Eriksson Sven Goran: differenze tra le versioni
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Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il [[5 febbraio]] [[1948]]. |
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Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel [[1977/78]] proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel [[1979]] viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un [[campionato]], due volte la Coppa di Svezia e la [[Coppa UEFA]] nel [[1982]]. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il [[Benfica]] con il quale vince due [[Scudetto|scudetti]] in due anni ed arriva in finale di [[Coppa UEFA]], perdendola contro l'[[Anderlecht]]. Reduce dalla sconfitta nella [[Champions League|Coppa dei Campioni]] contro il Liverpool, la [[Roma AS|Roma]] gli affida la panchina. Ottiene un settimo posto il primo anno e nella stagione successiva perde uno [[Scudetto]], dopo un'incredibile rimonta, alla penultima giornata contro il [[Lecce]] già retrocesso di [[Fascetti Eugenio|Eugenio Fascetti]]. Vince il premio ''Guerin d'Oro'' a pari merito con [[Marchesi Rino|Rino Marchesi]] del [[Como]]. |
Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel [[1977/78]] proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel [[1979]] viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un [[campionato]], due volte la Coppa di Svezia e la [[Coppa UEFA]] nel [[1982]]. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il [[Benfica]] con il quale vince due [[Scudetto|scudetti]] in due anni ed arriva in finale di [[Coppa UEFA]], perdendola contro l'[[Anderlecht]]. Reduce dalla sconfitta nella [[Champions League|Coppa dei Campioni]] contro il Liverpool, la [[Roma AS|Roma]] gli affida la panchina. Ottiene un settimo posto il primo anno e nella stagione successiva perde uno [[Scudetto]], dopo un'incredibile rimonta, alla penultima giornata contro il [[Lecce]] già retrocesso di [[Fascetti Eugenio|Eugenio Fascetti]]. Vince il premio ''Guerin d'Oro'' a pari merito con [[Marchesi Rino|Rino Marchesi]] del [[Como]]. Nonostante la grande delusione vince comunque una[[Coppa Italia]]. Rimane nella squadra giallorossa un'altra stagione dimettendosi però alla 26° giornata per poi trasferirsi alla [[Fiorentina]], dove resta per due [[Campionato|campionati]]. Nel [[1989]] torna ad allenare il [[Benfica]] e la sua esperienza italiana sembra conclusa. Resta in Portogallo per tre anni vincendo un titolo ed arrivando due volte secondo. Perde inoltre la finale di [[Champions League|Coppa dei Campioni]] contro il [[Milan AC|Milan]]. Il presidente della [[Sampdoria]] Paolo Mantovani lo richiama però in Italia. Con i blucerchiati vince una [[Coppa Italia]]. Nel [[1997/98]] diventa allenatore della Lazio, portando con sé dalla [[Sampdoria]] il suo pupillo [[Mancini Roberto|Roberto Mancini]] e tutto lo staff tecnico. Nella prima stagione [[Mercoledì 29 aprile 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 3-1|vince]] la [[Coppa Italia]] contro il [[Milan]] e [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|perde]] la [[Coppa UEFA]] contro l'[[Internazionale FC|Inter]]. |
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Dopo questa delusione vince la [[Coppa Italia]]. Rimane nella squadra giallorossa un'altra stagione dimettendosi però alla 26° giornata per poi trasferirsi alla [[Fiorentina]] dove rimane per due [[Campionato|campionati]]. Nel [[1989]] torna ad allenare il [[Benfica]] e la sua esperienza italiana sembra conclusa. Resta in Portogallo per tre anni vincendo un titolo ed arrivando due volte secondo. Perde inoltre la finale di [[Champions League|Coppa dei Campioni]] contro il [[Milan AC|Milan]]. Il presidente della [[Sampdoria]] Paolo Mantovani lo richiama però in Italia. Con i blucerchiati vince una [[Coppa Italia]]. Nel [[1997/98]] diventa allenatore della Lazio, portando con sé dalla [[Sampdoria]] il suo pupillo [[Mancini Roberto|Roberto Mancini]] e tutto lo staff tecnico. Nella prima stagione [[Mercoledì 29 aprile 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 3-1|vince]] la [[Coppa Italia]] contro il [[Milan]] e [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|perde]] la [[Coppa UEFA]] contro l'[[Internazionale FC|Inter]]. |
