Sabato 4 agosto 2012 - Smirne, stadio Izmir Ataturk - Galatasaray-Lazio 1-0

Da LazioWiki.

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4 agosto 2012 - Amichevole precampionato 2012/13

GALATASARAY: Muslera, Eboue, Kaya, Ujfalusi, (46' Nounkeu), Balta, Inan (72' Kurtulus), Altintop, Baytar (46' Aydin Yilmaz), Colak (63' Ates), Elmander (46' Bulut), Yilmaz (63' Culio). A disposizione: Riera, Sarioglu, Ceylan. Allenatore: Terim.

LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias, Lulic (77' Rocchi), Cana (61' A. Gonzalez), Ledesma, Candreva (80' Onazi), Hernanes (53' Zarate), Mauri (61' Cavanda), Floccari (70' Klose). A disposizione: Carrizo, Berardi, Garrido, Scaloni, Zauri, Alfaro, Kozak, Rozzi. Allenatore: Petkovic.

Arbitro: Sig. Kestanlioglu (Smirne) - Assistenti Sigg. Celimil e Savasasan.

Marcatori: 16' Elmander.

Note: ammoniti Cana e Lulic per gioco scorretto. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t

Spettatori: 60.000 circa.


L'undici del primo tempo: Mauri, Dias, Konko, Lulic, Cana, Marchetti; Hernanes, Floccari, Biava, Candreva, Ledesma
L'ex portiere biancoceleste Fernando Muslera insieme ai connazionali Emiliano Alfaro ed Alvaro Gonzalez
Fernando Muslera
Lorik Cana con gli ex compagni
Il Mister biancoceleste Vladimir Petkovic
Eddy Onazi
Antonio Candreva
Hernanes in azione
Senad Lulic in azione di contrasto
La rete turca
Un'azione di gioco
Un momento della gara
Antonio Candreva tra due avversari
Un fotogramma dell'incontro
Senad Lulic
André Dias
Hernanes
Stefano Mauri
Senad Lulic
Un momento della partita
Mauro Zarate

Dal Corriere dello Sport:

Quanto conta Klose. E quanto sarebbe servito Yilmaz alla Lazio per trovare peso, profondità e gol, completando una squadra senza lo scatto giusto negli ultimi trenta metri. Il turco, vanamente inseguito da Lotito, era dall'altra parte ed è bastato il suo movimento per aprire gli spazi a Elmander e far venire il mal di pancia alla difesa biancoceleste, ancora troppo scoperta nella prima mezzora (decisiva) della partita. Ha vinto il Galatasaray e Petkovic, in questa estate piena di interrogativi, è rimasto di nuovo a digiuno. Tre amichevoli vere, neppure un gol all'attivo, un'altra sconfitta ma ieri sera nella bolgia di Smirne (sessantamila turchi in delirio per l'Imperatore Terim) la Lazio è uscita a testa alta dal campo, ha giocato con coraggio, non è affondata, restando sul pezzo sino al novantesimo. Avrebbe meritato il pareggio e di sicuro ha destato un'impressione diversa, decisamente migliore, rispetto ai ko con Siena e Torino di fine ritiro. Segnali positivi, una crescita, con qualche difetto da registrare e alcuni dubbi da risolvere, il primo relativo al modulo e il secondo alla collocazione di Hernanes, che pure è apparso in progresso. Con il 4-4-2 non c'è posto per il Profeta, con il 4-2-3-1 si arriva poco in porta. Ma il tecnico di Sarajevo ha ancora tutto il tempo per rimediare. La Lazio ha cercato subito di interpretare la partita come chiede il suo nuovo allenatore, provando a riconquistare il pallone nell'altra metà campo, l'avvio è stato complicato, perché nel tentativo di uscire in pressing si aprivano degli spazi enormi e si moltiplicavano gli errori di misura nei passaggi. Nel giro di un quarto dora, seppur in modo confuso e sfruttando soprattutto le sbandate biancocelesti, il Galatasaray ha costruito tre occasioni: Elmander ha colpito il palo toccando un sinistro da fuori di Balta, il diagonale di Altintop è finito sull'esterno della rete, Yilmaz è stato fermato in posizione di fuorigioco davanti a Marchetti.

