Martedì 7 Agosto 2012 - Salerno, stadio Arechi - Salernitana-Lazio 0-3

Da LazioWiki.

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7 agosto 2012 - Amichevole precampionato 2012/13

SALERNITANA: Iannarilli (75' Garino), Chirieletti (60' Adeleke), Luciani (89' Bovi), Tuia (81' Erba), Silvestri (88' Capozzoli), Perpetuini (60' Capua), Montervino (74' Lanni), Gustavo (62' Cinque), Ginestra (80' Bottiglieri), Mounard (88' Esposito), Topouzis (85' Siano). Allenatore: Galderisi.

LAZIO: Marchetti (54' Bizzarri), Scaloni, Biava (65' Konko), Dias, Cavanda, Ledesma (46' A. Gonzalez), Cana (65' Onazi), Candreva (66' Floccari), Zarate (66' Kozak), Lulic (46' Mauri), Klose (46' Rocchi). A disposizione: Berardi. Allenatore: Petkovic.

Arbitro: Sig. Celi (Bari) - Assistenti Sigg. Posado e Del Pinto.

Marcatori: 10' Ledesma (rig), 53' Mauri, 59' Zarate.

Note: angoli 9 a 4 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 1 s.t.

Spettatori: 9.975 paganti.


Il biglietto della gara
L'ingresso in campo della terna arbitrale e delle formazioni
Il saluto prepartita tra le due compagini
La formazione del 1° tempo: Candreva, Lulic, Dias, Klose, Scaloni, Cana, Zarate, Biava, Cavenda, Marchetti, Ledesma
La foto di rito
I giocatori in panchina: Mauri, Kozak, Gonzalez, Rocchi, Bizzarri, Konko, Onazi, Floccari
Un momento di gioco
Senad Lulic in un momento dell'incontro
Miroslav Klose
Mauro Zarate
Cristian Ledesma
Luis Pedro Cavanda
Esultanza biancoceleste
Cristian Ledesma e Lorik Cana
André Dias
Antonio Candreva
Luis Pedro Cavanda e Mauro Zarate contrastato dall'ex laziale Perpetuini
Antonio Candreva al cross
Lionel Scaloni
Cristian Ledesma trasforma il calcio di rigore assegnato ai biancocelesti
Mauro Zarate
Un'azione d'attacco della formazione capitolina
Tommaso Rocchi tenta la via della rete
Libor Kozak

Dal Corriere dello Sport:

Lotito, trattenuto da alcuni impegni in Senato, è arrivato in ritardo, quando stava finendo il primo tempo. Era il suo derby, molto personale, perché i tifosi della Lazio e della Salernitana si sono anche scontrati (tre feriti) nel suo nome prima di entrare allo stadio Arechi. Gli ultras granata gli chiedono una squadra di vertice e non vogliono sentirsi considerati come i parenti poveri della proprietà, gli ultras biancocelesti reclamano nuovi acquisti, altrimenti la pazienza finirà il 31 agosto. Per fortuna sul campo hanno risposto i giocatori. Da seguire con curiosità il gruppo neonato di Galderisi, che può contare su alcune buone individualità per la Lega Pro. In crescita la Lazio di Petkovic, più lineare ed equilibrata, con la qualità giusta nelle zone di campo ideali rispetto alle precedenti uscite. Metti due esterni veri (Lulic e Candreva) e una seconda punta come Zarate dietro a Klose, il gioco viene per forza, senza esaltarsi o essere travolgenti, ma con l'idea che questa possa essere davvero la strada giusta. Il campo, giudice inesorabile e infallibile, ha dato un altro segnale. Ispirato l'argentino come suggeritore con licenza di attaccare, ha disegnato calcio e giocate senza eccedere negli individualismi, infine ha anche colpito e affondato Iannarilli con un sinistro dal limite dell'area di rigore. La firma sul 3-0 e il primo vero sigillo in amichevole per sbloccare una Lazio che nelle partite con Siena, Torino e Galatasaray era rimasta a digiuno.

Rispetto alla partita di sabato a Smirne con il Galatasaray, Petkovic ha mantenuto lo stesso assetto tattico (4-2-3-1) confermando i due centrali Biava e Dias, i due mediani Cana e Ledesma, più Candreva all'ala destra. Lulic è tornato a muoversi da esterno di centrocampo, sulla linea difensiva Scaloni ha preso il posto di Konko e Cavanda è partito nel blocco dei titolari come terzino sinistro. In attacco Zarate dietro a Klose invece di Hernanes e Floccari. Il tedesco, ancora fuori forma e con pochi allenamenti nelle gambe, è stato una sorpresa, perché non si pensava giocasse dall'inizio. Ha trotterellato, senza metterci tanta intensità, ma quando l'azione era invitante si risvegliava dal torpore. Al 5' ha sorpreso con una veronica Tuia. L'ex libero della Primavera, che qualche anno fa Rossi teneva in grandissima considerazione, è caduto a terra, toccando il pallone con la mano. Sarebbe stato rigore, ma l'arbitro ha lasciato proseguire. Il penalty è arrivato cinque minuti dopo: Zarate ha innescato in profondità Scaloni, il cross dell'argentino ha impattato sulla mano di Silvestri. Rigore ineccepibile e trasformato da Ledesma. La Lazio ha continuato a giocare in scioltezza, come al solito cercando di far viaggiare il pallone per linee esterne, godendo a sinistra di una buona propulsione con Cavanda e Lulic, sfruttando a destra le penetrazioni di Candreva e facendo lavorare da trequartista puro Zarate, che si è calato nel ruolo del numero 10 alternando il fraseggio e lo scarico del pallone agli inserimenti in profondità. Al 24' Cana ha sfiorato di testa il raddoppio, al 32' Maurito ha trovato lo spazio giusto in area ma Iannarilli gli ha murato il tiro ravvicinato.