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La seconda stagione inizia subito con la [[Sabato 29 agosto 1998 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 1-2|vittoria]] della [[Supercoppa Italiana]] contro la [[Juventus FC|Juventus]]. Nel [[1998/99]] sfiora lo [[Scudetto]] arrivando secondo dietro al [[Milan AC|Milan]] che supera la Lazio in classifica alla penultima giornata. [[Mercoledì 19 maggio 1999 - Birmingham, Villa Park - RCD Mallorca-Lazio 1-2|Vince l'ultima edizione]] della [[Coppa delle Coppe]] contro il [[Real Mallorca]] a Birmingham. |
La seconda stagione inizia subito con la [[Sabato 29 agosto 1998 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 1-2|vittoria]] della [[Supercoppa Italiana]] contro la [[Juventus FC|Juventus]]. Nel [[1998/99]] sfiora lo [[Scudetto]] arrivando secondo dietro al [[Milan AC|Milan]] che supera la Lazio in classifica alla penultima giornata. [[Mercoledì 19 maggio 1999 - Birmingham, Villa Park - RCD Mallorca-Lazio 1-2|Vince l'ultima edizione]] della [[Coppa delle Coppe]] contro il [[Real Mallorca]] a Birmingham. |
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Nel [[1999/00]] [[Venerdì 27 agosto 1999 - Montecarlo, stadio Louis II - Manchester United-Lazio 0-1|vince]] la [[Supercoppa Europea]] contro il Manchester United e, grazie all'incredibile [[Domenica 14 maggio 2000 – Roma, stadio Olimpico – Lazio-Reggina 3-0|epilogo dell'ultima giornata]] di [[campionato]], lo [[Scudetto]] ai danni della [[Juventus FC|Juventus]]. Pochi giorni dopo [[Giovedì 18 maggio 2000 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 0-0|conquista]] un'altra [[Coppa Italia]], stavolta contro l'[[Internazionale FC|Inter]], conquistando il "Double" ([[campionato]] e coppa nazionale. |
Nel [[1999/00]] [[Venerdì 27 agosto 1999 - Montecarlo, stadio Louis II - Manchester United-Lazio 0-1|vince]] la [[Supercoppa Europea]] contro il Manchester United e, grazie all'incredibile [[Domenica 14 maggio 2000 – Roma, stadio Olimpico – Lazio-Reggina 3-0|epilogo dell'ultima giornata]] di [[campionato]], lo [[Scudetto]] ai danni della [[Juventus FC|Juventus]]. Pochi giorni dopo [[Giovedì 18 maggio 2000 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 0-0|conquista]] un'altra [[Coppa Italia]], stavolta contro l'[[Internazionale FC|Inter]], conquistando il "Double" ([[campionato]] e coppa nazionale. Grazie a questi successi (si aggiudica nuovamente il premio ''Guerin d'Oro'') e si libera così dell'etichetta negativa di "perdente di successo". Un'altra accusa che gli verrà mossa è la "sampdorizzazione" della Lazio. Nella stagione [[2000/01]] [[Venerdì 8 settembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 4-3|vince nuovamente]] la [[Supercoppa Italiana]], poi abbandona la Lazio il [[9 gennaio]] [[2001]], per diventare C.T. dell'Inghilterra. |
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| ⚫ | Si qualifica per i Mondiali [[2002]] in Corea e Giappone dove viene eliminato nei quarti di finale dal Brasile che diventerà successivamente Campione del Mondo per la quinta volta. Agli Europei del [[2004]] in Portogallo è eliminato sempre ai quarti di finale dai padroni di casa (dopo i calci di rigore). Ai Mondiali del [[2006]] in Germania è estromesso nuovamente ai rigori e sempre dal Portogallo. La Federazione inglese decide quindi di sostituirlo con l'allenatore Steve McClaren. Termina così un rapporto difficile con l'Inghilterra, anche a causa della stampa inglese che "invade" spesso la vita privata del tecnico. Nel [[2007]] è