Quando la Lazio ha cominciato a prendere in pugno il gioco, è arrivata l'infilata. Candreva è volato via in contropiede, ma ha atteso troppo per scaricare su Hernanes, niente tiro del brasiliano e pallone perso. Sulla ripartenza del Galatasaray tutta la squadra era piazzata malissimo e con la difesa altissima per Inan è stato un gioco da ragazzi innescare in profondità Elmander. Lo svedese ha atteso l'uscita di Marchetti e ha piazzato in rete sul primo palo, facendo esplodere lo stadio di Smirne. Petkovic ha provato a correggere l'assetto perché si è accorto che con Hernanes e Floccari davanti la Lazio non sarebbe mai arrivata in porta, troppo schiacciata e compressa, senza profondità, costretta a sbilanciarsi. Dal 4-2-3-1 è passato al 4-1-4-1, così ha arretrato Cana dietro a Ledesma ed Hernanes, Mauri ha cominciato a buttarsi in avanti, producendo almeno una fiammata e due occasioni buone per pareggiare. Innescato dal Profeta, al 37' il pallonetto di Floccari ha colpito la traversa e poi Candreva a porta vuota ha messo fuori. Cinque minuti dopo il sinistro al volo di Mauri non è entrato in rete per pochi centimetri. A ripresa iniziata Petkovic ha tolto Hernanes e ha inserito Zarate, passando al 4-4-2. Floccari, stop e tiro al volo, ha bucato Muslera: gol annullato per fuorigioco dubbio. Subito dopo ci ha riprovato, ma il suo tiro è stato murato. Poi sono entrati anche Klose e Rocchi. Tutti avanti, tridente con Maurito, ma niente pareggio. Prima o poi il gol arriverà. E scoccherà la scintilla.


Sempre dal quotidiano sportivo romano:

Non è bastato l'ingresso di Klose, negli ultimi venti minuti, per trovare il gol e il pareggio che la Lazio avrebbe meritato. Ma è stato sufficiente l'ingresso del centravanti tedesco per scuotere tutta la squadra biancoceleste, che ha raddoppiato gli sforzi e ha avuto la forza per chiudere il Galatasaray nella propria area di rigore. Petkovic sta accelerando l'inserimento del tedesco, gettato nella mischia anche se si sta allenando da appena una settimana. Manca il gol alla Lazio, il motore comincia a girare, ora serve la scintilla per acquistare entusiasmo e non fermarsi più. S'è visto bene cosa è successo quando è entrato Klose. Lulic si è rovesciato in avanti, Gonzalez spingeva con la protezione di Ledesma, anche Onazi s'è spinto in attacco e con Rocchi il nuovo allenatore della Lazio ha provato a disegnare un tridente. Soddisfatto Petkovic, anche se la difesa è da registrare. "Abbiamo sofferto l'inizio della partita. Può succedere con una squadra forte e di esperienza come il Galatasaray. Quando abbiamo ripreso in mano il gioco, è arrivato un gol stupido. Una squadra come la nostra non può permetterselo. Dobbiamo cercare di metterci al riparo da certe ingenuità e prendersi le responsabilità. Tuttavia sono molto contento per come la Lazio ha reagito e ha tenuto la partita sino in fondo, creando diverse occasioni. Ci è mancato ancora il gol, purtroppo, anche questa è una costante. Si vede che in allenamento dovremo esercitarci di più al tiro. Certi palloni devono finire in rete". Ha ritoccato più volte il modulo, con il 4-2-3-1 di partenza mancava profondità in attacco: "Devo guardare agli uomini che ho a disposizione. Questo modulo rende la squadra più compatta, quando avremo anche le gambe meno pesanti scorrerà meglio la manovra offensiva".

