Nanni Franco: differenze tra le versioni
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Mediano, nato a Pisa l'[[11 maggio]] [[1948]]. |
Mediano, nato a Pisa l'[[11 maggio]] [[1948]]. |
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Franco Nanni nasce da una famiglia numerosa e operaia, sesto di sette figli assieme alla sorella gemella Paola. A Calambrone, in un collegio di preti dove studia fino agli undici anni, inizia a giocare a pallone per strada nei momenti di libertà, ed è un sacerdote appassionato di calcio, don Gasperini, che, vedendolo giocare, lo porta nella squadra della parrocchia, la Stella Azzurra, in qualità di attaccante. Questo ragazzino piccolo e mingherlino, tanto da essere soprannominato "Franchino", si rivela sempre il migliore in campo ed in poco tempo viene notato dagli osservatori del [[Pisa]], finché, all'età di sedici anni, nel [[1964]], gli giunge la prima chiamata importante che dà l'avvio alla sua carriera calcistica: viene acquistato dalla [[Juventus FC|Juventus]]. |
Franco Nanni nasce da una famiglia numerosa e operaia, sesto di sette figli assieme alla sorella gemella Paola. A Calambrone, in un collegio di preti dove studia fino agli undici anni, inizia a giocare a pallone per strada nei momenti di libertà, ed è un sacerdote appassionato di calcio, don Gasperini, che, vedendolo giocare, lo porta nella squadra della parrocchia, la Stella Azzurra, in qualità di attaccante. Questo ragazzino piccolo e mingherlino, tanto da essere soprannominato "Franchino", si rivela sempre il migliore in campo ed in poco tempo viene notato dagli osservatori del [[Pisa]], finché, all'età di sedici anni, nel [[1964]], gli giunge la prima chiamata importante che dà l'avvio alla sua carriera calcistica: viene acquistato dalla [[Juventus FC|Juventus]]. |
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L'esperienza di Torino, anche se limitata al [[Campionato|campionato]] giovanile, servirà a plasmarlo tatticamente e caratterialmente, anche grazie alla possibilità di allenarsi insieme a rinomati campioni quali Dal Sol, Favalli, Castano. Dopo quattro anni in bianconero, con all'attivo la vittoria di un [[Campionato|campionato]] Allievi valsagli i complimenti di Sivori, all'età di ventanni è ceduto al Trapani [[serie C]] in comproprietà. Sembra la fine di ogni aspettativa di carriera e invece in Sicilia rimane solo un anno: nel luglio del [[1969]], durante un triangolare al Vomero, viene notato dagli osservatori della Lazio che lo portano a Roma su richiesta dell'allenatore [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]]. La Lazio acquista la quota di comproprietà dal Trapani (quindici milioni circa), lo lascia alla società siciliana fino a novembre [[1969]]. L'anno successivo viene risolta la parte di comproprietà della [[Juventus]] per altri quindici miloni. |
L'esperienza di Torino, anche se limitata al [[Campionato|campionato]] giovanile, servirà a plasmarlo tatticamente e caratterialmente, anche grazie alla possibilità di allenarsi insieme a rinomati campioni quali Dal Sol, Favalli, Castano. Dopo quattro anni in bianconero, con all'attivo la vittoria di un [[Campionato|campionato]] Allievi valsagli i complimenti di Sivori, all'età di ventanni è ceduto al Trapani [[serie C]] in comproprietà. Sembra la fine di ogni aspettativa di carriera e invece in Sicilia rimane solo un anno: nel luglio del [[1969]], durante un triangolare al Vomero, viene notato dagli osservatori della Lazio che lo portano a Roma su richiesta dell'allenatore [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]]. La Lazio acquista la quota di comproprietà dal Trapani (quindici milioni circa), lo lascia alla società siciliana fino a novembre [[1969]]. L'anno successivo viene risolta la parte di comproprietà della [[Juventus]] per altri quindici miloni. |