allenatore del Manchester City. A fine stagione (giugno [[2008]]) lascia il club, per diventare C.T. del Messico. Il [[2 aprile]] [[2009]], viene esonerato dalla federazione messicana dopo una sconfitta contro l'Honduras, nelle qualificazioni per i Mondiali del [[2010]]. Nel luglio [[2009]] Eriksson assume la carica di Direttore Generale del Notts County, club inglese di quarta serie fino a febbraio [[2010]]. A marzo del [[2010]], diventa CT della Costa d'Avorio con la quale partecipa alla fase finale della Coppa del Mondo in Sudafrica. Nell'agosto [[2010]] lascia l'incarico, ad ottobre dello stesso anno diventa manager del Leicester City sostituendo il portoghese Paulo Sousa. Nel gennaio [[2013]] è in trattativa con il Munchen 1860, per assumere un ruolo dirigenziale, ma le negoziazioni falliscono. |
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Grazie a questi successi (si aggiudica nuovamente il premio ''Guerin d'Oro'') e si libera così dell'etichetta negativa di "perdente di successo". Un'altra accusa che gli verrà mossa è la "sampdorizzazione" della Lazio. Nella stagione [[2000/01]] [[Venerdì 8 settembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 4-3|vince nuovamente]] la [[Supercoppa Italiana]], poi abbandona la Lazio il [[9 gennaio]] [[2001]], per diventare C.T. dell'Inghilterra. |
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| ⚫ | Si qualifica per i Mondiali [[2002]] in Corea e Giappone dove viene eliminato nei quarti di finale dal Brasile che diventerà successivamente Campione del Mondo per la quinta volta. Agli Europei del [[2004]] in Portogallo è eliminato sempre ai quarti di finale dai padroni di casa (dopo i calci di rigore). Ai Mondiali del [[2006]] in Germania |
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Sven ha raggiunto l'apice della sua carriera negli anni trascorsi alla [[SS Lazio - Calcio|Lazio]]. |
Sven ha raggiunto l'apice della sua carriera negli anni trascorsi alla [[SS Lazio - Calcio|Lazio]]. Effimere le esperienze da direttore tecnico in Tailandia e a Dubai, rispettivamente con BEC Tero Sasana e Al-Nasr. Tra il [[2013]] e il [[2016]] Eriksson allena ben tre squadre cinesi (Guangzhou R&F, Shanghai SIPG, Shenzhen) con cui però il rapporto di lavoro è sempre molto breve. Dopo aver guidato brevemente la nazionale filippina, Eriksson torna in Europa, nella sua Svezia: qui collabora con il "Karlsatd BK", club di terza divisione. A fine febbraio 2023 annuncia di dover abbandonare la collaborazione con la società svedese per sottoporsi a delle analisi mediche. Il [[19 marzo]] [[2023]], Eriksson è stato ospite della Lazio a Formello e poi all'Olimpico dove ha assistito al derby in programma quel fine settimana. Per mettere a tacere le sempre più ricorrenti speculazioni giornalistiche circa il suo stato di salute, nel [[2024]] Sven comunica di essere affetto da un male incurabile in stato terminale. Il mondo del calcio si stringe così attorno lo svedese. Con una forza d'animo non comune e sempre il sorriso sulle labbra, Eriksson risponde agli inviti delle sue ex società, desiderose d'invitarlo allo stadio per un ultimo saluto. La Lazio ospita l'alleanatore più vincente della sua carriera calcistica in occasione dell'ultima giornata di campionato [[Domenica 26 maggio 2024 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sassuolo 1-1|Lazio-Sasssuolo]]. |
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A fine febbraio 2023 annuncia di dover abbandonare la collaborazione con la società svedese per sottoporsi a delle analisi mediche. |
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Il [[19 marzo]] [[2023]], Eriksson è stato ospite della Lazio a Formello e poi all'Olimpico dove ha assistito al derby Lazio-Roma 1-0. |
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Versione delle 00:27, 27 mag 2024

Foto Getty Images
Allenatore, nato a Torsby (Svezia) il 5 febbraio 1948.
