Storia della società 1972/73

Da LazioWiki.

Antonio Sbardella, Umberto Lenzini e Tommaso Maestrelli

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La stagione 1972/73 per la Società Sportiva Lazio sembra una delle tante stagioni anonime dove la salvezza è il massimo dell'ambizione dopo l'anno di purgatorio vissuto tra i cadetti. Nessuno avrebbe mai immaginato, invece, che i biancazzurri si sarebbero giocati lo scudetto fino all'88' minuto della trentesima ed ultima giornata di campionato. La stagione inizia malissimo con una disastrosa partecipazione alla Coppa Italia, dove i biancazzurri subiscono sconfitte a ripetizione, anche dal Brindisi e dal Taranto avversari del girone. Tommaso Maestrelli rischia l'esonero più volte e per la sua successione si fa il nome di Manlio Scopigno. Prima dell'inizio del campionato Umberto Lenzini tiene un summit "segreto" in un noto ristorante ma alla fine decide di confermare il tecnico. La società non naviga tuttavia in buone acque finanziarie ma la metamorfosi della squadra, che lotta con le grandi, porta la gente a riempire lo stadio, dando linfa vitale alle casse sociali.

Intanto Antonio Sbardella, riconfermato direttore generale, spiana la strada al consigliere Riccardo Riva per acquisire la quota di maggioranza della società. La Lazio arriva terza dopo un campionato disputato alla grande. Lenzini rifiuta la cessione della società alla cordata che fa capo a Riva (che avrebbe pagato in cambiali con scadenza triennale l'acquisizione) ed esautora di fatto Sbardella, costretto alle dimissioni. Il Presidente riconferma inoltre Maestrelli e tutta la squadra, pronto per affrontare un nuovo campionato: il 1973/74.