Venerdì 19 agosto 1994 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Deportivo La Coruna 3-1
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19 agosto 1994 - Amichevole pre-campionato 1994/95
LAZIO: Marchegiani, Negro (86' Bergodi), Favalli (89' Nesta), Venturin (82' De Sio), Chamot, Cravero (46' Bacci), Rambaudi (53' Orsi), Fuser (46' Marcolin), Casiraghi (46' Boksic), Winter, Signori (77' Della Morte). A disp.: Adani. All. Zeman.
DEPORTIVO LA CORUNA: Canales (46' Liano), Paco (46' Voro), Villaroya (46' Nando), Ribera, Djukic, Donato, Lopez Rekarte, Aldana, (46' Alfredo), José Ramon, Fran, Manjarin (60' Pedro Riesco). All. Iglesias.
Arbitro: Nicchi.
Marcatori: 34' Signori, 41' Casiraghi, 56' Fran, 87' Marcolin (rig).
Note: espulsi Marchegiani al 53' e Nando all'87'.
Spettatori: 25.000.
Amichevole di grande prestigio all'Olimpico per la presentazione della squadra della nuova stagione. Dopo i fuochi d'artificio, i 26 calciatori della rosa vengono osannati dai 25 mila accorsi allo Stadio. Il Deportivo, vicecampione di Spagna, scende in campo privo di alcune stelle come Bebeto, Mauro Silva e Salinas. Lazio che gioca a sprazzi con momenti formidabili e qualche pausa piena d'incertezze. L'impronta del nuovo allenatore comincia così a delinearsi, con il pubblico che si stropiccia gli occhi soprattutto per i quindici minuti finali del primo tempo, dove i biancocelesti offrono spettacolo ed emozioni.
La prima rete è di Signori, che scatta in profondità sull'allungo di Cravero e, dopo un controllo perfetto, scarica il pallone nell'angolo. La Nord esplode per il suo beniamino indirizzando cori di scherno al C.T. Sacchi, che ha trattato molto male il cannoniere nel mondiale americano appena concluso. Il raddoppio giunge al 41' con Casiraghi che con un classico taglio di campo, da sinistra al centro, raccoglie un passaggio di Chamot e mette in rete.
Nella ripresa Marchegiani viene espulso per aver atterrato Fran lanciato a rete e tra i pali trova posto Orsi. Questi opera una respinta difettosa al 56', con Fran che ne approfitta per dimezzare lo svantaggio. A tre minuti dalla fine, Nando repinge con la mano una conclusione di Boksic e Marcolin non sbaglia l'evidente rigore concesso da Nicchi.
Al termine della partita Zeman si dichiara moderatamente soddisfatto e confessa alla stampa che la squadra deve ancora molto lavorare sotto il profilo della velocità.
► Il Messaggero titola: “Lazio, qualcosa che vale”. Il Deportivo La Coruna battuto per 3-1 al termine di un match combattuto anche per colpa di Boksic e c. La squadra ha mostrato pregi e difetti. In vantaggio per 2-0 con la coppia azzurra Signori-Casiraghi, si è trovata in difficoltà dopo l’espulsione di Marchegiani. Conti chiusi da Marcolin su rigore.
Signori e Casiraghi hanno segnato, raccogliendo applausi per loro e fischi per Sacchi. Il rito è stato consumato, ora si può andare avanti tranquilli. La Lazio si è presentata al suo pubblico con l'abito migliore. Di oggi, non di domani. Siamo all'inizio e per capire Zeman c'è bisogno di tempo. Una squadra a sprazzi, bellissima e incerta. Con il libro aperto per ripassare la lezione: come ci si chiude, quando si fa pressing, dove si punta. Ha vinto, in ogni caso, e contro una formazione fortissima, nonostante le assenze di Bebeto, Mauro Silva e Salinas, come il Deportivo La Coruña, numero 2 in Spagna. Il primo tempo ha offerto almeno un quarto d'ora spettacolare e le due reti laziali. Nella ripresa, subito in avvio, l'espulsione di Marchegiani, uscito male su Fran. Lazio ancora una volta in dieci, come a Saint Vincent. Prima sofferente, ed ecco il gol spagnolo, e poi trionfante con il rigore di Marcolin.
I gol. il primo, ci mancherebbe altro, è stato di Signori. Lancio di Cravero, bravo nel cercare la profondità, controllo e pallone nell'angolo. Tutto come una volta. Raddoppio di Casiraghi, con classico taglio di campo da sinistra al centro, appuntamento con Chamot che sapeva dove sarebbe finito il compagno. Orsi, appena entrato, ha respinto corto, Fran ha raccolto, segnando con la Lazio in dieci. A tre minuti dalla fine Nando ha respinto su Boksic con la mano. Rigore e realizzazione di Marcolin.
Sacchi. Era a Cortina, il cittì, ma anche dalle montagne (sai, l’eco…) avrà sentito i cori della Nord. Confidenzialmente, l’hanno chiamato Arrigo. Qui non l’amano e Signori (“questa è la tua patria”, hanno scritto e fatto sapere) c’entra ovviamente. Il giocatore farebbe bene a parlare e spiegare.
