Venerdì 25 giugno 1971 - Basilea, stadio Saint Jacob - Basilea-Lazio 1-3

Da LazioWiki.

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25 giugno 1971 - Coppa delle Alpi - Finale

BASILEA: Laufenburger, Kiefer, Mundschin, Ramseier, Siegenthaler, Sundermann, Balmer, Odermatt, Riner, Reisch (46' Rahmen), Wenger. A disp. Kunz, Pales. All. Benthaus.

LAZIO: Di Vincenzo, Facco, Legnaro, Governato, Polentes, Marchesi, Manservisi, Mazzola (II) (89' Chinellato), Chinaglia, Fava (46' Massa), Fortunato. A disp. Sulfaro. All. Lovati.

Arbitro: Weyland (Germania Ovest).

Marcatori: 20' Manservisi, 40' Wenger, 76' Chinaglia, 85' Chinaglia (rig).

Note: terreno duro, ma in buone condizioni. Leggera pioggia prima e durante la gara, leggero vento. Presenti in tribuna Giuffrida (in rappresentanza della Lega italiana), il presidente Lenzini, il D.S. Sbardella e il neo-allenatore Maestrelli.

Spettatori: 15 mila circa, in buona parte italiani.

La presentazione dell'incontro sulle pagine di Momento Sera
La prima pagina del Corriere dello Sport
La pagina sportiva di Momento Sera
Da l'Unità: la cronaca della partita
Da La Stampa di Torino
Da "La Tribune de Lausanne"
Il Messaggero del 26 giugno 1971 riporta in prima pagina la notizia della conquista della Coppa
La cronaca della gara tratta da Il Messaggero del 26 giugno 1971
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Il goal di Manservisi

"Alpi: la Lazio trionfa" titola il Corriere dello Sport del 26 giugno con un resoconto di Franco Recanatesi. Il Basilea è una squadra di buona caratura internazionale e con alcuni giocatori di classe coma Odermatt, Balmer e Ramseier, guidata da un tecnico moderno e brillante come Benthaus. Un avversario ostico insomma, che si è aggiudicato le due precedenti edizioni della Coppa e di livello molto superiore al Lugano e al Winterthur, le due altre squadre elvetiche affrontate nelle qualificazioni dalla Lazio.

L'inizio dell'incontro è vibrante con i padroni di casa che impostano la gara con un ritmo forsennato, ma i biancocelesti non sono da meno e ribattono colpo su colpo le iniziative avversarie. Legnaro è miracoloso nel tamponare una conclusione di Balmer, poi è Mazzola a rendersi pericoloso quanto Governato che non ha fortuna con una conclusione dalla distanza. Al 14' la Lazio è sfortunata quando Fortunato, raccogliendo un corner battuto da Manservisi, stoppa il pallone e calcia con violenza, ma la trasversale respinge il tiro dell'ala sinistra.

Poco più tardi è il Basilea a centrare i legni della porta romana con Sundermann, ma dalla respinta della difesa nasce il primo gol. "Fa tutto, o quasi, Chinaglia: parte in dribbling dalla linea mediana del campo, semina prima il suo angelo custode Siegenthaler, poi il libero Mundschin, tocca a Manservisi liberissimo sulla destra che fulmina con un diagonale rasoterra Laufenburger". Il vantaggio è salutato da un boato delle migliaia d'Italiani accorsi allo stadio con bandiere tricolori e drappi biancocelesti.

La Lazio si propone ancora in avanti con i padroni di casa che sembrano aver subito il colpo, poi si registra la reazione avversaria ed è bravo Di Vincenzo a dire di no ad una cannonata di Balmer. Al 40' arriva però il pareggio. Da una punizione calciata da Sundermann, svetta la testa di Wenger che infila sotto la traversa: 1-1 e tutti negli spogliatoi.

