Domenica 16 maggio 1971 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-L.R.Vicenza 0-1

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16 maggio 1971 - 1683 - Campionato di Serie A 1970/71 - XIX giornata - calcio d'inizio ore 16.00

LAZIO: Di Vincenzo, Wilson, Legnaro, Governato, Polentes ( 62' Morrone), Marchesi, Massa, Mazzola (II), Chinaglia, Tomy, Fortunato. A disp. Moriggi. All. Lorenzo.

L.R. VICENZA Bardin, Cisco, Volpato, Scala, Santin, Calosi, Damiani, Cinesinho (65' Faloppa), Maraschi, Fontana, Ciccolo. A disp. Pianta. All. Puricelli.

Arbitro: Carminati (Milano).

Marcatori: 4' Cinesinho.

Note: cielo sereno, giornata calda; terreno in ottime condizioni. Calci d'angolo: 9-1 per la Lazio. Sorteggio antidoping negativo. Infortunio a Polentes che viene sostituito da Morrone.

Spettatori: circa 40 mila per un incasso di £. 19.227.700.

A 180 minuti dal termine del campionato, otto squadre battagliano ancora per evitare la retrocessione nella serie cadetta. Se il Catania è già matematicamente retrocesso la domenica precedente, Torino (25 punti), Varese, Verona e Foggia (24 punti), Fiorentina e Vicenza (23 punti), Sampdoria (22 punti) e Lazio (21 punti) si appellano alle ultime energie per salvarsi. E' una domenica da batticuore, di quelle che si vivono con la classifica in mano e la radiolina all'orecchio. La Lazio non ha alternative: deve battere il Vicenza, che raggiungerebbe in classifica, e sperare negli altri risultati delle dirette concorrenti.

Lorenzo propone, come logica vuole, una squadra d'attacco, rispolverando Mario Tomy al fianco di Chinaglia. Puricelli non muta assetto al suo undici schierando in avanti le tre punte, il giovane Damiani e gli esperti Maraschi e Ciccolo. Non passano neppure 4 minuti e gli ospiti passano in vantaggio. Polentes commette fallo su Maraschi una decina di metri al di fuori dell'area. Cinesinho, uno specialista dei calci piazzati, con un tiro carico di effetto aggira la barriera e lascia di stucco un immobile Di Vincenzo. Non poteva esserci un inizio peggiore e Lazio subisce il trauma dello svantaggio per una decina di minuti.

Poi, guidata dal vecchio Governato e da un generoso Fortunato, la compagine biancoceleste sembra scuotersi dal torpore. Bardin è severamente impegnato da una conclusione dell'ala sinistra e quindi Tomy centra la traversa con un gran tiro. Ancora Vicenza all'angolo con due opportunità per Chinaglia che spreca prima di testa e poi di piede. Il pubblico si indispettisce e comincia a fischiare la squadra. Massa, Mazzola e lo stesso Chinaglia appaiono svagati, quasi incuranti della posta in gioco. Le proteste sembrano scuotere la squadra che costruisce altre azioni favorevoli ma gli errori di mira continuano e il Vicenza non sta a guardare pungendo in contropiede con il velocissimo Damiani.

Negli spogliatoi Lorenzo ordina di cambiare le maglie e la squadra torna in campo con le casacche azzurre al posto di quelle bianche. Ci si augura che la scaramanzia possa dare una mano, ma purtroppo poco cambia nella seconda frazione di gioco. I biancorossi si rendono pericolosi con Scala che impegna severamente Di Vincenzo al 48' e con Fontana che per poco, in mischia, non raddoppia. Prova Wilson a cambiare l'inerzia della partita con due conclusioni sventate con bravura da Bardin. Al quarto d'ora vi è una bella triangolazione Governato-Fortunato-Chinaglia sventata all'ultimo istante dalla retroguardia ospite. Entra Morrone in campo al posto dell'infortunato Polentes, ma anche il "Gaucho" viene meno alle attese.

Nell'ultima mezz'ora non accade più nulla e la partita si trascina melanconicamente sino al fischio di chiusura di Carminati. Il pareggio casalingo della Fiorentina con i neocampioni dell'Inter e la vittoria della Sampdoria con il Varese, condannano matematicamente la Lazio alla Serie B. E' la terza volta nella sua storia che il club biancoceleste conosce questo amarissimo verdetto. Antonio Ghirelli, direttore del Corriere dello Sport, scrive in chiusura di commento alla partita quali sono a parer suo i punti-chiave affinché la gloriosa Società debba puntare per la sua resurrezione. "Allargamento del consiglio direttivo, potenziamento, anzi creazione delle strutture sociali, INESISTENTI, chiarimento coraggioso e netto tra presidente e allenatore, sacrificio dei due migliori giocatori in cambio di elementi validi per un campionato di eccellenza in serie B e di tanti milioni quanti sono necessari per assicurare il futuro della Lazio".





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