Signori. Protagonista assoluto, prima da ala, infine, come sembra ovvio, da centravanti. È nato per arare questo terreno tattico. Sempre applausi per lui, fischiasse o tirasse in porta. La gente laziale, che gli vuol bene e si sapeva, vuol fargli dimenticare amarezze americane ancora fresche. Il gol segnato al 34’ (lancio di Cravero) è una sintesi del calcio di Zeman e di quello di Signori. Parte da destra, controlla nel vuoto e mette a segno.
Nicchi. Si sentiva in ombra rispetto a Signori e al 25’ ha chiesto e ottenuto i riflettori. Ha pescato il portiere Canales in infrazione di passi e fischiato una punizione di seconda in area. Canales ha dato i numeri, Fran pure e Nicchi li ha ammoniti. Gli spagnoli si saranno chiesti chi lo avesse mandato.
Marchegiani. Esce in ritardo e commette fallo su Fran lanciato (non pericolosamente) a sinistra. Espulso, e stavolta c’è poco da dire. Esce Rambaudi, entra Orsi.
Espulsioni. Chamot a Saint Vincent, Marchegiani ieri. Troppe. Ma il gioco non c’entra: la colpa è dei giocatori. A Saint Vincent avevano sbagliato tutti i difensori, ieri soltanto uno. Marchegiani non si deve far prendere dalla frenesia di uscire: è bravo e lo sa pure Zeman.
L’attacco. Reparto esplosivo. Rambaudi, come Signori, Chamot e Venturin, che non è un ex di Zeman ma capisce al volo, Rambaudi, si diceva, va che è un piacere. Di Signori si è scritto e si sa. Casiraghi è partito al centro ed è ben presto finito a sinistra. Non ha piedi e passo per fare il centravanti arretrato. Partendo dai lati, può correre, sbizzarrirsi, trovare lo spazio e il gol. Come gli è capitato al 41’. Poi al suo posto si è visto Boksic. Gli attaccanti, intesi come reparto, devono imparare a coprire, tenendo la squadra corta.
Il centrocampo. Venturin già sa, Winter saprà, Fuser fatica: tiene troppo la palla e il campo è sempre piccolo per lui.
La difesa. I quattro in linea hanno dato l’impressione di faticare. Prima di gettarsi in avanti, di uscire si dice in gergo zemaniano, si guardano, studiano, ci pensano. Si vede che non ancora in un periodo dedicato allo studio.
► Il Tempo titola: “Lazio di bene in meglio”. Nel debutto stagionale all’Olimpico, i biancocelesti domano la resistenza del Deportivo. Signori e Casiraghi a segno nel primo tempo. Nel finale rigore di Marcolin. Grande spettacolo degli uomini di Zeman nei quarantacinque minuti iniziali. Nella ripresa espulso Marchegiani per fallo su Nando lanciato a rete. Anche in dieci, però, la squadra resisteva al forcing degli spagnoli, che accorciavano le distanze con Alfredo. Eccellente prova di Chamot, bene anche Cravero e Venturin.
Mezz'ora. La Lazio ci ha messo a capire in quale campo stesse giocando, contro quale avversario e, soprattutto, agli ordini di quale allenatore: poi, d'improvviso, tutto e apparso più chiaro, Signori ha aggiustato il mirino, Casiraghi l'ha emulato e il Deportivo La Coruña non ha fatto più paura alcuna. È finito bene, dunque, l'esordio romano della nuova Lazio, quella che negli auspici dei tifosi dovrà volare tanto alto da meritare addirittura lo scudetto. E se il buongiorno si vede dal mattino, l'incontro di ieri sera (ma soprattutto il 2-0 del primo tempo: nella ripresa l'espulsione di Marchegiani e le tante sostituzioni hanno falsato il senso dell'incontro) lascia pensare che le soddisfazioni che i sostenitori biancocelesti potranno togliersi nel corso della stagione saranno molte: Zeman, del resto, è grande e Signori è il suo profeta. Perché dovrebbe essere vietato sognare ad occhi aperti?
Di fronte, oltretutto, ieri sera i laziali avevano i vicecampioni di Spagna, mica pizza e fichi: e pur privo di Bebeto (In vacanza non autorizzata in Brasile. forse preludio di rottura) e Mauro Silva (impegni pubblicitari), il Deportivo ha favorevolmente impressionato la platea, almeno fin quando la Lato non ha acceso il turbo. Ben disposti in campo dall'anziano Iglesias, gli spagnoli hanno dimostrato tutta la loro perizia tecnico-tattica per la prima mezz'ora del primo tempo, mai impensierendo seriamente Marchegiani, ma tenendo II campo con bella disinvoltura. La difesa a cinque a zona - tre centrali e due laterali, con l'ottimo Djuklc, quello che sbagliando il rigore all'ultimo minuto dell'ultima partita del campionato dello scorso anno ha regalato il titolo al Barcellona, ad orchestrare il reparto - ha spesso imbrigliato le confuse Iniziative di Rambaudi, a destra, Casiraghi, nel mezzo, e Signori, a sinistra. Tanto che Zeman dopo venti minuti ha cambiato la posizione dei due azzurri, con risultati quasi immediati. Nella ripresa ha invece inserito Boksic, lasciando negli spogliatoi Casiraghi: il tridente delle meraviglie, dunque, non ha avuto ancora la vetrina più attesa. Rambaudi e poi uscito a far spazio a Orsi, mentre Signori s’è arreso al 20'.