La Salernitana di Galderisi non ha sfigurato. Dietro Tuia ha preso le misure a Klose, in mezzo Perpetuini e Montervino, vecchio scudiero di Reja a Napoli, si sono dannati l'anima, correndo per quattro. Davanti i granata cercavano di sfruttare la vivacità di Gustavo e Mounard. Troppo lontano dalla porta il bomber Ginestra, spento da Biava il greco Topouzis. A parte un palo colpito da Montervino, nella ripresa la Salernitana s'è sgonfiata, si sono aperti gli spazi e la Lazio ne ha approfittato per prendere il largo. All'8' Mauri ha raddoppiato di sinistro tirando al volo dopo il palo colpito da Gonzalez, al 14' è arrivato il sigillo di Zarate. L'argentino è partito da destra, si è accentrato e di sinistro ha fulminato Iannarilli sul primo palo. Un altro squillo in attesa di ottenere la riabilitazione completa e la benedizione di Lotito. La rimonta verso la conferma continua.


Sempre dal quotidiano sportivo romano:

Le domande si ripetono sul tema del mercato. Cosa manca alla Lazio? "La freschezza e alcuni automatismi" ha risposto Petkovic, davanti ai microfoni abituato a restare in difesa. Arriveranno rinforzi? "Come ho già spiegato, se arriva un giocatore più forte di quelli che ci sono è il benvenuto. Ma io mi concentro sul gruppo che alleno e sui giocatori che ho a disposizione, perché mi stanno dando. Penso a questa Lazio che sta crescendo". Alla fine del pressing, un istante prima di salire sul pullman, quando gli è stato chiesto di Granqvist, Petkovic ha sorriso. "Ha giocato bene con il Genoa e con la nazionale svedese. E' un buon giocatore. Non ci sono commenti". A Salerno il mister di Sarajevo ha ritrovato il gol perduto e ha apprezzato lo spirito della Lazio, capace di aggiustare una partita iniziata non benissimo, nonostante la fatica di un ritiro estivo lungo un mese, la trasferta in Turchia di tre giorni fa, il caldo opprimente e il pensiero dei giocatori di poter finalmente tornare a casa. Ci sono stati i segnali di Zarate e l'esordio di Klose dal primo minuto. Il pressing alto arriverà, così ha promesso Petkovic. Ma ci vorranno tempo e pazienza. "Questo tipo di gioco non si inventa dall'oggi al domani. E un processo che stiamo attuando, la squadra nella passata stagione si muoveva in modo diverso. Con il Galatasaray s'è visto un po' di pressing, qui a Salerno c'era meno intensità. Per il pressing servono undici giocatori che corrano e si muovano nello stesso modo, ci arriveremo". La Lazio gli è piaciuta. "Sono contento della prestazione, soprattutto sul finire del primo tempo e nella ripresa. All'inizio eravamo disuniti, non avevamo le distanze giuste sul campo. Stiamo soffrendo la preparazione, è finito un ritiro lungo un mese, tre giorni fa abbiamo giocato in Turchia, faceva anche molto caldo. Tutto ha contribuito. Però ho apprezzato la capacità di riprendere in pugno una partita che non era iniziata benissimo. Mi piace la forza mentale di questo gruppo".

Ha lanciato Klose titolare. "Ho sfruttato l'occasione per dargli più minuti. E importante che acquisti condizione, è stato un buon allenamento per Miro". Un gol e tante giocate, ma Petkovic ha tenuto ancora sulla corda Zarate. "Ha giocato una buona partita, ma ci vuole costanza. Anche nell'arco dei novanta minuti può e deve fare di più". Ha giustificato Lulic, che conosce benissimo e presto tornerà a volare. "Si vede che non è ancora in condizione. Con una preparazione così pesante è diventato un diesel. Ha sbagliato quattro o cinque palloni non da lui. Arriverà anche il suo momento". Da Petkovic a Lotito, intervenuto nella sala stampa dell'Arechi a notte fonda per stigmatizzare gli incidenti avvenuti prima della partita. "Non accetto comportamenti di questo genere da parte di tutti. E' vergognoso quello che è successo in casa nostra. E' un atteggiamento che non va bene nei confronti di nessuno, figuriamoci in questo caso e per un'amichevole. E come se due fratelli si picchiassero. Mi dispiace essere arrivato tardi, altrimenti sarebbe successo un terremoto. Nell'intervallo avrei voluto prendere il microfono e fare un appello alla gente. Da presidente della Lazio mi dispiace, non tollero questi atteggiamenti da parte di nessuno. Sono per il rispetto e per la legalità. Non deve e non doveva accadere, questa era una festa, portando qui la Lazio stavamo dando importanza alla [[Salernitana], Era un'amichevole, sul campo le due squadre hanno onorato la partita, anche il gruppo di Galderisi ha fatto una bella figura. Ora parlerò con le forze dell'ordine per capire cosa è successo e perché".


