Sabato 31 dicembre 1966 - Brescia stadio M. Rigamonti - Brescia-Lazio 1-0

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Stagione

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31 dicembre 1966 - 14 - Campionato di Serie A 1966/67 - XIV^ Giornata

BRESCIA: Brotto, Mangili, Fumagalli, Rizzolini, Vasini, Mazzia, Salvi, D'Alessi, Troja, Bruells, Cordova. All. Gei.

LAZIO: Cei, Zanetti, Adorni, Anzuini, Pagni, Dotti, D'Amato, Burlando, Morrone, Bartu, Bagatti. All. Neri.

Arbitro: Sig. Varazzani (Parma).

Marcatori: 58' Mazzia.

Note: giornata di sole con leggera foschia; terreno allentato. Brescia in maglia biancorossa per dovere di ospitalità. Al 57', dopo uno scontro con Salvi, infortunio per Burlando. Ammoniti: Adorni (gioco scorretto) e Troja (proteste). Calci d'angolo: 12-2 (7-1) a favore del Brescia.

Spettatori: 25.000 circa con 8.600 paganti e 16.000 abbonati per un incasso di poco inferiore a £. 9.000.000.

Una fase della partita
Da l'Unità del 2/1/1967: la cronaca della gara
Confusa mischia in area laziale

San Silvestro amaro per la Lazio che esce battuta di misura dal Rigamonti. I biancocelesti che hanno trascorso la vigilia nel ritiro di Maderno sul lago di Garda devono rinunciare allo squalificato Carosi. Neri predispone un undici votato alla difensiva con la speranza comunque di qualche guizzo delle sue punte. Il Brescia in casa sa farsi valere (3 vittorie e 4 pareggi) ed è quindi avversario temibile. Nel primo tempo le "rondinelle", seppur mantenendo una supremazia territoriale, non riescono mai a rendersi pericolose. Dotti mette la museruola al temuto D'Alessi (5 centri in Campionato) e altrettanto fa Pagni nei confronti di Troja. Anche Adorni, dopo qualche patema iniziale, tiene a freno lo sgusciante Salvi. Il giovane Anzuini conferma i suoi costanti progressi dirigendo la difesa con autorità. Nulla da segnalare dalla parti di Cei mentre i romani si rendono insidiosi con una punizione di Morrone che Brotto respinge in tuffo. Nella ripresa le cose non sembrano cambiare, ma al 57' Burlando ha la peggio in uno scontro con Salvi e viene soccorso dai sanitari a bordo campo. Trascorre un minuto e Mazzia avanza dalla sua metà campo senza trovare alcuna resistenza; l'ex carica quindi dai 25 metri un forte tiro pieno d'effetto che si abbassa di colpo finendo sotto l'angolino della traversa. Cei, leggermente coperto, malgrado un gran balzo, non può rimediare. Il classico "tiraccio" porta in vantaggio così i padroni di casa. Burlando rientra in campo menomato, posizionandosi all'ala con l'arretramento di Bagatti, e la Lazio sembra perdere la bussola per l'imprevista piega che ha assunto l'incontro. Il Brescia ne approfitta e per un quarto d'ora mette all'angolo i biancocelesti. Le occasioni fioccano, ma la mira dei vari D'Alessi, Bruells, Salvi e Cordova non è delle migliori. Nell'ultima parte di gara si tenta di recuperare il risultato, ma l'arbitro Varazzani fa di tutto per confermare la sua fama di arbitro casalingo. Al 73' Bartu (evanescente la sua prova) scambia con Morrone e traversa versa il centro un pallone che D'Amato smista rapido verso Bagatti appostato in area. Sulla traiettoria s'interpone il braccio galeotto di Fumagalli e Brotto può rimediare. Proteste dei giocatori e della panchina laziale, ma il gioco continua. A una manciata di minuti dal termine Morrone lanciato da D'Amato entra in area e viene sgambettato da Vasini: rigore evidente, ma Varazzani fischia non si sa cosa a favore dei lombardi. Risultato giusto al termine dei 90 minuti con una Lazio troppo rinunciataria. L'attenuante dell'incidente occorso a Burlando, che ha sconvolto i piani tattici della squadra, non può da solo giustificare la sconfitta.