Cana tornava in Turchia dopo un anno e ritrovava da ex il Galatasaray. Petkovic lo ha piazzato davanti alla difesa in coppia con Ledesma. L'albanese ha promosso la squadra biancoceleste: "L'importante adesso è parlare della Lazio, non del mio ritorno qui. Era la prima sfida per vedere a che punto siamo, abbiamo giocato una buona partita contro un avversario di grande livello". Cana ha ammesso che qualcosa non ha funzionato nei primi venti minuti: "L'inizio è stato difficile, ma poi ci siamo ritrovati, abbiamo controllato bene la partita, trovando buone opportunità. Purtroppo ci è mancato il gol per agguantare il pareggio". E' arrivata a Smirne la terza sconfitta dopo i ko di Auronzo con Siena e Torino, ma questa ha avuto un sapore totalmente diverso. La Lazio ha saputo reagire, non è affondata di fronte alle rapide folate dei turchi, è rientrata lentamente in partita e avrebbe meritato il pareggio. C'è tempo per trovare l'assetto ideale e metabolizzare il gioco imposto da Petkovic, che chiede di attaccare e di andare a cercare il pallone con coraggio nell'altra metà campo. "Abbiamo perso ma siamo rimasti contenti di questa amichevole. Dobbiamo recuperare fisicamente, il tempo ci consentirà di migliorare. Stiamo trovando fiducia. Oggi era importante essere presenti con la testa e quello c'è stato. Più andremo avanti, meglio sarà" ha osservato Cana, convinto che il mese di agosto permetterà al nuovo tecnico e al gruppo di presentarsi al top per l'inizio del campionato: "E la stessa Lazio della passata stagione, abbiamo cambiato il modulo, stiamo trovando le giuste posizioni. Dobbiamo migliorare nelle situazioni difensive, perché abbiamo preso gol evitabili".


Da La Repubblica:

Chi si aspettava di vedere un'amichevole tra Galatasaray e Lazio si sbagliava di grosso. Il clima è incandescente, i 50.000 tifosi turchi hanno reso lo stadio una vera e propria bolgia e i giocatori giallorossi non hanno alcuna intenzione di deluderli. La squadra di Petkovic però non vuole recitare il ruolo di starring partner e si presenta con la formazione praticamente al completo. Il modulo è il 4-2-3-1: Marchetti in porta, difesa a quattro formata da Konko, Biava, Dias e Lulic, diga davanti alla difesa composta da Ledesma e Cana, con Candreva, Hernanes e Mauri dietro all'unica punta Floccari. Il Galatasaray di Burak Yilmaz cerca sin da subito di far valere il fattore campo, chiudendosi bene in difesa e facendosi vedere davanti trascinato dal proprio pubblico. Dopo neanche un quarto d'ora colpiscono un palo con Emre Colak, ma pochi minuti dopo i giallorossi si fanno trovare scoperti concedendo un contropiede 4 contro 2 alla Lazio che però, con Candreva prima ed Hernanes poi, non riesce a sfruttare. Gol sbagliato, gol subito: sul capovolgimento di fronte Elmander non perdona e dopo aver sfruttato un buco difensivo ed essersi scrollato di dosso senza troppi patemi d'animo Biava, trafigge Marchetti in uscita portando la sua squadra sull'1 a 0. La Lazio non demorde, pressa alto e costruisce i presupposti per il pareggio: al minuto 38 colpisce una traversa con Floccari dopo una grande progressione palla al piede di Hernanes e sulla ribattuta Candreva colpisce male il pallone non riuscendo a centrare la porta. Al nono minuto della ripresa è il momento di Mauro Zarate. L'argentino entra al posto di Hernanes trasformando il modulo in un 4-4-2: già con questa prima correzione la Lazio diventa padrona del campo mettendo molte volte in difficoltà il Galatasaray. Con gli ingressi di Gonzalez e Cavanda in luogo di Cana e Mauri, poi, i biancocelesti accelerano ancora di più, cercando in più occasioni la rete del pareggio e mantenendo costantemente il possesso del pallone.