Si torna in campo con due sostituzioni, Massa per la Lazio e Rahmen per gli svizzeri. Di Vincenzo è ancora sugli scudi con un grande intervento su Ramseier, ma è poi la Lazio a prendere con decisione le redini dell'incontro. Chinaglia da posizione angolatissima costringe il numero uno avversario a un gran tuffo. Il Basilea va in affanno ed è costretto alle maniere forti, con l'aiuto del direttore di gara che ignora duri falli su Mazzola e su Long John. Al 24' Weyland non vede un fallo macroscopico in area di rigore quando Kiefer stoppa un tiro di Massa con un braccio.

Fulmini del cielo! Lo stesso Massa, con Chinaglia, Mazzola e gli altri, stringono d'assedio la giacchetta nera, mentre decine di spettatori invadono il campo per protestare: occorre l'intervento della Polizia e due richiami dell'altoparlante per far tornare la calma dopo cinque minuti. Segna poi Manservisi, ma "Uccellino" è in netto fuorigioco.

Poco male perché un minuto più tardi la Lazio agguanta il meritato vantaggio. "E' Massa, ancora, a portare avanti il gioco e pescare Fortunato al limite dell'area; prontissimo smistamento su Chinaglia che scatta e insacca in rete con la rabbia e la velocità di una pantera." scrive Recanatesi. Due a uno e una cinquantina d'Italiani in campo a festeggiare l'amatissimo bomber, la cui storia d'emigrante è nota e motivo di sincero affetto.

A cinque dal termine giunge il sigillo finale. Manservisi s'incunea nell'area e viene falciato nettamente da Mundschin e l'arbitro stavolta non ha esitazioni nel concedere il penalty. Dal dischetto Chinaglia finta sulla destra e infila il pallone sulla sinistra. Finisce in gloria con il campo invaso da migliaia di italiani entusiasti che abbracciano i vincitori tra lacrime e sorrisi per una festa indimenticabile.

La Lazio, in virtù di una condotta di gara tatticamente perfetta e di una condizione fisica splendida, si aggiudica così la prima coppa europea della sua storia. Ottima la prestazione di tutti, ma menzioni di merito vanno a un gigantesco Chinaglia, a un Di Vincenzo attento, a un Manservisi essenziale, al sempre elegante Marchesi e all'effervescente Massa il cui ingresso in campo è risultato fondamentale.

Grande gioia per tutto l'ambiente laziale, dal presidente Umberto Lenzini, al general manager Antonio Sbardella fino al nuovo tecnico Tommaso Maestrelli, a cui un Bob Lovati raggiante consegna idealmente le chiavi della squadra. Considerando lo scudetto dei giovani della De Martino vinto il giorno prima nella finale col Milan, due trofei in appena 24 ore arrivano in casa Lazio per ritrovare il sorriso dopo la cocente retrocessione in Serie B e puntare con entusiasmo alla nuova stagione agonistica.


Il Messaggero titola: "Alla Lazio la Coppa delle Alpi. Battuto il Basilea per 3 a 1 nella finalissima. Un grande Chinaglia autore di due reti ha trascinato i biancazzurri verso la bella vittoria".

Basilea, 25 giugno - Una grande Lazio ha conquistato questa sera la Coppa delle Alpi, battendo al termine di una gara appassionante il Basilea per 3 a 1. I biancazzurri hanno letteralmente incantato il pubblico italiano presente al St. Jacob e sono arrivati al successo nonostante l'arbitraggio del signor Weyland della Germania Occidentale.

Il bilancio è netto, addirittura clamoroso in favore dei romani: Chinaglia e compagni hanno segnato tre reti, colpito due pali, si sono visti negare due rigori. Tra i biancazzurri tutti da elogiare a partire da Chinaglia, il trascinatore dell'attacco, per proseguire con Manservisi, ottimo nel suo lavoro di mezza punta nel primo tempo e valido anche nella ripresa, quando ha dovuto affiancare il centravani per l'uscita di Fava.