In centrocampo positiva e stata la prova del lucidissimo Venturin, in posizione centrale a surrogare l'acciaccato Di Matteo, pregevoli gli apporti di Winter a sinistra e Fuser dall'altra parte: dietro monumentale Chamot apprezzabile I’impegno di Negro a destra e Favalli a sinistra, bravo Cravero tanto da meritarsi nuove chances: che sia lui ad affiancare l'argentino all'esordio?
Del primo tempo di ieri sera vanno raccontate la punizione a due in area sancita dal troppo pignolo Nicchi e battuta sulla barriera da Signori (dopo tre minuti di proteste e due ammoniti) e le due reti: al 35' Rambaudi ha scippato il pallone in pressing, Cravero e stato lesto ad appoggiarlo a Signori, che aveva tra sé e la porta un solo avversario. Persino troppo facili il dribbling e la battuta sul portiere in uscita. Ai 41' il raddoppio: stavolta è stato Chamot a rubare la palla agli avversari, a scendere con imponenza e a servire Casiraghi che, come da lezione, aveva opportunamente tagliato la difesa. Secco il dribbling sul portiere, naturale il 2-0.
Nella ripresa l'espulsione di Marchegiani dopo dieci minuti (il portiere fuori area ha steso Nando che lo stava saltando) ha fatto saltare un po' tutto, soprattutto perché sulla relativa punizione di Donato, Alfredo ha ripreso la respinta corta di Orsi e l'ha battuto, neanche trenta secondi dopo il suo ingresso in campo. E sul 2-1 il Deportivo s’è rinfrancato, ha sciorinato gioco più efficace di quello del primo tempo e solo la bravura di Orsi ha impedito Il pareggio. Nel finale, il 3-1: è stato Marcolin a trasformare l'ineccepibile rigore decretato per parata di Nando (poi espulso) sulla linea dopo il tiro al volo di Boksic.
► La Stampa titola “Signori-Casiraghi in coppia è meglio - La Lazio convince col Deportivo (3-1)”
Roma - Se non è Laziolandia, ci manca poco. Il Deportivo La Coruña affonda, fa una pessima figura. In 45' minuti la Lazio passa due volte, con Signori e Casiraghi, e soprattutto domina con un grande pressing e voglia di vincere. Zeman non ha di che lamentarsi. La ripresa conta poco: squadra cambiata, biancazzurri in dieci per l'espulsione di Marchegiani e il risultato finale, 3-1 (rigore di Marcolin), ai tifosi biancazzurri va benissimo.
In avvio si rivede subito Signori. Boksic e Di Matteo partono in panchina, Zeman non scopre le carte sui due punti interrogativi, in attacco e in difesa, della sua Lazio. Rambaudi e Cravero hanno l'occasione per dimostrare il loro valore, per cercare di convincere il tecnico a rimescolare una squadra che sembra già disegnata. Marchegiani in porta, Chamot-Di Matteo centrali mentre Negro e Favalli coprono le fasce. Poi Fuser, Winter e Venturin a centrocampo con Boksic, Casiraghi e Signori a completare il 4-3-3.
Davanti a 30 mila tifosi la Lazio parte subito in pressing, gli ospiti si barricano a centrocampo mentre la curva Nord intona quello che sarà il pesante tormentone dell'anno: dedicato a Sacchi. La Lazio spinge e rischia in contropiede: Chamot ringrazia, con un paio di interventi conquista il cuore della Nord. Non sono un avversario facile gli spagnoli, secondi nel loro campionato, eppure la Lazio funziona. Con un continuo pressing macina gli avversari, Venturin recupera palloni su palloni, il centrocampo spinge di forza gli attaccanti verso il gol. Ci prova anche l'arbitro Nicchi: punizione quasi dal dischetto per i «ritardi» del portiere Canales. Se la botta di Signori si spegne sul muro degli ospiti, il goleador recupera con gli interessi al 35': entra come una saetta in area e batte Canales. Cinque minuti e uno splendido affondo di Chamot consegna a Casiraghi la palla del raddoppio. Gol impeccabile e non è finita perché Signori e ancora Casiraghi sbagliano il possibile tris.
Nella ripresa in campo Boksic, ma è Nicchi che rilancia la partita con l'espulsione di Marchegiani (scontro in uscita con Mahjarin). Lazio in 10, Orsi subisce il gol di Alfredo. Soffre la Lazio, Orsi si riscatta con un paio di parate e il rigore di Marcolin fissa il risultato sul 3-1.