Il centrocampista uruguayano, posizionato a fianco di Ledesma, interpreta alla grande le richieste di aggressività a tutto campo di Petkovic e la sua azione di rottura sul portatore di palla è supportata dal sacrificio in fase di ripiegamento degli attaccanti e dei centrocampisti esterni. Anche Zarate è molto ispirato: tanti ottimi spunti per lui che ha provato anche a beffare l'amico Muslera con un cucchiaio da fuori area. Nei venti minuti finali c'è spazio anche per Miroslav Klose che ha così l'opportunità di riprendere confidenza con il pallone e cinque minuti più tardi, Petkovic manda un chiaro segnale alla squadra inserendo anche Rocchi. Il croato non vuole perdere e schiera una Lazio a trazione anteriore: sono 3 gli attaccanti di ruolo contemporaneamente in campo. Si passa al 4-3-3, con l'inserimento di Onazi in luogo di Candreva e i capitolini continuano a spingere sull'acceleratore pur non riuscendo a creare delle vere e proprie occasioni da gol. Il Galatasaray soffre, ma riesce comunque a riaffacciarsi saltuariamente davanti mettendo in difficoltà Marchetti. La partita si conclude con la vittoria dei turchi, ma la Lazio di Petkovic non ha assolutamente sfigurato.


Dalla Gazzetta dello Sport:

Un'altra sconfitta per la Lazio di Petkovic, ma stavolta con l'onore delle armi. A Smirne, contro il Galatasaray di Terim, la squadra biancoceleste perde di misura al termine di una partita che avrebbe meritato anche di pareggiare per quanto fatto vedere dalla metà del primo tempo in poi. Laziali quindi in progresso rispetto alle brutte figure con Siena e Torino, restano tuttava parecchie cose da aggiustare per il tecnico croato. Dai meccanismi di una difesa che spesso va in barca a una manovra che pian pianino decolla, ma che resta improduttiva (ancora una partita chiusa senza gol per i biancocelesti). Il primo quarto d'ora fa venire il mal di testa alla Lazio. Spinta dall'entusiasmo straripante dei 60 mila dell'Ataturk Stadium (teatro dei Giochi del Mediterraneo del 1973) la squadra turca va all'assalto del fortino biancoceleste. E lo fa vacillare per tre volte prima di farlo cadere al 16' con Elmander, messo in azione da Inan. In precedenza ci sono però il palo dello stesso Elmander, il tiro che finisce sull'esterno della rete di Altintop, e un gol annullato per fuorigioco (dubbio) a Yilmaz. Sembra una serata da incubo per la squadra di Petkovic e invece dopo 20 minuti il tecnico croato corre ai ripari, trasformando il 4-2-3-1 iniziale in un 4-1-4-1 che ha il potere di chiudere tutti i varchi al Galatasaray. Con Cana a fare la diga davanti alla difesa e Ledesma-Hernanes centrali di centrocampo, decolla la manovra laziale. I biancocelesti meriterebbero il pareggio, che non conseguono solo per gli imperdonabili errori di mira di Floccari, che coglie la traversa con un cucchiaio (ma la porta era spalancata, avrebbe potuto segnare anche in altro modo) e di Candreva, che sulla ribattuta spara incredibilmente alto. Petkovic, però, non si ferma qui. E nel corso della ripresa cambia ancora la Lazio. Passa prima al 4-4-2 con l'ingresso di Zarate che si va ad affiancare a Floccari. Poi, nel finale, addirittura a un 4-3-1-2 in cui Zarate è il trequartista e la coppia d'attacco è composta dai subentrati Klose e Rocchi. La sostanza, rispetto alla seconda parte del primo tempo, non cambia. La Lazio copre meglio il campo, rischia di meno, ma non riesce lo stesso a segnare. O meglio, un gol lo fa pure, con Floccari, ma l'arbitro lo annulla per un fuorigioco millimetrico.




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