Altro che festa. Il derby di Lotito ha creato tensioni tra i tifosi della Salernitana e quelli della Lazio. Tutto è successo poco prima delle 20 davanti al varco della Curva Sud dell'Arechi, quando è transitato un pullman con i tifosi biancocelesti. Non erano scortati. Si sarebbero dovuti fermare prima, all'altezza della Curva Nord. Le forze di polizia erano dislocate sul perimetro dello stadio, ma non sapevano che il pullman sarebbe arrivato in quel punto, dove ad attenderlo c'era un gruppo di ultras granata. Il pullman si è fermato davanti a una transenna, i tifosi della Lazio sono scesi e c'è stato il contatto fisico prima che arrivassero le forze dell'ordine. S'è scatenata una sassaiola, i tifosi si sono rifugiati a bordo del pullman, che è stato assaltato. Un teppista ha lanciato per due volte una transenna nel tentativo di spaccare il vetro. Cinque minuti di paura e tafferugli. Bilancio degli incidenti: tre feriti, di cui un poliziotto (prognosi di 10 giorni), uno steward e un tifoso laziale, colpito alla testa da un sasso e sottoposto a Tac all'ospedale di Salerno. Cariche e fumogeni, una camionetta della Polizia è stata danneggiata, poi è tornata la calma, anche se all'interno dello stadio sono continuati gli insulti. Pare che le tensioni siano nate l'anno scorso, all'epoca dell'acquisizione del Salerno Calcio da parte di Lotito, quando la Curva Nord della Lazio contestò l'operazione con uno striscione all'Olimpico. Gli ultras granata non avevano gradito. Stessa proprietà, una divisione profonda. Per ora niente fermi: la Polizia sta visionando i video.


Dalla Gazzetta dello Sport:

E' arrivato a metà del primo tempo quando la sua Lazio era già in vantaggio sulla sua Salernitana. In leggero ritardo, ma col sorriso stampato sul volto. Perché il protagonista assoluto sarebbe stato comunque lui, comunque fosse finita. Claudio Lotito si è calato con naturalezza nella parte di padre-padrone della serata. Il suo derby del cuore è finito con la vittoria dei biancocelesti per 3-0, come ampiamente previsto considerando la differenza di categoria tra le due formazioni. Ma a rovinare la festa al doppio patron sono stati invece gli ultrà che hanno pensato bene di movimentare il prepartita. E Lotito l'ha presa male: "Lo considero un attacco personale". A tanta foga da parte dei tifosi ha fatto poi riscontro una partita alla camomilla. Un clima da "volemose bene" determinato non tanto dalla comune proprietà delle due sociewtà quanto da una condizione atletica ancora abbastanza approssimativa. Passi per la squadra di casa che ha iniziato la preparazione neppure da diciotto giorni (e i cui impegni ufficiali sono ancora lontani), molto meno per la Lazio che si allena da un mese e la cui stagione presenta già uno snodo importante tra un paio di settimane (l'andata del play-off di Europa League).

Gambe ancora pesanti per i giocatori di Petkovic, anche perché contratriamente a quanto ipotizzato alla vigilia il tecnico croato schiera in gran parte la stessa squadra mandata in campo a Smirne sabato. Poco turn over, quindi, e brillantezza della manovra che ne risente. Non a squadra romana cresce e piace di più nella ripresa quando Petkovic inserisce un po' di forze fresche. E' in questa frazione che vengono fuori le cose migliori: il 2-0 di Mauri (dopo un palo colpito da Gonzalez) e il pregevole 3-0 di Zarate, al termine di un assolo dei suoi. Nel primo tempo, invece, i laziali si erano limitati al gol di Ledesma su rigore e poco altro. Decisivo per ridestare la Lazio anche il cambio di modulo operato dopo l'intervallo. Da un poco produttivo 4-2-3-1 Petkovic è passato a un più convincente 4-4-2.


Scontri prima della partita: tre feriti. Il derby di Lotito rovinato dagli ultrà. Prima della partita, nei pressi della curva della Salernitana ma fuori dell'impianto, sono entrate in contatto le due tifoserie. Pare che siano stati i tifosi di casa a dare inizio alle ostilità assaltando i due pullman che trasportavano i sostenitori laziali. A farne le spese: uno steward, un poliziotto e un tifoso biancoceleste. Tutti, fortunamente, se la sono cavata con ferite lievi.




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