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Tuttavia una certa timidezza gli complica l'inserimento in prima squadra: non è subito titolare ma, grazie alle prestazioni offerte nel [[Campionato Italiano De Martino|Torneo De Martino]], riesce a conquistarsi la fiducia del tecnico e anche dei tifosi che iniziano a chiedere la sua convocazione. La sua prima annata da protagonista coincide con l'arrivo dell'allenatore [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] nella stagione [[1971/72]]. Con la maglia numero "6" partecipa attivamente alla promozione in [[Serie A]] guadagnandosi per l'anno successivo un posto sicuro in prima squadra e rivelandosi una delle sorprese più grandi. La sua caratteristica è quella di saper tirare dalla lunga distanza con entrambi i piedi, peculiarità sfruttata a dovere da [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] e che lo consacrerà ad idolo dei tifosi con il soprannome di "Bombardino", allorquando, nel [[Derby]] di andata del [[12 novembre]] [[1972]], [[Domenica 12 novembre 1972 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 0-1|deciderà la partita]] con una palla controllata sulla tre quarti e scagliata violentemente in rete con Ginulfi esterrefatto. |
Tuttavia una certa timidezza gli complica l'inserimento in prima squadra: non è subito titolare ma, grazie alle prestazioni offerte nel [[Campionato Italiano De Martino|Torneo De Martino]], riesce a conquistarsi la fiducia del tecnico e anche dei tifosi che iniziano a chiedere la sua convocazione. La sua prima annata da protagonista coincide con l'arrivo dell'allenatore [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] nella stagione [[1971/72]]. Con la maglia numero "6" partecipa attivamente alla promozione in [[Serie A]] guadagnandosi per l'anno successivo un posto sicuro in prima squadra e rivelandosi una delle sorprese più grandi. La sua caratteristica è quella di saper tirare dalla lunga distanza con entrambi i piedi, peculiarità sfruttata a dovere da [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] e che lo consacrerà ad idolo dei tifosi con il soprannome di "Bombardino", allorquando, nel [[Derby]] di andata del [[12 novembre]] [[1972]], [[Domenica 12 novembre 1972 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 0-1|deciderà la partita]] con una palla controllata sulla tre quarti e scagliata violentemente in rete con Ginulfi esterrefatto. |
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Il suo dinamismo viene utilizzato anche in fase difensiva con il compito di marcare il regista avversario, riuscendo così, in una delle sue migliori prestazioni, ad annullare anche Gianni Rivera. In quegli anni il suo nome è per qualche tempo accostato a quello della Nazionale ma la maglia azzurra rimarrà un rimpianto per questo giovane calciatore dotato di non comuni raffinatezze tecniche. Solo un anno dopo lo [[Scudetto]], nel [[1975]], lascia la Lazio dopo sei stagioni e gioca quattro anni nel [[Bologna]], sei mesi al [[Brescia]] nel [[1978]] e infine quattro anni nella [[Viterbese|Nuova Viterbese]] in serie D. Finisce qui la sua carriera di calciatore, a 35 anni, ma non abbandona il mondo del calcio. Prende il patentino di allenatore di seconda categoria e allena una dopo l'altra il [[Grosseto]] nell'Interregionale, la squadra della Guardia di Finanza, il Tor di Quinto e l'Olimpica. Nel [[1985]] con [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] Presidente entra a far parte dello staff di tecnici nel settore giovanile della Lazio. |
Il suo dinamismo viene utilizzato anche in fase difensiva con il compito di marcare il regista avversario, riuscendo così, in una delle sue migliori prestazioni, ad annullare anche Gianni Rivera. In quegli anni il suo nome è per qualche tempo accostato a quello della Nazionale ma la maglia azzurra rimarrà un rimpianto per questo giovane calciatore dotato di non comuni raffinatezze tecniche. Solo un anno dopo lo [[Scudetto]], nel [[1975]], lascia la Lazio dopo sei stagioni e gioca quattro anni nel [[Bologna]], sei mesi al [[Brescia]] nel [[1978]] e infine quattro anni nella [[Viterbese|Nuova Viterbese]] in serie D. Finisce qui la sua carriera di calciatore, a 35 anni, ma non abbandona il mondo del calcio. Prende il patentino di allenatore di seconda categoria e allena una dopo l'altra il [[Grosseto]] nell'Interregionale, la squadra della Guardia di Finanza, il Tor di Quinto e l'Olimpica. Nel [[1985]] con [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] Presidente entra a far parte dello staff di tecnici nel settore giovanile della Lazio. |
