Marchegiani Luca

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Luca Marchegiani
Foto Getty Images

Portiere, nato ad Ancona il 22 febbraio 1966.

Inizia la carriera nelle giovanili dello Jesi, e qui esordisce in serie C2 nel 1986. Nel 1987 viene ceduto al Brescia dove gioca una gara in Serie B e nel 1988 approda al Torino dove nel suo primo campionato nella massima serie, disputa 17 gare. Con i granata rimane fino al 1993, anno in cui vince la Coppa Italia. Esordisce in Nazionale nel 1992 e gioca 3 gare ai mondiali negli Stati Uniti nel 1994. Viene acquistato nell'estate 1993 dalla Lazio, dopo un anno di corteggiamento da parte del presidente Sergio Cragnotti, grande estimatore del giocatore. Si fa amare immediatamente dal pubblico biancoceleste per un rigore parato al romanista Giannini durante il derby nella stagione 1993/94, vinto dalla Lazio con gol di Signori. Nella Lazio come portiere titolare centra una finale persa di Coppa Uefa nel 1998, per due volte il secondo posto in Serie A e conquista uno scudetto nel 2000.

In Nazionale gioca 9 partite. Ha vinto la Medaglia d'argento ai Mondiali del 1994. Con maglia biancazzurra alza al cielo la Coppa Italia nel 1998, e a settembre dello stesso anno la Supercoppa Italiana. Si ripete nel 1999 con la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea. Nel 2000, oltre lo scudetto, vince anche la Coppa Italia e nuovamente la Supercoppa Italiana. Nell'estate 2000 con l'arrivo di Angelo Peruzzi, Marchegiani si accomoda in panchina come suo secondo.

Dopo 339 presenze con la maglia biancoceleste, lascia la Lazio al termine della stagione 2002/03 per passare al Chievo Verona. Si ritira alla fine della stagione 2004/05, dopo due stagioni fra i pali dei gialloblù e dopo 422 presenze totali in Serie A. Dal 2005 è commentatore televisivo per SKY Sport. E' rimasto a vivere a Roma, città che ha nel cuore assieme ai colori biancazzurri. In totale disputa 10 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 243 presenze in Campionato.

Marchegiani, m 1,88 per kg 76, è stato un portiere essenziale, calmo, con un eccezionale senso del piazzamento, ottimo in uscita e quasi privo di punti deboli. La sua continuità gli ha permesso di ben figurare in ogni società in cui ha militato. Di carattere tranquillo, posato e moderato in ogni occasione, istruito e buon parlatore, ha sempre osservato un comportamento corretto e sportivo in campo e fuori. Per il suo modo di essere e di proporsi è stato soprannominato "il Duca" e "il Conte".



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