; un po' più evidente, ma tutt'altro che solare. Sempre Bojinov nella zona delle operazioni, sgambettato da dietro da Kolarov al momento del tiro. Molta palla presa dal serbo nell'occasione, ma Velotto non ha dubbi: rigore e ammonizione (errore, chiara occasione da gol, era da rosso diretto). Il terzino della Lazio protesta e si becca il secondo giallo: espulso. Amoruso dal dischetto mette d'accordo tutti e riporta avanti i suoi, segnando un gol con l'undicesima maglia diversa in A. Un record, ovviamente. In superiorità numerica e in vantaggio 2-1, il Parma controlla agevolmente la partita da lì in avanti. Anzi, rischia anche di arrotondare. Amoruso prende il palo dopo 2' nella ripresa scherzando Cribari e calciando di sinistro, poi Muslera deve uscire alla disperata per chiudere sull'attaccante pugliese. Dall'altra parte poche idee, sprazzi di Zarate e lumicino calante per una Lazio che, zeppa di infortuni, deve far giocare sempre gli stessi, al contrario del Parma, ribaltato rispetto alla gara col Palermo. Gli emiliani non a caso chiudono petto in fuori, godendosi al momento la zona-Champions.

Per i biancazzurri è un inizio di crisi; Ballardini dovrà lavorare molto per uscirne con il minimo danno. Ballardini è deluso. Per la sconfitta e per l'episodio del primo gol che ha deciso la gara. "Da lì a poco è successo che è rimasto a terra un giocatore del Parma e noi abbiamo messo la palla fuori. Ricordo che qualche tempo è successo un episodio simile. Mi dispiace...e molto. I nostri giocatori, da Lichtsteiner a Dabo hanno sentito il loro allenatore urlare e chiedere di buttare la palla fuori. Ed è per questo che si sono fermati. La palla è partita dal centro ed è andata a destra, Bojinov aveva tutto il tempo per sentire le parole del suo tecnico. Tra l'altro il loro allenatore da quel momento in poi non ha più parlato, anche perché in passato aveva avuto da ridire per un episodio simile". La Lazio ha dato l'impressione di essere stanca. "Loro erano più brillanti e freschi di noi. Stavano meglio. Noi siamo un po' affaticati. Tutte queste partite ravvicinate ci pesano, ma dovremmo essere bravi a superare queste difficoltà, a cominciare da domenica". Zarate ha trovato il suo primo gol, ma così come tutta la squadra non ha brillato. "Zarate ha fatto un buon primo tempo. Ha cercato di fare movimento e creare spazi per i compagni. Nel secondo tempo ha cercato di creare qualcosa insieme ai compagni, ma non ci siamo riusciti". La Lazio continua a giocare in una situazione di grande emergenza. "Rispetto allo scorso anno la Lazio si ritrova senza tanti giocatori. E' una Lazio diversa, senza gli infortunati e senza i giocatori che sono partiti. Dobbiamo convivere con queste difficoltà".

Il terzino svizzero a fine partita è l'unico che si presenta ai microfoni dei giornalisti: "Stasera abbiamo fatto tanti errori, siamo stati lunghi e non c'era reattività per questo poi abbiamo preso gol. L'arbitro non c'entra, il primo gol è tutta colpa nostra abbiamo il pallone lo perdiamo senza motivo, e andiamo in svantaggio. Ora non possiamo cercare alibi, ci aspettavamo che il Parma si chiudesse. Non dobbiamo cercare scuse, la colpa non è del fatto che si gioca ogni tre giorni. Nelle ultime partite abbiamo ottenuto solo un pareggio, adesso dobbiamo assolutamente vincere con il Palermo. Dobbiamo lavorare e dobbiamo far vedere quello che valiamo veramente".

Fonte: Gazzetta dello Sport


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