Dopo un'onesta carriera da calciatore con il Karlskoga ed il Degefors, inizia la carriera da allenatore nel 1977/78 proprio con quest'ultima formazione che porta, in due anni, dalla terza alla prima divisione. Nel 1979 viene assunto dall'IFK Goteborg. Vi resta tre stagioni vincendo un campionato, due volte la Coppa di Svezia e la Coppa UEFA nel 1982. Si trasferisce successivamente in Portogallo per allenare il Benfica con il quale vince due scudetti in due anni ed arriva in finale di Coppa UEFA, perdendola contro l'Anderlecht. Reduce dalla sconfitta nella Coppa dei Campioni contro il Liverpool, la Roma gli affida la panchina. Ottiene un settimo posto il primo anno e nella stagione successiva perde uno Scudetto, dopo un'incredibile rimonta, alla penultima giornata contro il Lecce già retrocesso di Eugenio Fascetti. Vince il premio Guerin d'Oro a pari merito con Rino Marchesi del Como. Nonostante la grande delusione vince comunque unaCoppa Italia. Rimane nella squadra giallorossa un'altra stagione dimettendosi però alla 26° giornata per poi trasferirsi alla Fiorentina, dove resta per due campionati. Nel 1989 torna ad allenare il Benfica e la sua esperienza italiana sembra conclusa. Resta in Portogallo per tre anni vincendo un titolo ed arrivando due volte secondo. Perde inoltre la finale di Coppa dei Campioni contro il Milan. Il presidente della Sampdoria Paolo Mantovani lo richiama però in Italia. Con i blucerchiati vince una Coppa Italia. Nel 1997/98 diventa allenatore della Lazio, portando con sé dalla Sampdoria il suo pupillo Roberto Mancini e tutto lo staff tecnico. Nella prima stagione vince la Coppa Italia contro il Milan e perde la Coppa UEFA contro l'Inter. La seconda stagione inizia subito con la vittoria della Supercoppa Italiana contro la Juventus. Nel 1998/99 sfiora lo Scudetto arrivando secondo dietro al Milan che supera la Lazio in classifica alla penultima giornata. Vince l'ultima edizione della Coppa delle Coppe contro il Real Mallorca a Birmingham. Nel 1999/00 vince la Supercoppa Europea contro il Manchester United e, grazie all'incredibile epilogo dell'ultima giornata di campionato, lo Scudetto ai danni della Juventus. Pochi giorni dopo conquista un'altra Coppa Italia, stavolta contro l'Inter, conquistando il "Double" (campionato e coppa nazionale. Grazie a questi successi (si aggiudica nuovamente il premio Guerin d'Oro) e si libera così dell'etichetta negativa di "perdente di successo". Un'altra accusa che gli verrà mossa è la "sampdorizzazione" della Lazio. Nella stagione 2000/01 vince nuovamente la Supercoppa Italiana, poi abbandona la Lazio il 9 gennaio 2001, per diventare C.T. dell'Inghilterra. Si qualifica per i Mondiali 2002 in Corea e Giappone dove viene eliminato nei quarti di finale dal Brasile che diventerà successivamente Campione del Mondo per la quinta volta. Agli Europei del 2004 in Portogallo è eliminato sempre ai quarti di finale dai padroni di casa (dopo i calci di rigore). Ai Mondiali del 2006 in Germania è estromesso nuovamente ai rigori e sempre dal Portogallo. La Federazione inglese decide quindi di sostituirlo con l'allenatore Steve McClaren. Termina così un rapporto difficile con l'Inghilterra, anche a causa della stampa inglese che "invade" spesso la vita privata del tecnico. Nel 2007 è allenatore del Manchester City. A fine stagione (giugno 2008) lascia il club, per diventare C.T. del Messico. Il 2 aprile 2009, viene esonerato dalla federazione