Del Basilea si deve dire che è ben altra squadra rispetto alle altre formazioni elvetiche che hanno partecipato a questa Coppa delle Alpi. Si avvale di elementi di prim'ordine, pratica un calcio moderno e difende a uomo. Gli uomini di Benthaus inoltre, sono in possesso di una grande preparazione atletica ed aggrediscono letteralmente gli avversari dal primo minuto all'ultimo. Il perno del complesso è il nazionale Odermatt, il miglior calciatore elvetico in senso assoluto, e da lui dipende tutta la manovra del complesso. Fortunato l'ha contrato con decisione, riuscendo ad annullarlo quasi del tutto.

Ed eccoci alla cronaca. La Lazio è al completo, sia nei ranghi (sono assenti solo Wilson e Dolso) che nel settore dirigenziale. Lenzini, Sbardella e Maestrelli sono arrivati nella mattinata, accompagnati da Nanni. Il presidente ha poi partecipato ad un pranzo ufficiale offerto dalla Lega svizzera, ma ha anche avuto il tempo di rilasciare in anticipo qualche confidenza: "Sono venuto per vedere i miei ragazzi - ha detto - e mi sembra veramente di respirare aria nuova. Non cederemo Chinaglia, ma qualcosa faremo. Domani avrei dovuto recarmi a Torino per incontrare i dirigenti della Juventus, non per offrire nulla, ma solo per rispondere al loro invito. Questo appuntamento è stato rinviato alla prossima settimana e credo che avverrà a Roma in occasione della finale del Torneo Picchi". E' chiaro che la trattativa portata avanti dalla società bianconera è quella dello scambio Massa-Novellini e riteniamo che ci siano molte probabilità di arrivare all'accordo.

L'avvio è velocissimo, con frequenti capovolgimenti di fronte. Le due antagoniste si affrontano subito con durezza. Al 4' Mazzola si porta all'interno dell'area locale, ma viene letteralmente spostato e travolto: l'arbitro lascia correre. Raccolta indietro con i soli Chinaglia e Fava in avanti, la Lazio sembra trovarsi a suo agio al momento di partire in contropiede.

Il Basilea, dal canto suo, manda spesso in avanti anche il libero Mundschin. Al 13' parte in slalom Chinaglia che, fatti secchi tre avversari, tira in corsa rasoterra e conquista un corner. Dalla bandierina Manservisi trova libero Fortunato che scaglia con violenza verso la rete di Laufenburger, ma la traversa respinge a portiere battuto. Il momento è favorevole alla Lazio, gli attacchi si succedono. Improvvisamente al 19' i biancorossi locali vanno vicini alla rete. È Sundermann a colpire la traversa con una precisa deviazione di testa, ma è solo uno sprazzo; infatti i biancazzurri passano in vantaggio un minuto dopo.

L'azione è di Chinaglia, oggi in gran forma, che semina avversari e serve Manservisi smarcato a dieci metri dalla porta avversaria: l'ala con estrema freddezza infila in rete in diagonale, scatenando l'entusiasmo dei nostri emigrati. La reazione del Basilea è lenta ma costante e al 40' arriva puntuale il pareggio dalla testa di Wenger, che raccoglie la punizione battuta da Sundermann e non dà scampo a Di Vincenzo. Nella ripresa la Lazio sostituisce Fava con Massa, mentre tra i locali entra Rahmen ed esce Reisch. La fisionomia della gara non cambia ed ancora la Lazio potrebbe segnare al 12', ma Chinaglia, ben lanciato da Manservisi, calcia fuori con il portiere in uscita

Al 23' lo scandaloso arbitraggio del signor Weyland tocca il vertice. Un nettissimo fallo di mano in area del terzino Kiefer, su tiro di Massa, viene del tutto ignorato dal direttore di gara. Il pubblico italiano esplode. Decine di persone invadono il campo per attaccare l'arbitro. Il parapiglia dura almeno cinque minuti, poi ristabilito l'ordine, si riprende. Ma solo un minuto dopo ci pensa Chinaglia a regolare tutti i conti: il centravanti raccoglie al limite dell'area un passaggio di Fortunato, avanza tre metri e batte il portiere locale. Ma non è finita: al 40' finalmente Weyland vede un rigore, per fallo su Manservisi e Giorgio ancora una volta fredda Laufenburger.



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