Domenica 3 settembre 1933 - Pisa, campo del Littorio - Pisa-Lazio 2-1

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3 settembre 1933 - Amichevole

PISA: Ciabatti, Corsini, Tognotti, Pardini, Benti, D’Aquino, Duè, Lombardo, Volk, Fasanelli, Sbrana.

LAZIO: Sclavi, Bertagni, Del Debbio, Rizzetti (Pepe), Salatin (Tonali), Serafini, Guarisi, Montanari (Fantoni (III)), Battioni, Gabriotti, Buscaglia. All. Sturmer.

Marcatori: 23’ Volk, 62’ Fasanelli, 65’ Serafini (rig).

Note: il tabellino de La Gazzetta dello Sport riporta nella formazione della Lazio Fantoni II (anziché Montanari) e Bedosti (anziché Gabriotti).

Una parata di Sclavi su tiro del pisano Fasanelli

Su Il Littoriale Gugliemo Tornabuoni scrive: Manovrando in profondità, i nero azzurri pisani riescono a battere la granitica difesa laziale. Il Pisa fin dall’inizio è riuscito ad assumere le redini dell'incontro di fronte ad avversari di rango superiore, ha tenuto poi il campo con autorità e si è imposto con notevole sicurezza. Nonostante la squadra fosse ancora a corto di preparazione, è riuscita a trovare la giusta quadratura e conta di migliorare l’intesa fra le linee ed a sveltire le proprie azioni. Nel primo tempo il gioco è stato molto veloce e le azioni si susseguivano sui due fronti con estrema rapidità. Ma mentre la Lazio, pur arrivando con una certa facilità sotto la porta di Ciabatti, si perdeva in inutili palleggi, il Pisa conferiva ad ogni azione maggiore pericolosità. Volk era l’artefice di questo gioco, il biondo centravanti ha disputato una grande partita tenendo il campo da vero dominatore; ha in parte perso lo scatto, ma non si perde mai in inutili palleggi a centro campo, si piazza tra i due terzini nella posizione più avanzata possibile e costituisce un pericolo permanente per il portiere avversario mettendosi in luce oltre che per le sue qualità di stoccatore anche per il suo gioco semplice e lineare, appoggia immediatamente la palla sull’ala al momento in miglior posizione; si aggiunga inoltre la sua naturale prestanza fisica che gli consente spesso di avere la meglio sui difensori, e poi era stimolato dal ritrovare il suo tradizionale avversario per cui c’è voluta la grande giornata di Sclavi per ridurre al minimo le reti del fiumano. Il Pisa ha tenuto costantemente la formazione a «W»: Lombardo e Fasanelli hanno lanciato a più riprese Duè e Sbrana verso la rete laziale; Lombardo ha manovrato in modo ammirevole, dal suo piede sono partiti i passaggi più tempestivi e pericolosi per la rete avversaria. Bene anche la seconda linea dove Benti ha tenuto benissimo il centro e D’Aquino e Pardini, seppure con qualche discontinuità, hanno confermato la loro classe; la difesa ha giocato più con potenza e decisione che con senso tattico ed ha necessità di lavorare perché Tognotti, Corsini e Ciabatti riescano a trovare l’intesa di cui ancora mancano, ma specialmente Corsini ha colpito con sicurezza un’infinità di palle, dominando. La Lazio ha dimostrato di non gradire quest’incontro, evidentemente lo considerava più facile ed agevole di quanto s’è dimostrato in realtà. Tuttavia i laziali hanno accettato la battaglia e, soprattutto in difesa, si sono comportati molto bene. La difesa, pur non essendo così centrata come sul finire dello scorso campionato, ha conservato la sua caratteristica potenza e decisione nel combattere. Questo trio quando avrà raggiunto la piena forma, visto che oggi il solo Sclavi è apparso sicurissimo nella presa e fulmineo nello scatto, darà del filo da torcere a qualsiasi prima fila. In mediana si sono avvicendati al centro Salatin e Tonali, dei due il secondo ha dimostrato di essere più combattivo e continuo, mentre Salatin ha dimostrato di avere mestiere ed ottimo senso di posizione, ma di essere troppo statico e di avere poco mordente, ma è senz’altro da rivedere. La prima linea ha risentito molto dell’assenza di De Maria, per cui è sembrata poco equilibrata; nel trio centrale si sono avvicendati Battioni, Montanari, Gabriotti e Fantoni III, ma solo quest’ultimo ha fatto vedere qualcosa di buono, il centrattacco non è certo risolto con l’innesto di Battioni, il migliore della prima linea è risultato l’agile e guizzante «Filò», un giocatore che fa quel che vuole con la palla, ma che s’attarda troppo nel concludere. Inizialmente il Pisa ha dominato e solo la grande abilità e la prontezza di Sclavi hanno impedito una più consistente marcatura; al 23’ Lombardo ha conquistato una palla a centrocampo ha avanzato e poi ha servito con precisione Volk che, dopo aver scartato Bertagni, ha segnato con un tiro potente da pochi metri; la Lazio reagiva marcando un buon periodo di superiorità, ma la sua pressione risultava infruttuosa per l’indecisione soprattutto del trio centrale quindi si andava all’intervallo sull'1-0. Nella ripresa al 62’ Duè da posizione arretrata lanciava un lungo spiovente per Volk che cercava come nella prima marcatura di superare Bertagni, ma poi, accortosi di avere Fasanelli libero, gli allungava il pallone e l’interno sinistro infilava Sclavi con un tiro al volo a mezz’altezza. Subito dopo la Lazio otteneva un calcio di rigore per un fallo di mano di un difensore nerazzurro, che veniva trasformato da Serafini. Ha assistito un pubblico numeroso ed entusiasta. In tribuna d’onore oltre al cav. Biscioni, presidente del Pisa, c’erano S.E. Buffarini Guidi, il prefetto marchese Dentice D’Accadia, il segretario federale ing. Cupello ed il podestà comandante Rozza.