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| ⚫ | Passa anche sulla panchina della [[S.S. Lazio Calcio femminile|Lazio femminile]] fino ad instaurare con la società un rapporto di collaborazione in qualità di osservatore durato dodici anni. Si divide tra Roma e Grosseto e dopo aver allenato i ragazzi del centro sportivo della Federazione dell'Acqua Acetosa e, una volta a settimana, anche una rappresentativa di giornalisti. Ha allenato in seguito il Nuova Milvia, squadra del quartiere di Tor di Quinto e successivamente la squadra romana del Ponte di Nona. Nel [[2014]] ha dato vita all'A.S.D. Accademia di Calcio Franco Nanni, a Tor di Quinto, della quale è fondatore e anche allenatore della squadra Allievi. Franco Nanni ha vestito la maglia della Lazio per sei anni consecutivi collezionando 115 presenze e 12 reti in [[Campionato]], 25 presenze e 3 reti in [[Coppa Italia]] e 6 presenze in [[Coppa UEFA]]. |
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| ⚫ | Passa anche sulla panchina della [[S.S. Lazio Calcio femminile|Lazio femminile]] fino ad instaurare con la società un rapporto di collaborazione in qualità di osservatore durato dodici anni. |
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Nel [[2014]] ha dato vita all'A.S.D. Accademia di Calcio Franco Nanni, a Tor di Quinto, della quale è fondatore e anche allenatore della squadra Allievi. |
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Franco Nanni ha vestito la maglia della Lazio per sei anni consecutivi collezionando 115 presenze e 12 reti in [[Campionato]], 25 presenze e 3 reti in [[Coppa Italia]] e 6 presenze in [[Coppa UEFA]]. |
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image:nanni74_tif.jpg|1974 Nanni a Pievepelago |
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image:Nanni 4.jpg|Franco Nanni |
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image:y4.jpg|Nanni con la maglia del Bologna |
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File:NanniViterbese79.jpg|Nel 1979 con la Viterbese |
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image:Nanni 5.jpg|Con la maglia della Nuova Viterbese nella stagione 1982/83 |
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image:na.jpg|Una figurina Edis del 1969/70 |
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Versione attuale delle 00:11, 6 nov 2024






Mediano, nato a Pisa l'11 maggio 1948.
Franco Nanni nasce da una famiglia numerosa e operaia, sesto di sette figli assieme alla sorella gemella Paola. A Calambrone, in un collegio di preti dove studia fino agli undici anni, inizia a giocare a pallone per strada nei momenti di libertà, ed è un sacerdote appassionato di calcio, don Gasperini, che, vedendolo giocare, lo porta nella squadra della parrocchia, la Stella Azzurra, in qualità di attaccante. Questo ragazzino piccolo e mingherlino, tanto da essere soprannominato "Franchino", si rivela sempre il migliore in campo ed in poco tempo viene notato dagli osservatori del Pisa, finché, all'età di sedici anni, nel 1964, gli giunge la prima chiamata importante che dà l'avvio alla sua carriera calcistica: viene acquistato dalla Juventus. L'esperienza di Torino, anche se limitata al campionato giovanile, servirà a plasmarlo tatticamente e caratterialmente, anche grazie alla possibilità di allenarsi insieme a rinomati campioni quali Dal Sol, Favalli, Castano. Dopo quattro anni in bianconero, con all'attivo la vittoria di un campionato Allievi valsagli i complimenti di Sivori, all'età di ventanni è ceduto al Trapani serie C in comproprietà. Sembra la fine di ogni aspettativa di carriera e invece in Sicilia rimane solo un anno: nel luglio del 1969, durante un triangolare al Vomero, viene notato dagli osservatori della Lazio che lo portano a Roma su richiesta dell'allenatore Lorenzo. La Lazio acquista la quota di comproprietà dal Trapani (quindici milioni circa), lo lascia alla società siciliana fino a novembre 1969. L'anno successivo viene risolta la parte di comproprietà della Juventus per altri quindici miloni.
