Mercoledì 17 gennaio 1990 - Cremona, stadio Giovanni Zini - Cremonese-Lazio 2-1

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17 gennaio 1990 - 2439 - Campionato di Serie A 1989/90 - XX giornata

CREMONESE: Rampulla, Garzilli, Rizzardi, Piccioni, Gualco, Citterio, Merlo, Bonomi (87' Ferraroni), Dezotti, Avanzi, Limpar (89' Maspero). A disp. Violini, Montorfano, Neffa. All. Burgnich.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin G., Gregucci (60' Sclosa), Soldà, Bertoni, Icardi, Amarildo, Troglio, Sosa. A disp. Orsi, Piscedda, Beruatto, Monti. All. Materazzi.

Arbitro: Sguizzato (Verona).

Marcatori: 55' Dezotti, 79' Limpar, 82' Bergodi.

Note: ammoniti al 20' Pin, 22' Rizzardi, 28' Garzilli, 34' Icardi, 40' Gregucci, 80' Citterio, 64' Soldà.

Spettatori: paganti 4.583, incasso 62.578.000 lire; abbonati 3.712, quota abbonati 130.344.000 lire.

Pin contrastato da Citterio

A distanza di tre mesi lo Cremonese torna alla vittoria e ritrova slancio per proseguire nella difficile impresa di agguantare un posto stabile in zona salvezza. Contro la Lazio, la Cremonese ha giocato con grande determinazione e coraggio cogliendo una vittoria utile anche per il morale della squadra chiamata nelle prossime due domeniche a partite impegnative: la trasferta di Marassi con il Genoa e l'incontro interno con l'Atalanta. Cremonese bella e pimpante con un grande tandem Dezotti-Limpar in particolare evidenza ma con l'intero collettivo meritevole di elogio per la grinta con cui si è battuto, specie nel secondo tempo, quando si è trattato di costruire prima i presupposti della vittoria e difendere poi il vantaggio acquisito. Si sono messi in mostra allora, ma avevano dato ottima prova fin dall'inizio della partita, i gladiatori della difesa: Gualco, Citterio e Garzilli splendidamente coadiuvati dal solito Piccioni e da un Merlo che ormai si batte al livello dei migliori. Inferiore all'attesa, invece, la Lazio: un po' incerta in difesa, veloce e ben articolata a centrocampo ma priva di mordente in fase conclusiva, soprattutto per la prova deludente delle punte. E' mancato alla Lazio, come ha convenuto con una punta di amarezza nel dopo-partita l'allenatore Materazzi, quell'agonismo e quella determinazione che invece hanno caratterizzato la prova della Cremonese: «Una Lazio irriconoscibile rispetto alla squadra che aveva tenuto testa alle migliori formazioni di A». La partita, dopo un primo tempo privo di emozioni, ha vissuto i momenti migliori nella ripresa. Al 10' infatti, con un'azione da antologia, la Cremonese è passata in vantaggio. In seguito ad un angolo battuto dalla Lazio, Avanzi ha effettuato un preciso lancio per Rizzardi spostato sulla sinistra, lunga galoppata, traversone al centro, tentativo-finta di Limpar e palla a destra per l'accorrente Dezotti che centra il bersaglio. Contrattaccano ma senza mordente i laziali e Rampulla non è chiamato ad interventi fuori dell'ordinario. Rocambolesco raddoppio della Cremonese al 73'.

Da Rizzardi la palla perviene a Limpar sulla tre quarti sinistra del campo a pochi metri dalla linea dell'out, Soldà viene evitato e Fiori esce alla disperata non solo dalla porta ma anche dall'area di rigore e viene trafitto da un rasoterra scoccato da oltre venticinque metri. Del tutto platonico il gol della Lazio a nove minuti dal termine: su punizione da fuori area di Sosa la palla arriva in area e Bergodi di testa infila la rete. Nel dopo-partita un moderato entusiasmo di Burgnich che è più che soddisfatto della vittoria dei suoi ragazzi ma che già pensa alla difficile trasferta di Genova di domenica, «dalla quale dovremmo riuscire a cavare un punto» esala, sommerso dai cronisti. Dezotti, festeggiatissimo, è al settimo cielo e tiene a dire «che non ha alcuna rivincita da prendere con la Lazio» e che spera di essere convocato nella Nazionale argentina che parteciperà a Italia '90. Con la rete messa a segno, la decima di questo campionato. Gustavo Abel Dezotti ha vinto un orologio d'oro promessogli da Riccardo Fuieca che lo aiutò a venire in Italia. Un gol da quindici milioni.

Fonte: La Stampa