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[[Immagine:2sturmer.jpg|thumb|left|200px|Sturmer, a sinistra, nel 1938]] |
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Versione delle 08:24, 9 ott 2014

9 ottobre
Karl Sturmer
Allenatore, nato a Vienna il 9 ottobre 1882, deceduto nel 1943.
Nel ruolo di centromediano esordì nel Wien F.C. Passò in seguito al Wiener A.C. nel 1907 e in seguito nel WAC Wien. Disputò 2 partite con la Nazionale del suo Paese nel 1903 e nel 1907. Dal 1920 al 1922 fu allenatore della Reggiana e poi ancora nel 1923/24 e 1925/26. Nel frattempo guidò il Torino AC nel 1922/23, nel 1924/25 e più tardi nel 1929/30. Dal 1926 al 1929 sedette sulla panchina del Prato e nel 1930/31 su quella dell'Alessandria US. Alfredo Palmieri lo chiamò alla guida della Lazio nel campionato 1932/33 in sostituzione di Amilcar Barbuy. Il 29 aprile 1934, dopo una sconfitta patita in casa con la Juventus (0-2), il nuovo presidente Eugenio Gualdi lo esonerò e ingaggiò il tecnico Walter Alt. Sturmer passò alla guida del Livorno dal 1934 al 1936 e poi tornò all'Alessandria US nel campionato 1936/37. ► Clicca qui per continuare la lettura

8 ottobre
Ugo Ciabattini
Attaccante, nato a Napoli l'8 ottobre 1908.
Disputa 2 stagioni in maglia biancoceleste. Nella stagione 1931/32 è nella Ster di Roma. Nell'ottobre 1932 gioca con la Avieri Ciampino. Con la Lazio colleziona 2 presenze in Campionato a partire dal 1929/30. ► Clicca qui per continuare la lettura

Henglebert Koenig
Attaccante, nato a Vienna (Austria) l'8 ottobre 1920.
Inizia nel 1939/40 nel First Wien per passare l'anno successivo al Messina e poi alla Fiorentina che nella stagione 1941/42 lo cede al Catania. La Lazio lo preleva dagli etnei nell'estate 1942. Disputa 4 stagioni in maglia biancoceleste dove si distingue come ottima punta. ► Clicca qui per continuare la lettura

Andrea Pesciarelli
Giornalista, nato a Roma il 20 ottobre 1964 ed ivi deceduto l'8 ottobre 2011.
Giornalista cresciuto in Rai, dal 2007 passa in Mediaset come notista politico per il TG5. Muore in un incidente in scooter sul Lungotevere delle Armi a Roma, lasciando la moglie e due figli. Al Tg 5 Pesciarelli è stato caporedattore e seguiva i servizi politici sul Presidente del Consiglio in carica Silvio Berlusconi. A Mediaset approda dopo anni di gavetta in Rai nel 2007 per volere del direttore Clemente Mimun. ► Clicca qui per continuare la lettura

7 ottobre
Tommaso Maestrelli
Tommaso Maestrelli nasce a Pisa il 7 ottobre 1922 e muore a Roma il 2 dicembre 1976. Figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, segue il padre in diverse città italiane, fino a stabilirsi, nel 1935, a Bari. Ragazzo sveglio ed amante dello sport, appena stabilitosi nella città pugliese fa un provino nella locale squadra del Bari dove viene subito tesserato. Fa tutta la trafila nelle giovanili biancorosse alternando i banchi di scuola con gli impolverati campi di calcio. Nel 1938, messosi in evidenza nelle squadre minori del sodalizio barese, è convocato in prima squadra dall'allora allenatore Giuseppe Ging. Il giovanotto ha solo 16 anni. Nel capoluogo pugliese, intanto, aveva conosciuto anche una ragazza, Lina Barberini, figlia di un vigile urbano della città. Fra i due nasce subito un intenso amore e si fidanzano. Per Maestrelli l'esordio in Serie A avviene di lì a poco ed infatti il 26 febbraio 1939, in occasione dell'incontro tra il Milan ed il Bari terminato 3-1, il ragazzo scende in campo a soli 16 anni, 4 mesi e 19 giorni vestendo la maglia biancorossa da titolare. Il campionato seguente, quello del 1939/40, lo vede nella squadra delle riserve del Bari fino quasi alla fine del torneo, quando gioca le ultime 5 partite contribuendo al raggiungimento della salvezza e segnando il suo primo goal in Serie A nell'ultima partita di campionato contro la Fiorentina. Una bella soddisfazione per un ragazzino che si affacciava da poco tempo nel proscenio della massima serie.
Purtroppo l'Italia era entrata in Guerra e a Maestrelli giunse la chiamata alle armi. Il suo status di giocatore gli permette, tuttavia, di giocare 18 gare e di segnare un'altra rete, grazie ai permessi speciali datigli dal Regio Esercito. Purtroppo a poco vale il suo contributo, perchè i biancorossi retrocedono in Serie B. Maestrelli viene inviato in guerra in Jugoslavia e qui è ferito in maniera lieve ad una gamba. Appena ristabilitosi, cade in un'imboscata e viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche. Rimane in un campo di prigionia per un po', fino a quando le truppe germaniche devono abbandonare le posizioni e lasciano incustoditi i prigionieri. Così Maestrelli, insieme ad alcuni compagni, riesce, in modo fortunoso, a rientrare a Bari dove può abbracciare la famiglia e la sua Lina in pena per la mancanza di notizie. ► Clicca qui per continuare la lettura
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