Domenica 27 novembre 1966 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Lecco 0-2

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27 novembre 1966 - Coppa Italia, stadio Flaminio, ore 14:30.

LAZIO: Cei, Zanetti, Castelletti, Carosi, Pagni, Dotti, Morrone, Bagatti (82' Burlando), Sassaroli, Marchesi, D’Amato. All. Neri.

LECCO: Meraviglia, Tettamanti, Bravi, Schiavo, Pasinato, Malatrasi, Incerti, Ferrari, Clerici (73' Sacchi), Angelillo, Bonfanti. All. Piccioli.

Arbitro: Palazzo (Palermo).

Marcatori: 35’ Incerti, 40' Clerici.

Note: giornata di sole, temperatura primaverile; terreno in ottime condizioni. La Lazio scende in campo con una maglia bianca con banda trasversale azzurra e pantaloncini azzurri. A 8 minuti dal termine in uno scontro fortuito con Zanetti, Incerti subisce un grave infortunio (sospetta frattura della tibia sinistra). Rimane a bordo campo per parecchi minuti (non si trovava una barella) e poi un'ora nello scantinato dello stadio in attesa di un'ambulanza, che al suo arrivo ha trasportato il calciatore al Policlinico.

Spettatori: 10.000 circa con 7.900 paganti per un incasso di £. 5.400.000.

" Lazio a picco tifosi furiosi " titola il Corriere dello Sport all'indomani della sconfitta interna con il Lecco che costa l'eliminazione dalla Coppa Italia.

Svogliati, privi di gioco, con un attacco addirittura a quattro punte che non fanno altro che intralciarsi, un centrocampo lento e privo di fantasia e una difesa balbettante, i biancocelesti disputano una partita pessima e il punteggio finale è sin troppo benevolo nei loro confronti. Dopo un tentativo al quarto d'ora di Sassaroli con palla a fil di palo, i lariani assumono il comando delle operazioni. Al 18' un pallone calciato dalla bandierina da Bonfanti viene deviato da Castelletti verso la propria porta e Cei respinge quando la sfera sembra aver passato la linea. Al 26' un colpo di testa di Clerici sfiora il montante. Otto minuti dopo arriva il vantaggio degli ospiti: Pasinato, vinto un contrasto con Sassaroli, triangola con Schiavo e vola sulla fascia laterale crossando al centro dove il solitario Incerti con un tocco vellutato supera Cei. Trascorrono cinque minuti e arriva il bis. Clerici lasciato solo dal suo controllore Pagni addomestica un lancio di Bonfanti e mette alle spalle di Cei. A inizio ripresa si tenta una reazione, ma non si va oltre una sterile supremazia territoriale. Solo al 59' D'Amato riesce a incunearsi nella difesa lombarda ma viene preceduto da Meraviglia. Il Lecco non correrà più alcun pericolo sino al termine, anzi in più di una circostanza le sue punte sfiorano la terza segnatura. Ci vuole un ottimo Cei, uno dei pochi a salvarsi con Carosi, affinché il risultato non assuma dimensioni più mortificanti. Al triplice fischio di chiusura i 10.000 del Flaminio ricoprono d'insulti giocatori e allenatore e un drappello di tifosi si accalca presto fuori dagli spogliatoi per contestare. Si raccolgono poi gli sfoghi di Neri e Lenzini. L'allenatore dichiara: "La Lazio è tutta da ricostruire, occorre cambiare impostazione e la mentalità dei giocatori." Il Commissario straordinario è distrutto e commenta: "Non so più a che Santo votarmi, sono deluso, avvilito, amareggiato, soprattutto dinanzi a certi spettacoli. Ho fatto tanti sacrifici per la Lazio, ma adesso non me la sento più di andare avanti, anche perché manca l'incentivo per continuare a battersi."