Domenica 28 aprile 1985 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi - Verona-Lazio 1-0

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28 aprile 1985 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1984/85 - XXVII giornata

VERONA: Garella, Ferroni I (70' Bruni), Marangon I, Tricella, Fontolan, Briegel, Fanna, Volpati, Galderisi, (89' Turchetta), Di Gennaro, Larsen-Elkjaer. A disp. Spuri, Marangon II, Donà. All. Bagnoli.

LAZIO: Orsi, Filisetti, Podavini, Spinozzi, Storgato, Manfredonia, Fonte, Torrisi, Giordano, Laudrup (52' G.Marini), Garlini (88' Toti). A disp. Cacciatori, Vianello, Vinazzani. All. Oddi. D.T. Lovati.

Arbitro: Casarin (Milano).

Marcatori: 78' Fanna.

Note: al 23' Galderisi si fa parare un rigore da Orsi. Esordio in serie A per Alessandro Toti classe 1966.

Spettatori: 38.000 circa di cui 18.945 paganti.

Il biglietto della partita
L'esordio di Alessandro Toti in un articolo di stampa
La schedina del Totocalcio
Podavini cerca di fermare Fanna
La rete di Fanna

Va tutto bene al Verona che a tre giornate dalla fine vede vicinissimo il suo primo scudetto. Infatti le inseguitrici inciampano: la Sampdoria perde ad Avellino (2 a 1) con un'autorete di Renica, il Torino non sfonda a Como confermando l'impermeabilità casalinga dei lariani, la Juventus le prende clamorosamente in casa dalla Fiorentina (1 a 2) e solo l'Inter non può esimersi dal battere la derelitta Cremonese e portarsi così al terzo posto in classifica a 34 punti con i doriani. I gialloblù battono invece la Lazio col minimo scarto, dopo aver sbagliato un rigore e solo grazie a un gol di Fanna nel finale. Oddi esclude Batista, Vianello e D'Amico (in polemica con il mondo intero) e per tamponare la difesa colabrodo si affida all'esperienza di Manfredonia, chiamato a dare il suo notevole contributo di classe, e dell'ex gialloblu dell'epoca Garonzi, Spinozzi. In attacco i biancocelesti giocano con lo spregiudicato tridente Laudrup-Giordano-Garlini. Bagnoli recupera Briegel e Fontolan e, di conseguenza, Bruni e Donà riprendono il loro posto in panchina. Parte a razzo la Lazio, in completa tenuta bianca. Dopo pochi secondi dal fischio iniziale, Manfredonia scende sulla corsia di sinistra e lancia Laudrup, il talento danese crossa alla perfezione in area per Giordano che spara al volo ma gli risponde da campione Garella, già protagonista assoluto nel turno precedente a San Siro. Il Verona si riprende, conquista il centrocampo, ma non punge. Al minuto 21, capolavoro di Giordano che mette Garlini in condizione di fare semplicemente gol, ma l'attaccante biancoceleste spara alle stelle, direzione Porta Nuova.

Bagnoli si arrabbia, urla e manda tutti al diavolo. Ed ecco la reazione dei suoi giocatori solo 2 minuti dopo: Fanna prende la palla, fa fuori come birilli i difensori ospiti e Orsi, disperatamente, lo stende in area. Casarin sancisce il calcio di rigore. Senza alcuna remora va sul dischetto Galderisi che deve esorcizzare l'episodio analogo di 15 giorni fa contro il Torino. Rincorsa, tiro…ma Orsi respinge con i piedi e salva. Poi, gasato dalla parata, risponde da campione prima ad Elkjaer e poi a Galderisi che cerca disperatamente di farsi perdonare. Ma il primo tempo finisce come era iniziato: Verona frastornato e inconcludente, Lazio assolutamente in partita.

Nella ripresa, gli ospiti se la giocano sempre, ma Garella non corre grandi pericoli mentre il Verona vede frustrati tutti i suoi tentativi grazie alla grande prestazione di Orsi, autentico padrone della sua area di rigore. Oddi inserisce il giovane Marini per Laudrup per far uscire la difesa di Bagnoli, piuttosto bloccata, e lui di rimando toglie Ferroni (70' minuto) facendo entrare Bruni. Volpati arretra di 20 passi in zona Garlini e Bruni si insedia nella corsia di destra per aumentare la spinta. Fanna, il gialloblu più ispirato, si libera così da ogni responsabilità tattica e gira minaccioso. Quello che viene definita “duttilità tattica”, è l'arma segreta della squadra di Bagnoli e la prigione (o blocco mentale) di gran parte degli allenatori attualmente in circolazione. Questo è il premio. Al minuto 78 out lungo di Elkjaer, saltano contemporaneamente Briegel e Marangon ma la difesa biancoceleste respinge fuori area. Ci arriva subito Fanna che fa fuori uno, due difensori avversari con uno slalom perfetto e spara un diagonale in mezzo alle numerose gambe che intasano l'area che va ad infilarsi dove Orsi non può arrivarci.

La Lazio non riesce a reagire e pochi minuti dopo il terzino Podavini viene espulso per somma di ammonizioni. La sua uscita dal terreno di gioco, a testa bassa, è l'emblema di tutta l'assurda stagione agonistica biancoceleste e il mesto saluto alla serie A.