Domenica 7 marzo 1993 - Parma, stadio Ennio Tardini - Parma-Lazio 2-1

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7 marzo 1993 - 2555 - Campionato di Serie A 1992/93 - XXII giornata - calcio d'inizio ore 15.00

PARMA: Ballotta, Benarrivo, A.Di Chiara (60' G.Pin), Minotti, Apolloni, Grun, Melli, Zoratto, Osio, Cuoghi, Asprilla (82' Pizzi). A disp.: Ferrari, Matrecano, Pulga. All. Scala.

LAZIO: Orsi, Corino, Favalli, Bacci, Luzardi, Cravero, Fuser, Doll, Riedle (80' Marcolin), Winter, Signori. A disp.: Fiori, Gregucci, Sclosa, Neri. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Cinciripini (Ascoli Piceno).

Marcatori: 15' Melli, 75' Melli, 87' Cravero.

Note: espulso Luzardi al 25' s.t. Ammoniti: Riedle, Grun, Corino. Antidoping: G.Pin, Cuoghi, Corino, Winter. Calci d'angolo: 6-4.

Spettatori: paganti 3.959 per un incasso di lire 130.220.000, abbonati 19.651 per una quota di lire 735.053.000.

Fasi della gara
Una fase della gara
Fasi della gara

A dispetto delle tossine accumulate nel mercoledì di Praga, il Parma produce subito football con accelerazioni insopportabili per questa Lazio sempre friabile dietro, sempre abitata da troppi torpori iniziali. Certo, stavolta decide soprattutto l'impresentabile marcatura Corino-Melli che, presente Arrigo Sacchi, rilancia lo scattista emiliano, autore di una doppietta in 90' di grandi giocate e comprensivi perfino di un rigore sperperato. Poi, quasi non bastasse quell'elettrico terminale a impreziosire l'avanzata collettiva cui sovrintende Grun, ci si mette pure l'arbitro Cinciripini, bizzarro interprete del regolamento in alcuni episodi senza possibilità di equivoco, ma "rovesciati" al punto di azzerare l'eventuale rimonta biancoazzurra. Ciò capita quando l'attendismo degli oppositori assemblati da Zoff è già stato punito. Quando la Lazio, scavalcati 20 minuti di spaventi, di girandole, di tiro a segno verso Orsi, propone un centrocampo più logico, attivando Doll oltre gli sbarramenti Cuoghi-Zoratto, quale supporto di Riedle. Prima, però, il duo Asprilla-Osio ha preannunciato l'incombente vantaggio, imitato subito dopo da Di Chiara-Zoratto. Ci vuole Alessandro Melli, che comincia a procacciarsi sul fondo, quasi all'altezza del corner, la punizione apripista. Corino, portato a spasso, lo butta giù. Batte Osio, Minotti allunga di testa e ancora Melli, spalle girate alla porta, pianta dentro l' 1-0. Quasi appagato, il Parma cede l'iniziativa e pretende di amministrare l'acquisito senza danni, salvo vagheggiare rovesciamenti contropiedistici negli spazi spalancati. Previsioni sballate, perché gestendo palla perfino Bacci trova la maniera di tagliare fuori Osio e attivare Signori, in occasionale posizione d'ala destra. Così, Apolloni, in mezzo all'area, respinge corto la centrata: pallone che si impenna e, mentre sta scendendo, Riedle viene vistosamente spostato dal suo controllore. Scorrettezza che dovrebbe indurre Cinciripini ad assegnare il penalty: invece reclamano a vuoto i laziali, contemplando comunque successivamente lo sfaccendato Favalli da mina vagante. Incursione esterna inutile: il terzino svirgola. Poi Signori, sugli sviluppi successivi alla percussione Bacci, non sa sfruttare quanto Apolloni in affanno gli recapita: dribbling esatto ma conclusione debole, senza angolazione. Tocca dunque al Parma ripristinare schemi di possesso e inalberare l'incontenibile Grun. Osio cambia marcia e combina con la sovrapposizione Benarrivo, fiondato nel corridoio spalancato. Va Benarrivo, col destino nel cognome: scavalca Orsi e vede premiato quel gesto atletico con l'inesistente rigore. Invano il portiere segnala la propria innocenza. Il pompiere Cinciripini resta irremovibile, anche se dagli 11 metri Melli sproposita alto. Nessun problema. Di lì a poco, anzi appena dopo una provvidenziale respinta di Orsi su botta Cuoghi, lo sbadato rigorista si fa perdonare, lanciando Asprilla all'arrembaggio. Si fa perdonare anche perché l'arbitro sventola cartellino rosso all'attenzione di Luzardi. In inferiorità numerica, la Lazio consente a Cuoghi di tratteggiare la sventagliata devastante per Melli, che azzecca il diagonale imparabile della sicurezza. Serve a nulla, quindi, l'incornata gol di Cravero su calcio piazzato di Fuser, accordato chissà perché quando Cuoghi "stoppa" esemplarmente Doll. E collocato a due punti dalla Lazio, il Parma pregusta di rientrare in zona Uefa.

Fonte: Corriere della Sera