messicana dopo una sconfitta contro l'Honduras, nelle qualificazioni per i Mondiali del 2010. Nel luglio 2009 Eriksson assume la carica di Direttore Generale del Notts County, club inglese di quarta serie fino a febbraio 2010. A marzo del 2010, diventa CT della Costa d'Avorio con la quale partecipa alla fase finale della Coppa del Mondo in Sudafrica. Nell'agosto 2010 lascia l'incarico, ad ottobre dello stesso anno diventa manager del Leicester City sostituendo il portoghese Paulo Sousa. Nel gennaio 2013 è in trattativa con il Munchen 1860, per assumere un ruolo dirigenziale, ma le negoziazioni falliscono.
Sven ha raggiunto l'apice della sua carriera negli anni trascorsi alla Lazio. Effimere le esperienze da direttore tecnico in Tailandia e a Dubai, rispettivamente con BEC Tero Sasana e Al-Nasr. Tra il 2013 e il 2016 Eriksson allena ben tre squadre cinesi (Guangzhou R&F, Shanghai SIPG, Shenzhen) con cui però il rapporto di lavoro è sempre molto breve. Dopo aver guidato brevemente la nazionale filippina, Eriksson torna in Europa, nella sua Svezia: qui collabora con il "Karlsatd BK", club di terza divisione. A fine febbraio 2023 annuncia di dover abbandonare la collaborazione con la società svedese per sottoporsi a delle analisi mediche. Il 19 marzo 2023, Eriksson è stato ospite della Lazio a Formello e poi all'Olimpico dove ha assistito al derby in programma quel fine settimana. Per mettere a tacere le sempre più ricorrenti speculazioni giornalistiche circa il suo stato di salute, nel 2024 Sven comunica di essere affetto da un male incurabile in stato terminale. Il mondo del calcio si stringe così attorno lo svedese. Con una forza d'animo non comune e sempre il sorriso sulle labbra, Eriksson risponde agli inviti delle sue ex società, desiderose d'invitarlo allo stadio per un ultimo saluto. La Lazio ospita l'alleanatore più vincente della sua carriera calcistica in occasione dell'ultima giornata di campionato Lazio-Sasssuolo.
Palmares
- 1
Scudetto nel 1999/00 - 1
Coppa Italia nel 1997/98 - 1
Coppa Italia nel 1999/00 - 1
Supercoppa Italiana nel 1998 - 1
Supercoppa Italiana nel 2000 - 1
Coppa delle Coppe nel 1998/99 - 1
Supercoppa Europea nel 1999
- Galleria di immagini
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Elegantissimo tecnico del Benfica
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Sulla panchina della Samp
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Il giorno della presentazione alla Lazio
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Alza la Coppa delle Coppe a Birmingham
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Con Sir Alex Ferguson a Montecarlo
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Con il connazionale Andersson
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Sven e Cragnotti nell'anno dello Scudetto
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Lo svedese festeggia il titolo sotto la Curva
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L'ultimo anno a Roma
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C.T. dell'Inghilterra con Beckham e Gerrard
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In una delle sue ultime esperienze in panchina
Foto Getty Images -
Il 19 marzo 2023, Eriksson è stato ospite della Lazio a Formello e poi all'Olimpico dove ha assistito al derby Lazio-Roma 1-0. Qui è con Claudio Lotito
- Figurine
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Una caricatura dell'allenatore