Tuttavia una certa timidezza gli complica l'inserimento in prima squadra: non è subito titolare ma, grazie alle prestazioni offerte nel Torneo De Martino, riesce a conquistarsi la fiducia del tecnico e anche dei tifosi che iniziano a chiedere la sua convocazione. La sua prima annata da protagonista coincide con l'arrivo dell'allenatore Maestrelli nella stagione 1971/72. Con la maglia numero "6" partecipa attivamente alla promozione in Serie A guadagnandosi per l'anno successivo un posto sicuro in prima squadra e rivelandosi una delle sorprese più grandi. La sua caratteristica è quella di saper tirare dalla lunga distanza con entrambi i piedi, peculiarità sfruttata a dovere da Maestrelli e che lo consacrerà ad idolo dei tifosi con il soprannome di "Bombardino", allorquando, nel Derby di andata del 12 novembre 1972, deciderà la partita con una palla controllata sulla tre quarti e scagliata violentemente in rete con Ginulfi esterrefatto. Il suo dinamismo viene utilizzato anche in fase difensiva con il compito di marcare il regista avversario, riuscendo così, in una delle sue migliori prestazioni, ad annullare anche Gianni Rivera. In quegli anni il suo nome è per qualche tempo accostato a quello della Nazionale ma la maglia azzurra rimarrà un rimpianto per questo giovane calciatore dotato di non comuni raffinatezze tecniche. Solo un anno dopo lo Scudetto, nel 1975, lascia la Lazio dopo sei stagioni e gioca quattro anni nel Bologna, sei mesi al Brescia nel 1978 e infine quattro anni nella Nuova Viterbese in serie D. Finisce qui la sua carriera di calciatore, a 35 anni, ma non abbandona il mondo del calcio. Prende il patentino di allenatore di seconda categoria e allena una dopo l'altra il Grosseto nell'Interregionale, la squadra della Guardia di Finanza, il Tor di Quinto e l'Olimpica. Nel 1985 con Chinaglia Presidente entra a far parte dello staff di tecnici nel settore giovanile della Lazio. Passa anche sulla panchina della Lazio femminile fino ad instaurare con la società un rapporto di collaborazione in qualità di osservatore durato dodici anni. Si divide tra Roma e Grosseto e dopo aver allenato i ragazzi del centro sportivo della Federazione dell'Acqua Acetosa e, una volta a settimana, anche una rappresentativa di giornalisti. Ha allenato in seguito il Nuova Milvia, squadra del quartiere di Tor di Quinto e successivamente la squadra romana del Ponte di Nona. Nel 2014 ha dato vita all'A.S.D. Accademia di Calcio Franco Nanni, a Tor di Quinto, della quale è fondatore e anche allenatore della squadra Allievi. Franco Nanni ha vestito la maglia della Lazio per sei anni consecutivi collezionando 115 presenze e 12 reti in Campionato, 25 presenze e 3 reti in Coppa Italia e 6 presenze in Coppa UEFA.
Palmares
- 1
Scudetto (Lazio) nel 1973/74 - 1
Coppa delle Alpi (Lazio) nel 1971 - 1
Campionato De Martino 1970/71 - 1
Campionato Under 23 1973/74
- Galleria di immagini
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Nanni nel 1967-68 quando giocava con la De Martino della Juventus
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Nanni nel 1968 al Trapani
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Nanni nel 1968 al Trapani
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Franco Nanni
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Franco Nanni
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Nanni in azione
-
Nanni in azione
-
Un poster di "Momento Sera"
(Gent. conc. Sig. Mauro Colaiori) -
Nanni con il figlio Gianluca nel 1974
(Gent.conc. Franco e Gianluca Nanni) -
1974 Nanni a Pievepelago
-
Franco Nanni
-
Nanni con la maglia del Bologna
-
Nanni con la maglia del Bologna
-
Nel 1979 con la Viterbese
-
Con la maglia della Nuova Viterbese nella stagione 1982/83
-
Una figurina Edis del 1969/70
-
Una figurina Edis del 1970/71
-
Una figurina del 1972/73
-
Una figurina del 1972/73
-
Una figurina di Nanni
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Franco Nanni nel 2014
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Franco Nanni allenatore del Nuovo Milvia
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